bruno courthoud ha scritto: |
neanch'io non conosco nulla di quanto si sta parlando e sta avvenendo.
Tuttavia la mia modesta opinione è questa: la cosiddetta sinistra radicale, quella che ha un minimo di buon senso, dovrebbe confluire nel PD e prendere atto dell'esaurimento della sua funzione storica. Inoltre, essendo, credo, impossibile pensare (e forse va bene così) che i mouvement antagonisti all'UV (VDAvive e Renouveau) possano al momento confluire nel PD, dovrebbero sciogliersi in un unico gruppo politico. PD (autonomista) e mouvement autonomista alternativo all'UV dovrebbero lavorare insieme e predisporre un programma comune alternativo all'UV, partendo da quanto già elaborato per le politiche, concordare un'opposizione organica in regione, lavorare insieme per preparare liste e programmi comuni alternativi all'UV in tutti i comuni della regione alle prossime comunali. In estrema sintesi. |
Codice: |
faustocoppi scrive
Secondo me le possibilità sono solo due: O nasce un soggetto politico della sinistra capace di indicare un percorso politico di alleanza strategica con il PD, o le persone di sinistra che vogliono dare il proprio contributo al cambiamento del Paese provano a farlo utilizzando lo strumento - PD. |
Il Manifesto ha scritto: |
“Spaccatura nel Prc, si va alla scissione Politica”- Con un'intervista a Il Manifesto, Gennaro Migliore annuncia che l'area vendoliana farà una lista unitaria con Sd per le elezioni europee e che si lavorerà ad un nuovo partito. Di fatto l'uscita da Rifondazione. Freddezza dalla maggioranza, soddisfazione del movimento di Fava e della componente del PdCI che fa capo alla Katia Belillo. Scissione è una parola che non pronuncia mai, ma le prospettive politiche che richiama non possono che implicarla. Dunque la frattura con la maggioranza del partito di Ferrero e Grassi è cosa ufficiale e avrà come banco di prova le elezioni europee, quando la sua area politico-culturale Rifondazione per la sinistra correrà insieme alla Sinistra democratica di Fava. Cade ogni tentennamento, proprio nel momento in cui si fa sempre più chiaro che si andrà a votare con l'attuale sistema elettorale. Scansato il pericolo delle soglia di sbarramento al 5%, dunque, i vendoliani rompono gli indugi e rilanciano il progetto di unità a sinistra che si attivi già con la tornata europea. Migliore, non ha ambiguità nel dire ciò che deve dire: liste aperte a chi ci sta e opposizione unita, anche col Pd. Ma soprattutto, si procede anche senza avere alle spalle Rifondazione. Primo referente, il movimento di Mussi ex capogruppo del Prc alla Camera. Il punto politico, secondo lui, è che "l'idea di una lista unitaria è oggi più forte”. A Chianciano – dice – “si parlò di un deserto sociale che invece mi sembra piuttosto affollato", oggi diversamente da qualche mese fa, "possiamo spostare a sinistra tutta l'opposizione, compreso il Pd". Ci spiega poi Belillo che la prospettiva di partecipare alla lista unitaria la convince a patto che "non sia una riproposizione del vecchio arcobaleno, un semplice cartello elettorale dei gruppi dirigenti, ma persegua invece uno sbocco partitico". Un partito della sinistra unita di cui, secondo lei, ha bisogno anche il Pd "per non rimanere affossato nel centrismo e nel conservatorismo". Un partito che già immagina come "capace di sintetizzare le istanze di sinistra che provengono dalla società e le diverse culture politiche che la sinistra porta con sé". Con una semplice definizione: "che sappia far rivivere la tradizione del Pci, massimo esempio di sintesi dei molteplici modi di essere sinistra che esistevano e esistono nel paese". |
Ghianda 6 Novembre 2008 a 9:49 am ha scritto: |
Giorgio, io sono convinto che il tuo punto di partenza sia buono ed onesto. Tu dici giustamente:” Credo che noi dobbiamo lavorare soprattutto per la gente. E per fare questo dobbiamo metterla nella situazione di comprendere facilmente. ” I pistolotti filosofici sull’identità, sulle recriminazioni, sulle sfaccettature socio-politiche, sulla ricostruzione storica del percorso ecc. una volta definite lasciatele da parte. Cercate di ritornare nella realtà quotidiana; nella presa di posizione contingente (e non solo programmatica) delle realtà quotidiane. Provate l’affondo nel mondo reale; provate a toccar con mano il sentire dei cittadini e prendete una posizione chiara sulle varie sfaccettature dei problemi concreti che non siano già diventati carne avariata dalla quale è facile allontanarsi. Anticipate i tempi snocciolando numeri sulla situazione economica locale, su cosa si potrebbe fare e non viene fatto e su quali progetti, con i conti alla mano, si potrebbero portare avanti ma vengono sempre accantonati nell’ottica dell’interesse particolaristico e per l’accomodamento clientelare. Lasciate da parte le paure di rompere con gli inciuci eclatanti come la convivenza nell’amministrazione nel comune di Aosta come giustamente viene evidenziato da più parti. Il coraggio e la sincerità premieranno. L’ammiccamento e le diatribe politico-filosofiche bastoneranno. |
Blog di Vincenzo Calì ha scritto: |
@Ghianda e Bruno
Sapete che io apprezzo i vostri interventi, anche quando non li condivido. Questo è il mio blog, per cui non dovreste dar retta a sollecitazioni o condizionamenti di terze persone. Continuate a intervenire con ampia libertà, fatti salvi i limiti della buona educazione e del codice penale (ma per voi è una raccomandazione superflua). Sapete come la penso: detesto le ideologie, perché ingabbiano il pensiero. Chi aderisce a un’ideologia smette di pensare con la propria testa e segue come un automa i dettami del leader, del guru, del santo di riferimento. Un leader politico non va “amato”, né va seguito qualunque cosa dica o qualunque cosa faccia. Deve essere semplicemente una persona cui affidiamo la guida di un partito, di un governo, ecc. sulla base di un’insieme di idee e programmi che ci ha proposto e che ci aspettiamo segua durante il suo mandato. Tantomeno bisogna trasformare un partito in una chiesa, sentendosi al suo interno come in una sorta di fortino assediato e respingendo automaticamente qualsiasi critica provenga dall’esterno. Un partito è solo uno strumento per portare avanti le nostre idee. Non deve diventare un fine, un totem da adorare. Obama non ha come obiettivo quello di difendere e rafforzare il partito democratico, ma quello di governare gli Stati Uniti secondo il programma e i valori proposti agli americani. Fino alle prossime elezioni il partito sarà dimenticato. Giorgio e Erika, avete purtroppo l’atteggiamento degli adoratori di idoli invece che di persone che propongono un progetto per la Valle d’Aosta. Per voi sembra che lo scopo della vita sia diventato quello di pensare al bene del partito democratico, mettendo in secondo piano tutto il resto. Così come qualcun altro dice “la Valle d’Aosta prima di tutto”, voi ripiegate in un ancora più asfittico “il PD prima di tutto”. E non volete sentire critiche né al partito né, tanto meno, al vostro adorato segretario. Io ho contribuito come voi (forse più, visto il mio ex ruolo di segretario di un partito fondatore) alla fondazione del partito democratico, ma non chiudo gli occhi di fronte alle difficoltà e agli errori. E non aderisco acriticamente a qualsiasi opinione o azione del segretario, pur essendo stato un suo grande elettore. Anzi proprio per questo voglio che risponda delle sue azioni e non prenda strade diverse da quelle pattuite con me e con gli elettori. Il patto sottoscritto alle primarie e confermato sempre in seguito, prevede che il PD sia dalla parte della lotta alla deriva partitocratica che infetta la nostra regione in maniera non più tollerabile. Così come in Sicilia il PD è per la lotta alla mafia e non si alleerebbe mai con i partiti collusi con quel fenomeno, così in Valle d’Aosta deve essere (anche sulla base del suo codice etico) contro il clientelismo sfrenato, contro il controllo totale dell’informazione, dell’economia e della cultura da parte del regime, contro la corruzione diffusa, che si esplica con forme nuove: nomine nei consigli di amministrazione di innumerevoli partecipate, assunzioni senza concorso in cambio di pacchetti di voti, appalti pilotati verso parenti di amministratori, grandi opere intraprese al solo scopo di innescare grandi affari per pochi furbetti a scapito del bene generale, ecc. Siccome l’UV non solo non ha intenzione di combattere queste degenerazioni, ma anzi nega persino la loro esistenza, come in Sicilia i fiancheggiatori negano l’esistenza della mafia, il PD deve essere dall’altra parte. E’ una scelta di campo, che non ammette mezze misure. Per questo è importante che il PD dica adesso cosa farà alle prossime comunali di Aosta. Non è un fatto secondario. E’ la cartina di tornasole per capire la sincerità di espressioni tipo “politica di tipo nuovo”. Non basta blaterare di etica o politica di tipo nuovo se nei fatti si agisce in senso contrario. Nel momento in cui le scelte di campo sono chiare, allora acquistano valore le cose che il PD sta facendo in consiglio regionale e tutto il resto. In caso contrario, assumono solo il sapore della beffa. Erika, tu ti sarai stufata di sentir parlare delle comunali di Aosta, eppure è una risposta che non richiederebbe grandi sforzi: il PD sarà con chi vuole costruire un’alternativa all’attuale regime corrotto e inefficiente, sì o no? Vincenzo Calì |
Blog di Vincenzo Calì ha scritto: |
faustocoppi 7 Novembre 2008 a 5:27 pm
Finisco anche io questa polemica prima di divenire come quell’ospite paragonato al pesce che inizia a puzzare. Poi sa, in casa sua si può correre anche il rischio di essere defenestrati Egregio sig.Calì anche io ripropongo l’ultimo suo messaggio e le rispondo: ….E secondo lei, un segretario di un partito democratico può prendere decisioni che vadano contro la maggioranza del partito stesso? Secondo lei può un segretario agire con dei colpi di mano e in tutta autonomia, se prima non ha sentito e conosciuto l’umore della base? E sempre secondo lei, un segretario democraticamente eletto cosa dovrebbe fare se non operare per il meglio dei suoi iscritti e simpatizzanti, mantenendo il suo partito al vertice nel contesto regionale? La mia non è una reazione paranoica, piuttosto la sua sig. Calì è una reazione che io ritengo fuori dai canoni per un responsabile di un partito organizzato quale è lei. Se un uomo ritiene di fare parte di un partito organizzato lo deve fare fino in fondo rispettando seppur con critiche e osservazioni anche posizioni non sempre condivise. Questa proposta esterna a cui lei deferentemente si è allineato, almeno a mio parere non può essere partecipata. In effetti la situazione politica regionale è bloccatissima come lei sottolinea, ma non è certo con l’affossamento di un altro partito, il suo, che si può risolvere “Rebus sic stantibus “. Quali sarebbero secondo lei i provvedimenti da prendere, dal momento che le cose cambiando col passare del tempo, dovranno cambiare anche le decisioni al riguardo? E sempre secondo lei è già passato tutto questo tempo per valutare che il PD, con uno stereotipo, ha già fatto “epoca”? Lei dice : “Quel progetto propone di sciogliere anche Verdi, VdaVive, Renouveau… per arrivare a un soggetto unico, più grande e più forte delle singole forze componenti”. Bene, posso essere anche d’accordo, anche se al fiuto di tutti i politicanti regionali è giunto uno strano odore di “bruciato”. E allora secondo lei se alcune persone, due nel caso di specie, che appartengono già al PD, le scrivono per dirle che questo soggetto esiste già, e se i signori di VdaVive, di Renouveau o i Verdi principalmente, vogliono entrare in un contenitore unico, perché è sbagliato ricordare loro che il suddetto condenitore esiste già? Perché tacciarli di adoratori di idoli? La logica di pensare al proprio orticello sarebbe, secondo me, non quella del PD che aspetta a braccia aperte questi movimenti, bensì di qualcun altro che attualmente è in grosse difficoltà di rappresentanza. Addio dal solito idolatra |
blog Vincenzo Calì ha scritto: |
Essere d’accordo con questa proposta (nata morta soprattutto per il modo di procedere molto maldestro dei promotori e poi per la stroncatura mediatica di Donzel, che non ha rispettato l’impegno di discuterla all’interno del partito) non è in contraddizione con l’impegno profuso alla fondazione del PD. |
Aosta Sera.it ha scritto: | |
Politica
Nel centro sinistra c’è chi chiede l’unità politica del “Galletto” Aosta - In un documento presentato all’assemblea costituente del Partito Democratico 32 persone propongono un “partito nuovo” chiaramente collocato nel centrosinistra e ispirato “ai valori della democrazia, dell’autonomia e del federalismo”.
Giovanni Sandri e Elio Riccarand Nel centro autonomista progressista cresce la voglia di unità. E aumentano le spinte per un soggetto politico unitario che possa proseguire l’esperienza politica del Galletto. In un documento presentato all’assemblea costituente del Partito Democratico, lunedì 3 novembre scorso, 32 persone propongono un “partito nuovo” chiaramente collocato nel centrosinistra e ispirato “ai valori della democrazia, dell’autonomia e del federalismo”. A sostenere questa tesi è un fronte trasversale: si va dall’area di Vallée d’Aoste Vive con Paolo Louvin agli esponenti del Pd Vanni Florio e Roberto Avetrani, dagli ambientalisti Dina Squarzino e Maria Pia Simonetti al radicale Flavio Martino. “Il risultato delle elezioni regionali del 25 maggio - si legge nel documento - è stato deludente e ha costretto tutti a porsi nuove domande. E’ inevitabile rassegnarsi all’attuale situazione politica e all’attuale sistema di potere?” Una risposta a questa domanda si può leggere nell’articolo di apertura, firmato da Elio Riccarand, pubblicato sul numero in distribuzione in questi giorni di “Informazione Valle d’Aosta”, organo del Movimento Verde Alternativo: “Non bisogna tornare indietro, ma andare avanti. Dare più unità, forza, capacità operativa al Galletto. Si può fare, si deve fare se si vuole offrire una alternativa seria e credibile alla popolazione valdostana”. “Esiste una via alternativa?” si chiede invece Paolo Louvin sul suo blog (paololouvin.spazioblog.it). “Alcuni anni or sono si era iniziato a parlare di un’area democratica ed autonomista” afferma Louvin che prosegue scrivendo che “l’accelerazione degli eventi politici nazionali, la nascita del PD e le elezioni regionali hanno bloccato l’evoluzione dei ragionamenti e delle discussioni. Ora le bocce si sono fermate per un po’. Almeno sembra. E la voglia di ritornare a parlare di questo luogo, che non c’è ancora, è riemersa tra quanti non vedono necessariamente la politica come mestiere, non sono necessariamente innamorati di simboli (che vanno e vengono) ed hanno voglia di discutere e mettersi in discussione”. di Domenico Albiero 05/11/2008 |
(ANSA) ha scritto: |
11:13 GALLETTO: FRAMMENTAZIONE POLITICA INDEBOLISCE COALIZIONE
(ANSA) - AOSTA, 11 NOV - La frammentazione politica sta condizionando la creazione del 'Galletto-partito' come proposto dal 'Comitato dei 32' che mira a "costituire una credibile alternativa all'attuale sistema di potere regionale". Secondo il Comitato formato da 32 esponenti politici e cittadini, infatti, occorre un nuovo soggetto politico autonomista, democratico e riformista "che rappresenti un solido punto di riferimento per l'opinione pubblica valdostana" e che sappia offrire, "una reale alternativa all'attuale sistema politico di governo", come ha detto Albert Chatrian, coordinatore di Renouveau Valdotain che auspica un "più forte coordinamento" ma definisce "prematura" l'ipotesi di creare un nuovo partito. La coalizione del Galletto (Alleanza Autonomista Progressista) è stata costituita - in occasione delle elezioni politiche 2006 - da Ds-Gv, Rv, VdA Vive, Verdi, Alé Valle, Prc, Margherita, Ppv, Rnp, Idv, Comité du Valdotains e Sinistra alternativa. Il Galletto vinse la tornata elettorale eleggendo al Senato Carlo Perrin (Rv) e alla Camera Roberto Nicco (Ds). Nel 2008 invece il Galletto riconfermò solo Nicco, mentre Perrin è stato sconfitto da Antonio Fosson, espressione della coalizione autonomista Uv, Fa e Sa che sono al governo della Regione. Ieri sera si è svolto l'incontro fra il Comitato dei 32 e le segreterie di VdA Vive e Rv. Si è trattato dell'ultimo degli incontri nel calendario del Comitato che nei giorni scorsi ha incontrato il partito Democratico, l'Arcobaleno (coalizione formata dai tutti le forze di sinistra escluso il Pd) e l'Associazione Loris Fortuna. Il Comitato dei 32 si riunirà venerdì 14 novembre per una valutazione di quanto emerso in questo primo giro di incontri con le forze politiche e per decidere le successive iniziative. Il Comitato dei 32 propone "un forte rilancio della Alleanza del Galletto che vanta un patrimonio di credibilità e fiducia che non deve essere dissipato, ma deve essere rafforzato senza più aspettare". Elio Riccarand, esponente Verde e tra i promotori del Comitato dei 32 sottolinea che "i momenti sono maturi per questa grande operazione. Occorre solo la volontà politica di uscire dai piccoli orticelli e di creare in Valle d'Aosta un grande partito unitario dei democratici e degli autonomisti". Ma sull'ipotesi del Galletto-partito frena anche VdA Vive per la quale il Galletto "può continuare ad essere lo strumento adatto per affrontare future competizioni nazionali ed europee, ma la dimensione e la natura del confronto a livello comunale e regionale presentano, al momento, una forte eterogeneità fra le forze politiche dell'alleanza". Anche l'Arcobaleno, con il coordinatore Giorgio Caniglia, ritiene necessario "un approfondimento del dibattito interno sul futuro del Galletto". (ANSA). |
