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AREA DEMOCRATICA

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UN PARTITO UNICO PER TUTTA LA SINISTRA
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giorgio








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MessaggioInviato: Dom Nov 02, 2008 12:20 pm    Oggetto:  UN PARTITO UNICO PER TUTTA LA SINISTRA
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Egregi compagni e amici del Pd, nel momento in cui muore, ogni uomo è simile agli altri. Per quanto possa essere forte, eroico, di fronte all’idea di andarsene per sempre, diventa bambino. È spaventato. Il terrore gli rapisce il suono, prima ancora che lo possa emettere, inizia ad immobilizzarsi, tende il collo verso la luce mentre i suoi occhi assumono la consistenza di un abisso, profondo come l’inferno e nero come l’oblio. Si sente impazzire, non gli importa più nulla di tutti quei discorsi sul decoro e sulla dignità, sui valori con cui ha impastato la sua vita inutile, e che quasi nessuno ha rispettato...e si mette in ginocchio, piange, implora.

Ebbene, questa è una smania che non mi appartiene.
Mai mi ritroverò in ginocchio, mai implorerò! Di chiunque sia la scelta, di scappare dal Pd, da questo centrosinistra moderno, con cui dovranno fare i conti i perpetui poltronisti, dovrà affrontare le conseguenze di essere indicato come becchino del Partito democratico. Io non mi sento responsabile e non mi sentirò in colpa se la faticosa e recente composizione del Pd ha teso a colmare mancanze, ripensare le diverse amnesie, correggere le molte revisioni che il vecchio partito dei Ds e qui parlo di quello valdostano, ha patito costantemente nel tempo. Io vi avviso, altre strade non ne vedo. Sono stanco di sopportare il sangue negli occhi altrui e gli insulti nelle orecchie. Ho deciso ormai di non confidare più sui nostri longevi uomini politici, verdi, rossi, riformisti a scadenza fissa che oramai da tempo e dalle ultime esternazioni che stanno facendo, lasciano presupporre che continuino ad agire per la Morte definitiva del nostro partito!

…E dopo tre giorni risuscitò da morte.
La Risurrezione è l'evento centrale della narrazione dei Vangeli che nei suoi testi, spiegano come dopo tre giorni dalla sua morte Gesù risorse lasciando il sepolcro vuoto. E pure i Ds hanno lasciato il sepolcro vuoto per confluire assieme ad altre realtà nel Pd Vd’A. L'evento del 14 ottobre è il principio e il fondamento della nostra ragione d’essere. Noi del Pd, abbiamo creduto negli azzeramenti e nelle successive ricostruzioni. Il nostro partito ne è un fedele testimone come un progetto riuscito. Non vogliamo più sentir parlare di riforma se la parola significa spostare due virgole, purché tutto resti com'è. Ad esempio si è capaci di riformare la complicata situazione politica valdostana in cui tutti si affannano solo a depredare il solito carro del partito più forte della sinistra? Ci possiamo attendere quote di buona volontà di rispetto dei valori condivisi, quando mai, dico mai, ho visto fare un passo indietro alla realtà rosso-verde valligiana?

Poiché non condivido nulla dei pochi punti e dei contenuti che conosco di questo progetto che si intende realizzare, io non solo non gli darò mai il mio consenso, ma lo riterrò di fatto nullo, insieme a tutti i provvedimenti che mirerete prendere per promuoverlo. Da ciò consegue irrevocabilmente un mio desiderio: Il mio partito, il Pd, non dovrà partecipare a questa collaborazione. Da tempo e non solo per la prossima competizione elettorale comunale, abbiamo lasciato scorgere e percepire come il nostro vascello fosse talmente capiente da raccogliere naufraghi superstiti, scampati a recenti sciagure politiche. Ma siamo stati snobbati sdegnosamente, e sprezzantemente mai presi volutamente in considerazione.

Sono convinto che il Partito democratico di Raimondo Donzel
non vorrà e non potrà accettare di partecipare ad un progetto per un ulteriore scioglimento, visto che per formarlo ed entrare a farne parte si è fatto dei congressi dove si sono appena sciolti altri partiti per farlo nascere. Dunque dobbiamo strozzare un bambino nella culla? Dobbiamo disattendere ai dettami del Pd nazionale che credo non permetterà mai di non essere rappresentato in Valle d’Aosta? No, e avanti sereni per la nostra strada.

