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Area Democratica 11 Novembre 2011 ha scritto: | |
C'e' da festeggiare, con sobrieta' L'editoriale di Marina Sereni Il Governo Berlusconi ha le ore contate. Quante volte lo abbiamo letto, scritto, desiderato? Oggi sta veramente per accadere e nella nostra gente sento incredulità e qualche interrogativo. Non e' la caduta che ci si era immaginati: non c'e' stato il voto di sfiducia classico e le dimissioni del premier sono, mentre scriviamo, ancora soltanto annunciate, anche se intanto si discute ampiamente di un nuovo Governo a guida Monti. Sabato sera pero' all'annuncio seguirà il fatto: Berlusconi sara' a tutti gli effetti l'ex Presidente del Consiglio. Si potrà festeggiare finalmente? mi chiedono alcuni nostri militanti. Si', rispondo, con sobrietà perché le condizioni di vita delle persone sono difficili, le preoccupazioni per il posto di lavoro, la famiglia, l'azienda sono dure e le incertezze ancora molte. Tuttavia si deve e si può salutare con soddisfazione e speranza le dimissioni di Berlusconi, perché sono prima di tutto il risultato di una nostra battaglia in Parlamento e nel Paese. Mentre in tanti ci accusavano di fare del facile antiberlusconismo noi avevamo colto in anticipo sia la gravita' della crisi economica e sociale, sia il declino e la pericolosa perdita di credibilità del nostro Governo. Se oggi si può cominciare ad archiviare la lunga stagione del berlusconismo e se si può vedere nel Governo di emergenza l'avvio di una la fase politica nuova e' dunque merito in grande misura del Pd, della mobilitazione popolare e dell'unita' delle opposizioni che noi abbiamo ricercato e costruito. Siamo ad una svolta politica che abbiamo tanto agognato e che ora rischia di coglierci di sorpresa. Da domani la sfida per noi non e' più far cadere Berlusconi ma salvare e ricostruire il Paese. E lo dovremo fare, come abbiamo detto con grande coraggio e nettezza, molto probabilmente sostenendo un governo di emergenza guidato da una personalità che non proviene dalla politica. Non sara' una passeggiata, il nostro popolo lo sa. Dovremo contribuire a fare scelte non ordinarie, dovremo farlo avendo a fianco esponenti del centrodestra. Di quel centrodestra che abbiamo contrastato duramente e che ha gravi responsabilità per la situazione economica e sociale italiana. Il Pd questa prova difficile (ma necessaria se per noi prima di tutto viene l'Italia, come hanno detto Bersani e Franceschini in questi giorni) la può affrontare e vincere se saremo uniti nell'ambizione di influenzare il programma del Governo d'emergenza: crescita, rigore, equità debbono e possono andare insieme. Quando pochi mesi fa il Prof. Monti partecipo' ad un'audizione sul Documento di Economia e Finanza disse con grande chiarezza che una politica di soli tagli, senza attenzione alla crescita, non avrebbe funzionato. Purtroppo i fatti gli hanno dato drammaticamente ragione. Ora siamo, in una situazione straordinaria, tutti alla prova. Noi possiamo mettere il nostro partito al servizio di una grande fase di cambiamento, di una stagione di riforme, economiche, sociali e politiche. Una politica fiscale che premi il lavoro e l'impresa sulla speculazione e la rendita, un intervento sulle grandi ricchezze e sui grandi patrimoni, una riorganizzazione del welfare che costruisca nuovi diritti e combatta le diseguaglianze. E, insieme, una riforma della legge elettorale che corregga le distorsioni al bipolarismo prodotte dal Porcellum, una riforma del Parlamento, una riforma della politica e dei partiti. Con il governo "dei tecnici" può paradossalmente tornare centrale il ruolo della politica, dell'elaborazione riformista, del partito politico come soggetto indispensabile a realizzare le riforme difficili, i cambiamenti profondi che la crisi ci impone. |
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AostaSera.it 17 novembre 2011 19:42 ha scritto: | |
Politica
Monti: “Occorre riconoscere il valore costituzionale delle autonomie speciali” Roma - Nel primo discorso in Senato il neo-premier Mario Monti non dimentica nessuno, autonomie locali comprese, e si tiene le competenze degli Affari regionali. Nicco evidenzia la propria soddisfazione in una nota.