(ANSA) ha scritto: |
11:20 RV: CONGRESSO IL 29/11, APERTO A CHI NON CONDIVIDE SISTEMA
(ANSA) - AOSTA, 11 NOV - Renouveau valdotain celebrerà il suo primo congresso sabato 29 novembre (a partire dalle 14 nella sala comunale di Nus). "Sarà - ha detto il coordinatore uscente, Albert Chatrian - un congresso aperto a tutti i valdostani che non si riconoscono nell'attuale sistema di potere". Oltre a valutare la situazione politica e a indicare le linee guida per il futuro, il congresso dovrà eleggere il nuovo coordinatore e vice coordinatore perché gli attuali, Chatrian e Patrizia Morelli, in quanto consiglieri regionali sono incompatibili. Inoltre dovrà integrare il gruppo di coordinamento. Nomina e integrazione fanno dunque prevedere uno slittamento dell'ipotesi ventilata nei mesi scorsi di una possibile fusione tra Rv e VdA Vive. Nel frattempo sono in corso le assemblee congressuali territoriali per l'elezione dei delegati che saranno portatori, come ha precisato Chatrian, "delle istanze della base e di quanti si oppongono al pensiero unico". Più in generale il movimento intende "riorganizzarsi al fine di rafforzare il blocco autonomista all'interno dell'Alleanza Autonomista Progressista (Galletto) intensificando la collaborazione con VdA Vive". (ANSA). |
Citazione: |
15:23 ELEZIONI:PD VDA; TRENTO,PREMIATA VISIONE MODERNO AUTONOMISMO
(ANSA) - AOSTA, 11 NOV - Il risultato elettorale conseguito nella Provincia Autonoma di Trento da Lorenzo Dallai e dal Partito democratico del Trentino ha premiato "la visione di un moderno autonomismo". Il Partito Democratico della Valle d'Aosta esprime così viva soddisfazione per la vittoria dello schieramento di centro sinistra e del Pd che è "diventato primo partito". In una nota il Pd valdostano evidenzia che "hanno prevalso nettamente sul centro destra la nuova e coerente ispirazione federalista-riformista, capace di interpretare i bisogni e le aspettative di un territorio di montagna con una sua marcata specificità". Il Pd evidenzia ancora che "sia la Lega Nord, sia il Pdl e i loro slogan anti-immigrati e populisti segnano il passo di fronte alla maggiore capacità dell'Alleanza Pd-Udc-Idv di essere vicina alle piccole imprese e alle famiglie". (ANSA). |
vicali ha scritto: |
Caro Giorgio, io la frase "ci vuole subito un rilancio dell’Alleanza Progressista-Autonomista", frase molto semplice e molto chiara, da Donzel non l'ho ancora sentita dire. Finché non la si dice, si alimentano cattivi pensieri. Dire di voler cambiare il sistema politico e poi allearsi con l'Uv sono due cose che non stanno insieme. |
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Citazione: |
10:13 VERDI: PROPOSTO COORDINAMENTO POLITICO ALLEANZA DEL GALLETTO
(ANSA) - AOSTA, 18 NOV - La proposta di costituire un Coordinamento politico dell'Alleanza del Galletto "con rappresentanze proporzionali in base al peso politico di ogni componente; anche con finalità di organizzare iniziative di formazione ed informazione", è emersa dalla riunione del Coordinamento del Movimento Verde Alternativo. In una nota il Coordinamento politico si è riunito per esaminare il documento del Comitato dei 32 che propone la creazione di un soggetto politico unitario che riunisca le forze dell'Alleanza del Galletto. In una nota il Coordinamento spiega di "condividere la prospettiva indicata dal Documento del Comitato dei 32" e ritiene che "solo la realizzazione di un grande partito che in Valle d'Aosta riunisca le forze della democrazia, dell'ambientalismo, dell'autentico autonomismo e federalismo può consentire di offrire alla comunità valdostana un solido e credibile punto di riferimento". L'obiettivo è "cambiare la politica regionale e migliorare l'attività della pubblica amministrazione". I Verdi considerano poi "opportuno procedere e rapidamente ad un primo passo attraverso il rafforzamento dell'Alleanza del Galletto" e suggerisce la definizione "di un nuovo accordo politico fra le forze che si ispirano ai valori e principi del riformismo democratico, dell'ambientalismo, dell'autonomismo e federalismo". Oltre alla costituzione del Coordinamento i Verdi sollecitano la designazione di un Presidente dell'Alleanza del Galletto; l'impegno a presentarsi insieme alle prossime scadenze elettorali, a partire dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo della primavera 2009. A tal proposito propongono la presentazione di una Lista del Galletto apparentata con una Lista a carattere nazionale. (ANSA) |
(ANSA) ha scritto: |
19:06 ARCOBALENO: SI SCIOGLIE COMITE' DE VALDOTAINS
(ANSA) - AOSTA, 19 NOV - Il Comité de valdotains, nato nel 2003 per opporsi alla riapertura al traffico pesante nel traforo del Monte Bianco e confluito, nello stesso anno, nel movimento dell'Arcobaleno Valle d'Aosta, si scioglie. Lo ha annunciato oggi, in una conferenza stampa, Leonardo Tamone, uno dei leader. "La Valle d'Aosta - ha spiegato - ha bisogno di un quadro politico chiaro e non di decine di piccoli movimenti, per questo abbiamo deciso di scioglierci". L'iniziativa è stata presa dopo che gli aderenti hanno constatato che "nel panorama politico valdostano nuovi movimenti autonomisti come Vallee d'Aoste Vive e Renouveau Valdotain sono nati con l'obiettivo di contrastare il potere politico oggi al governo della Valle d'Aosta". "Lasciamo liberi - ha aggiunto Sonia Chabod - i nostri aderenti di scegliere il loro percorso politico futuro e di investire le loro energie in altri progetti". Il Comité de Valdotains è stato parte attiva anche della creazione dell'Alleanza autonomista e progressista che, secondo Tamone "deve continuare a operare per contrastare l'attuale modello politico valdostano". Riguardo poi al manifesto dei 32 per l'unificazione del Galletto, Tamone ha commentato: "é una buona proposta ma arriva al momento sbagliato, non sono maturi i tempi per questo tipo di operazione". (ANSA). |
bruno courthoud ha scritto: |
Oggi su La Stampa c'è una lettera interessante di un lettore di Nus, il quale si rifà all'esperienza del Trentino alle recenti elezioni provinciali. Lasciamo stare (almeno per il momento) la proposta del soggetto politico unico, buona o cattiva che sia, viste le reazioni scomposte, infantili ed offese che ha provocato (primogenitura, proposta ambigua, primedonne, ecc.). Ma è così difficile, per i responsabili politici dei partiti e dei movimenti che si dicono per l'alternativa all'attuale sistema di potere (PD, Vallée d'Aoste Vive e Renouveau, parte dell'Arcobaleno) ritrovarsi intorno ad un tavolo, fare quattro chiacchiere e mettersi d'accordo per una Unione, e non un soggetto politico unico, da proporre fin da subito agli elettori valdostani? Senza primogeniture, primedonne e tutto quel contorno di battibecchi da asilo infantile che abbiamo visto finora? |
(AGI) ha scritto: |
CHIAMPARINO, PD DEL NORD CON PROPRIO LEADER
(AGI) - Roma, 22 nov. - Il sindaco di Torino nonche' ministro ombra per le riforme del Pd, Sergio Chiamparino, lancia il Pd del Nord, con un proprio leader e proprie alleanze. In un'intervista al quotidiano 'La Stampa', Chiamparino propone di "trasformare l'attuale federazione di correnti in una federazione di territori". L'esortazione di Chiamparino, in vista delle elezioni europee e di alcune elezioni locali, per dare continuita' alle esperienze di governo in Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto, e' di mettersi insieme e decidere un coordinatore "che sia rispettoso delle rappresentanze dei territori" e decidere "autonomamente alleanze politiche, programmi, candidati e leadership". Se fosse Walter Veltroni - spiega Chiamparino - spingerebbe con forza "nel senso di questa federazione dei territori". "Si potrebbe anche parlare di un rilancio dell'idea dell'Ulivo - aggiunge, rispondendo ad una domanda - ma con una forte specificazione territoriale". Secondo il sindaco di Torino organizzare una sommatoria di sigle rischia di non essere realizzabile e di non tradursi in una sommatoria di voti: "il Trentino lo dimostra: li' c'e' stata un'originalita' di rapporti". Chiamparino ritiene infine che nel Pd non ci siano diversi progetti politici, alternativi tra loro, ma piuttosto "divisioni fondate su rivalita' personali, lotte di potere interne al partito": fare il congresso non servirebbe a superare la crisi ma solo a "fotografare la situazione esistente" e dopo tutto continuerebbe come prima. |
fulvio100z ha scritto: |
Che fare, dunque. Atteso che il Galletto non potrà mai diventare un partito ma nemmeno un coordinamento di forze politiche se non per le elezioni nazionali o europee per quanto detto in precedenza, nel medio periodo (cioè i prossimi 5 anni di legislatura regionale) dovrebbero servire alle forze politiche riformiste valdostane per unirsi e creare un vero e proprio partito che possa raccogliere circa il 15 – 20 % dei consensi dell’area di centro sinistra. E se di aggregazione bisogna parlare allora facciamola su soggetti effettivamente complementari e cioè tra il PD e Valle d’Aosta Vive. Questi due soggetti sono effettivamente molto simili perché entrambi guardano ad un moderno riformismo e ad un rapporto democratico con la popolazione ma soprattutto gli arancioni, in tema di autonomia e bilinguismo hanno una posizione (scusate il termine) “de-ideologizzata” rispetto alle posizioni di UV. Così non è per RV che invece, almeno mi pare di capire, giochi a presentarsi come la parte buona dell’UV ma senza alcuna rielaborazione dei concetti di autonomia che ne stanno alla base. Se prendiamo i risultati delle regionali e assegniamo al PD circa 7.000 voti e alla sola VdaVive circa 4.500 voti (ipotizzando poco meno della metà – come dato elaborato a spanne) potremmo contare su di un partito di circa 11 – 12.000 voti, cioè una sola forza politica che si colloca all’incirca intorno al 15%, slegato da matrici comuniste e/o autonomiste integraliste che ben potrebbe pescare voti al centro tra le fila dell’UV (anche se la matematica in politica non funziona così….) Questo Movimento Democratico e Autonomista (perché per me deve prima di tutto essere democratico e poi autonomista, cioè l’autonomia deve essere riempita di democraticità) potrebbe porsi sulla scena regionale e sul comune di Aosta come una credibile e seria alternativa all’UV, cercando poi alleanze con RV e l’Arcobaleno. Ma una impostazione del genere determina una alleanza in cui la guida ed il perno è incentrata su questo MDA così come a livello nazionale una futura coalizione di governo di centro sinistra non possa che partire dalla centralità del PD. Se poi per una volta volessimo allargare gli orizzonti allora potremmo far decollare il MAD come il nucleo di un futuro partito democratico del nord, raccogliendo molte delle istanze avanzate da gente come Cacciari e Chiamparino...... |
vicali ha scritto: |
Caro Giorgio,
io non lancio accuse, faccio solo constatazioni. Perché Raimondo non risponde alle mie domande? Perché non dice di essere per l'alternativa all'Uv-Sa-Fa? Perché non esclude un'alleanza con l'Uv alle comunali di Aosta? Perché ai congressi Sa e Uv è così caramelloso? Perché non fa sua almeno l'analisi di Fulvio? Se è come dici tu, e cioè se Raimondo la pensa come me e i miei sospetti sono infondati, perché si rifiuta di dirlo? La ragione è semplice: perché le cose stanno come dico io. Mi piacerebbe moltissimo essere smentito, ma non da te ed Erika (tra l'altro con mille ambiguità) ma da Raimondo, con dichiarazioni pubbliche e inequivocabili. |
dario m. carmassi ha scritto: |
Invado anche questo spazio dove sono stato presente almeno virtualmente.
Molto bene, vedo che la discussione sul "soggetto unico" sta uscendo dal circolo vizioso dei sospetti e degli anatemi. D'altro canto le prime uscite sull'ipotesi PD non avevano trovato diversa accoglienza. Sappiamo che un forte spirito conservatore dimora anche a sinistra. Vi prego di non dare giudizi affrettati anche su Renouveau, il loro congresso si terrà sabato prossimo sarà una tappa fondamentale nello sviluppo di un'alternativa di governo a livello regionale. Se il resoconto degli interventi al congresso UV è fedele, bisogna dare atto ad Albert Chatrian di essere stato l'unico a non offrire collaborazione. Noi tutti siamo molto legati all'esperienza della Resistenza e della lotta al Nazismo, in occasione importanti, ufficiali, le parole vanno misurate ed hanno un significato preciso. Se parliamo di confronto è un atto direi doveroso, indispensabile; perché la democrazia si base sul confronto e sul rispetto e la considerazione delle altrui idee; altrimenti scivoliamo nella dittatura della maggioranza e/o nell'avventino o nelle barricate, le forme di democrazia più evoluta cercano la condivisione e la partecipazione. Se parliamo di collaborazione è un'altra cosa, ricordiamo bene il collaborazionismo. Teniamo bene a mente, me lo ricordava qualche giorno proprio il segretario del PD Donzel, che almeno l'80% dell'elettorato valdostano si è espresso per forze politiche locali. La problematica identitaria, con le conseguenti ricadute sociali, culturali e linguistiche, non può essere considerata un secondo tema. Un soggetto politico radicato nel territorio (come evocato da Chiamparino e da Fassino) ha proprio nel suo dna originario questa esigenza. La forte presenza di un sensibilità anche esasperata, senza scivolare nello sciovinismo e nel ridicolo, è non solo utile ma indispensabile ad un soggetto autenticamente popolare e diffuso su tutto il territorio. Lo dice uno che fa Carmassi di cognome ma che è nato in Valle e si sente Valdostano a tutti gli effetti, così come tanti non nativi ma cresciuti e con un lungo vissuto nella nostra regione. Credo che il "glocal" sia la risposta giusta, sul piano culturale e poi economico-sociale, al disastro compiuto dagli anni della globalizzazione senza regole di cui ora raccogliamo gli amari frutti con il collasso economico mondiale. I paletti del nuovo sono a mio parere tre: Autonomismo, capacità della nostra comunità di autogovernarsi, di riappropriarsi e riconoscersi in una propria identità e da questa di rapportarsi al resto dell' Europa; Riformismo-progressista, capacità di coniugare la difesa dello stato sociale alle nuove esigenze del mondo produttivo, liberare risorse per lo sviluppo, premiare i meritevoli senza dimenticare i bisognosi, riportare l'ente pubblico alle sue funzioni uscendo dall'iniziativa imprenditoriale, prendere atto delle trasformazioni e puntare sistematicamente all'eccellenza in ogni settore, qualità non quantità; Ambientalismo, ricordarsi che il territorio su cui viviamo non è risorsa rinnovabile, una volta consumato o consunto non c'è più, è il nostro unico vero patrimonio dobbiamo permettere alle generazioni future di usufruirne. Approfondiamo questi aspetti ci troviamo dentro questo triangolo e nella premessa? Quale concetto è al di fuori del pensiero democratico-progressista? Dario |
vicali ha scritto: |
@Erika
la tua ironia è fuori luogo. Continui ad arrampicarti sui vetri e non ci fai una bella figura. Raimondo è tenuto a rispondermi, visto che sono un dirigente del partito, come è tenuto a rispondere alle migliaia di persone che lo hanno votato sulla base di un mandato preciso. La non risposta dimostra soltanto grande arroganza, vigliaccheria, coda di paglia e mancanza di rispetto per le persone. Non rispondere, oltre che segno di grande maleducazione è una pratica abusata della vecchia e marcia politica, altro che politica di tipo nuovo. Tu poi continui a cambiare discorso: io non ho chiesto se siamo all'opposizione, ma se alle comunali di Aosta ci proporremo in alternativa al centro autonomista oppure no. Se il Pd è per la costruzione di un'alternativa al regime attuale oppure no. Raimondo pensa alla "colaborazione": non risponde perché non vuole compromettere gli "avvicinamenti" in corso. L'Uv e i suoi satelliti dominano la regione, controllano ogni cosa, spadroneggiano con estrema arroganza: ti sembra che abbiano bisogno di "collaborazione" in questo? Vogliamo le politiche bipartisan per costruire l'inceneritore, per ampliare l'ospedale a est, per ampliare l'aeroporto, per occupare i posti di sottogoverno, per proseguire con il nepotismo, le raccomandazioni, le epurazioni dei dissenzienti, l'appropriazione delle risorse pubbliche da parte dei comitati d'affari, ecc.? Non sarebbe meglio fare opposizione seria e rigorosa? In ogni caso, visto che "non risponde alle provocazioni", ti dirò che Raimondo le risposte in privato me le ha già date. Che abbia un pizzico di coraggio e l'onestà di ripeterle pubblicamente. |
vicali ha scritto: |
Le cose che sostengo (scelta di campo per l'alternativa a questo regime dispotico e corrotto) non sono una mia posizione personale. E' la linea indicata da Raimondo Donzel alle primarie , e per questo io e migliaia di altre persone l'abbiamo votato. Non si può permettere di fare il salto della quaglia e tradire tutte quelle attese. Vedo che Alder Tonino e Giuliana Ferrero da qualche tempo lo sostengono a spada tratta e si sentono con lui in piena sintonia. Chissà come mai. |
erika ha scritto: |
e mi sento dire che sono una ragazzina senza cervello.