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Ultima modifica di giorgio il Dom Nov 02, 2008 1:03 pm, modificato 1 volta in totale
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Adv



MessaggioInviato: Dom Nov 02, 2008 12:20 pm    Oggetto: Adv






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bruno courthoud








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MessaggioInviato: Dom Nov 02, 2008 12:56 pm    Oggetto:  
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neanch'io non conosco nulla di quanto si sta parlando e sta avvenendo.
Tuttavia la mia modesta opinione è questa:
la cosiddetta sinistra radicale, quella che ha un minimo di buon senso, dovrebbe confluire nel PD e prendere atto dell'esaurimento della sua funzione storica.
Inoltre, essendo, credo, impossibile pensare (e forse va bene così) che i mouvement antagonisti all'UV (VDAvive e Renouveau) possano al momento confluire nel PD, dovrebbero sciogliersi in un unico gruppo politico.
PD (autonomista) e mouvement autonomista alternativo all'UV dovrebbero lavorare insieme e predisporre un programma comune alternativo all'UV, partendo da quanto già elaborato per le politiche, concordare un'opposizione organica in regione, lavorare insieme per preparare liste e programmi comuni alternativi all'UV in tutti i comuni della regione alle prossime comunali.
In estrema sintesi.
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giorgio








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giorgio is offline 

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MessaggioInviato: Dom Nov 02, 2008 7:21 pm    Oggetto:  
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bruno courthoud ha scritto:
neanch'io non conosco nulla di quanto si sta parlando e sta avvenendo.
Tuttavia la mia modesta opinione è questa:
la cosiddetta sinistra radicale, quella che ha un minimo di buon senso, dovrebbe confluire nel PD e prendere atto dell'esaurimento della sua funzione storica.
Inoltre, essendo, credo, impossibile pensare (e forse va bene così) che i mouvement antagonisti all'UV (VDAvive e Renouveau) possano al momento confluire nel PD, dovrebbero sciogliersi in un unico gruppo politico.
PD (autonomista) e mouvement autonomista alternativo all'UV dovrebbero lavorare insieme e predisporre un programma comune alternativo all'UV, partendo da quanto già elaborato per le politiche, concordare un'opposizione organica in regione, lavorare insieme per preparare liste e programmi comuni alternativi all'UV in tutti i comuni della regione alle prossime comunali.
In estrema sintesi.




Bruno carissimo, volevo ancora aspettare a risponderti per non sovrapporre il mio nome al tuo. La speranza è sempre quella che i numerosi simpatizzanti di questo forum, che si soffermano a leggere i messaggi, vedano anche firme diverse dalla mia, venendo così invogliati a rispondere autonomamente... Già da tempo io sono stato tacciato di essere un grafomane, e aspetto sempre che coloro che mi hanno accusato di questa "malefatta" si presentino in tutto il loro splendore di politici e ci rendano edotti del proprio pensiero. Ma credo che questo resterà una pia illusione.

Premesso questo, penso che tu sia una persona molto lungimirante e questo è spiegato dal fatto che il tuo ragionamento non fa una grinza. Almeno per me questa è una impostazione all'uopo assai valida. Se ancora non ci si vuole scoprire o non si voglia mettere sul tavolo della politica valdostana le proprie carte, va bene, temporeggiamo, incontriamoci, conosciamoci. Ma ripartire da un progetto già nato morto, questo deve essere denunciato subito. Qui in Valle d'Aosta, come avevo già scritto poco tempo fa, un partito di riferimento per tutto l'arco progressista esiste già. E' il Partito democratico. Ed è inutile cercare di fare i "prestidigitatori", sono anni che è stata dichiarata guerra al gioco delle tre carte.

Un caro saluto

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erika








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MessaggioInviato: Lun Nov 03, 2008 10:19 am    Oggetto:  
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Non posso che condividere quanto dice Bruno.
In tutte le altre regioni avviene così.
I verdi sono entrati nel PD e non il contrario....
Soprattutto ora che anche rifondazione si è spostata all'estremo con Ferrero.
Ricordo poi che vda vive aveva votato per entrare nel PD e perso la votazione per 2 voti. Ora sarebbe la stessa cosa?
Non vorrei qualcuno volesse ripetere vecchi errori come quello dell'ULIVO in qualche regionale passata...
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paolog







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MessaggioInviato: Lun Nov 03, 2008 11:47 am    Oggetto:  
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Ne avevo già parlato in un altro post, "Una piazza un ponte" e non vorrei di ripetermi.
Come aderente e rappresentante del P.D. ho partecipato agli incontri organizzati da Riccarand e Co, e ne sono rimasto fortemente deluso.
1°) Come sono state condotte le riunioni
2°) Il metodo usato.

Concordo con Bruno, Giorgio ed Erika, e continuo a non capire gli articoli dei giornali locali che sembrano sospinti a scrivere cose e situazioni quasi che fossero "imbeccati"... Se interessano i particolari, sarò lieto anch'io di illustrarli. C'è anche la mia realtà e il mio punto di vista da tenere in considerazione.

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giorgio








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MessaggioInviato: Lun Nov 03, 2008 3:03 pm    Oggetto:  
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Come dico da tempo, io sono convinto che una opposizione costruttiva e dunque un’alternativa all’attuale forza di governo regionale (in un prossimo futuro), ci sia e sia rappresentata dal Pd. Il Pd c'è, si sta radicando piano piano su tutto il territorio e può rappresentare una speranza per un italiano su tre. E perché non pensare questo anche per i valdostani che tra breve si sveglieranno da un sonno durato decenni e praticato su un letto confortevole, comodo, e volutamente reso accogliente dal movimento autonomista per eccellenza? Movimento che dovrà fare i conti però con le disastrate finanze statali che iniziano già a reclamare tagli ovunque e che dunque non potranno più assicurarci gli attuali privilegi.