Il Premier Mario Monti "Abbiamo ascoltato con interesse l'ampia relazione del Presidente incaricato sulla crisi economica e finanziaria e le indicazioni per superarla, largamente condivisibili. Di particolare rilievo la forte e chiara affermazione sulle autonomie speciali. E' una questione su cui avevamo espressamente chiesto la sua attenzione nell'incontro di lunedì a Palazzo Giustiniani e ne prendiamo atto con soddisfazione". Il deputato Roberto Nicco evidenzia così la soddisfazione personale per il primo discorso in Senato del neo-premier Mario Monti. Un intervento che è stato spesso spezzato dagli applausi, ai quali lo stesso Monti ha posto un sorta di “freno” pregando la platea di ascoltare: “Se dovete fare una scelta - mi permetto di rivolgermi a tutti - ascoltate, non applaudite!”. Il discorso di Monti ha cercato di affrontare la grande matassa dei temi per i quali si aspettava il suo intervento per comprendere gli indirizzi del nuovo Governo. Una trepidante attesa soddisfatta, per lo più, con la presa in esame un po’ tutto, come era facile immaginare in un primo intervento che doveva contenere la sintesi delle consultazioni con le forze politiche. Tra i tanti argomenti (analisi della crisi internazionale, richiamo alla sobrietà, taglio dei costi alla politica, lotta all'evasione, riforma del mercato del lavoro e delle pensioni, il probabile reinserimento dell'Ici e uno studio sulla patrimoniale), Monti non ha dimenticato le autonomie locali: “Il riequilibrio di bilancio, le riforme strutturali e la coesione territoriale richiedono piena e leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali – ha detto il neo Premier - Occorre riconoscere il valore costituzionale delle autonomie speciali, nel duplice binario della responsabilità e della reciprocità. In quest'ottica per rispondere alla richiesta formulata dalle istituzioni territoriali nel corso delle consultazioni, ho deciso di assumere direttamente in questa prima fase le competenze relative agli affari regionali. Spero in questo modo di manifestare una consapevolezza condivisa circa il fatto che il lavoro comune con le autonomie territoriali debba proseguire e rafforzarsi, nonostante le difficoltà dell'agenda economica. In tale prospettiva si dovrà operare senza indugio per un uso efficace dei fondi strutturali dell'Unione europea”. Domani si replica alla Camera. |
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Citazione: |
Chi pragmaticamente si propone di governare l'Italia, specie in momenti come questi, non può prescindere dalla Chiesa di Roma e dal suo interessato appoggio. E' un fatto. Quanto ai giudizi, mi pare inaccettabile sparare sentenze senza valutare nel merito ciò che il Governo farà, quando e solo quando lo farà. Altrimenti non sono giudizi, ma pregiudizi, quindi fasulli nel progetto. Anche le critiche su certi componenti del Governo, a mio giudizio, sono prematuri. Aver fatto parte di società o enti, pur avendone ricoperto cariche di grande responsabilità, non consentono di illazionare su presunti conflitti di interesse, inesistenti quando da quelle cariche ci si è prontamente dimessi.