Liberissimo di pensarlo.Liberissimo di dirlo, ma sinceramente non capisco perchè te la prendi così tanto con una persona che non stimi. ... Tu lo chiami servilismo, io la definisco stima. Comunque continui a non capire...e fossilizzarti sulle comunali. ... |
Citazione: |
Piccola, ma importante premessa: “Io non sono mai stato un professionista della politica, mi sono sempre considerato un primitivo, un naïf. E proprio per questo io faccio fatica a seguire le evoluzioni e i contorcimenti di Vincenzo che da qualche tempo si dibatte in un suo "disagio", quasi l’inizio di una crisi interiore. Mi ricordo di un giovane uomo che fino a poco tempo fa ammiravo per la sua intelligente intraprendenza nel gestire un partito, seppure di ridottissime dimensioni, e mi aveva impressionato positivamente per le argomentazioni che esprimeva. Poi mi ero rammaricato quando improvvisamente si è immalinconito, credo per un personale mancato consenso elettorale e di riflesso del suo ex partito. Ora, altra metamorfosi, l’ho ritrovato a distanza di meno di un anno come inflessibile, nei confronti dei suoi ex compagni-amici di schieramento, di progetto politico, portavoce e megafono da professionista della “disinformacia”. E ho capito! Ho capito che lui è un vero professionista della politica: se fosse stato soltanto un politico idealista non ci avrebbe messo solo un anno a completare tanto brillantemente tale percorso! Non sono offeso dalle sue parole, il mio sentimento personale nei suoi confronti, la simpatia, non è assolutamente scalfito, sono solo arrabbiato per questa sua posizione assolutamente cieca che, nei nostri confronti, sfiora la malafede. Ma come? Improvvisamente la discussione con me è divenuta estenuante? Falsifico le posizioni altrui, cambio discorso, mescolo argomenti non attinenti e alzi polveroni incomprensibili? Devo anche dire che quello che un po’ mi disturba sono queste sue parole: “ Ha fatto (Donzel) il salto della quaglia, tornando ad aprire all'Uv in vista delle prossime comunali, senza discutere questa gravissima svolta con nessuno (al di fuori della sua cerchia di cui fai parte).” Ed io che credevo di essere entrato in un gruppo di sedicenti liberi cittadini alla ricerca di una politica nuova e pulita, ma soprattutto realizzata con un partito, il Pd, che finalmente si era distaccato dalla politica del cappello in mano con l’Uv. E ora? Come si può leggere, mi ritrovo da parte di uno di questi cittadini, ad essere tacciato di essere un complottista, poiché faccio parte di una “ristretta cerchia”. Vorrei fare notare a Vincenzo come io risponda alle sue posizioni espresse dalle pagine di un forum chiamato Area Democratica. Area Democratica come espressione culturale, nasce e si presenta ufficialmente in un pre-congresso preparativo al IV° e ultimo dei Ds-Gv. Ancora prima cioè della scelta-opzione al Pd. Forse un’ intuizione di quattro utopisti che si presentavano con queste mie parole: “ La composizione di questa Area Democratica tende a colmare alcune mancanze, ripensare le diverse amnesie, correggere le molte revisioni che il nostro partito e qui parlo di quello regionale, ha patito costantemente nel tempo. Noi crediamo negli azzeramenti e nelle successive ricostruzioni. Non vogliamo più sentir parlare di riforma se la parola significa spostare due virgole, purché tutto resti com'è. Ad esempio si è capaci di riformare la complicata situazione finanziaria del partito rendendo inamovibile e certo l’autofinanziamento, basandolo su regole certe, chiare, condivise e rispettate? Oppure con quelle di Donzel: “I partiti di oggi sono macchine di potere e di clientela: scarsa conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, programmi pochi o vaghi, passione civile, zero.” Queste sono parole di E. Berlinguer. Sono passati 25 anni; ma come sono attuali. La questione morale resta il punto di partenza di ogni ragionamento. È lì a pungolare il nostro agire quotidiano. Per ritrovare un luogo vero di dibattito, alcuni compagni hanno deciso di costruire un’Area democratica. Contro i metodi improvvisati e/o autoritari l’Area Democratica vuole che la politica possa tornare ad essere spazio collettivo di espressione autentica delle persone. Fassino promuove il riformismo. Ma ci sono due riformismi. Quello delle chiacchiere e quello dei fatti, che crea rotture e anche scontro sociale (perché attacca lobbies e privilegi). Per fare le riforme ci vuole coraggio (Blair, Zapatero). Di quale riformismo stiamo parlando in Valle d’Aosta?” O quelle di Paolo: ” Che siamo tutti democratici non vuol dire nulla, la Partecipazione, la discussione, la sintesi, fanno la democrazia. La nascita di un partito democratico, non è un evento che innalza i nostri cuori. Sopratutto se di questo futuro partito non sappiamo nulla, se non cronache minuziose e forse faziose che documentano la ricerca d’affannosi equilibri tra gruppi dirigenti che lo promuovono o l'ostacolano. Quindi per tutto ciò attenderei i tempi del dibattito nazionale perchè i tempi unici e compressi sono sempre troppo coercitivi. In attesa aderirò al progetto di Area Democratica, proposto dal compagno Donzel dove la "partecipazione" "discussione" e "sintesi" dei compagni della base saranno essenziali, per continuare a lottare, e credere nei valori della sinistra. E di Emilio: ” Nonostante quel che se ne dica, la logica delle mozioni del Congresso di Quart non è affatto superata. Infatti, mai come oggi, il dibattito politico all’interno del nostro partito è bloccato in uno sterile ostacolarsi tra i due schieramenti, con mezzi talvolta ai limiti delle regole. Questo non interessa, anzi infastidisce i nostri iscritti della Base, che mai come adesso si sentono poco rappresentati dal Partito e faticano a comprendere il suo Gruppo Dirigente. Per un Partito che fa dell’etica la propria bandiera e della presenza sul territorio la propria forza trainante, questo è grave e ci obbliga ad una preoccupata riflessione. Dobbiamo tornare al dialogo con la gente comune; devono tornare argomento centrale del nostro discutere i problemi dei Cittadini e del Territorio, solo così potremo uscirne con un Partito più forte, rinnovato, credibile, Democratico.” Noi, Vincenzo, non siamo una ristretta cerchia, noi siamo compagni e amici che da tempo dialogano con altri amici. Io non sono un asociale alla Ligabue, ma come lui mi considero un semplice, uno rustico, come sbrigativamente la critica definì questo pittore naif. In realtà l’ispirazione primitiva della mia ricerca politica è tutt’altro che naif. Nelle mie argomentazioni non c’è nulla di rassicurante, di ottimista, perché la natura e il mondo degli uomini è una realtà colma di crudeltà e di conflitti. |
erika ha scritto: |
VORREI INOLTRE RICORDARE A CARMASSI CHE IL PD DIALOGA ANCHE CON BERLUSCONI E NATURALMENTE FA DURE BATTAGLIE SULLE POSIZIONI DIVERSE. |
giorgio ha scritto: |
Provo ad introdurre una riflessione, per come la vedo io, cosciente di espormi alle strumentalizzazioni di coloro a cui non importa una cippa della politica e della sinistra. 1) La politica, per sua natura, si pone l'obbiettivo di gestire i rapporti, di tutelare determinati interessi anziché altri, di mediare i conflitti sociali, ecc... I partiti, per loro natura, servono a questo. I valori di cui ciascun partito o movimento è portatore, non sono altro che la vecchia e brutta parola identificata come ideologizzazione della lotta di classe. 2) Non mi scandalizzo per i rapporti tra partiti e interessi economici, anzi ritengo che occuparsi di questo sia il loro compito (per le discussioni, le analisi intellettive ci sono i circoli culturali). Occorre però imporre che sia la politica a gestire la Regione e il territorio nell'interesse dei cittadini, ed evitare che a farlo siano i gruppi economici attraverso la gestione occulta dei partiti (come è successo nell'ultimo periodo).E' quindi fondamentale la netta separazione dei ruoli tra partiti e potere economico. 3) Per evitare il consolidamento di gruppi di potere interno ai partiti e gli intrecci interessati con il potere economico, c'è bisogno di un rinnovamento continuo delle classi dirigenti (alcune volte non necessariamente nel senso anagrafico - Ingrao e Foa - erano giovanissimi dal mio punto di vista). 4) Dopo la prima repubblica nessun partito ha cambiato classe dirigente, anzi tutti hanno continuato a difendere i propri orticelli (ufficialmente ideologici e culturali ma in realtà fatti di piccoli e grandi interessi consolidati e di rendite di potere). 5) L'unico vero e sano tentativo di cambiare qualcosa è stata la nascita lunga e travagliata, non ancora andata a fine, del Partito Democratico. Da qualunque parte lo si guardi, è un dato oggettivo. La costituzione del Pd ha messo in moto nuove energie, ha creato un sommovimento nei vecchi gruppi di potere interni ed esterni agli ex. Ds e Margherita, ha creato un vero e proprio terremoto politico nella sinistra e decretato la definitiva scomparsa di interi partiti. E' necessario evidenziare per gli effetti scatenati, quanto la batosta in Valle sia molto più rilevante che in campo nazionale. 6) Le enormi resistenze interne al Pd, gli attacchi esterni che riceve quotidianamente da destra e da sinistra sono la testimonianza che è in atto una mobilitazione "di sistema" contro ogni tentativo di cambiamento e rinnovamento della politica valdostana. Dal mio punto di vista rappresentano anche la motivazione più forte per continuare questa battaglia. 7) Lo scontro "generazionale" non è anagrafico ma di logiche di potere. 8 ) Per quanto detto sopra e in altri post, non mi fanno paura i "casini" interni al partito, anzi sono la testimonianza che qualcosa finalmente si muove. Io sono orgoglioso di esserci e di fare la mia battaglia. Le forze sane che anziché gettarsi nella mischia stanno a guardare sedute sull'albero, sono, dal mio punto di vista, complici più o meno consapevoli del vecchio. Non a caso hanno diffidenza di tutto ciò che è nuovo e ne rallentano l'azione. 9) Se, e sottolineo se, il percorso del Pd andrà definitivamente in porto (una testa un voto, voto segreto, due mandati e a casa, primarie obbligatorie aperte ai non iscritti, incompatibilità etica per alcune cariche, ecc...), il "vecchio" farà fatica a resistere e potremo dare avvio ad una forma di partecipazione veramente libera e trasparente. Certo il "vecchio" cercherà altre forme per resistere e rigenerarsi, ma la politica sana avrà strumenti maggiori per combattere la sua battaglia. Sarà una lotta che non avrà mai termine, ma il Pd rappresenta, al momento, l'unico tentativo di cambiare il sistema politico valdostano. Alla faccia di tutte queste critiche pretestuose che stanno venendo fuori artatamente. Il dubbio che dietro ci sia un “grande vecchio” questa volta lo sento come fosse una cosa tangibile. Dispiace che persone che io credevo intelligenti, si siano lasciati trascinare e travolgere da sterili polemiche. 10) Non ostante tutto per me è saggio gioire per le contraddizioni interne che ogni tanto emergono, esse sono un tratto importante di questo percorso accidentato che contraddistingue da sempre questo nostro partito. Esse sono sintomo di indiscutibile vitalità. |
paolog ha scritto: |
Ora Calì viene a farci la predica. Mi dica allora dove stava e me lo dica in maniera civile.
Ora le rivoluzioni si fanno parlando con gli iscritti e non buttando tutto a ramengo per pruderie personali. Se ci sarà occasione, il seguito alla prossima puntata.[/b][/color][/size] |
bruno courthoud ha scritto: |
potreste smetterla o continuare in privato? noi che leggiamo ci siamo fatti un'idea sufficientemente chiara della situazione. |
vicali ha scritto: | ||
Hai ragione, sorry. |
bruno courthoud ha scritto: |
sono invece io a chiedere scusa per essermi intromesso così indebitamente.
chiedo scusa a tutti bruno |
erika ha scritto: |
Caro Bruno,
come moderatore c'è un super permaloso e sono certa che non ce l'aveva con te... In merito alla metropolitana leggera ricordo che il gruppo del PD ha presentato ad inizio legislatura un'interpellanza per conoscere gli intendimenti della giunta (la numero 6), il Comune invece non ha ancora assolutamente votato nulla perchè nulla gli è arrivato e nell'incontro con la giunta è stato detto che stanno valutando, ma non c'è ancora nessune decisione. Inutile dire quindi che mi chiedo come Grimod, senza nemmeno avere un'idea del progetto, possa fare certe dichiarazioni... Sappiamo inoltre bene che i progetti di interesse regionale spesse volte vanno avanti in Regione ma poi... Cablò ne è un esempio.... Intanto sto raccogliendo il materiale per l'ospedale da presentare a Dario. Stanno uscendo delle cose molto interessanti... Vedrò di metterlo all'odg dell'assemblea del 9 e poi fare una piccola relazione da dibattere con i presenti. A volte non tutto è come sembra... |
erika ha scritto: |
Io ho letto l'intervento di Raimondo e non si parla di nessuna apertura all'UV. Si parla di diversità, di modi diversi di fare politica, ma di collaborazione con TUTTE le forze per il bene dei valdostani in un momento come questo. Si mette bene l'accento sul fatto che siamo all'opposizione e li vogliamo stare. E' quello che fanno anche a livello nazionale.
La ricerca di leggi bipartisan almeno sui temi che toccano tutti. Per inciso Raimondo fa bene a non rispondere alle tue provocazioni. Ripeto che devi leggere, ascoltare e informarti prima di parlare. L'opposione fatta a testa bassa appartiene ad altri partiti. (Ascolta nell'ultimo Consiglio le dichiarazioni di Lattanzi...) Non al nostro. Dai caro Vincenzo, proponi un'ennesima votazione in Assemblea per dire che siamo all'opposizione e magari anche un test della verità visto che qualsiasi cosa si dice non sembra vera.... In merito a quanto dici tu Dario invece continuo a sostenere che l'autonomia non nasce e non viene difesa dai partiti autonomisti, ecco perchè fa comodo il ni droite ni gauche. Possiamo collaborare con chiunque... L'autonomia sarà più forte quando riuscirà a confrontarsi con le altre realtà a testa alta e non vedendo solo in queste nemici... L'applicazione del Brunettino di chez nous ne è l'esempio lampante. Condividiamo il principio, ma facciamo qualche agrement... ET VOILA bien représenter notre "autonomie". |
giorgio ha scritto: |
Maxi aumenti ai Brunetta boys
Il campione anti-fannulloni regala 600 euro al mese ai dipendenti del proprio ministero e della presidenza del consiglio: a fronte di 2 ore in più a settimana. Consulenze milionarie nella nuova «Authority del merito». E intanto dà solo 70 euro agli altri statali e licenza migliaia di precari Antonio Sciotto Il ministro Brunetta passerà pure per «mitico» grazie alla lotta ai cosiddetti fannulloni, ma per compiacere il proprio staff e quello del presidente del consiglio Berlusconi non guarda in faccia a nessun criterio di merito: è appena stato firmato un accordo sindacale che aumenta stabilmente di ben 600 euro medi al mese lo stipendio dei 3 mila dipendenti della presidenza del consiglio (tra i quali sono inclusi anche quelli del ministero della Funzione pubblica, quello guidato dallo stesso Brunetta, che in realtà è un semplice dipartimento dell'ufficio del premier). E a fronte della generosissima erogazione - tantopiù in tempi di crisi, e di licenziamenti di centinaia di migliaia di precari - cosa chiede l'uomo simbolo della produttività? Un enorme aumento di efficienza, ben due ore di lavoro in più a settimana: arrivare a 38 ore rispetto alle precedenti 36. I 600 euro esistevano già, ma non erano per tutti: rappresentavano la «indennità di specificità organizzativa», un'erogazione accessoria per particolari funzioni, e sono la media tra un minimo di 350 e un massimo di 900 euro. Il ministro Brunetta adesso quel salario accessorio lo ha «stabilizzato», facendolo passare dall'integrativo al contratto nazionale (speciale per la presidenza del consiglio). E lo ha generalizzato a tutti i 3 mila dipendenti, con l'unica condizione che accettino di fare 2 ore in più a settimana. Nella direttiva che con solerzia ha inviato all'Aran per perfezionare la contrattazione, spiega che c'è anche la possibilità di rimanere a 36 ore: ma francamente sarà difficile trovare qualcuno che non si «sforzi» di farne 38. Insomma, c'è chi a fronte di otto ore in più al mese, arriverà a prendere anche 900 euro aggiuntivi (pari allo stipendio di un precario); ma anche se ricevesse soltanto il minimo di 350 euro non gli andrebbe proprio male. Il principale firmatario del contratto è la Snaprecom (sindacato autonomo della presidenza del consiglio), mentre la Cgil non è rappresentata al tavolo contrattuale, e dunque non ha partecipato a definire il profilo della nuova «casta» di filiazione brunettiana. Indennità tornello C'è già chi la chiama «indennità tornello». Proprio Brunetta aveva scelto di propagandare l'istallazione dei tornelli a Palazzo Chigi, facendosi fotografare mentre passava il badge con una mano e con l'altra faceva sorridente la «v» di vittoria. Mentre Berlusconi, dal canto suo, annunciava che tutti i bar vicini sarebbero falliti, dato che sarebbe stato più difficile concedersi la classica pausa caffè da «fannullone» impenitente: «Avranno pensato di introdurre l''indennità tornello' - commenta sarcastico il segretario Fp Cgil Carlo Podda - A parte gli scherzi, aumenti così possono pure andare bene, ma se andassero ugualmente a tutti i lavoratori del Paese, e non solo a 3 mila. Tutti gli altri devono accontentarsi dei 70 euro lordi - pari a poco più di 40 netti mensili - erogati dal recente Protocollo Brunetta. Mi verrebbe da dire a Cisl e Uil: rivendichiamo insieme quei 600 euro per tutti». Due milioni al merito Passando a un altro scandalo, nel disegno di legge Brunetta in discussione al Senato, si stanziano ben 1,2 milioni di euro per la retribuzione annua dei quattro membri dell'«Authority del merito», quella che dovrebbe stilare le «pagelline» di produttività dei vari uffici pubblici. Ben 300 mila euro di stipendio all'anno cadauno; o 25 mila euro al mese, che poi sono il lordo annuale di un normale dipendente pubblico. E non basta: Brunetta si è fatto riservare ulteriori 500 mila euro per il generico capitolo «consulenze». Altri privilegiati, per ora ignoti, con contratti a più zeri. «Il ministro, se tiene alla trasparenza come dice, pubblichi l'elenco di queste consulenze - conclude Podda - Secondo noi è assurdo centralizzare la valutazione del merito: piuttosto, si dovrebbe affidare agli utenti dei servizi». |
il Forum Agorà ha scritto: |
Spedito - 19/05/2008 : 09:32:03
Dobbiamo continuare a sostenere l'utilità se non l'indispensabilità di un nuovo soggetto in grado di interpretare le aspettative di forte rinnovamento emerse con il voto alle politiche del 2006. Esiste un popolo valdostano che in questo momento non ha domicilio politico. E' nauseato dall'arroganza e dalla insipienza del potere, ma è altrettanto disgustato dall'inconcludenza di quanti a parole si propongono quale alternativa. Abbiamo bisogno come dell'aria di credibilità, di serietà e affidabilità; nessuna alternativa è credibile se si raffigura come un salto nel buio. Era il 9 maggio del 2007, oggi 19 maggio 2008 all'inizio dell'ultima settimana di campagna elettorale per regionali, dopo aver partecipato a quelle dei referendum e delle politiche non ho cambiato di una virgola il mio pensiero. Le persone che ho incontrato mi hanno confermato che aspettavano una alternativa praticabile, in questi ultimi giorni sento crescere intorno a noi l'entusiasmo, la passione, la partecipazione e la condivisione. Il messaggio sta passando malgrado la censura degli organi d'informazione. Il palazzo inaugura e proclama noi parliamo al cuore e all'intelligenza dei valdostani. Dario M. Carmassi |
dario m. carmassi ha scritto: |
Grazie faustocoppi,
la tua spigolatura tra gli interventi di Paolo Louvin e miei evidenzia come a distanza di un anno e passa entrambi, con accenti diversi, pensiamo ancora che solo un forte soggetto che riunisca autonomisti e riformisti possa dare una chance di alternativa all'egemonia unionista. Come ti ho detto di persona e come avrai constatato al congresso di Renouveau il dibattito su modalità e tempi di aggregazione è aperto anzi apertissimo. Di certo è maturata anche in RV la consapevolezza che individualmente si può vincere qualche occasionale battaglia ma si perde sempre la guerra. E' evidente che in RV come in VdaVive e nello stesso PD sia ostico parlare di andare oltre quando la genesi è così recente. Per quanto riguarda il sottoscritto, Paolo e altri di VdaVive o ex, ma per quello che avevo capito anche di faustocoppi la nascita dei rispettivi movimenti o partiti era propedeutica ad un ulteriore sviluppo. Del resto il discorso del partito del territorio è all'ordine del giorno anche nel PD nazionale. Erika vive questo dibattito con un sentimento materno, quasi che noi volessimo compiere un infanticidio del suo PD, posso comprendere il suo atteggiamento "aggressivo" di difesa della creatura che vede minacciata. Dobbiamo però andare oltre il sentimento per guardare con realismo il quadro politico e al tempo stesso alimentare un sogno, quello di una Valle d'Aosta diversa dall'attuale. |
dario m. carmassi ha scritto: |
Molto bene, se parliamo di tempi e modi, non ho fretta l'importante che si inizi, il risultato dovrà essere largamente condiviso, frutto di una piena consapevolezza.