Credo che molte persone di centro-sinistra abbiano sbagliato a diffidare di questo nuovo soggetto politico e a maggior ragione sbaglino a farlo ora. Dopo il terremoto elettorale del 14 Aprile è chiaro come il sole che il Pd rappresenta l'unica alternativa politica possibile. Il resto non va oltre la pura testimonianza ideologica. Tra l'altro, se il Pd riuscirà a portare a termine il suo percorso, le cose si evolveranno da sole nella direzione da noi indicata. Il Pd è infatti l'unico partito italiano che abbia nel suo statuto regole certe e trasparenti per l'elezione dei propri dirigenti e rappresentanti istituzionali (non a caso in molti si stanno inventando fondazioni, gruppi culturali, ecc.).

Il prossimo anno credo si terrà il primo congresso nazionale di questo partito e da lì in poi non saranno più possibili deroghe allo statuto, che, lo ricordo, prevede per tutti due mandati e poi…a casa, primarie aperte anche ai non iscritti, voto segreto in tutte le decisioni importanti. Il Pd non è un partito ideologico ma programmatico. Per questo può rappresentare uno strumento importante e insostituibile per le diverse culture riformiste, progressiste, ambientaliste e se vogliamo autonomiste. E noi di contro in Valle d’Aosta cosa facciamo? Andiamo alla ricerca di un altro soggetto politico che possa procrastinare e perpetuare ancora il vecchio ceto politico “Ad libitum”(A piacimento, senza limiti.)

La storia ci insegna che con gli integralismi ideologici si va poco lontano, e a volte si fanno danni. I valori e gli ideali non si conservano sotto spirito, ma si mettono in gioco giorno dopo giorno. Il Pd da solo probabilmente non riuscirà a governare e dovrà necessariamente stringere alleanze con altri. Soprattutto a sinistra. altrimenti sarà un eterno partito di opposizione, molto “fashion”, ma di opposizione. Questo, ovviamente, non lo dico solo io, o il mio segretario, ma mi pare l'abbia detto anche Veltroni l'altro sabato al circo Massimo. Noi siamo sempre disponibili ad accettare il contributo che altre culture e sensibilità possono dare al Pd, al suo programma, alla sua identità.

Ps. In Inghilterra nel Partito Laburista ci sono componenti più moderate della nostra Udc e più "radicali" del Prc di Ferrero. Dai rapporti di forza interni scaturisce la linea politica di quel soggetto politico. Non capisco perchè da noi questo sia considerato un inaccettabile inciucio.

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faustocoppi








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MessaggioInviato: Lun Nov 03, 2008 3:30 pm    Oggetto:  
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Purtroppo la nostra recente storia ci insegna che l'Italia non potrà mai essere governata da una coalizione composta da una miriade di partiti e nanopartiti in eterna competizione tra loro. Alle ultime elezioni l'IdV è entrata in Parlamento grazie all'aleanza con il PD, sottoscrivendo un programma elettorale ed impegnandosi ad aderire al gruppo parlamentare del PD quale premessa ad un percorso di confluenza.
Il giorno stesso dei risultati, considerato il buon raccolto in termini di seggi, Di Pietro ha stracciato l'accordo con il quale si era presentato di fronte agli elettori. Questo solo a titolo di esempio-
Si condivida o meno, il PD rappresenta un progetto politico.
Nella premessa alla proposta di questo soggetto, era l'invito alle componenti della sinistra a fare altrettanto.
L'alleanza tra due grandi soggetti politici, uno di sinistra e uno riformista, avrebbe rappresentato una speranza credibile, innazitutto culturale, per milioni di italiani. Così non è stato. O meglio lo è stato solo in parte: il PD è nato, il soggetto politico alla sua sinistra no.
Gli ultimi congressi del microcosmo a sinistra del PD hanno dimostrato la totale assenza di un progetto politico.
Troppe primedonne, troppi corporativismi, troppi piccoli interessi e orticelli da coltivare. E questo non è certo colpa del PD.

Secondo me le possibilità sono solo due: O nasce un soggetto politico della sinistra capace di indicare un percorso politico di alleanza strategica con il PD, o le persone di sinistra che vogliono dare il proprio contributo al cambiamento del Paese provino a farlo utilizzando lo strumento-PD.

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faustocoppi
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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Nov 04, 2008 11:30 am    Oggetto:  
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Codice:
faustocoppi scrive

Secondo me le possibilità sono solo due: O nasce un soggetto politico della sinistra capace di indicare un percorso politico di alleanza strategica con il PD, o le persone di sinistra che vogliono dare il proprio contributo al cambiamento del Paese provano a farlo utilizzando lo strumento - PD.