La professionalità, la acclarata esperienza, la profonda conoscenza del mondo del credito fanno, ad esempio, di Passera un uomo capace di interpretare al meglio i bisogni del mondo produttivo, specie in un momento nel quale il credito è fattore indispensabile per riavviare la crescita economica. O pensate che siccome le Banche fanno schifo per definizione, del credito se ne possa fare a meno? Datemi retta, aspettiamo a lanciare pietre. Se sarà il caso sarò il primo a raccogliere ciottoli e porgerli a chi ha braccia più leste delle mie. |
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Citazione: | |
Zagrebelsky: "di fronte a catastrofi giusta tecnocrazia"
25 novembre 2011, 17:23
Gustavo Zagrebelsky "Di fronte a catastrofi" tecnologiche, ambientali, finanziarie, può accadere "che la politica nella sua versione democratica o demagogica soccomba". Secondo il presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zabrelsky - che parla davanti al presidente Napolitano - è allora possibile che la politica si "autosospenda" e lasci il posto "ai sapienti" per "tempi brevi". Una affermazione che sembra riferirsi alla vicenda politica attuale, anche se Zagrebelsky non ha mai citato esplicitamente il governo "La prospettiva che si apre è quella di una tutela tecnocratica del potere e della politica". Parole fosche quelle di Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale che oggi, in un convegno al Palazzo della Consulta sul tema 'Dallo Statuto Albertino alla Costituzione Repubblicana', ha tenuto una relazione sul costituzionalismo e il rapporto tra diritti e doveri in una società, quella moderna, che non pensa al futuro delle prossime generazioni e che sembra votata ad autofagocitarsi. Presente il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Siamo in una situazione in cui la politica, per vocazione più interessata a ragionare sui "tempi brevi" scanditi da "elezioni e rilevazioni demoscopiche", si "autosospende", sostiene il costituzionalista. La sua è un'analisi anche cinica sul quadro attuale: "Perchè è poco probabile che nell'interesse della politica rientri anche la preoccupazione per le generazioni future". Prevale, insomma, un "interesse momentaneo", una "miopia", la tendenza "a essere cicala, mentre invece va recuperata la virtù della presbiopia". Zagrebelsky ha usato il paragone tra la società attuale e quella dell'Isola di Pasqua, dove "ogni generazione si è comportata come se fosse l'ultima" e l'uomo ha agito "libero da ogni debito nei confronti della generazione successiva". "Il costituzionalismo - ha spiegato - non può più ignorare tutto questo" e accanto ai "diritti soggettivi" va utilizzata "la categoria dei doveri". "Il costituzionalismo - ha detto il presidente emerito della Consulta - ha prodotto la democrazia, e oggi abbiamo bisogno di elementi di tecnocrazia" e "la dimensione scientifica della decisioni politiche è l'ultima metamorfosi cui il costituzionalismo è chiamato". "Oggi abbiamo bisogno di elementi di tecnocrazia", è la tesi che ben si accompagna alla fase attuale, in particolare alla nascita del governo Monti. Certo, aggiunge Zagrebelsky, "doveri e tecnocrazia fanno paura, ma sono necessari per il costituzionalismo qualora lo si intenda senza egoismi". Nella convinzione che questa sia una fase in cui è indispensabile inculcare più una cultura dei doveri (verso l'ambiente, le future generazioni, il pianeta, ecc.) che dei diritti, Zagrebelsky conclude che "il costituzionalismo continuerà ad avere una storia se verranno incorporati nella democrazia nozioni scientifiche capaci di guardare al futuro". |
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(ANSA) Data: 22/12/2011 11:39 ha scritto: |
COSTI POLITICA: VDA,RIDUZIONE 10% PER INDENNITA' CONSIGLIERI
(ANSA) - AOSTA, 22 DIC - Approvando con 26 voti a favore e sette contrari una proposta di legge presentata dalla maggioranza il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha disposto la riduzione del 10,34% delle indennita' spettanti ai consiglieri regionali (comprensiva dell'adeguamento previsto dalla manovra dell'agosto scorso per le indennita' parlamentari). La proposta di legge e' composta da cinque articoli e ridefinisce anche il rimborso forfettario delle spese di viaggio che spetta ai Consiglieri residenti a una distanza da Aosta superiore a venti chilometri. Inoltre da facolta' ai consiglieri di rinunciare volontariamente alle indennità. Il risparmio per il bilancio del Consiglio Valle nel 2012 ammonterà a 300 mila euro e nel 2013 a 160 mila. (ANSA). |