Nessuna operazione verticistica ma un movimento dal basso, di partecipazione ad un progetto per una Valle d'Aosta diversa. consapevole e responsabile delle possibilità e delle responsabilità della propria autonomia. Avrei anche potuto citare il poeta, "le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni". |
vicali ha scritto: | ||
Caro Dario, ti devo avvertire che qui ti stanno facendo perdere tempo. Ieri sera ho avuto conferma che il Pd, non perché costretto da qualcuno, ma per scelta deliberata del segretario Donzel, non è più schierato dalla parte di chi persegue un'alternativa democratica ("per una Valle d'Aosta diversa"). Non esclude infatti un'alleanza con l'Uv alle prossime comunali di Aosta (il dubbio è solo se l'Uv lo vorrà o no), come è stato ribadito da Donzel, in piena assonanza con le posizioni di Luca e Alder Tonino, Giuliana Ferrero e Enrico Bich (che nel partito sono in minoranza). Certo, visti i giornali di questi giorni, bisognerà lottare con Leonardo La Torre (che ha aperto le ostilità) per qualche posticino in più o in meno... Questo è il motivo per cui il segretario e il suo entourage vedono come fumo negli occhi qualsiasi ipotesi di avanzamento nella direzione che indichi tu. Farsi coinvolgere in un processo del genere, anche solo come intenzione, rovinerebbe i piani. E' importante che si inizi, dici tu, ma il Pd di Donzel di certo non inizierà. Ieri il segretario in assemblea si è persino rifiutato di mettere ai voti una mia mozione in tal senso. Avrebbe dovuto esprimersi con un sì o un no, e non sia mai che ci possa essere chiarezza. D'altronde, al di là dei contorcimenti di questo forum, ti basti seguire le dichiarazioni ai giornali e i discorsi di Donzel ai vari congressi e tutto ti sarà chiaro. Io con questo intervento chiudo la mia partecipazione alla discussione, l'ho tirata fin troppo per le lunghe. Non ho voluto coinvolgerti in diatribe interne, ma solo avvertirti che un interlocutore cui ti rivolgi con fiducia in realtà non c'è. Ti auguro comunque buona fortuna. |
erika ha scritto: |
Ieri in assemblea eravamo in 8. Ora voglio ricordarti cosa dice il nostro statuto.
Statuto del Partito Democratico CAPO I Principi e soggetti della democrazia interna Articolo 1. (Principi della democrazia interna) 1. Il Partito Democratico è un partito federale costituito da elettori ed iscritti, fondato sul principio delle pari opportunità, secondo lo spirito degli articoli 2, 49 e 51 della Costituzione. 2. Il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali. Non sarà quindi l'assemblea e nemmeno il Segretario a scegliere quello che faremo nel 2010! Ecco la differenza fra il Partito Democratico e gli altri partiti. I congressi di questi gironi ne sono stata la dimostrazione. Già prima si sapevano le persone, ma non si conoscevano le loro posizioni... Nel PD non è così: c'è Chiamparino che vuole aprire alla Lega, Letta all'UDC...ma tutto questo avverrà solo con la partecipazione degli elettori... |
dario m. carmassi ha scritto: | ||
I fatti purtroppo smentiscono Erika. La cosa peggiore è guardare la realtà attraverso le lenti deformanti della partigianeria. purtroppo non tutto il buono sta da una parte. I partiti e movimenti sono mezzi per raggiungere degli obbiettivi, non mitiziamoli, sono pur sempre la sommatoria di persone con tutti i limiti e le contraddizioni che ognuno di noi si porta dietro. Riporto da Repubblica: Lazio Divisioni sia a livello regionale sia nella Capitale: Roberto Morassut (foto), veltroniano, la scorsa settimana è stato eletto segretario regionale senza ricorrere alle primarie. Tensioni anche per l’elezione del nuovo segretario pd romano: il rutelliano Giachetti è uscito dal Pd di Roma. |
dario m. carmassi ha scritto: |
Non sono in contrasto con Erika anzi, trovo lodevole il suo impegno, ma il suo atteggiamento è troppo unilaterale, come il tuo d'altronde, ogni scarafone è bello a mamma sua ma negare l'evidenza mi ricorda, questo sì, i tragici momenti della storia comunista.
Anche allora centinaia di militanti si impegnavano, mettevano a rischio il loro posto di lavoro, la loro stessa vita per una causa, peccato che fosse quella sbagliata come ha dimostrato la storia. Se siamo ancora fermi a questo effettivamente ogni prospettiva di soggetto autonomista,riformista-progressista, ambientalista è fuori luogo. Per quanto riguarda la casta, se riferito al sottoscritto, forse mi confondi con qualche compagno del PD, non sò. |
(ANSA) ha scritto: |
11:30 AAP: COMITATO DEI 32 RILANCIA PROGETTO PARTITO DEL GALLETTO
- AOSTA, 6 DIC - Con una lettera aperta a tutte le forze politiche dell'Alleanza Autonomista Progressista (Apa) il 'Comitato dei 32' rilancia il progetto per la costituzione del partito del Galletto. L'iniziativa giunge al termine degli incontri avvenuti nel corso del mese di novembre con il deputato Roberto Nicco, l'ex senatore Carlo Perrin e tutte le forze della Aap. Preso atto della disponibilità dimostrata dalle forze politiche coinvolte, il comitato dei 32 ribadisce nella lettera aperta che "non ha intenzione ad aggiungersi all'elenco dei partiti presenti in Valle d'Aosta, ma la nostra azione rimarrà circoscritta ad una sollecitazione del dibattito e del confronto in una prospettiva di democrazia partecipata". La lettera sottolinea che "la proposta del soggetto unico ha suscitato reazioni contrastanti: perplessità e contrarietà ma anche adesioni e sostegno, sia tra i partiti e movimenti che tra i cittadini. Molte obiezioni si riferiscono ai tempi dell'iniziativa, ma siamo convinti che, come per ogni grande progetto, se non si parte non si arriverà mai". Il Comitato ribadisce poi che l'obiettivo è "é il soggetto politico unico, ma pensiamo che il rilancio dell'Alleanza Autonomista Progressista possa rappresentare un'evoluzione positiva". Il Comitato si dice infine certo che "un ampio dibattito, che coinvolga direttamente anche i cittadini non militanti nelle attuali forze politiche, evidenzierà come sia già una realtà la convergenza sulle principali questioni valdostane e sulle grandi scelte per il nostro futuro". Per questo "opererà per agevolare il confronto con l'obiettivo di chiamare ad apportare il loro contributo tutti i valdostani che si sono riconosciuti nella speranza di cambiamento". (ANSA) |
dario m. carmassi ha scritto: |
17:43 PD: NORD; DONZEL, RIMANE APERTA QUESTIONE AUTONOMIE SPECIALI
(V. 'PD: NASCE COORDINAMENTO REGIONI...' DELLE 15.05 CIRCA) (ANSA) - AOSTA, 9 DIC - "Nell'ambito della questione settentrionale rimane aperta quella relativa alle autonomie speciali". Raimondo Donzel, segretario del Pd Valle d'Aosta commenta così la nascita del Coordinamento delle Regioni. Donzel ricorda poi che con il vice sindaco di Aosta, Marino Guglielminotti Gaiet, ha sottoscritto il documento "che ha portato all'importante iniziativa di oggi". Donzel ha poi ribadito: "nessuno vuole un altro partito ma la questione del nord deve trovare soluzione perché il problema é da oltre vent'anni sul tappeto; è dunque positivo che nel Pd si discuta concretamente della questione settentrionale, ma è bene ricordare che si deve tenere conto della presenza delle Regioni e delle Province autonome". (ANSA). "Calma e gesso" era una delle locuzioni preferite di Palmiro Togliatti. Un passo alla volta e arriveremo a dibattere del soggetto politico Autonomista, Riformista-progressista, Ambientalista con pacatezza e buon senso. |
(ANSA) ha scritto: |
15:35 PD: ESORDIO COORDINAMENTO NORD IL 9/1 A MILANO SU CRISI
- BOLOGNA, 9 DIC - Il primo appuntamento ufficiale del coordinamento del Nord del Pd sarà un incontro con gli amministratori locali il 9 gennaio a Milano sulla crisi. L'obiettivo è "discutere e affrontare un'iniziativa forte sui temi della crisi economica", ha spiegato il segretario regionale Emilia-Romagna Salvatore Caronna, spiegando che il programma prevederà in mattinata un incontro con i presidenti di regione e provincia e i sindaci delle città capoluogo, mentre nel pomeriggio si riuniranno i segretari di federazione. Secondo Caronna, che ha parlato a nome anche dei colleghi delle altre regioni del Nord riuniti a Bologna, "il tema vero é rappresentare bisogni e interessi di questi territori di fronte alla crisi". Per questo, ha continuato, "non possiamo permetterci di filosofeggiare sulle alchimie e non fare un'operazione legata alla concretezza di temi che stanno esplodendo", perché "se si ferma questa parte del paese, c'é un danno per tutto il paese". Dunque, "serve un'iniziativa forte del Pd in queta area che é una delle più avanzate e evolute, visto che le misure assunte dal Governo sono estremamente insufficienti". (ANSA). ----------------------------------------------------------------------------------- 15:35 PD: COORDINAMENTO REGIONI NORD ESCLUDE ALLEANZE CON LEGA - BOLOGNA, 9 DIC - Una chiusura a possibili alleanze con la Lega Nord è arrivata dal coordinamento delle regioni del Nord del Pd, riunitosi per la prima volta a Bologna. "E' evidente che c'é un'impostazione alternativa da parte del Pd nei confronti della Lega Nord, sono due opzioni politiche e programmatiche totalmente diverse", ha chiarito il segretario regionale Emilia-Romagna Salvatore Caronna, parlando a nome anche dei colleghi di Piemonte, Veneto, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia presenti all'incontro. Secondo Caronna, inoltre, il lavoro del coordinamento "intende reagire anche ad una situazione di mancanza di azione concreta da parte del Governo, in modo particolare della Lega che rischia di diventare sempre di più una sorta di foglia di fico su politiche che penalizzano il nostro territorio". (ANSA). ------------------------------------------------------------------------------------ 15:37 PD: NASCE COORDINAMENTO REGIONI NORD, 'NON SIAMO UN PARTITO' (ANSA) - BOLOGNA, 9 DIC - Quello di Milano sarà "l'inizio di una campagna di iniziative di confronto con le nostre realtà sul territorio", ha aggiunto Caronna. Oltre alla crisi, nell'agenda del coordinamento ci sono temi come l'ambiente, le infrastrutture, il federalismo fiscale e la sicurezza: "Ci occupiamo di cose concrete e di dare risposte ai bisogni dei cittadini, gli organigrammi e le discussioni le lasciamo ad altri", gli ha fatto eco il segretario del Friuli-Venezia Giulia Bruno Zvech. Ad ispirare il coordinamento "sarà un ragionamento di forte contributo nazionale al Pd", ha sottolineato Caronna, sgombrando il campo da possibili pericoli di spaccature nel partito. D'altronde, ha continuato, questa soluzione è prevista dallo statuto e "anche altre regioni, se vogliono mettersi insieme su punti specifici, lo possono fare e noi lo abbiamo fatto di fronte a questa crisi". All'incontro, oltre a Caronna e Zvech, hanno partecipato anche i leader regionali di Lombardia Maurizio Martina, del Piemonte Gianfranco Morgando, della Liguria Marco Tullo, del Veneto Paolo Giaretta e del Trentino Alto Adige Luca Zeni, in sostituzione del segretario Christian Tommasini. (ANSA). ----------------------------------------------------------------------------------- 15:51 PD: MARTINA, SFIDA A LEGA SU AMMORTIZZATORI E INVESTIMENTI VEDI 'PD: NASCE COORDINAMENTO REGIONI NORD...' DELLE 15.04 (ANSA) - BOLOGNA, 9 DIC - Ammortizzatori sociali sul territorio e sblocco degli investimenti per i comuni sono il terreno su cui il neonato coordinamento delle regioni del Nord "lancia una sfida alla Lega Nord". A sottolinearlo è il segretario regionale della Lombardia Maurizio Martina, presente insieme ai colleghi settentrionali al summit di Bologna, spiegando che "un conto sono le parole, un altro sono i fatti". Quella del coordinamento, infatti, per Martina sarà "un'occasione utile per rilanciare due fronti caldi che la maggioranza sta sottovalutando, se non trattando in maniera demenziale". Ovvero le risorse per gli ammortizzatori in deroga alle Regioni "che il ministro Sacconi vorrebbe centralizzare al Ministero" e il Patto di stabilità degli enti locali "che abbiamo chiesto venisse allentato e su cui il Governo non sta rispondendo". "Su questi temi - ha mandato a dire al Carroccio - esigiamo risposte chiare e, se non ci saranno, risponderemo in tempi rapidi con un'iniziativa politica dura, netta e visibile nei confronti di questa forza". (ANSA). |
ANSA ha scritto: |
17:47 TRENINO COGNE: FONTANA (PD),PEGGIO DI QUANTO POTESSI PENSARE
- AOSTA, 9 DIC - "Sono esterrefatta e delusa da uno stato di cose peggiore di quanto si possa pensare; treno e galleria sono cose da Gabibbo. E' assurdo che dopo 28 anni di lavori e centinaia di milioni di euro spesi si sia a questo punto". Carmela Fontana, capogruppo del Pd in Consiglio regionale commenta così il sopralluogo al collegamento ferroviario Pila-Cogne che si è svolto oggi da parte della Commissione Sviluppo economico . "Nulla da eccepire sull'impiantistica e sulle strutture - ha precisato la consigliera regionale - ma tutto il resto è angosciante". E racconta che il treno, nel corso della visita dei commissari, non è riuscito a partire a causa della neve così. Inoltre, i commissari hanno dovuto percorere a piedi l'ultimo tratto del percorso perché il treno non riusciva a proseguire. "Viaggiare in galleria - ha proseguito Carmela Fontana - è stato un incubo con l'acqua che cadeva dalla volta come sgorgasse da una sorgente; altra acqua scorreva lungo in piano rotabile". Per Carmela Fontana "é ora necessario mettere un punto chiaro e inequivocabile su cosa fare e sui costi di gestione, c'é chi parla di 2 mln di euro all'anno; diversamente è meglio murare il tutto, ma non lo possiamo certo fare per senso di responsabilità". Il sopralluogo della Commissione segue lo studio di Geodata di Torino, società incaricata dall'amministrazione regionale di redigere uno studio per risolvere il problema del trenino Cogne-Pila. Anche l'ipotesi di trasformare il collegamento ferroviario in galleria stradale per autoveicoli con cunicolo di emergenza (200 milioni di spesa e 5 anni per completare l'intervento) e la galleria stradale per autoveicoli senza cunicolo (140 milioni e 4 anni) sono, secondo Carmela Fontana "ipotesi da valutare attentamente; forse è meglio mantenere, con le opportune modifiche, sicuramente meno onerose, il collegamento ferroviario". (ANSA). |
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(ANSA) ha scritto: |
16:46 TRENINO COGNE:EMPEREUR, SORPRENDONO DICHIARAZIONI STRUMENTALI
(ANSA) - AOSTA, 10 DIC - Diego Empereur (Uv), presidente della Commissione 'Sviluppo economico', in relazione alle vicende legate al 'trenino di Cogne', si dice "sorpreso da alcune dichiarazioni strumentali, anche contraddittorie che, in questo momento, qualcuno tende ad evidenziare, drammatizzando oltremodo la situazione anche con cifre non corrispondenti alla realtà". La presa di posizione di Empereur è riferita al sopralluogo effettuato dalla Commissione al collegamento ferroviario Cogne-Charemoz-Plan Praz. "In poco più di un mese - puntualizza il presidente - la Commissione ha ricostruito una vicenda di 28 anni che presenta delle criticità ed il sopralluogo di ieri ha consentito di riscontrare sul posto quanto letto nelle carte e ascoltato nelle audizioni". Il presidente della Commissione precisa poi che "le strutture presentano le maggiori criticità con il rivestimento della galleria che evidenzia fenomeni di distacco e di disgregazione del calcestruzzo e, da quanto riferito dai tecnici, i binari e i locomotori, con un problema legato al loro peso e alle batterie che li alimentano. Abbiamo invece potuto osservare che gli impianti, le stazioni e i piazzali sono terminati e pronti all'uso". Empereur precisa poi che "ora è più che mai necessaria una valutazione attenta del problema e lo faremo confrontandoci con l'assessore, la Giunta e l'intero Consiglio. Le decisioni che dovremo assumere sono importanti, non semplici ma le dovremo prendere con lucidità e, nel limite del possibile, con tempestività, ricordando che la vicenda si è sviluppata nel corso di varie Legislature, ha interessato nove presidenti di Regione e una decina di assessori di diverse formazioni politiche". (ANSA). |
erika ha scritto: |
Già caro Dario,
vorrei farti notare che solo domenica 14 si riuniranno i 4 circoli di Aosta per la loro festa del tesseramento e potranno quindi discutere quel documento presentatoci. Anche se mi sembra che ora ne viene presentato uno nuovo??? Boh, noi siamo solo al 9° circolo su 12. Naturalmente siete tutti i benvenuti. IL DIBATTITO SARA' APERTO A TUTTI E SI TERRA' ALLE ORE 10 PRESSO L'HOTEL EUROPE. Il Coordinamento del Nord, getterà le basi per un dibattito più ampio. Già nell'ultima direzione si è chiesto di poter lavorare come Regioni a Statuto Speciale sul federalismo fiscale. E questo faremo... Come vedi i partiti nazionali sono distanti e ideologici, ma spesse volte vicini e concreti. Questo pomeriggio alle ore 17 ci sarà la conferenza stampa per la presentazione dell'iniziativa e a seguire la relazione del gruppo regionale sul bilancio. DATENE AMPIA DIFFUSIONE!!!! |
(ANSA) ha scritto: |
18:45 PD: VDA; DOMENICA AVVIA CAMPAGNA TESSERAMENTO 2009 - AOSTA, 10 DIC - "La differenza la fai tu": è lo slogan della prima campagna di tesseramento al Partito democratico della Valle d'Aosta che parte domenica 14 dicembre prossimo all'Hotel Europe di Aosta con una festa organizzata dai quattro circoli del capoluogo: Demetrio Mafrica, Aosta Est, Aosta Ovest e Quartiere Cogne. "L'appuntamento - ha sottolineato Erika Guichardaz del circolo Demetrio Mafrica - avrà come filo conduttore i valori del Pd, che affondano le loro radici nella storia del partito. L'obiettivo è infatti rilanciare la partecipazione attiva alla costruzione dell'identità del nuovo soggetto politico e riallacciare i rapporti con la base". Per l'occasione sarà allestita una mostra video e fotografica con le immagini di un tempo. I neo eletti alla segreteria giovanile, Mattia Norbiato e Sara Timpano, introdurranno il dibattito sul futuro del Pd. "Puntiamo - ha sottolineato il segretario regionale, Raimondo Donzel - superare le 500 adesioni registrate lo scorso anno alle primarie per la costituzione del partito". |
Citazione: |
12:42 ELEZIONI: A PONT SAINT MARTIN LISTA DI CENTROSINISTRA CON FA