Caro faustocoppi, di questo che hai scritto dobbiamo farcene una reciproca ragione. Ma su questo pensiero finale credo che dialetticamente dovrai ammettere che potresti essere smentito dai fatti. Il soggetto a sinistra del Pd non nasce nè pare abbia intenzione di nascere in tempi brevi, per responsabilità varie che non sto qui a sviscerare. Nello stesso tempo, chi si riconosce in quei partiti ormai dissolti, non crede affatto che il rischio di votare "personaggi", che vanno ancora alla ricerca di reiterare l’alleanza con l’Uv, possa essere un contributo al cambiamento della Regione. Ecco il perché dei miei ultimi appelli a non lasciarci trascinare dal prendere in assoluta considerazione sia chi vuole vedere il Pd confluire in un soggetto unico sia chi sta preparando le basi per una alleanza con l’Uv.

Purtroppo la situazione è questa, è statica e comporta solo una conseguenza: il governo dell’Autonomia a prescindere! E questo, che per me era ascrivibile in eguale misura alla vocazione di partenza (ormai abbandonata) troppo solitaria del Pd e al suicidio politico della sinistra, oggi va combattuto mantenendo ben saldo il timone che traguarda la politica nazionale. Il Pd Vd’A certo, guardando al nazionale (…i Verdi) ha fatto importanti aperture anche in Valle, ma ho una strana sensazione e la voglio esternare: “la gente di sinistra quella radicale, il PD non lo voterà mai o non lo voterà più, si sentono troppo lontani e chi l'ha votato si può contare sulle punte delle dita”. Sebbene la storia ci insegni che con gli integralismi ideologici si va poco lontano, e a volte si fanno danni, io penso che “questa sinistra” per come si identifica sul territorio non farà mai un passo indietro e non accetterà altre soluzioni se non quelle di preminenza ideologica. Il Pd essendo già la sintesi di altri partiti che si sono ritrovati in un congresso storico, non è più un partito ideologico, ma programmatico. Per questo può rappresentare uno strumento importante e insostituibile per le diverse culture riformiste, progressiste, ambientaliste e se vogliamo autonomiste, ed è chiaro come il sole che il Pd rappresenta l'unica alternativa politica possibile. E' inutile andare a cercare altri voli pindarici di soggetti unici che a causa di personaggi che da trentanni calcano il palcoscenico della politica valdostana, non riusciranno a fargli prendere il volo. Se proprio si volesse arrivare ad un soggetto politico adeguato, attraverso un progetto di aggregazione o di inclusione, questa smania di farne morire un altro, non mi trova d'accordo. Il Pd c'è.

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faustocoppi








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MessaggioInviato: Mar Nov 04, 2008 12:07 pm    Oggetto:  
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No Giorgio. Non penso affatto che la sinistra non abbia la possibilità di accedere al governo della Regione, ma che "questa sinistra" non ne abbia la possibilità.
I tagli del governo statale che impone al nostro regionale, la recessione aumenterà l'insicurezza e la paura della gente e il populismo della destra avrà terreno fertile anche qui in Valle. Se ne scorgono già i primi segnali.
Il centrosinistra, per vincere, ha invece bisogno di parlare alla testa degli italiani e non alla loro pancia.
Qualsiasi messaggio politico che ambisca a convincere i cittadini confusi e impauriti, deve essere semplice, chiaro e soprattutto credibile.
Il progetto del PD è zoppo e da solo non basta perchè è privo di una sponda a sinistra. Ma guai se non ci fosse.
Da parte della Sinistra è politicamente miope cercare di logorare il PD senza offrire un progetto politico e culturale alternativo o complementare. O provare a fare dei passi indietro o avvicinarsi a noi con fiducia.
Così come è politicamente sciocco stare sulla sponda ad aspettare che si esaurisca la luna di miele del governo con gli elettori o che Rollandin ne combini una delle sue.
Occorre che la sinistra elabori SUBITO un proprio progetto o sostenga quello del PD. Non possiamo aspettare che la destra faccia tabula rasa delle conquiste sociali di mezzo secolo della nostra storia per le nostre masturbazioni mentali.

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faustocoppi
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giorgio








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MessaggioInviato: Mer Nov 05, 2008 12:12 pm    Oggetto:  
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E’ di ieri 04 novembre 2008, 17:11
Il Manifesto ha scritto:

“Spaccatura nel Prc, si va alla scissione Politica”- Con un'intervista a Il Manifesto, Gennaro Migliore annuncia che l'area vendoliana farà una lista unitaria con Sd per le elezioni europee e che si lavorerà ad un nuovo partito. Di fatto l'uscita da Rifondazione. Freddezza dalla maggioranza, soddisfazione del movimento di Fava e della componente del PdCI che fa capo alla Katia Belillo. Scissione è una parola che non pronuncia mai, ma le prospettive politiche che richiama non possono che implicarla.