(ANSA) Data: 22/12/2011 12:29 ha scritto: |
COSTI POLITICA: VDA,RIDUZIONE 10% PER INDENNITA' CONSIGLIERI (2)
(ANSA) - AOSTA, 22 DIC - ''Nell'attuale clima di preoccupante disaffezione verso la politica - ha sottolineato Diego Empereur (Uv), relatore della proposta di maggioranza - le voci critiche che si levano contro la cosiddetta 'casta' hanno buon gioco a identificare gli emolumenti percepiti dagli amministratori pubblici come meri privilegi ingiustificati. Tuttavia, come ha chiarito la Corte costituzionale, la corresponsione di un'indennita' risponde al principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione e in un regime democratico il legislatore ha l'obbligo di porre in essere le condizioni indispensabili a garantire a tutti l'accesso alle cariche pubbliche e il relativo esercizio delle funzioni. L'obbligatorieta' dell'indennita' vale altresi' a garantire il principio di libero esercizio del mandato, assicurando l'indipendenza degli eletti e consentendo l'esercizio della funzione in modo continuativo e professionale''. ''Tuttavia - ha aggiunto - la questione non puo' essere ignorata, la politica non puo' far finta di niente rispetto alle accuse di 'corporativismo', data la dimensione fortemente emotiva che ha assunto nel Paese e nella nostra comunita'. La nostra proposta, seria ed equilibrata, frutto di un approfondito confronto politico, interviene per ridurre il trattamento indennitario''. ''Abbiamo cercato di aprire un tavolo per elaborare proposte comuni - ha poi sottolineato il presidente della Regione, Augusto Rollandin - ma non e' stato possibile. Non e' vero che in tal senso non c'era la volonta' della maggioranza. La nostra e' una proposta di buon senso, logica, non demagogica, senza eccessi e meditata''. (ANSA). |
(ANSA) Data: 22/12/2011 12:43 ha scritto: |
COSTI POLITICA: VDA; RESPINTE PROPOSTE LEGGE DI ALPE E PD (V.'COSTI POLITICA: VDA,RIDUZIONE 10% PER...' DELLE 11.39)
(ANSA) - AOSTA, 22 DIC - Prima di approvare la proposta di legge della maggioranza sui tagli alle indennita' dei consiglieri regionali, l'assemblea valdostana questa mattina ha respinto quattro iniziative legislative sullo stesso tema presentate da Alpe e Pd. Le proposte del Pd prevedevano la riduzione dell'indennita' di carica del 20% nel caso di svolgimento contestuale di attivita' di lavoro subordinato nel settore privato o di lavoro autonomo o imprenditoriale, oppure nel caso di godimento di pensione superiore a 20 mila euro annui lordi; inoltre proponevano la soppressione di una serie di facilitazioni o liberalita' connesse all'espletamento della funzione, come i rimborsi chilometrici, la gratuita' delle tratte autostradali, gli abbonamenti a quotidiani e settimanali, gli sconti sullo skipass regionale; quella congiunta Alpe-Pd fissava a 6.700 euro l'indennita' mensile lorda di carica dei consiglieri regionali e commisurava l'indennita' di funzione e la diaria in percentuali diverse rispetto all'indennita' di carica; infine quella di Alpe introduceva disposizioni per la soppressione dell'assegno vitalizio a partire dalla prossima legislatura e la riduzione del contributo ai gruppi consiliari di circa il 50%. (SEGUE). |
(ANSA)Data: 22/12/2011 12:46 ha scritto: |
COSTI POLITICA: VDA; RESPINTE PROPOSTE LEGGE DI ALPE E PD (2)
(ANSA) - AOSTA, 22 DIC - Illustrando la propria proposta Gianni Rigo (Pd) ha osservato che ''lo scopo e' 'sganciare' l'indennita' del consigliere a quella del parlamentare, per perseguire quel principio di autonomia decisionale che dovrebbe contraddistinguere la nostra Assemblea legislativa e per perseguire, in un'ottica di assunzione di responsabilita' e di chiarezza, l'obiettivo di rendere facilmente misurabile lo stipendio del consigliere''. Alberto Zucchi (Pdl) ha osservato: ''Non credo che a livello locale ci siano le storture che si sono viste a livello nazionale. Ci sono consiglieri buoni e meno buoni, devono essere poi i cittadini a decidere''. ''I costi della politica - ha aggiunto - non dipendono dagli stipendi ma dalle decisioni che vengono prese''. Per Giuseppe Cerise (Alpe), ''la proposta della maggioranza non e' un atto di alta nobilta', ma prevede bazzecole, dato che la riduzione effettiva degli emolumenti scende sotto il 5%. E' proprio un bello sforzo, offensivo nei confronti della popolazione valdostana, in particolare delle fasce piu' deboli. Si e' persa l'occasione per lanciare un segnale forte e unitario su questo argomento, indipendentemente dalle singole correnti di pensiero''. Dario Come' (Stella alpina) ha ribadito che ''questa maggioranza regionale sta dimostrando di voler assumere dei comportamenti in sintonia con il rigore che la grave crisi economico-finanziaria impone a tutti'' mentre Raimondo Donzel (Pd) ha evidenziato: ''Le nostre proposte non sono disfattiste e non mettono in difficolta' il lavoro del Consiglio Valle: rappresentano un gesto di sobrieta' e di immagine che in questo momento occorre dare''. ''La Valle d'Aosta e' tra le prime Regioni d'Italia a dare un segnale di sobrieta' - ha osservato Leonardo la Torre (Federation autonomiste) - anche confermando il passaggio dal vitalizio al sistema contributivo. La Valle d'Aosta e' una Regione virtuosa, attenta ai problemi del territorio e alla qualita' di vita dei suoi cittadini, con una classe politica seria, differente dalla realta' di molte altre Regioni''. A chiudere il dibattito e' stato il presidente della Regione, Augusto Rollandin: ''Oggi i cittadini non si sentono rappresentati dagli eletti perche' c'e' un meccanismo che fa si' che questi siano scelti dalle Segreterie politiche e non esprimano minimante i territori. In Valle d'Aosta, non e' cosi': gli elettori ci conoscono, hanno la possibilita' di dialogare con noi. La fiducia viene anche dal rapporto che si ha con la comunita': i cittadini prenderanno atto del dibattito avvenuto stamattina in quest'aula, ma non credo che ci valuteranno su questo. Non penso che sia nel costo degli eletti che si traduca il costo della politica: la gente ci chiede di far funzionare la macchina amministrativa, di fornire dei servizi di qualita', di utilizzare correttamente i fondi a disposizione dell'amministrazione''. (ANSA). |
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AostaSera.it 28/12/2011 ha scritto: | |
Donzel: "il rapporto tra regioni autonome e governo non è solo questione di soldi"
Aosta - Il segretario del Partito Democratico polemizza con le posizioni critiche dei parlamentari Nicco e Fosson sul governo Monti espresse stamattina. “Scarsa cooperazione tra regione autonome, fino alle guerre tra campanili“: denuncia Raimondo Donzel.
La conferenza stampa del Pd “Adesso in Valle d'Aosta sono tutti contro il governo Monti, come se con Berlusconi fosse finito un idillio“. Questa considerazione del segretario PD Raimondo Donzel arriva a poche ore dalla conferenza stampa di questa mattina, dove i parlamentari valdostani Nicco e Fosson erano stati critici sull'operato del nuovo governo nazionale nei confronti della nostra regione. Dopo aver espresso perplessità sul proprio profilo facebook, nel pomeriggio, in occasione della conferenza stampa di fine anno del PD, Donzel è tornato sull'argomento. “A parte il fatto che a Berlusconi abbiamo lasciato 500 milioni di euro senza avere in cambio autonomia - afferma - non si può decidere il sostegno ad un governo solo a seconda se questo dà dei soldi oppure li toglie“. Donzel critica il comportamento di tutte le regioni a statuto speciale nel rapportarsi con Roma: “nei mesi scorsi sono state condotte trattative privatistiche, cosa che mette in evidenza quanto poco rapporto ci sia tra le varie regioni autonome“. “Di più - continua - quando si sente Fosson lamentarsi del fatto che la Sicilia deve versare meno denaro per il risanamento del debito pubblico e la Valle d'Aosta di più, vuol dire che si è arrivati alle guerricciole tra regioni“. Se i due parlamentari hanno lamentato una mancanza di concertazione da parte del governo Monti nei confronti di parlamento, regioni e soprattutto parti sociali, Donzel, replica che “la giunta regionale valdostana ha battuto il record negli accordi separati: vedrete nei prossimi mesi come pioveranno ricorsi“. Anche le critiche nei confronti della misura che limita il pagamento contante a mille euro non vanno giù al segretario: “non si può chiedere severità nella lotta alle mafie e all'evasione e poi lamentarsi per eventuali disagi alle case da gioco“. “Se è vero - conlcude Donzel - che il presidente Napolitano ha descritto i conti dello Stato come molto peggio di come si credeva, allora i nostri due parlamentari dovrebbero concordare sul fatto che bisogna fare qualche sacrificio“. di Lorenzo Piccinno |