(ANSA) - PONT SAINT MARTIN (AOSTA), 15 MAR 2005 - Pont Saint Martin è il primo comune valdostano dove, per le elezioni comunali dell'8 maggio, sarà presentata una lista del centrosinistra alla quale parteciperà anche la Federation Autonomiste. "Vogliamo - ha commentato Stefano Viola dei Ds - creare quell'Unione costituita a livello nazionale ma che per varie ragione non ha potuto, per il momento, concretizzarsi ad Aosta". Gauche Valdotaine-Ds, Margherita, Federation Autonomiste, Arcobaleno Vallee d'Aoste hanno deciso di allearsi in vista delle prossime elezioni comunali di Pont-St.-Martin, presentantosi con una lista unica in alternativa a quella dell'Union Valdotaine, guidata dal sindaco uscente Alberto Cretaz. "Interpretando la richiesta di coesione espressa dagli elettori, i partiti e i movimenti si sono uniti - si legge in una nota - per offrire un progetto comune per Pont-St-Martin e per costituire il primo tavolo unitario del centrosinistra autonomista in Valle d'Aosta". Il programma elettorale guarderà con particolare attenzione ai servizi sociali a sostegno di famiglie, giovani e anziani, alla crescita turistica e commerciale anche nell'ambito del microsistema Pont-St-Martin-Donnas-Bard. L'Unione si impegna poi a monitorare costantemente la situazione lavorativa "nell'ambito delle attività produttive insediate nel Comune al fine di garantire i più rapidi tempi di intervento". Uno dei punti qualificanti del programma sono inoltre la riqualificazione delle aree periferiche del territorio comunale e "la condivisione di progetti ambientali ed ecologici nell'ambito della Comunità Montana Monte Rosa". (ANSA). |
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(ANSA) ha scritto: |
11:30 AAP: COMITATO DEI 32 RILANCIA PROGETTO PARTITO DEL GALLETTO
- AOSTA, 6 DIC - Con una lettera aperta a tutte le forze politiche dell'Alleanza Autonomista Progressista (Apa) il 'Comitato dei 32' rilancia il progetto per la costituzione del partito del Galletto. L'iniziativa giunge al termine degli incontri avvenuti nel corso del mese di novembre con il deputato Roberto Nicco, l'ex senatore Carlo Perrin e tutte le forze della Aap. Preso atto della disponibilità dimostrata dalle forze politiche coinvolte, il comitato dei 32 ribadisce nella lettera aperta che "non ha intenzione ad aggiungersi all'elenco dei partiti presenti in Valle d'Aosta, ma la nostra azione rimarrà circoscritta ad una sollecitazione del dibattito e del confronto in una prospettiva di democrazia partecipata". La lettera sottolinea che "la proposta del soggetto unico ha suscitato reazioni contrastanti: perplessità e contrarietà ma anche adesioni e sostegno, sia tra i partiti e movimenti che tra i cittadini. Molte obiezioni si riferiscono ai tempi dell'iniziativa, ma siamo convinti che, come per ogni grande progetto, se non si parte non si arriverà mai". Il Comitato ribadisce poi che l'obiettivo è "é il soggetto politico unico, ma pensiamo che il rilancio dell'Alleanza Autonomista Progressista possa rappresentare un'evoluzione positiva". Il Comitato si dice infine certo che "un ampio dibattito, che coinvolga direttamente anche i cittadini non militanti nelle attuali forze politiche, evidenzierà come sia già una realtà la convergenza sulle principali questioni valdostane e sulle grandi scelte per il nostro futuro". Per questo "opererà per agevolare il confronto con l'obiettivo di chiamare ad apportare il loro contributo tutti i valdostani che si sono riconosciuti nella speranza di cambiamento". (ANSA) |
La Lanterne Magique ha scritto: |
RICOMINCIO DA ME
Diario dal buco di Patrizia Nuvolari Fanno bene i trentadue a rilanciare l’argomento Alleanza-del-Galletto (?) Ma io non ho firmato il loro appello. Una scelta del tutto personale: preferisco la politica della strada a quella alchemica dei partiti, seppur riconosco l’indubbia utilità di quest’ultima. Sono convinta che per rilanciare la politica occorra rilanciare il concetto di partecipazione democratica, che non è esattamente quel concetto di partecipazione astratta che infarcisce in abbondanza i discorsi dei politici. Nei loro interventi si ascolta troppa retorica che tradisce la troppa lontananza dalla vita vera. I nostri rappresentanti che siano da una parte o dall’altra della barricata, respirano, si nutrono, in una parola vivono del e per il Palazzo. Una droga che crea dipendenza. La partecipazione intesa come la libertà di essere in un collettività, sviscerata e quindi non sostenuta dall’ambizione di una carriera politica, non può trovare spazio all’interno della burocrazia di un qualsiasi partito I partiti sono insiemi rigidi, immobili nel nostro caso poi, governati da relazioni personali che hanno spesso origine nell’infanzia. Sono formati da gruppi di persone che si conoscono da sempre e che trovano conforto e rassicurazione in questa familiarità. L’abitudine può favorire i rapporti, ma la chiusura, direi congenita, verso le novità e le diversità, ne impedisce di fatto la crescita. Così, il facile detto popolare “sono tutti uguali” trova i questo un suo reale fondamento. (!) Non saranno questi partiti a salvare la democrazia: troppo vecchi quelli vecchi, e vecchi quelli appena nati (?), ma potranno farlo i cittadini. Quei cittadini sensibili, attenti, generosi, fortunati di esserlo, che si faranno carico dei problemi di tutti e che, con il loro estro, vivacità, impegno, sapranno rimettere in moto le rugginose macchine di partito. Perché, se è vero che i partiti sono necessari, più che mai lo sono le persone dotate di buona volontà. E saranno proprio loro che, muovendosi oltre ai meschini interessi dell’orto, sapranno rivitalizzare, con linfa nuova, la nostra scena politica. Non sto delirando, sto pensando ai numerosi comitati cittadini, del tutto trasversali nelle loro simpatie politiche, che sono nati da un problema comune con la voglia di risolverlo. Una rete che sappia unire con intelligenza e grande apertura mentale questi comitati rappresenterebbe una garanzia per la nostra barcollante democrazia. Il partito nuovo del centrosinistra, semmai ci sarà, dovrebbe prendere lezione da questa ricchezza e da questa duttilità(?) E i politici di professione dovrebbero finalmente tracciare una cultura politica che, aldilà delle congetture di Palazzo, sappia davvero interpretare i bisogni e dare loro una risposta concreta, senza rinchiudersi nei soliti recinti dove confinano i piccoli interessi sia personali sia di partito. E qui, forse, incomincio a delirare (?) |
Affaritaliani.it ha scritto: | |
Rumor/ L'Arcobaleno rinasce sotto le insegne dipietriste...
Lunedí 22.12.2008 14:19
L'Arcobaleno rinasce sotto le insegne dipietriste? Pare proprio di sì. Da quell'arcipelago arriveranno in molti, transfughi a caccia di un seggio europeo sicuro. Si parla già di Tranfaglia, Passigli e Pino Arlacchi. Ed è solo l'inizio... |
(ANSA) ha scritto: |
12:43 GOVERNO: PARLAMENTARI VALDOSTANI, SI VINCE SE VDA FA SQUADRA
- AOSTA, 30 DIC - La Valle d'Aosta potrà vincere il confronto con il Governo centrale sulla propria specificità e di conseguenza sui propri diritti se "i parlamentari, la Giunta ed i Consiglieri regionali faranno squadra". E' la convinzione, e al tempo stesso un appello, espressa dal senatore Antonio Fosson e dal deputato Roberto Nicco nel corso della conferenza stampa di fine anno. "La nostra - hanno detto spiegando la loro rispettiva collocazione nel gruppo misto Udc-Svp-Aut e Minoranze linguistiche - non è un'opposizione preconcetta, ma attenta alle cose da fare per l'Italia e per la Valle d'Aosta". Per i due parlamentare il tema fondamentale da affrontare è la norma costituzionale che sancisca il principio dell'intesa Stato-Regione per le modifiche allo Statuto speciale" Antonio Fosson ha poi sottolineato che "non si deve avere paura del federalismo perché è rispettoso della nostra autonomomia contrariamente al primo testo presentato da Governo". Anche per Nicco il testo all'esame del Parlamento è accettabile". Per il deputato l'attenzione deve essere posta alla crisi finanziaria "che sta sconvolgendo il mondo che è anche una crisi di valori" (ANSA). |
(ANSA) ha scritto: |
13:27 PARLAMENTO: FOSSON E NICCO, POSITIVA ATTIVITA' SVOLTA
(RIPETIZIONE CON TITOLO CORRETTO) (ANSA) - AOSTA, 30 DIC - I due Parlamentari valdostani si promuovono per l'attività svolta in questo inizio legislatura dicendosi certi di aver operato al meglio nonostante "un governo che basa la propria attività su decreti legge e voto di fiducia senza prendere in considerazione nessuna proposta di legge del Parlamento che è stato espropriato delle prerogative istituzionali". Il senatore Antonio Fosson ed il deputato Roberto Nicco sono comunque sicuri che "in futuro si potrà fare meglio perché l'attuale situazione politica non può durare". E Fosson guarda con attenzione "al lavoro della Lega che opera al di sopra delle ideologie guadando ai reali bisogni dei cittadini con i quali ha uno stretto legame". Lo stesso Nicco si è detto, nel corso della conferenza stampa di fine anno, ottimista sul fatto che "con il confronto ed il dialogo in commissione si riesca a trovare le convergenze necessarie per affrontare con concretezza le problemi della Valle d'Aosta. Dopo aver elencato le principali attività svolte e le iniziative legislative assunte o che li hanno visti impegnati in Commissione, Fosson e Nicco si sono detti pronti, anche se all'opposizione, ad appoggiare le proposte, a partire da quelle contenute nel decreto-legge 185, "che consentano di realizzare la necessaria rete di protezione a sostegno del reddito dei lavoratori e dei pensionati per mitigare gli effetti della crisi e quelle misure che consentano una ripresa delle attività commerciali e produttive". Hanno invece definito "contraddittoria e inaccettabile" la decisione del Governo di non prorogare per il 2009 le agevolazioni previdenziali nei territori montani, "solo parzialmente modificata a seguito delle iniziative dei parlamentari valdostani ed altri, perché va a colpire un settore, quello dell'agricoltura di montagna, che già attraversa una fase di seria difficoltà". I due parlamentari valdostani hanno a tal proposito evidenziato che "senza tema di smentita e con parere scientifico di ricercatori universitari il costo della vita e di tutte le attività svolte in montagna incidono di oltre 25% in più rispetto al medesimo servizio erogato in pianura e di questo il Governo deve tenerne conto". (ANSA) |
Citazione: | |
Veltroni vede l'incubo scissione
"Qui salta tutto, non solo io" |
Citazione: |
12:21 VERDI: VDA; ASSEMBLEA PER CONOSCERE FUTURO DEL GALLETTO
(ANSA) - AOSTA, 22 GEN - "Un'occasione interessante per capire quali dinamiche si muovono nell'area politica autonomista-progressista". Così si presenta l'assemblea dei Verdi della Valle d'Aosta, in programma sabato prossimo 24 gennaio all'Espace Populaire di Aosta (via Mochet 7). Il programma: alle 10 è prevista una tavola rotonda sul tema 'Quale futuro per il Galletto?' con la presenza del deputato Roberto Nicco e dei segretari delle forze politiche dell'alleanza. "Dopo le due scadenze elettorali della primavera 2008 - si legge in una nota dei Verdi - il Galletto è stato di nuovo messo in frigorifero ed attualmente è in uno stato comatoso. Non ci sono strutture operative, non c'é una elaborazione politica comune. Constatando questa situazione, nei mesi scorsi sia il Comitato dei 32, sia i Verdi, con il Documento approvato dal Coordinamento il 17 novembre, hanno formulato proposte per il rilancio del Galletto. Mancano le risposte da parte delle principali forze politiche. Intanto si avvicina la scadenza elettorale per il Parlamento europeo: ci sarà il Galletto? O ognuno per conto suo?". Al pomeriggio, invece, dalle 14.45 alle 19, l'assemblea si occuperà più specificatamente di tematiche ambientaliste, partendo dalla relazione del coordinatore regionale dei Verdi, Paolo. "C'é più che mai bisogno di verde, di ecologia. I cambiamenti climatici, gli eccessivi consumi energetici, il modello di sviluppo insostenibile, questi temi sono ormai diventati oggetto di riflessione generale. In questo contesto è più che mai necessaria una presenza ed una azione dei Verdi. Ed in Valle d'Aosta ci sono Dossier di grande rilevanza (dalla gestione dei rifiuti alla sciagurata proposta dell'inceneritore o alla politica dei trasporti con una ferrovia vecchia e trascurata)". (ANSA). |
Citazione: |
13:13 VDA VIVE: APRIRE VITA POLITICA REGIONALE A TUTTI I CITTADINI
(ANSA) - AOSTA, 22 GEN - "La democrazia rappresentativa classica fondata sul solo contratto elettorale non riesce più a soddisfare le aspirazioni della società moderna". E' la convizione del direttivo di VdA Vive e che sta alla base di una bozza di proposta di legge tesa a favorire "la partecipazione dei cittadini alla vita politica della Regione". In una nota diffusa dal segretario Guido Dondeynaz si legge che "il malessere della democrazia rappresentativa riflette una doppia frustrazione; innanzitutto è quella dei cittadini stessi che, da un lato hanno la sensazione che gli eletti hanno sempre meno influenza, ciò che spiega gli alti tassi di astensione nelle consultazioni elettorali, e dall'altro, non accettano più quella espropriazione del loro potere che è insita nell'assenza di qualsiasi consultazione nell'intervallo delle elezioni". Per VdA Vive, "altra frustrazione importante è quella dei rappresentanti eletti che si sentono sempre più privati delle loro prerogative, specie per via del predominio dei governi e dei loro esperti che sfuggono ad ogni controllo, del ruolo prepotente dei media nella trasmissione del discorso politico". Gli argomenti principali che la proposta di legge deve trattare e sui quali VdA Vive intende avviare un confronto con tutte le forze politiche: l'istituzione del Dibattito Pubblico Regionale, l'individuazione dei temi che possono essere sottoposti al dibattito; la definizione dei soggetti che hanno diritto di attivare il dibattito; l'istituzione di una Autorità regionale per la garanzia il cui funzionamento sarà garantito dal Consiglio regionale. Più in generale la legge intende garantire la partecipazione dei residenti e dei valdostani all'estero alle scelte politiche regionali; promuovere soluzioni condivise sulle politiche di gestione del territorio; contribuire alla sostenibilità e alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico regionale; contribuire a rinnovare la democrazia e le sue istituzioni integrandola con pratiche, processi e strumenti di democrazia partecipativa. (ANSA). |
Giorgio ha scritto: |
"Manca, in modo organico, la proposta di ricostruire la sinistra sul socialismo del XXI secolo, nei termini in cui noi del Pd-Vd’A. ne continuiamo a parlare Cioè di una sinistra all'interno del socialismo europeo, ma, al tempo stesso, impegnata a rinnovarlo profondamente ed a farlo evolvere in modo da dare risposte alle nuove sfide poste dalla storia. Coloro che credono che valga la pena di impegnarsi per questo partito, dovranno spingere affinché si giunga ad una lista unitaria del Pd-Vd’A in cui possano ritrovarsi Sd, verdi, area liberal e vendoliani. Sarebbe il primo passo (ce ne vorranno molti altri) nella direzione giusta" |
dario m. carmassi ha scritto: | ||
Se ci aggiungi un autonomismo consapevole, visto che, è meglio prenderne coscenza, viviamo in una regione a statuto speciale, hai la proposta dei 32, ne più, nè meno. Come sempre il tempo è galantuomo, riabilitiamo il socialismo, spero anche i socialisti come lo fù il sottoscritto. Aspetto fiducioso l'evolversi del pensiero per un centrosinistra autonomista, riformista, ambientalista. Grazie. |
bruno courthoud ha scritto: |
1 parlamentare europeo ogni 50.000 abitanti sarebbero un migliaio di parlamentari italiani a Strasburgo, ognuno a difendere la sua piccola "lobby" territoriale, come giustamente dice Rivolin. E sembra che non bastino. C'è chi vorrebbe un parlamentare ogni 25.000 abitanti (circa 2.000 piccole "lobby"). Ogni "lobby" ha le sue piccole buone ragioni. Come la piccola "lobby" valdostana nel parlamento italiano, ormai quasi del tutto inutile, tanto fa tutto Rollandin. |
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(ANSA) ha scritto: |
17:44 EUROPEE: PD VDA; DONZEL, DISPONIBILI SOLO PER SCELTE CHIARE
- AOSTA, 12 FEB - In vista delle prossime elezioni europee il Pd valdostano è disponibile ad avviare un confronto con le forze della maggioranza regionale solo se "c'é la volontà di giungere ad una scelta trasparente chiara ed univoca". Lo ha detto il segretario regionale, Raimondo Donzel, rispondendo ai giornalisti. "Al momento è prematura la scelta di una candidatura condivisa perché deve essere coerente con una linea politica certa; siamo disponibili ad aprire il confronto ma mi rendo conto - ha aggiunto Donzel - che la partita è difficile e sarà il partito ad indicare la strada da seguire". Fallite le iniziative parlamentari per garantire alla Valle d'Aosta un seggio a Strasburgo, Raimondo Donzel ha individuato nel "federalismo politico il passo decisivo perché ogni regione italiana sia rappresentata nel Parlamento europeo" ha detto ricordando che anche la Sardegna, con l'attuale sistema elettorale non ha la certezza di eleggere un proprio rappresentante. (ANSA). |
(ANSA) ha scritto: |
17:12 PD: CON GOVERNO BERLUSCONI AUTONOMIA VALDOSTANA E' A RISCHIO
- AOSTA, 12 FEB - Il Pd della Valle d'Aosta, per bocca del suo segretario, Raimomdo Donzel, si dice "preoccupato per i rischi che corre l'autonomia speciale con un presidente del Governo che vuol mettere mano alla Costituzione". Nel corso di una conferenza stampa per presentare le manifestazioni del Pd Day, Donzel ha detto: "Abbiamo l'impressione che se un governo non tiene conto delle decisioni della Corte Costituzionale c'é un reale pericolo per lo Statuto speciale della Valle d'Aosta che è incardinato nella Carta Costituzionale". Per elaborare proposte e iniziative in difesa dell'autonomia speciale, il Pd ha riunito per questa sera l'Assemblea che dovrà anche "analizzare la situazione politica valdostana che deve affrontare nelle prossime settimane il nodo delle elezioni europee". (ANSA). |
(ANSA) ha scritto: |
12:19 PD: VDA; CAMPO PROGRESSISTA NON SIA CONTENITORE RIGIDO
- AOSTA, 13 FEB - "Non convince la riproposizione, in varie forme, che il campo progressista ed autonomista di questa regione possa essere omologato e racchiuso in un contenitore rigido che ripropone l'assemblaggio forzato di forze politiche che liberamente rivendicano spesso identità sensibilmente diverse tra di loro". E' quanto afferma in materia di alleanze politiche un documento dell'assemblea costituente del Pd della Valle d'Aosta, riunitasi ieri sera a Montjovet. "Va evitato il rischio - si legge - già corso in passato, di elaborare proposte politiche e programmatiche frutto di una inevitabile mediazione al ribasso, che non servono a nessuno e soprattutto non servono alla Valle d'Aosta". Inoltre, secondo l'assemblea del Pd "come a livello nazionale, non si può neppure prescindere dalle differenti leggi elettorali che regolano le competizioni nei vari livelli istituzionali e territoriali, alcune delle quali oggetto di riforma". Il Partito Democratico della Valle d'Aosta intende interloquire "con la società tutta, con le associazioni, le famiglie, con i cittadini, con le persone, ed è pronto ad un confronto franco ed aperto cono tutte le forze politiche autonomiste, riformiste e progressiste della Valle d'Aosta". (ANSA) . |
La Stampa ha scritto: | |
POLITICA.