Dunque la frattura con la maggioranza del partito di Ferrero e Grassi è cosa ufficiale e avrà come banco di prova le elezioni europee, quando la sua area politico-culturale Rifondazione per la sinistra correrà insieme alla Sinistra democratica di Fava. Cade ogni tentennamento, proprio nel momento in cui si fa sempre più chiaro che si andrà a votare con l'attuale sistema elettorale. Scansato il pericolo delle soglia di sbarramento al 5%, dunque, i vendoliani rompono gli indugi e rilanciano il progetto di unità a sinistra che si attivi già con la tornata europea.

Migliore, non ha ambiguità nel dire ciò che deve dire: liste aperte a chi ci sta e opposizione unita, anche col Pd. Ma soprattutto, si procede anche senza avere alle spalle Rifondazione. Primo referente, il movimento di Mussi ex capogruppo del Prc alla Camera. Il punto politico, secondo lui, è che "l'idea di una lista unitaria è oggi più forte”. A Chianciano – dice – “si parlò di un deserto sociale che invece mi sembra piuttosto affollato", oggi diversamente da qualche mese fa, "possiamo spostare a sinistra tutta l'opposizione, compreso il Pd". Ci spiega poi Belillo che la prospettiva di partecipare alla lista unitaria la convince a patto che "non sia una riproposizione del vecchio arcobaleno, un semplice cartello elettorale dei gruppi dirigenti, ma persegua invece uno sbocco partitico". Un partito della sinistra unita di cui, secondo lei, ha bisogno anche il Pd "per non rimanere affossato nel centrismo e nel conservatorismo". Un partito che già immagina come "capace di sintetizzare le istanze di sinistra che provengono dalla società e le diverse culture politiche che la sinistra porta con sé". Con una semplice definizione: "che sappia far rivivere la tradizione del Pci, massimo esempio di sintesi dei molteplici modi di essere sinistra che esistevano e esistono nel paese".




Ecco piano piano, forse sta prendendo forma quello che dovrebbe essere il soggetto politico a sinistra del Pd. Ora io mi domando se le cose si stanno avviando verso questa fase assai importante e chiarificatrice per tutti i movimenti e i piccoli partiti della sinistra radicale, se il progetto sembra ormai avviato e in fase di sintesi avanzata, perchè noi del Pd in Valle d'Aosta dobbiamo correre il rischio di ulteriori fratture e sgretolamenti vari che ormai non ci interessano più? Noi i nostri congressi li abbiamo fatti, le nostre fusioni concluse, lo statuto completato, le regole scritte e divulgate...Perchè dunque impantanarci in un altra operazione che nessuno capirebbe o che vedrebbe come una ulteriore difficoltà a farci capire dalla gente?

Lasciamoli andare per la loro strada e una volta che si saranno fatta la nostra stessa esperienza democratica e si saranno spiegati sino in fondo, allora potremo discutere con un soggetto omogeneo, pacato e più credibile che esisterà alla nostra sinistra. Come del resto gli stessi dirigenti stanno valutando, ci dicono già da ora responsabilmente di voler collaborare con il Pd, anche se da sinistra.

Tanto dobbiamo mettere in conto che la giunta Rollandin non ci mollerà, mai. Avrà con tutta sicurezza il suo bel periodo di cinque anni per amministrare a modo suo questa regione. Avremo dunque tutto il tempo per concludere un'operazione che oggi non ha senso e rischia solo di creare confusione.

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MessaggioInviato: Gio Nov 06, 2008 12:36 pm    Oggetto:  
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Riporto dal Blog di Vincenzo Calì questo dialogo che ritengo interessante

Ghianda 6 Novembre 2008 a 9:49 am ha scritto:

Giorgio, io sono convinto che il tuo punto di partenza sia buono ed onesto.
Tu dici giustamente:” Credo che noi dobbiamo lavorare soprattutto per la gente. E per fare questo dobbiamo metterla nella situazione di comprendere facilmente. ”

I pistolotti filosofici sull’identità, sulle recriminazioni, sulle sfaccettature socio-politiche, sulla ricostruzione storica del percorso ecc. una volta definite lasciatele da parte.
Cercate di ritornare nella realtà quotidiana; nella presa di posizione contingente (e non solo programmatica) delle realtà quotidiane.
Provate l’affondo nel mondo reale; provate a toccar con mano il sentire dei cittadini e prendete una posizione chiara sulle varie sfaccettature dei problemi concreti che non siano già diventati carne avariata dalla quale è facile allontanarsi.
Anticipate i tempi snocciolando numeri sulla situazione economica locale, su cosa si potrebbe fare e non viene fatto e su quali progetti, con i conti alla mano, si potrebbero portare avanti ma vengono sempre accantonati nell’ottica dell’interesse particolaristico e per l’accomodamento clientelare.
Lasciate da parte le paure di rompere con gli inciuci eclatanti come la convivenza nell’amministrazione nel comune di Aosta come giustamente viene evidenziato da più parti.
Il coraggio e la sincerità premieranno.
L’ammiccamento e le diatribe politico-filosofiche bastoneranno.