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Repubblica online 11 gennaio 2012 ha scritto: | |
Migliorano i conti pubblici. E nei primi 9 mesi del 2011 si registra la migliora performance dalla fine del 2008. Secondo quanto riportato dall'Istat, nel terzo trimestre dello scorso anno, il rapporto deficit/Pil è stato pari al 2,7% (al di sotto del 3% indicato dall'Unione europea), mentre in nove mesi si è portato al 4,3% (al 4,6% nello stesso periodo del 2010). |
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L'editoriale di Marina Sereni 10 Febbraio 2012 ha scritto: |
Monti non sarà una parentesi,
il Pd si costruisce ora Monti che conquista gli Stati Uniti, con la copertina di Time e il lungo e positivo colloquio con il Presidente Obama, e' l'ultima rappresentazione, in ordine di tempo, di quanto sia cambiata e probabilmente destinata a cambiare la politica italiana e il ruolo del nostro Paese in Europa e nel mondo. Obama e' interessato ad un'Europa che metta finalmente in agenda la crescita e l'Italia guidata da Monti, con le riforme strutturali messe in cantiere sul piano interno, e' l'interlocutore ideale, per credibilità e affinità di vedute. La crisi europea non e' risolta ma ora il nostro Paese può davvero tirare un sospiro di sollievo e combattere per spingere l'Europa a dare risposte più adeguate. Man mano che Il Governo Monti prosegue la sua azione diventa più evidente che non siamo in presenza di una parentesi. Questo ripropone la domanda di cosa sarà il Pd dopo questa esperienza. Noi pensiamo che molto dipenderà da come sapremo sostenere il Governo nello sforzo di cambiare l'Italia, per farla uscire più forte e più equa dalla crisi. Le contraddizioni e le insidie di questa fase sono evidenti: l'Esecutivo deve mediare, trovare soluzioni che abbiano il consenso anche del centrodestra, le riforme che vanno fatte sono complesse e toccano molti interessi particolari che si "ribellano", la crisi economica e sociale ha reso sempre più aspre le diseguaglianze, i toni e le gaffe comunicative in cui e' incorso nelle ultime settimane più di un esponente di Governo a proposito dei problemi del lavoro hanno giustamente creato irritazione, il distacco tra la politica e i cittadini e' sempre più grande anche a causa di fenomeni inaccettabili di malcostume e corruzione... In questo quadro due punti mi sembrano chiarissimi. Il primo: non possiamo guardare al Governo Monti con diffidenza e magari metterci a bordo campo a fischiare i falli. La sfida e' sulla qualità delle riforme, e' sui contenuti e sull'equità sociale. Un conto e' spingere il Governo a correggere gli effetti sociali più pesanti delle misure di rigore, come abbiamo fatto e come giustamente stiamo facendo sulle pensioni. Altro e' assumere un atteggiamento di conservazione del sistema di welfare che c'e', le cui lacune e insufficienze sono sotto gli occhi di tutti. La partita del mercato del lavoro, sul quale e' aperto il confronto con le parti sociali, e' cruciale e noi dobbiamo e possiamo essere protagonisti per un nuovo patto sociale che metta davvero al centro il futuro, le nuove generazioni. Sul mercato del lavoro così come sulle liberalizzazioni e le misure per la crescita. Il secondo punto: il Pd deve essere il partito delle riforme istituzionali e politiche, dare priorità assoluta alla riforma elettorale, lavorare per rilanciare il ruolo dei partiti attraverso una rigenerazione della politica, della partecipazione democratica, della trasparenza. Riforma del bicameralismo, nuova legge elettorale, riforma dei regolamenti parlamentari, attuazione dell'articolo 49 della Costituzione sulla vita interna dei partiti. Questa agenda per noi deve essere tanto importante quanto quella delle misure per il lavoro e lo sviluppo. L'Italia per