MARILDE PROVERA FAVORITA
Europee, dalla Valle in lista con Rifondazione Rifondazione comunista sta cercando un candidato valdostano per le prossime elezioni europee. Lo ha confermato il segretario regionale del partito, Francesco Lucat, a margine della «lezione di comunismo» tenuta dal segretario nazionale di Rc, Paolo Ferrero, all’Espace populaire. «Apriremo un dibattito» aggiunge Lucat. In pole position c’è l’ex deputata Marilde Provera. Dal dibattito è emersa la voglia di dire addio al Galletto. «Vogliamo mantenere precisi elementi di identità, dal simbolo con la falce e il martello alle idee, per passare dall’essere comunisti al “fare i comunisti” e mettere insieme la sinistra alternativa al Pd» ha detto Ferrero. Il leader ha indicato una ricetta per uscire dalla crisi economica: «Bloccare la speculazione finanziaria che usa le risorse non per gli investimenti ma per speculare; ridistribuire il reddito mettendo un freno ai superstipendi; aumentare salari, stipendi e pensioni; rilanciare il ruolo pubblico nell’economia; garantire la Cassa integrazione a tutti». Per le Europee la strategia è «fare una lista di sinistra con il simbolo di Rifondazione e con la sinistra che non è il Pd, appoggiare la Cgil nelle sue battaglie, lavorare dentro i conflitti nel territorio e non in Tv, dire chiaro che Rifondazione starà nel Gruppo europeo della sinistra. Con questi propositi possiamo superare lo sbarramento al 4 per cento». |
Mandrake ha scritto: |
CARO GIORGIO
DOPO MESI DI MALATTIA TORNO A SALUTARE AREA DEMOCRATICA E' CON PIACERE CHE LEGGO LE TUE CONSIDERAZIONI I COMUNISTI OGGI PIU' CHE MAI NON SONO PER L'UNITA' DELLA SINISTRA DIFENDETE A DENTI STRETTI IL PARTITO DEMOCRATICO A PRESTO! |
Mandrake ha scritto: |
CARO GIORGIO
DOPO MESI DI MALATTIA TORNO A SALUTARE AREA DEMOCRATICA E' CON PIACERE CHE LEGGO LE TUE CONSIDERAZIONI I COMUNISTI OGGI PIU' CHE MAI NON SONO PER L'UNITA' DELLA SINISTRA DIFENDETE A DENTI STRETTI IL PARTITO DEMOCRATICO A PRESTO! |
La Stampa ha scritto: |
Avetrani e Cheillon
Grazie e «chapeau» Esistono ancora anche da noi, in questi tempi così vergognosi e squallidi di cacciatori di poltrone e di privilegi, delle persone che si comportano seriamente, come Avetrani e Cheillon. Grazie e... chapeau. EZIO QUEY |
La Stampa ha scritto: | |
POLITICA.
MARILDE PROVERA FAVORITA
Europee, dalla Valle in lista con Rifondazione Rifondazione comunista sta cercando un candidato valdostano per le prossime elezioni europee. Lo ha confermato il segretario regionale del partito, Francesco Lucat, a margine della «lezione di comunismo» tenuta dal segretario nazionale di Rc, Paolo Ferrero, all’Espace populaire. «Apriremo un dibattito» aggiunge Lucat. In pole position c’è l’ex deputata Marilde Provera. Dal dibattito è emersa la voglia di dire addio al Galletto. «Vogliamo mantenere precisi elementi di identità, dal simbolo con la falce e il martello alle idee, per passare dall’essere comunisti al “fare i comunisti” e mettere insieme la sinistra alternativa al Pd» ha detto Ferrero. Il leader ha indicato una ricetta per uscire dalla crisi economica: «Bloccare la speculazione finanziaria che usa le risorse non per gli investimenti ma per speculare; ridistribuire il reddito mettendo un freno ai superstipendi; aumentare salari, stipendi e pensioni; rilanciare il ruolo pubblico nell’economia; garantire la Cassa integrazione a tutti». Per le Europee la strategia è «fare una lista di sinistra con il simbolo di Rifondazione e con la sinistra che non è il Pd, appoggiare la Cgil nelle sue battaglie, lavorare dentro i conflitti nel territorio e non in Tv, dire chiaro che Rifondazione starà nel Gruppo europeo della sinistra. Con questi propositi possiamo superare lo sbarramento al 4 per cento». |
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Partito unico e fratture sociali
Franco Astengo 12 giugno 2009, 14:43
L'ex-presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, attraverso una intervista rilasciata a "La Stampa" ha lanciato la proposta di una riunificazione partitica dell'opposizione di centro - sinistra (da Rifondazione Comunista fino al PD) presente in Italia, fuori e dentro al Parlamento. Inutile dire che le sue parole hanno suscitato notevoli reazioni, animando il dibattito: un dibattito, al riguardo del quale, credo valga la pena entrare nel merito Una premessa: sarebbe bene che, ciascheduno di noi, nell'avanzare proposte politiche in questa fase di evidente, forte difficoltà per la sinistra italiana (ed europea) in tutte le sue espressioni, non scambiasse il fallimento della "propria" linea politica, con la chiusura di qualsiasi prospettiva storica, con la cancellazione delle culture politiche esistenti, con la necessità di una vera e propria palingenesi. L'agire politico procede giorno per giorno, richiede rispetto immediate ai più diversi livelli, reclama -comunque - il riferirsi ad una prospettiva di medio - lungo periodo e, soprattutto, non consente di lasciare vuoti, che immediatamente sono riempiti. [b]Nella fattispecie, poi, non vorremmo che si scambiasse la necessità di cancellare le culture politiche di un intero secolo (il tanto famigerato '900: lungo o corto?) con il semplice fallimento della linea politica contingente di un piccolo partito in paese di secondaria importanza come l'Italia: un piccolo partito dimostratosi incapace, sul piano strategico, di coniugare un presunto "movimentismo" con un realistico "governativismo", che lo ha portato ad allevare uno stuolo di "piccoli presidenti e assessori che cresceranno" e che adesso rappresentano, scissioni o non scissioni, un ceto politico "pesante", capace soltanto di proporre "rinnovamenti e/o arroccamenti" in funzione della conservazione del posto. Detto questo per la precisione e per puntualizzare al meglio l'avvenire, sembra proprio il caso di affrontare con il massimo della capacità di riflessione la questione di fondo che viene posta: una riunificazione partitica in funzione, appunto, della costruzione di una nuova cultura politica (o viceversa: una nuova cultura politica per la costruzione di una riunificazione partitica?). I partiti, i grandi partiti di massa nei punti "alti" dell'Occidente si costruirono, all'epoca, attorno a "fratture sociali" ben definite, mentre ad Oriente si verificò invece una accelerazione attraverso un inveramento statuale di fraintendimenti dell'analisi marxiana sui quali non è possibile, a questo punto, soffermarsi. Rimaniamo, allora, alle "fratture sociali" attive, in allora, in Occidente per chiederci: sono finite, hanno esaurito la loro funzione, oppure sono ancor attive e necessitano di una risposta sul piano politico? Andiamo per ordine: 1) La frattura centro - periferia (alla quale andrebbe aggregata quella città - campagna) appare quanto mai viva, non soltanto nell'affermazione dei partiti etnoregionalisti ed euroscettici, ma ben più complessivamente, con l'intera periferia del mondo che si muove verso il centro; 2) La frattura capitale - lavoro ha certamente mutato di segno, si sono stratificati diversi livelli di sfruttamento dell'uomo sull'uomo, stanno tornando di moda gli "schiavi" sia nella società "affluenti" sia in quelle povere ed i "liberti" partecipano e concorrono a creare le condizioni di sfruttamento, che permane, eccome se permane; 3) La frattura Stato - Chiesa: nel "caso italiano" non è mai stata così operante, non è mai avvenuto che la Chiesa (neppure ai tempi della DC, anzi De Gasperi respinse assalti molto pesanti, fino al punto di subire un ostracismo "personale" da parte del Vaticano) sia stata così interferente nelle questioni dello Stato italiano. Tutto ciò non accade soltanto in Italia, pensiamo alla situazione spagnola, dove lo scontro non è mai stato così aspro. Questa brevissima analisi, se considerata veritiera, ci pare indichi la necessità di aprire un dibattito sulla prospettiva di un rinnovamento nelle forme politiche della sinistra italiana che non sia semplicemente frutto della pressione derivante da episodiche sconfitte elettorali, ma partendo da una condizione di realistica valutazione della situazione sociale, in una dimensione non provincialistica, e la conseguente elaborazione di un quadro teorico - programmatico adeguato. Non è finita qui: perché se si vuole affrontare per intero questo argomento vanno compiute delle scelte ben precise anche sul terreno della struttura politica (quale partito? Ha ancora un valore il concetto di "integrazione di massa"? Oppure bisogna rifugiarsi nell'americanizzazione compiuta, nella "vocazione maggioritaria", nel "catch all party"? Come giudichiamo un meccanismo dell'alternanza bipartitico, cosa ben diversa, tra l'altro, dal bipolarismo?) e della costruzione sistematica, a livello nazionale e sovranazionale ( quali poteri da cedere, da parte dello "Stato Nazione" alle evidente ragioni della sovranazionalità, a partire dalla dimensione europea? La Repubblica rimane fondata sul Parlamento e sui consessi elettivi, a livello locale,o lo logiche del maggioritario, del presidenzialismo, dell'elezione diretta, della personalizzazione ormai risultano essere incontrastatamente egemoni?). Ho elencato soltanto alcune delle domande possibili, ma si potrebbe proseguire a lungo, soltanto allo scopo di individuare il terreno e delimitare il perimetro della discussione: non tanto e non solo rispetto al tema dell'ampia riunificazione partitica proposta nell'occasione, ma anche per quel che riguarda anche altri livelli del dibattito che sta attraversando, sinceramente ancora in una maniera molto confusa, quel che rimane della sinistra italiana. Se, infine, si pensa che siano, in gioco, nel breve periodo le sorti dell'agibilità democratica in Italia, allora la proposta potrebbe essere quella di formare un "listone" elettorale dell'opposizione, per cercare di battere, alle prossime elezioni politiche, l'attuale maggioranza e, successivamente, modificare la legge elettorale in senso proporzionale "vero", senza premi o trucchi di sovrappresentazione di minoranze (meccanismi che, la storia insegna, aprono la strada ad avventure autoritarie), e confrontarsi serenamente costruendo nuove, diverse, antagoniste identità. |
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La Stampa 30 Gennaio 2010 ha scritto: |
POLITICA. LA SVOLTA IN VISTA DELLA SFIDA DEL 25 MAGGIO
Dal Galletto al partito unico AOSTA Addio Verdi, VdA Vive e Renouveau. I tre partiti sono pronti a sciogliersi per diventare una cosa sola. Nome e simbolo sono ancora top secret, ma il processo è ben avviato e, se la tabella di marcia verrà rispettata, si concluderà già a febbraio. Di partito unico aveva parlato a metà dicembre il segretario dei Verdi Gianpaolo Fedi, che all’ultimo congresso del Sole che ride aveva annunciato la volontà di creare «un nuovo soggetto politico che unisca autonomisti, democratici, ecologisti». Non si tratta, nelle intenzioni, della riproposizione di un Galletto rivisto e corretto, ma di un nuovo partito da battezzare alle prossime amministrative. E l’accordo definitivo è vicino. Anche per questo i tre segretari predicano prudenza. Fedi si limita a dire che «sono state superate alcune difficoltà». Misura le parole anche Guido Dondeynaz (VdA Vive): «Stiamo andando in quella direzione. Ma è una fase delicatissima». Più loquace il leader di Rv, Franco Vallet: «Siamo a buon punto. Stiamo andando avanti con ragionamenti e confronti. Febbraio potrebbe essere il mese buono». Sabato 6 Renouveau si riunirà a congresso: proprio da lì potrebbe arrivare un primo annuncio ufficiale. «Stiamo realizzando qualcosa di importante - dice Vallet - non una semplice sommatoria di partiti, ma una nuova forza che comprenderà anche altri elementi». L’associazione Loris Fortuna, ma anche quelli che Fedi a dicembre definì «amici di sinistra e persone indipendenti che vogliono partecipare». La mossa sembra destinata a movimentare le prossime comunali. In particolare ad Aosta. Non solo per l’affacciarsi di un partito che nel capoluogo potrà contare su un consenso non marginale (alle Regionali 2008 VdaVive-Rv e l’allora Arcobaleno raccolsero in tutto il 18 per cento), ma anche perché il nuovo partito potrebbe decidere di scegliere il suo candidato (e si fanno già i primi nomi, da Iris Morandi a Carlo Curtaz) con le primarie: modalità che, quantomeno, spiazzerebbe i «cugini» del Pd, ex alleati. Ipotesi confermata da Vallet: «Quella di una scelta dal basso è una filosofia che vorremmo adottare». Non faranno parte del nuovo partito né Idv né Rifondazione, che però hanno manifestato la disponibilità per eventuali alleanze. Con il Pd, invece, al gelo delle ultime settimane (inaugurato a dicembre con l’assenza dei democratici al congresso dei Verdi) Vallet risponde: «La porta è aperta» DANIELE MAMMOLITI |
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(ANSA) Data: 02/02/2010 ha scritto: |
19:01 VERDI-VDAVIVE-RV,A FINE FEBBRAIO COSTITUZIONE NUOVO SOGGETTO
(ANSA) - AOSTA, 2 FEB - Alla fine di febbraio un'assemblea costitutiva decreterà la nascita di un nuovo soggetto politico in cui confluiranno Verdi, Vallee d'Aoste Vive e Renouveau Valdotain. Lo ha confermato Gianpaolo Fedi, coordinatore dei Verdi valdostani, che sabato prossimo si riuniranno in assemblea straordinaria "per decidere in merito alla costituzione di un nuovo soggetto politico che metta insieme le istanze ecologiste, democratiche e autonomiste". Lo stesso giorno è anche prevista un'assemblea di Renouveau valdotain per aderire "ad un percorso comune agli individui e alle forze che si oppongono ai metodi del sistema attuale e che condividono gli stessi principi di autonomia, federalismo e progresso". Il 12 febbraio è invece in programma l'assemblea di Vallee d'Aoste Vive. "Tutte e tre le forze politiche - spiega Guido Dondeynaz, segretario di Vda Vive - presenteranno ai propri organismi una proposta per la nascita del nuovo soggetto politico". Resta ancora da definire il nome. (ANSA). |
Citazione: |
la cosa che mi lascia sgomenta è che parlano di primarie, democratici, autonomisti e ecologisti... e allora perchè fondano un altro partito anzichè entrare nel PD? Beh, la porta aperta loro ce l'avevano dal 2007... chissà... |
La Stampa 03 Febbraio 2010 ha scritto: |
ELEZIONI.IL PROGETTO DI VDA VIVE, RENOUVEAU E VERDI PER LA CANDIDATURA DEL SINDACO
Louvin promette le primarie Vallée d’Aoste Vive ha scelto la via che porta alle elezioni amministrative del 25 maggio e alla scelta del candidato sindaco di Aosta. «Non ci sarà nessun candidato proiettato dall’alto oppure dagli apparati di partito. Il nuovo soggetto politico che nascerà nelle prossime settimane, e che vedrà ancora insieme Vallée d’Aoste Vive, Renouveau Valdôtain e Verdi uniti da progetti autonomisti, ambientalisti e progressisti, affiderà alle “primarie” la scelta del candidato al ruolo di primo cittadino». Parola di Roberto Louvin, co-fondatore del movimento e capogruppo in Consiglio regionale. «Faremo quelle “primarie” che Raimondo Donzel, segretario del Partito Democratico valdostano, è convinto possano anche essere un boomerang. E’ un rischio che si corre - dice Louvin - solo se vengono fatte per dirimere questioni interne e non per scegliere il miglior candidato possibile». Nessuno parte in pole position? «No - dice Roberto Louvin - nemmeno gli attuali consiglieri comunali, che pure hanno fatto un lavoro egregio. Non abbiamo candidati in pectore come Alberto Follien, Renato Favre, Bruno Milanesio». Sull’ex segretario del Psi valdostano, Roberto Louvin ha qualcosa da dire. «Magari fosse Milanesio il candidato unionista. Sarebbe un regalo insperato. E’ vero come dice il presidente dell’Uv che “Milanesio non è iscritto all’Uv”. Milanesio - dice Louvin - è qualcosa di più. Ha reso enormi servigi all’Uv negli ultimi anni e si è trovato in mano un ”giocattolino” come la trasformazione della caserma Testafochi in sede dell’Università». Parla l’invidia per la porta in faccia dell’Uv a Vdavive, movimento con cui non ci sarà nessun dialogo? «Per niente. Sono dichiarazioni di regime, segno di un’arroganza che ha passato i limiti. E’ un atteggiamento sciocco. E’ un segnale di drammatica debolezza verso chi rappresenta il secondo gruppo in Regione. Sicuramente - dice ancora Louvin - paghiamo la durezza e la coerenza con cui facciamo opposizione al sistema unionista. L’Uv preferisce colloqui con chi è “morbido”». Per il leader di Vdavive «Aosta ha bisogno di aria nuova. La giunta Grimod lascia un’eredità pesante. In dieci anni ha fatto tanti annunci ma poche cose concrete. Serve un colpo d’ala». E il Pd? Era in giunta con Grimod. E’ rottura? «Il Partito democratico - taglia corto e chiude Roberto Louvin - ha da anni scelto di essere subordinato all’Uv. Se capirà che l’Uv di Augusto Rollandin guarda ormai verso destra ritroveremo il Pd come alleato» |
La Stampa 07 Febbraio 2010 ha scritto: |
LA SVOLTA.