Caro Ghianda,
c’è una cosa che non mi torna nel tuo ragionamento. Cerco di spiegarla. Io ho contribuito a costruire questo soggetto politico, il Pd, insieme ad altre centinaia di persone. Ho votato convintamente Donzel alla segreteria. Lo ritenevo e lo ritengo la persona più adatta a portare a termine il percorso che abbiamo iniziato e nel quale credo. Non abbiamo vinto le elezioni, ma un buon numero di valdostani ci vota ancora non ostante i continui assalti all’arma bianca che riceviamo quotidianamente. Politicamente è un risultato eccellente per un partito ancora in gestazione, ti faccio notare che questa unione pesa più della somma di Ds e Margherita, nonostante i distacchi avvenuti alla fine dell’operazione di sintesi e non ostante la pesante situazione italiana che indiscutibilmente si riverbera su di noi. In cambio di cosa dovrei buttare a monte tutto questo?

Vedi Ghianda, tu mi parli di anticipare i tempi se non vogliamo a che fare con carne avariata. Io di rimando ti dico che chi non si è riconosciuto fin dall’inizio in questo progetto politico, avrà da oggi poca voce in capitolo (per propria scelta), per chiedere inversioni di rotta. Anche i due partiti autonomisti Valle d’Aosta Viva e Rv stanno perdendo il treno di una gestione strategica e progettuale per una grande e democratica alternativa politica. Non puoi vedere sempre tutto il male nella modesta cogestione del comune di Aosta che a breve avrà concluso la collaborazione con la maggioranza, di cui tra l’altro facevamo parte, e che non bisognerebbe dimenticare. Questa situazione contingente da te così tanto evidenziata e da sempre sottolineata, avrà nel bene e nel male una conclusione con le prossime elezioni comunali. Dopo di che tu non avrai più altri alibi, altre frecce nel tuo arco.

Il Partito Democratico può piacere o meno,
ma c’è, ha un progetto, una leadership ed è in sintonia con moltissimi cittadini; il tuo invito a provare a toccar con mano il loro sentire è ingiusto e ingrato nei nostri confronti. La manifes[/quote]tazione di Roma ha ampiamente dimostrato il contrario e sul territorio ti posso assicurare che mai come in questo nuovo periodo della gestione Donzel si sia riallacciato quel filo rosso interrotto con il territorio.

Caro Ghianda visto il progetto politico del Pd,
ora i casi sono due: o uno vi aderisce per portare il proprio contributo di valori, idee e proposte, o costruisce qualcosa di alternativo, insieme alle persone che condividono la sua visione politica. Tu da che parte stai visto che a parlare sul generico in molti sono bravi? Noi abbiamo bisogno di persone che sappiano anche agire. Stare sempre in cattedra per indicare la linea politica ad un partito che magari si avversa, è politicamente incomprensibile. Almeno dal mio punto di vista.

Con rinnovata stima…

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faustocoppi








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MessaggioInviato: Ven Nov 07, 2008 11:14 am    Oggetto:  
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Blog di Vincenzo Calì ha scritto:
@Ghianda e Bruno
Sapete che io apprezzo i vostri interventi, anche quando non li condivido. Questo è il mio blog, per cui non dovreste dar retta a sollecitazioni o condizionamenti di terze persone. Continuate a intervenire con ampia libertà, fatti salvi i limiti della buona educazione e del codice penale (ma per voi è una raccomandazione superflua).
Sapete come la penso: detesto le ideologie, perché ingabbiano il pensiero. Chi aderisce a un’ideologia smette di pensare con la propria testa e segue come un automa i dettami del leader, del guru, del santo di riferimento. Un leader politico non va “amato”, né va seguito qualunque cosa dica o qualunque cosa faccia. Deve essere semplicemente una persona cui affidiamo la guida di un partito, di un governo, ecc. sulla base di un’insieme di idee e programmi che ci ha proposto e che ci aspettiamo segua durante il suo mandato.

Tantomeno bisogna trasformare un partito in una chiesa, sentendosi al suo interno come in una sorta di fortino assediato e respingendo automaticamente qualsiasi critica provenga dall’esterno. Un partito è solo uno strumento per portare avanti le nostre idee. Non deve diventare un fine, un totem da adorare. Obama non ha come obiettivo quello di difendere e rafforzare il partito democratico, ma quello di governare gli Stati Uniti secondo il programma e i valori proposti agli americani. Fino alle prossime elezioni il partito sarà dimenticato.