ripartire ha bisogno di crescita e ma anche di un sistema politico e istituzionale più efficiente. Il confronto di ieri tra Franceschini e Cicchitto ci dice che lo spazio per le riforme può esserci e che l'occasione non va sprecata. In conclusione: e' nel vivo di questa fase politica nuova, e per molti aspetti eccezionale, che il Pd può mostrare e consolidare il profilo di un partito riformista, di centrosinistra. C'e' uno spazio nuovo e una ricerca da fare, di fronte al fallimento catastrofico delle ricette della destra liberista, per le forze progressiste in Europa e nel mondo? Certo che si'. Non per "tornare" alla socialdemocrazia, come qualcuno sembra suggerire. Ma per reinterpretare in forme e contenuti nuovi gli ideali e i valori di eguaglianza, di giustizia e solidarietà che abbiamo ereditato sia dalla tradizione del socialismo democratico che da quella del cattolicesimo popolare. E per arricchire il campo progressista su scala internazionale di un'esperienza e di un'elaborazione originale. |
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Giornalettismo 17 febbraio 2012 ha scritto: | |
La storia del San Filippo Neri a Milano La storia la racconta Fabio Poletti sulla Stampa di Torino: non lo chiamano hotel, ma piu’ modestamente pensionato anche se c’è il wireless in camera e l’ambiziosa forma della struttura se lo meriterebbe. E’ il San Filippo Neri di via Mercalli, centouno camere e non paga l’Ici. «Se la proprietà dell’immobile deve pagare anche l’Ici, ci aumenta l’affitto. Se ci aumenta l’affitto, noi aumentiamo le rette del convitto. Se no, chiudiamo». Il diacono Luigi Magni che dirige questa fondazione in pieno centro a Milano non avrà l’aria del mercante nel tempio, ma gli affari sono affari. E nell’anno della crisi, qualcuno dovrà pure pagare i conti. |
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La Stampa 05.04.2012 ha scritto: |
Costi della politica
Il Friuli «bacchetta» la Valle d’Aosta [D. M.] Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia annuncia che entro la fine della legislatura sarà approvata la riduzione del numero dei consiglieri regionali, «in tempo per le prossime elezioni del 2013», e lancia una stoccata ad altre regioni a Statuto Speciale, compresa la Valle d’Aosta, esprimendo «stupore» per il fatto che lo stesso processo non sia stato avviato né in Trentino Alto Adige e neppure nella più piccola regione d’Italia. In Valle, nei mesi recenti, sono state bocciate le proposte di riduzione del numero dei consiglieri presentate da Enrico Tibaldi (Pdl) e da Raimondo Donzel del Pd. Valutazione negativa, a livello regionale, anche per un disegno di legge presentato in Senato per dare il via ad un taglio. Il presidente Augusto Rollandin ha ribadito più volte che «il numero di 35 consiglieri è adeguato alla nostra realtà». Sulla riforma del Friuli giudizio perplesso di Luciano Caveri: «Stanno decidendo di "scorporare" gli assessori dai consiglieri, ma il numero dei politici resta immutato». |
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giorgio ha scritto: | |
So che dal versante francese interessato dalla Tav non sono contrari all'opera ed anche i movimenti ecologisti non vedono male la Tav, nell'ottica di un maggior impiego dei treni anzichè dei numerosi Tir che attraversano la regione in poche parole, solo in Italia si sta criminalizzando quest'opera, siamo già il Paese europeo con la linea ferroviaria più arretrata e non adeguata, perchè osteggiare un progetto simile? Capisco poco la necessità di un ponte sullo Stretto di Messina, viste le condizioni nelle quali versa la rete autostradale e ferroviaria di quella zona, ma la Tav ha finalità diverse, è forse meglio il serpentone infinito di Tir che viaggia sulle nostre strade? Conosco diverse persone, che stanno preferendo il Freccia Rossa all'aereo, per raggiungere Roma da Milano. Quando il servizio ferroviario è fatto bene, può essere una valida alternativa all'aereo e decisamente più ecologico. Un amico di mio figlio, specie d'inverno, da Roma a Torino e viceversa, prende sempre il "frecciarossa" e si trova benissimo. All'arrivo nella stazione di Porta Nuova, ci dice che affitta da Maggiore una macchinetta e, se è solo, prenotando in anticipo, spende meno che andare in auto.