VOTATI DUE DOCUMENTI SIMILARI SUL FRONTE DEGLI AUTONOMISTI PROGRESSISTI “Uniti contro la deriva a destra” Franco Vallet tuona «Il sistema dell’Union è intimidatorio Danneggia la società» AOSTA «Oggi che è sempre più chiara la deriva a destra dell’Uv è necessario opporre a questo sistema di potere la forza di movimenti autonomisti e progressisti che parlino con voce unica, forte e sicura. Basta con la politica dei piccoli cortili, dei giochi politici delle segreterie. Accantoniamo le cose che ci dividono e facciamo prevalere le molte che ci uniscono». Sono le parole con cui Paolo Fedi, coordinatore dei Verdi, ieri all’Espace Populaire, ha lanciato il progetto del nuovo partito destinato a unire Verdi, Renouveau Valdôtain e VdA Vive. A qualche centinaio di metri in linea d’aria, nella biblioteca di St-Christophe, gli ha fatto eco Franco Vallet, coordinatore di Rv. «Quello dell’Uv è un sistema di governo fondato sul clientelismo, arrogante, sovente intimidatorio, che premia l’appartenenza più che la competenza, che ha messo in atto un controllo soffocante in tutti i settori. E’ un sistema che sta producendo danni incredibili nella società valdostana. In queste condizioni è necessario organizzare un’azione politica che permetta a ogni cittadino di apportare liberamente il suo contributo, e di partecipare alla gestione e alla crescita della comunità». Dubbi sul progetto sono stati avanzati all’assemblea dei Verdi da Clotilde Forcellati, che si è astenuta: «Per me - ha detto commossa - l’unità del centrosinistra è un dato fondamentale, ma qui partiamo da un progetto che mette al primo posto l’autonomismo e solo dopo i valori del centrosinistra. Non vorrei che il regionalismo prendesse il sopravvento su temi come la solidarietà, la cultura, lo stato sociale». Le due assemblee (il 12 febbraio si riuniranno gli aderenti a Vda vive) hanno discusso due documenti politici, non identici ma simili, con il medesimo titolo: «Per una Valle d’Aosta libera». I partiti si ritrovano con un obiettivo unico: «Lavorare per una Valle in cui le libertà fondamentali siano garantite, nel rispetto della cultura della legalità e in cui sia di nuovo possibile esprimersi, creare e interpretare. Lavorare per una politica giusta, per una politica che, valorizzando la propria identità storica, accolga tutte le differenze e promuova una cultura plurale che non si riduca al solo modello attuale e si apra ad un bi-plurilinguismo reale». Sia il movimento verde sia Rv hanno posto l’accento sul fatto che la nascita di «Alpe» non significa «rinunciare a nessuno dei principi e delle idee che ci caratterizzano. Si tratterà di promuoverle e, se il caso, di difenderle partecipando all’azione di un nuovo movimento in cui questi principi e queste idee, le sensibilità differenti, si confronteranno e si completeranno per ritrovarsi su un comune denominatore: la concezione di una politica come mezzo per fare onestamente il bene comune». Verdi e Renouveau hanno ribadito il concetto che «non si deve avere paura delle differenze. Si deve essere convinti che la costituzione di un nuovo soggetto politico non dovrà essere la sommatoria di Verdi, Renouveau e Vda vive». ALESSANDRO CAMERA |
AostaSera.it 06/02/2010 ha scritto: | |
Renouveau Valdôtain, VdA Vive e Verdi si sciolgono in un partito unico: i Verdi dicono di sì
Aosta - I Verdi valdostani dicono sì alla nascita di un nuovo partito. Il movimento raggrupperà Renouveau Valdotain, Vallée d’Aoste Vive e Verdi.
L'Assemblea dei Verdi E’ stata un’assemblea, quella svoltasi oggi pomeriggio, 6 febbraio, per i Verdi valdostani. Lo ha ricordato subito Dina Squarzino: “Oggi siamo qui per aderire a un nuovo movimento politico”. La decisione è stata presa con 4 astenuti, tra cui Titti Forcellati e 18 si. L’assemblea ha quindi ufficialmente deciso di aderire ad un nuovo partto che nascerà il 27 febbraio. La nuova formazione politica raccoglie una parte del Galletto, l’Alleanza Autonomista progressista. Verdi, Renouveau Valdôtain e Vallée d’Aoste Vive diventeranno quindi un partito solo. “Per noi – ha detto Elio Riccarand – è un momento molto importante, aderiamo ad un nuovo partito, proseguendo un progetto iniziato nel 2006. Ci sarà una fase di transizione, che durerà un anno, dopodiché terremo un congresso vero e proprio. Ma il movimento partirà prima, tra qualche giorno”. Ancora mistero assoluto, sia per quel che riguarda il nome, sia per il nuovo simbolo. <Autonomia, democrazia e ecologia> saranno i valori guida della nuova formazione politica. Il progetto ha convinto la maggioranza dell’assemblea: “Con noi – ha detto Carlo Curtaz – ci sono persone che conosciamo, con le quali abbiamo già lavorato, e lavorato bene. Non ci uniamo con un campo avverso. Credo che il terreno sia favorevole, dobbiamo essere capaci di far passare i nostri temi. Sono convinto che questo progetto darà una forza maggiore alle politiche verdi”. Di parere diverso Titti Forcellati, che non nasconde i suoi dubbi. “Esprimo tutta la mia perplessità rispetto a questo nuovo soggetto politico. In politica sono i numeri che contano, e sono perplessa perché, in questa logica, vedo la nostra parte perdente all’interno del gruppo. Una parte del mio cuore – ha detto commossa – soffre per questa decisione. Per questo al momento mi astengo. Non è ancora chiaro il nome, il simbolo, non so cosa decideranno gli altri due partiti. Quindi mi astengo, ma avrò tempo per convincermi” di Cristian Pellissier |
Citazione: | |
Nasce Alpe, nuova coalizione politica autonomista-progressista
Aosta - Prove tecniche di federazione in casa dell'opposizione, in vista delle prossime elezioni. Confermata la prossima creazione di una coalizione il cui acronimo significa "Autonomie, Liberté, Participation, Écologie. Il simbolo? Ancora una volta il gallo.
L'Assemblea di Renouveau Le elezioni si avvicinano, ed è tempo di rimettere in moto il gioco strategico delle alleanze e delle coalizioni. Renouveau Valdôtain ci prova andando a congresso, e sollecitando la nascita di un nuovo soggetto politico che coinvolga anche Vda Vive, Verdi, alcune parti dell'ex Galletto e in generale chiunque si riconosca nel progetto. Lingua "ufficiale" dell'assemblea degli iscritti, il francese, decisione che mette in risalto una determinata presa di posizione riguardo ai temi dell'autonomia e della tradizione. Il congresso di Renouveau si è aperto con le note sospese tra amarezza e speranza del coordinatore Franco Vallet, che ha letto un rapporto che sintetizza l'azione portata avanti in questi anni dal partito, e lancia la sfida di un futuro condiviso con altri soggetti. Il partito, in questi anni, si legge nel rapporto, non ha potuto contare su una folla di gente accorsa in suo sostegno. "Poche delle numerose persone che hanno condiviso l'utilità della nostra azione - ha affermato Vallet - hanno fatto seguire alle parole i fatti, implicandosi in prima persona". Una passività forse motivata - è l'ipotesi del coordinatore - dal disinteresse verso la politica, dal timore di esporsi, dall'isolamento che colpisce "chi canta fuori dal coro" e da un certo immobilismo tipicamente valdostano, figlio di un benessere diffuso e anestetizzante. Comunque, tirate le somme, ricordati i parziali successi delle elezioni politiche del 2008 e delle elezioni europee del 2009, e lodata l'opera dei consiglieri regionali in forza al partito, Vallet ha confermato la fiducia nella costituzione di una futura alleanza, di matrice autonomista, progressista ed ecologista. In attesa di tenere a battesimo il nuovo movimento, il prossimo 27 febbraio, è già stato suggerito il nome: Alpe (Autonomie, Liberté, Participation, Écologie). Le varie anime del movimento in via di costituzione si riuniranno sotto il simbolo del gallo, che incarna ormai l'animale totem di tutta una parte dell'attuale opposizione. Si tratta, a detta degli ideatori, di un segnale di continuità, in grado di evocare allo stesso modo la figura di Carlo Perrin e l'idea di unione attorno a un progetto condiviso. L'obiettivo, si dichiara nel documento congressuale, resta quello di rappresentare un punto di riferimento per i valdostani stufi "di un sistema di governo fondato sul clientelismo, l'intimidazione, i richiami all'ordine per i non-allineati, il controllo di ogni settore della vita pubblica la difesa dei privilegi e il primato dell'appartenenza sulla competenza". Data lettura del documento, l'assemblea è proseguita a porte chiuse. In serata il congresso ha annunciato di avere dato mandato al gruppo di coordinazione e al gruppo esecutivo di mettere in opera le azioni indispensabili in vista dell'effettiva costituzione di Alpe. di Elena Tartaglione 06/02/2010 |
erika ha scritto: |
Dopo un pò riscrivo...
reduce dal'ennesimo incontro in vista dele comunali. E' un'esperienza bellissima.... Leggo con piacere che il nostro amico Socques mi ha scritto "Madame Erika, peut-être qu'il soit difficile pour vous de l'accepter mais il-y-a des personnes que d'entrer dans le PD n'en ont point envie. Est-il pour vous si incroyable que quelqu'un n’aime pas votre pétaudière? Pierre " Ebbene accetto con piacere che ci sono persone che non vogliano entrare nel PD, ma allora perchè imitare il PD non solo nei metodi, ma anche nella proposta politica? Naturalmente questo solo per slogan, perchè poi lo fanno parlando in francese e quindi tagliando fuori una buona parte di valdostani, credendo nella double filiere per aumentare le disparità e la divisione, utilizzando toni e modi che non sono proprio di una cultura riformista e progressista, invitando esponenti come la Bresso che forse non si sa, ma si riferiscono al nostro partito... Legittimo tutto questo e legittimo pensare che ci fosse bisogno di un ennesimo partito autonomista, quando con il federalismo fiscale, si arriverà sempre ad una maggiore autonomia delle atre regioni, fino forse a renderle tutte un pò speciali... A proposito..chiedete a Riccarand, Vallet e Dondeynaz cosa pensano del federalismo fiscale... a parte che Rollandin è un brutto e cattivo che vuole chiudere l'accordo senza sentire nessuno, Riccarand dirà che bisogna sostenere maggiormente le regioni in difficoltà e rinunciare a parte del nostro gruzzolo ben sapendo che così speciali non siamo, Dondeynaz e Vallet qu'ils voudraient plus de competences pour notre region si autonome, si speciale... Devo ringraziare l'norevole Nicco per avermi invitato ad un incontro veramente illuminante!!!! |
12VdA.it ha scritto: |
Ad aprile le primarie dell'Alpe per i candidati a sindaco di Aosta.