Giorgio e Erika, avete purtroppo l’atteggiamento degli adoratori di idoli invece che di persone che propongono un progetto per la Valle d’Aosta. Per voi sembra che lo scopo della vita sia diventato quello di pensare al bene del partito democratico, mettendo in secondo piano tutto il resto. Così come qualcun altro dice “la Valle d’Aosta prima di tutto”, voi ripiegate in un ancora più asfittico “il PD prima di tutto”. E non volete sentire critiche né al partito né, tanto meno, al vostro adorato segretario. Io ho contribuito come voi (forse più, visto il mio ex ruolo di segretario di un partito fondatore) alla fondazione del partito democratico, ma non chiudo gli occhi di fronte alle difficoltà e agli errori. E non aderisco acriticamente a qualsiasi opinione o azione del segretario, pur essendo stato un suo grande elettore. Anzi proprio per questo voglio che risponda delle sue azioni e non prenda strade diverse da quelle pattuite con me e con gli elettori.

Il patto sottoscritto alle primarie e confermato sempre in seguito, prevede che il PD sia dalla parte della lotta alla deriva partitocratica che infetta la nostra regione in maniera non più tollerabile. Così come in Sicilia il PD è per la lotta alla mafia e non si alleerebbe mai con i partiti collusi con quel fenomeno, così in Valle d’Aosta deve essere (anche sulla base del suo codice etico) contro il clientelismo sfrenato, contro il controllo totale dell’informazione, dell’economia e della cultura da parte del regime, contro la corruzione diffusa, che si esplica con forme nuove: nomine nei consigli di amministrazione di innumerevoli partecipate, assunzioni senza concorso in cambio di pacchetti di voti, appalti pilotati verso parenti di amministratori, grandi opere intraprese al solo scopo di innescare grandi affari per pochi furbetti a scapito del bene generale, ecc.
Siccome l’UV non solo non ha intenzione di combattere queste degenerazioni, ma anzi nega persino la loro esistenza, come in Sicilia i fiancheggiatori negano l’esistenza della mafia, il PD deve essere dall’altra parte. E’ una scelta di campo, che non ammette mezze misure. Per questo è importante che il PD dica adesso cosa farà alle prossime comunali di Aosta. Non è un fatto secondario. E’ la cartina di tornasole per capire la sincerità di espressioni tipo “politica di tipo nuovo”. Non basta blaterare di etica o politica di tipo nuovo se nei fatti si agisce in senso contrario.
Nel momento in cui le scelte di campo sono chiare, allora acquistano valore le cose che il PD sta facendo in consiglio regionale e tutto il resto. In caso contrario, assumono solo il sapore della beffa. Erika, tu ti sarai stufata di sentir parlare delle comunali di Aosta, eppure è una risposta che non richiederebbe grandi sforzi: il PD sarà con chi vuole costruire un’alternativa all’attuale regime corrotto e inefficiente, sì o no?

Vincenzo Calì


Per ora non voglio commentare, pur avendo risposto al sig. Calì direttamente sul suo blog.
Dispiace leggere tuttavia di certi toni,
aspri e virulenti che mai avrei immaginato essere diretti nei confronti di due persone che appartengono allo stesso partito d'elezione di Vincenzo Calì.
Amareggia constatare quanto il successo di Rollandin (che ha stravinto e noi abbiamo perso) non sia stato accettato onorevolmente e senza drammi essendo riusciti nell'intento di coalizzare tutto il meglio che ci era rimasto,
ma che abbia inciso così profondamente la sicurezza e l'autostima personale.
"La storia non ci insegna niente".
Quello che posso dire in tutta umiltà è che...mai dobbiamo perdere la lucidità in battaglia...
C’è qualcuno invece che si lascia trasportare dal risentimento. Ricordate: l'ira abbaglia il guerriero e gli fa fare errori stupidi.. L'ira porta alla tomba."

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faustocoppi








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MessaggioInviato: Ven Nov 07, 2008 5:02 pm    Oggetto:  
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Blog di Vincenzo Calì ha scritto:
faustocoppi 7 Novembre 2008 a 5:27 pm

Finisco anche io questa polemica prima di divenire come quell’ospite paragonato al pesce che inizia a puzzare. Poi sa, in casa sua si può correre anche il rischio di essere defenestrati Smile