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INSIEME A RAIMONDO DONZEL ha scritto: |
RITAGLI
1. Art. 18. Riforma del lavoro. Il PD spaccato sull’art.18? La solita gufata sull’implosione del Pd non ha sortito l’effetto desiderato dai “demolitori”. Fatto salvo che Renzino vive di bastiancontrarietà e si crogiola di ovvietà: meglio più lavoro che meno, abbassiamo le tasse invece di alzarle…A me pare che il gruppo dirigente Pd si sia ricompattato con la sua base. E che invece Pezzotta UDC, sostenendo l’idea di Bersani che il Parlamento può modificare la norma del governo Monti, abbia preso le distanze da Casini, con Monti sempre e comunque. Il Pdl invece ha aumentato la frattura con la Lega. Mentre Sel si è avvicinata al Pd. Ora non è il Pd a dover stare in guardia ma il governo Monti… 2. Pirogassificatore. Proposta di legge di iniziativa popolare per trattamento a freddo contro pirogassificcatore. Chi ha cambiato progetto di inceneritore (con cui ha vinto elezioni 2008, perche’ progetto folle e irrealizzabile) chiamandolo ora pirogassificatore accusa pd vda e me in particolare di aver cambiato idea: sono sempre stato dell’idea di ascoltare cittadini; la politica si fa per i cittadini non contro (11 mila firme). Nel merito sempre contrario a opere sovradimensionate che si trasformano in tasse per i cittadini. Inoltre ho richiamato l’importanza del principio diprecauzione per la salute umana: “Il principio di precauzione è citato nell’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (UE). Il suo scopo è garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio.” 3. Risoluzione del PD vda contro la presunta riduzione dei dirigenti da parte della Regione con risparmio di 900 mila euro. Ho sostenuto che il risparmio è di soli 500 mila euro e che manca un criterio di omogeneità sui titoli dei dirigenti nei vari assessorati (salvo quello della non laurea in molti posti strategici). Bocciata dalla maggioranza regionale. Non un rigo della Vallée Notizie, non un rigo de La Stampa, non una parola al TGr: una volta tanto stessa linea editoriale fanno parlare i sindacati… Possiamo davvero chiudere il Consiglio regionale (se fai più di tre interventi non hanno più spazio sui giornali per raccontarli…)… Salvo poi leggere punto per punto l’elenco con tittoli trionfanti delle grandi azioni della Giunta regionale… Par condicio? (ma ci penserà il nuovo Corecom?!? quello slegato dalla politica normale trasparente e lottizzato dai partiti di maggioranza) |
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AostaSera.it 16/04/2012 ha scritto: |
L’IDV raccoglie firme per abolire il finanziamento pubblico ai partiti
Aosta - In Valle la segreteria regionale organizza una serie di gazebo e banchetti a partire da sabato 21 aprile in via di Croce di Città. “E' il momento di dire basta a questo spreco enorme di denaro pubblico". “No i miei soldi ai partiti”. E’ questo lo slogan scelto dall'Italia dei Valori per promuove una raccolta firme a sostegno di un progetto di legge d'iniziativa popolare per abolire il finanziamento pubblico ai partiti. In Valle d'Aosta la segreteria regionale organizza una serie di gazebo e banchetti a partire da sabato 21 aprile dalle ore 15 in Croce di Città. “Rispetto all'attuale situazione economica nazionale – spiega l’IDV – riveste di particolare importanza questa battaglia di civiltà che intendiamo perseguire per dimostrarsi vicina ai cittadini che non riescono economicamente ad arrivare neanche alla terza settimana del mese. E' il momento di dire basta a questo spreco enorme di denaro pubblico che le recenti cronache mediatiche stanno evidenziando”. di Redazione AostaSera |
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Citazione: | |
"Vorrei iniziare con una parola di sdegno - ha detto Monti aprendo la conferenza stampa - per chi ha governato, governa e intende proporsi al governo del proprio Paese, perché non può giustificare l'evasione fiscale, né tanto meno può istigare a non pagare le tasse o istituire personali e arbitrarie compensanzioni tra crediti e debiti verso lo Stato".
................ "Altri - ha proseguito il professore - sono i modi in cui in un Paese serio si risolvono problemi seri come quelli che l'Italia ha in questo momento avendoli ereditati da decenni di politiche spesso non serie. Ci sono responsabilità del passato che sono causa dell'attuale pressione fiscale". Parole nette e dure anche nei confronti del governo Berlusconi e della sua scelta di abolire l'Ici. 'Se oggi c'è l'Imu - ha detto Monti - bisogna accettare l'amara verità che si è abolita l'Ici senza calcolare le conseguenze, non poteva e non doveva essere abolita" nella situazione economica in cui si trovava il paese. |
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