faustocoppi ha scritto: |
L'altro giorno dei miei amici che hanno comprato malvolentieri un auto nuova ( perche' quella vecchia aveva dato gli ultimi ), mi hanno detto che hanno deciso di comprarne una a rate perche' altrimenti la garanzia da 4 anni diventava 2. Insomma viene sfacciatamente incoraggiato chi fa i debiti. Il mondo s'è ribaltato, avrebbero detto i miei vecchi.
Vengono incoraggiate le stramaledette finanziarie. Sara' ora di ribaltare il tutto e tornare alla normalita'? Ma quanto siamo coglioni anche tutti noi (non io di certo ...) che facciamo debiti per comprarci il televisore mega o per dare al nostro bamboccio che non deve essere da meno degli altri, il telefonino scintillante pubblicizzato da quella ..... della Paris Hilton. Trascendo ... stop! ![]() |
Beppe Grillo ha scritto: |
L’industria del debito si sta mangiando l’Italia. Il debito pubblico diventerà presto motivo di orgoglio nazionale, un riferimento morale. Il debito privato non può essere da meno. Deve aumentare. Ma la capacità di indebitamento degli italiani va aiutata. Se prima si prestavano 10.000 euro adesso se ne prestano anche 1.000/1.500. E’ lo strozzinaggio per tutti, a pioggia. Debiti per tutte le tasche. Per i più deboli. I genitori sono invitati a indebitarsi per i figli. Una volta li mandavano più prosaicamente a lavorare. Ma oggi fare il precario costa più dello stipendio. Meglio indebitarsi da subito. I cravattari studiano, studiano tutti i giorni. Il loro obiettivo è il TAEG. Il loro jackpot l’esproprio della casa di chi non paga le rate.
“Hai bisogno di soldi. Sono in casa tua” è sublime. Tutti a cercare i soldi che non ci sono sotto il divano. Per poi ipotecare la casa. Si paga con i debiti, non con i contanti. Il guadagno è nell’interesse applicato, il prodotto acquistato solo un richiamo. Quando saranno finiti del tutto i soldi si potrà indebitare il debito. Il debito sul debito potrà aprirci nuovi orizzonti, nuove prospettive, nuovi baratri argentini. Ci saranno gli indebitati multipli, complessi e derivati e, di quando in quando, i suicidi da salto della rata. |