Egregio sig.Calì anche io ripropongo l’ultimo suo messaggio e le rispondo:
….E secondo lei,
un segretario di un partito democratico può prendere decisioni che vadano contro la maggioranza del partito stesso?
Secondo lei può un segretario agire con dei colpi di mano e in tutta autonomia, se prima non ha sentito e conosciuto l’umore della base?
E sempre secondo lei,
un segretario democraticamente eletto cosa dovrebbe fare se non operare per il meglio dei suoi iscritti e simpatizzanti, mantenendo il suo partito al vertice nel contesto regionale?
La mia non è una reazione paranoica, piuttosto la sua sig. Calì è una reazione che io ritengo fuori dai canoni per un responsabile di un partito organizzato quale è lei.
Se un uomo ritiene di fare parte di un partito organizzato lo deve fare fino in fondo rispettando seppur con critiche e osservazioni anche posizioni non sempre condivise. Questa proposta esterna a cui lei deferentemente si è allineato, almeno a mio parere non può essere partecipata.
In effetti la situazione politica regionale è bloccatissima
come lei sottolinea,
ma non è certo con l’affossamento di un altro partito, il suo, che si può risolvere “Rebus sic stantibus “.
Quali sarebbero secondo lei
i provvedimenti da prendere, dal momento che le cose cambiando col passare del tempo, dovranno cambiare anche le decisioni al riguardo?
E sempre secondo lei
è già passato tutto questo tempo per valutare che il PD,
con uno stereotipo, ha già fatto “epoca”? Lei dice : “Quel progetto propone di sciogliere anche Verdi, VdaVive, Renouveau… per arrivare a un soggetto unico, più grande e più forte delle singole forze componenti”.
Bene, posso essere anche d’accordo, anche se al fiuto di tutti i politicanti regionali è giunto uno strano odore di “bruciato”.
E allora secondo lei se alcune persone, due nel caso di specie, che appartengono già al PD, le scrivono per dirle che questo soggetto esiste già, e se i signori di VdaVive, di Renouveau o i Verdi principalmente, vogliono entrare in un contenitore unico,
perché è sbagliato ricordare loro che il suddetto condenitore esiste già?

Perché tacciarli di adoratori di idoli? La logica di pensare al proprio orticello sarebbe, secondo me, non quella del PD che aspetta a braccia aperte questi movimenti, bensì di qualcun altro che attualmente è in grosse difficoltà di rappresentanza.

Addio dal solito idolatra


In effetti ritengo di concludere qui un deludentissimo rapporto di rete con il blog del sig. Calì,
il quale non ha trovato di meglio che offendere due onesti e appassionati rappresentanti del PD, erika e giorgio.
Spero che giorgio non si lasci trascinare da questa misera reprimenda visto che come moderatore di questo forum a noi interessa averlo lucido e sereno qui su Area Democratica.

Ps. Che delusione!

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giorgio








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MessaggioInviato: Ven Nov 07, 2008 5:39 pm    Oggetto:  
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Un ringraziamento al grande Fausto Coppi che a dire il vero e per non fare polemica, già in tempi non sospetti - qualche anno fa - lanciava sul forum di Valle d'Aosta Viva, AGORA', parecchi segnali di riavvicinamento fra l'allora sinistra denominata Ds-Gv e il Vdv. Citofonare Louvin.

Per tornare alla diatriba sviluppatasi in maniera poco ortodossa, posso solo dire che il progetto a cui si fa riferimento anche in testa al topic, a me sembra piuttosto la rappresentanza della solita combriccola che da 50 anni si impegna solennemente per il cambiamento. Ogni 3 mesi con un nuovo manifesto, o un nuovo progetto o un nuovo partito. Che poi una lista di mummie che parla e vuol vedere "un cambiamento" con questo progetto, a me sembra davvero comico. Poi fate voi...

Ps. Non capisco come persone legate ad organizzazioni sindacali con incarichi oltremodo di responsabilità, possano firmare un documento così politicizzato mi giunge molto strano alle orecchie. E pensare che già ben altre critiche si erano sviluppate quando un'altra persona è stata tirata in ballo e accusata di incompatibilità con la carica di segretario. Ma il fatto che questa persona si fosse defilata anticipatamente ed in tempi regolamentati dalla legge, a questo nessuno ci ha fatto più caso. La maldicenza era comunque attivata e lo scopo raggiunto.

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MessaggioInviato: Ven Nov 07, 2008 11:22 pm    Oggetto:  
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blog Vincenzo Calì ha scritto:
Essere d’accordo con questa proposta (nata morta soprattutto per il modo di procedere molto maldestro dei promotori e poi per la stroncatura mediatica di Donzel, che non ha rispettato l’impegno di discuterla all’interno del partito) non è in contraddizione con l’impegno profuso alla fondazione del PD.


Credo che la loro fatica sia senza pari, e va a loro tutto il mio interesse per l'impegno che hanno promesso di mettervi. Io, e con me moltissimi altri, ho fatto altre scelte, con un intento pari se non superiore al loro in termini di proposizioni politiche serie e credibili. Non ideologiche. Speriamo presto di reincontrarci insieme nelle lotte e nelle istituzioni della Regione. Le occasioni di certo non mancheranno. Anche se mi rendo conto che l'azione politica è molto più schematica della ricerca ideologica e dei fondamenti dell'unità. Tra l'altro le scissioni del passato e le fusioni del futuro non esauriranno le ragioni di quelle scelte. Vedremo pertanto se l'elaborazione del nuovo soggetto politico giungerà a chiudere un epoca, per aprirne un'altra nuova, superando la boa delle pure intenzioni, realizzando così l'occasione di recepire che non è solo il Pd tenuto a mantenere gli impegni. I patti e gli impegni sono biunivoci, i colloqui dialogici.

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