Fedi tende la mano al Pd che risponde «aspettiamo» Scritto da elena Giovedì 18 Febbraio 2010 12:00 Sono cinque i referenti per la nuova forza politica che, sempre sotto il segno del "Galletto", si propongono con il nome di "Alpe": Guido Dondeynaz, segretario di Vallée d'Aoste Vive, Franco Vallet, coordinatore di Renouveau Valdôtain, Gian Paolo Fedi, segretario dei Verdi valdostani, Piero Floris a rappresentanza di un gruppo di cittadini e Walter Pivato per un gruppo di indipendenti, ex Gauche Valdôtaine. Il primo obiettivo sarà, sabato 27 febbraio all'Hostellerie du Cheval Blanc di Aosta, con la prima assemblea costitutiva che definirà coordinatore, direttivo e commissioni: «siamo un gruppo di promotori - evidenzia Guido Dondeynaz - che provengono da una lunga esperienza fatta in Comune insieme. Abbiamo sentito l'esigenza e visto in questa iniziativa la possibilità di esprimere politicamente una novità. Finora il simbolo del "Galletto" era stato utilizzato per una forma di coalizione: questa volta diventa il simbolo di un nuovo movimento che agirà nel territorio valdostano. Nelle prossime elezioni comunali, ad Aosta, avremo l'obbligo di fare una coalizione perché il sistema elettorale lo prevede». Carlo Curtaz, Dina Squarzino e Carlo Perrin tra il possibili candidati a sindaco di Aosta Rimangono volontariamente fuori dall'Alpe l'associazione radicale "Loris Fortuna" e il movimento dell'Italia dei valori. Pivato smentisce la fuoriuscita dal Partito Democratico assieme ad altri degli ottanta firmatari del manifesto che fonda il nuovo movimento: «non siamo "rubati" al PD - commenta - perché non ci hanno nemmeno fatti entrare. Siamo un gruppo di persone riformiste di diversa estrazione. Dopo la Gauche Valdôtaine speravamo ci potesse essere continuità delle nostre idee». Gian Paolo Fedi dei Verdi, invece, annuncia proprio un desiderio di lavoro comune in vista delle primarie di aprile: «abbiamo invitato il PD ad un possibile tavolo di condivisione sul discorso primarie, per il quale sono loro ad aver aperto la strada - spiega - sono le persone a noi più vicine, non possiamo metterci su un piano di scontro in vista delle elezioni comunali». Ad aprile ci sarà quindi la definizione, con l'organizzazione di primarie, per i candidati a sindaco e vice sindaco per il capoluogo regionale, molto probabilmente tra gli ex consiglieri regionali dei Verdi Carlo Curtaz e Dina Squarzino e l'ex presidente della Regione e senatore di Renouveau Carlo Perrin, entro l'anno prossimo il congresso fondativo vero e proprio: «abbiamo l'ambizione di diventare un movimento, sempre di connotazione autonomista, che si possa contrapporre all'attuale amministrazione regionale - aggiunge Dondeynaz - si stanno restringendo le libertà personali, ci è stato persino contestato di aver usato sui nostri manifesti un simbolo come la "Carte Vallée". Solo con un nuovo atteggiamento si può riavvicinare la gente alla politica. Non di corsa, ma con i piedi per terra assieme ai cittadini». «Le primarie dovrebbero usarle per testare il loro gruppo dirigente - risponde Raimondo Donzel, segretario regionale del Pd - come abbiamo fatto noi. Sono uno strumento molto importante ma possono anche diventare un boomerang e proprio per questo motivo noi valutiamo caso per caso: per esempio nel Lazio non le abbiamo usate visto che ha deciso l'assemblea regionale, i nostri massimi organi dirigenti, mentre in Puglia è stata l'assemblea regionale a votare le primarie. Loro non vogliono le tessere, noi invece siamo un partito, così come è scritto nella Costituzione, siamo a favore del pluripartitismo. abbiamo statuti e regole che sono pubblicati sui nostri siti web. Il nostro gruppo dirigente è legittimato dal voto di duemila persone che hanno scelto di prendere anche la schedina regionale. Noi non prendiamo lezioni da nessuno sulle primarie. Mi sembra che la polemica con una parte di soggetti come Pivato c'è stata e non vedo perché dobbiamo rinfocolarla: loro dovevano scegliere tra stare nel PD ed un soggetto autonomista, non era possibile stare in entrambi. Ora aspettiamo che eleggano un gruppo dirigente e poi parleremo come facciamo con tutte le forze politiche. Noi abbiamo esplicitato che non condividiamo un progetto che sia radicale rispetto ad una proposta di centro sinistra che è quello che pensiamo per Aosta. Se questo non sarà vedremo, noi partiamo dall'attuale maggioranza in Comune. Se loro sono l'alternativa, noi non siamo alternativi a questa Giunta comunale e, per arginare il PdL, siamo pronti anche ad allearci con l'Union Valdôtaine». |
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(ANSA) Data: 12/03/2010 ha scritto: |
11:57 SINISTRA: ANCHE IN VALLE D'AOSTA FEDERAZIONE PRC-PDCI-SE
(ANSA) - AOSTA, 12 MAR - E' stata annunciata oggi in piazza Chanoux, nel 'cuore' di Aosta, la nascita della Federazione della sinistra valdostana, che riunisce il partito della Rifondazione comunista, il partito dei Comunisti italiani e la Sinistra ecologista. Lo hanno comunicato i rispettivi segretari - Francesco Lucat (Prc), Gabriella Manganoni (Pdci) e Sandro Bortot (Se) - durante una conferenza stampa 'volante' al presidio allestito a sostegno dello sciopero di quattro ore indetto dalla Cgil per "un fisco più equo, l'inclusione e il diritto al lavoro". "La federazione si propone come alternativa - ha sottolineato Lucat - allo stato presente delle cose che è insostenibile. E' un'arma contro l'imbarbarimento nei rapporti sociali e contro l'individualismo, il razzismo, il sessismo e l'omofobià". Sulla stessa lunghezza d'onda Gabriella Manganoni che ha sottolineato come "l'aggregazione possa rappresentare per il popolo italiano un argine alla deriva morale e alla corruzione dilagante". (ANSA). |
(ANSA) Data: 26/03/2010 12:05 ha scritto: |
COMUNALI: AOSTA; AAP,PRIMARIE PER PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA
(ANSA) - AOSTA, 26 MAR - "Le primarie costituiscono un importante momento di partecipazione democratica. L'obiettivo è uscire dalle segreterie dei partiti e portare il dibattito politico tra la gente". Lo ha sottolineato Carlo Perrin, coordinatore dell'Alpe, presentando questa mattina le primarie dell'Alleanza autonomista progressista (Aap), in programma il prossimo 11 aprile, dalle 9 alle 20, per determinare il candidato sindaco della coalizione alle prossime comunali di Aosta. Oltre all'Alpe, fanno parte dell'alleanza anche la Federazione della Sinistra e l'associazione radicale Loris Fortuna. Le candidature (ognuna deve essere accompagnata da almeno 40 firme) dovranno essere presentate entro il 31 marzo. Avranno possibilità di voto anche i ragazzi che compiranno 16 anni entro il 23 maggio e gli immigrati che risiedono ad Aosta da più di tre anni. Per votare saranno allestiti in città 8-10 seggi, in luoghi ancora da definire. A vigilare sulle operazioni sarà un collegio di garanzia. Ciascun elettore, infine, dovrà versare un euro per poter esprimere il voto. (ANSA). |
(ANSA) Data: 26/03/2010 12:21 ha scritto: |
COMUNALI: AOSTA; AAP, NECESSARIO DARE ALTERNATIVA A CITTA' (V.'COMUNALI: AOSTA; AAP, PRIMARIE PER...' DELLE 12.06)
(ANSA) - AOSTA, 26 MAR - "Questa coalizione è necessaria per il futuro di Aosta. Union valdotaine e alleati stanno trattando con le destre, quindi è indispensabile dare alla città un'alternativa". Con queste parole Carlo Perrin, coordinatore dell'Alpe, ha presentato la coalizione che definirà il suo candidato sindaco con le primarie dell'11 aprile e poi correrà alle elezioni del 23 maggio. "Al tavolo delle primarie manca l'Italia dei valori - ha aggiunto - che per indicazioni nazionali sta lavorando ad una propria lista. Noi non abbiamo chiuso le porte a nessuno. Il Pd ci ha detto che per ora non è disponibile a questo progetto, per il futuro si vedrà". "L'attenzione ai giovani e ai migranti che emerge dalle primarie - ha sostenuto Francesco Lucat (Sinistra) - è un messaggio inequivocabile. L'idea che l'Uv tratti con la destra credo che faccia rovesciare nella tomba Emile Chanoux". Infine, Flavio Martino (Loris Fortuna) ha ribadito che "la coalizione e le primarie sono aperte, così come lo slogan delle primarie 'Scegli il tuo sindaco' è reale per avvicinare la popolazione alla politica". (ANSA). |
La Stampa 25 Marzo 2010 ha scritto: |
POLITICA/2.IL FRONTE AUTONOMISTA PROGRESSISTA
Alpe, primarie l’11 aprile. Ma l’Idv correrà da sola Si svolgeranno domenica 11 aprile le primarie per scegliere il candidato sindaco di Aosta per la coalizione formata da Alpe, Federazione della Sinistra e associazione radicale Loris Fortuna. Il seggio sarà allestito nella sede dell’Alleanza Autonomista Progressista, in via Charrey, e le liste in lizza saranno presentate già domani. Intanto l’area autonomista progressista rischia di perdere un pezzo, l’Italia dei Valori, orientata a correre da sola alle prossime comunali nel capoluogo regionale. «Per ora - conferma il coordinatore dell’Idv, Marco Belardi - siamo ancora parte dell’alleanza, ma stiamo valutando vari fattori, soprattutto il fatto che vogliamo avere amministratori nella prossima legislatura comunale». La scelta di presentarsi in solitaria deriva dalle strategie decise a livello centrale dal partito dell’ex pm Antonio Di Pietro: «I rapporti con l’Alpe e con le altre forze sono lineari e corretti, non ci sono problemi da questo punto di vista». Parla tuttavia di «perdita» il coordinatore dell’Alpe, Carlo Perrin: «Siamo al corrente delle riflessioni all’interno dell’Idv, ma sappiamo anche che si tratta di ragioni più tecniche che politiche». Per il movimento del Galletto sono comunque giorni di intenso lavoro diplomatico. Oltre al caso Idv, l’Alpe non molla sul fronte del Pd, con il quale lunedì sera è stato organizzato un confronto: «Il Partito democratico non ha sciolto le sue riserve e sta aspettando». Ci sono margini per un’intesa? «La porta resta aperta. Ma in ogni caso - conclude Perrin - non mi straccerò le vesti». |
(ANSA) Data: 05/04/2010 10:16 ha scritto: |
COMUNALI: AOSTA; SINISTRA, INVITO A PD CONTRO ASSE UV-DESTRE
(ANSA) - AOSTA, 5 APR - "La Federazione della Sinistra Valdostana esprime viva preoccupazione per la nascita dell'alleanza tra Lega Nord, Pdl e Union valdotaine da cui emerge nitidamente la convergenza tra forze politiche reazionarie, xenofobe, antidemocratiche, con il partito delle clientele, che svende i propri valori per acquisire denaro e potere". E' quanto si legge in una nota della Federazione della Sinistra alla vigilia delle elezioni comunali ad Aosta. "Siamo certi che personalità gloriose come Lino Binel, Emile Chanoux, Maria Ida Viglino e tanti altri - prosegue il comunicato - si stiano rivoltando nella tomba sapendo che la loro azione, fondata in primo luogo sull'antifascismo, rischi di essere oggi vanificata dalla prospettiva di portare al governo del comune di Aosta partiti che disprezzano la Costituzione e non accettano una civiltà fondata su diritti umani, democrazia, libertà e uguaglianza nonché su un categorico rifiuto di ogni politica razzista e xenofoba". Oltre ad "auspicare che la popolazione intera colga la portata e i rischi di questa grave prospettiva politica", la Federazione della Sinistra Valdostana lancia un appello "a tutte le forze democratiche ad unirsi per la difesa dei principi fondamentali della Costituzione e dello Statuto di Autonomia messi a rischio da questa alleanza". "E' necessario scongiurare il pericolo - si conclude la nota - che le destre vadano al governo anche nel nostro capoluogo. Per questo ci auguriamo che il Pd e le altre forze democratiche, laiche e antifasciste si rendano disponibili per un'intesa comune capace di offrire ai cittadini aostani una degna e forte alternativa politica". (ANSA). |
(ANSA) Data: 07/04/2010 19:18 ha scritto: |
COMUNALI: AOSTA; AAP, PREOCCUPAZIONE PER ALLEANZA UV-CD
(V.'COMUNALI: AOSTA; AUTONOMISTI SCARICANO...' DELLE 12.12) (ANSA) - AOSTA, 7 APR - L'Alleanza autonomista progressista "esprime grande preoccupazione per la scelta dell'Union Valdotaine di allearsi con la destra per le elezioni comunali di Aosta". E' quanto riportato in una nota diffusa oggi pomeriggio. L'Aap, inoltre, "ritiene tale scelta contraddittoria con la cultura ed i valori dell'Autonomia nata dalla Resistenza" e "riafferma la propria volontà di proseguire in un'azione unitaria volta a costruire il più ampio schieramento possibile per una alternativa di governo per la citta". (ANSA). |
(ANSA) Data: 08/04/2010 11:22 ha scritto: |
COMUNALI: AOSTA; PERRON (UV),AUTONOMISTI DA SOLI NON VINCONO
(ANSA) - AOSTA, 8 APR - "In un periodo di riforme è necessario essere presenti ed è per questo che le forze autonomiste vogliono cercare un'intesa con Roma". E' una delle motivazioni che il presidente dell'Union Valdotaine, Ego Perron, ha offerto ieri sera al Conseil Federal del movimento, chiamato a votare il documento che ha dato il via libera all'alleanza con la Lega, il Pdl e l'Udc. Una "scelta di campo", l'ha definita lo stesso Perron che, pur ricordando che "l'Uv resta fedele al principio del 'ni droite ni gauche'", ha evidenziato che nel centrodestra "abbiamo trovato interlocutori sensibili e attenti alle istanze della Valle d'Aosta". Davanti al 'parlamentino' unionista, Perron ha dettato l'agenda per le elezioni comunali di Aosta, in programma il 23 maggio: "L'imperativo è vincere al primo turno". Un obiettivo non semplice, visto che il presidente dell'Uv ha ammesso che "il polo autonomista, da solo, non ha la certezza di poter evitare il ballottaggio". Concetto ripetuto anche dal sindaco di Aosta uscente, Guido Grimod. Avanti dunque con nuovi alleati, per "impedire che Aosta venga consegnata all'Alpe, a Louvin e ai suoi amici". Al Pd, compagno di strada scaricato ieri mattina, nessun rimprovero: "Dietro c'é un ragionamento politico. Non c'é giudizio negativo né sull'operato della Giunta comunale uscente né sul Partito Democratico" ha detto Perron ricevendo in cambio il primo applauso della serata. La fronda all'accordo con il centrodestra, se esiste, ieri sera è rimasta a casa. Alla Biblioteca comunale del viale Europa, dove il Conseil Federal era convocato, erano presenti in 75 sui 116 aventi diritto: "Tante assenze - ha affermato Ego Perron - motivate soprattutto dal fatto che molti Consigli comunali sono stati convocati in queste ore". E anche se tra i nomi non presenti in sala spiccavano quelli di alcuni big del partito, come Dino e Laurent Vierin, Luciano Caveri e Alberto Cerise, alla fine il documento che apre al centrodestra è stato votato da tutti, con un unica astensione. Il dado è tratto, dunque. Resta ancora da definire l'identikit del candidato alla poltrona di sindaco per Aosta su cui, ha detto Perron, "ci sono ipotesi di lavoro da valutare ma nessuna decisione definitiva: chiediamo, da questo punto, fiducia". L'orizzonte è però più ampio e a ricordarlo è stato anche il presidente della Regione, Augusto Rollandin: "Ci sono le riforme istituzionali, c'é da realizzare il federalismo fiscale e la Valle d'Aosta vuole partecipare a questo processo in maniera attiva". Giudizio sospeso sul presidenzialismo che Silvio Berlusconi tra spingendo in questi giorni: "Per noi cambierà poco, si eleggerà in maniera diversa una carica su cui non abbiamo mai avuto voce in capitolo". L'importante è che "l'Uv, ancora una volta, abbia ribadito la sua centralità nelle politiche della Valle d'Aosta". (ANSA). |
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(ANSA) Data: 08/04/2010 12:28 ha scritto: |
UV: CAVERI, PDL NON ENTRERA' IN MAGGIORANZA REGIONALE
(V.'COMUNALI: AOSTA; PERRON, AUTONOMISTI...' DELLE 11.22) (ANSA) - AOSTA, 8 APR - "Ho fatto una domanda al Gruppo unionista per sapere se il Pdl entrerà presto nella maggioranza regionale: mi è stato risposto di 'no'". Lo scrive il consigliere regionale unionista (ed ex presidente della Regione) Luciano Caveri sul suo blog, in un intervento intitolato 'Ni droite ni gauche'. "'Non c'ero al Conseil federal dove si è deciso quanto già deciso - sottolinea Caveri - perché, lo dico rispettosamente, sarebbe stato uno spreco di energie in quella sede esibirsi in richieste di distinguo o spiegazioni. Certo i meccanismi interni ai partiti non funzionano più e le discussioni non si sviluppano quando si crea un corto circuito democratico in cui le scelte sono piatti già cucinati altrove e il voto finale, ormai un'acclamazione, è una foglia di fico. Poi ci si straccia le vesti sull'astensionismo e sul disamore verso la politica e ci si lamenta che ci sono sempre le stesse facce, compresa la mia". "Non mi scandalizzo di alleanze diverse in Valle d'Aosta - prosegue - perché la filosofia 'ni droite ni gauche' non è la negazione di accordi che cambino secondo la necessità. Ma quello slogan vuol dire che un movimento autonomista deve restare sempre sé stesso, convinto delle proprie forze, della propria rappresentatività, sapendo di avere amici e nemici anch'essi cangianti. Non ha bisogno, che sia per il federalismo fiscale in arrivo o per le riforme all'orizzonte, di 'difensori esterni', dovendo anzitutto contare sulle proprie convinzioni. Altrimenti l'Uv non sarebbe nata 65 anni fa". (ANSA). |
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giorgio ha scritto: | ||
Questi signori alpigiani, non sono credibili quando vogliono denunciare in maniera così vistosa la scelta contraddittoria dell'Uv con la cultura ed i valori dell'Autonomia nata dalla Resistenza. Non sono credibili in quanto l'atteggiamento assunto ora è tardivo e ipocrita. Vogliono con questo farsi accreditare come un partito di centro sinistra e trascinare voti che appartengono al centrosinistra originale...quello del Pd-Vda. Basta tornare indietro di pochi giorni e andare a rileggersi tutti i commenti di questi personaggi dell'ALPE quando continuavano a impalare Donzel - segretario del Pd - come politico opportunista e privo di qualsiasi idea, se uno dei pochi argomenti che gli era rimasto a disposizione per contrastare il centrodestra, fosse ancora quello dell'antifascismo. Bene, basta ritornare sopra, al comunicato ANSA, per rendersi conto di quanto siano ipocriti e affatto credibili questi lamenti rivolti alla popolazione valdostana. Non riceveranno nessun voto di ritorno se questa è la strategia. I furbi a volte vengono smascherati spudoratamente. |
giorgio ha scritto: |
Alessandro,
queste tue dietrologie da “resa dei conti”, francamente lasciano il tempo che trovano. Da più parti leggo consigli, incentivi, pratiche di rianimazione, ricette, per rilanciare l’ALPE. Francamente è un discorso che ha stancato. Se una cosa, un progetto, nascono male, debbono, a sto punto, finire morti. L’autogenerazione, l’autopoiesi, la si puo’fare per una volta, non all’infinito. Il progetto di Louvin & soci lo trovavo valido anche io. Ma per portarlo, si sarebbe dovuto saperlo portare e Louvin ed il suo gruppo dirigente non è stato in grado. Troppa acrimonie e cattiveria insisistita sul Pd per chiedere poi una sua eventuale partecipazione. Stop. Punto. Ho letto la vostra ultima ricetta…il rincorrere la lega, diventare la lega di sinistra, lascia ancora il tempo che trova…Se da più parti si lanciano strali-appelli (specialmente ad una netta definizione politica), significa che il paziente messo bene non é. Ed appoggiare una segreteria sempre più traballante, disomogenea, ostinatamente ad una coerenza partitica, significa essere su di un treno che viaggia lento su di un binario morto. Si dice: territorio, coinvolgimento, tornare tra la gente, gazebo, rilancio proposte, ma alla fine, detto banalmente, non vi crede più nessuno, perchè non c’è un comune punto di chiarezza all’interno del vostro calderone. Siete diventati impresentabili ed oggi, se vuoi fare politica, di questi tempi, si esige chiarezza, pulizia di proposte, immediatezza e soprattutto coerenza. Al Pd, qualcosa manca, di tutto questo ma è niente rispetto a quello che manca a voi. Le vostre parole d’ordine sembrano indicare invece il contrario… Siate più umili e ascoltate le idee degli altri, valutate meglio anche i progetti prima di buttarli tutti nel cesso come avete fatto con noi. |
AostaSera.it 27/04/2010 ha scritto: | |
Stabilito l’ordine delle liste per le prossime elezioni comunali
Aosta - Sarà la coppia Carlo Curtaz e Iris Morandi in cima alla scheda elettorale. la pole position spetterà alla lista dell’Alpe che si è aggiudicata la lista numero 1.
L'estrazione delle liste Sarà la coppia Carlo Curtaz e Iris Morandi in cima alla scheda elettorale per le prossime elezioni comunali. Il consueto rito dell'estrazione per decidere l'ordine delle liste è avvenuto oggi, martedì 27 aprile, nella vecchia sala del Consiglio comunale del municipio del capoluogo. Fra i partiti della coalizione che sostiene la candidatura di Curtaz-Morandi, la pole position spetterà alla lista dell'Alpe che si è aggiudicata la lista numero 1, lista 2 per la "Sinistra per la città". Terzo posto, tra le formazioni politiche che sostengo Bruno Giordano e Alberto Follien, per il Popolo della Libertà, quarta per Fédération autonomiste, quinto per Stella Alpina e sesto per la Lega Nord. Chiude la coalizione l'Union Valdotaine con la lista numero 7. Per le candidature di Michele Monteleone e Fabio Platania il Partito Democratico avrà la lista numero 8 e l'Italia dei Valori la lista 9. di Domenico Albiero |
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La Stampa 11 Luglio 2010 ha scritto: |
ALPE/1.
IL MOVIMENTO GIOVANILE Esprit jeune si presenta “Noi, aperti al confronto” Una lingua, il francese, con la quale Chérie Faval introduce il dibattito. Una collocazione, «non di Alpe, ma in Alpe», per mantenere autonomia e flessibilità. Una connotazione, la partecipazione, che porta a organizzare un dibattito prima della nascita ufficiale «per permettere, a tutti coloro che condividono le nostre idee e vogliono interessarsi ai problemi della Valle, di proporre novità e partecipare alla vita della nostra comunità» sul modello del partito principale. Esprit jeune, movimento giovanile dell’Alpe, è stato presentato durante un dibattito sul federalismo fiscale e vuole essere un progetto «flessibile, snello, senza segreteria, tesoriere e sezioni». «Non abbiamo un progetto definitivo - spiegano Faval e Laurent Roulet, referenti fino a settembre, quando Esprit si darà un assetto stabile - ma pensiamo di dare vita ad un’assemblea, a un direttivo con sei o otto componenti e un referente unico. Non avremo tessere, se non quella di Alpe, per cercare di non essere autoreferenziali». Lo spauracchio, non citato, è la Jeunesse valdôtaine, da cui molti provengono, e il suo modello complesso e ingessato. Nelle ambizioni della vigilia, Ej vuole essere «un modo di penetrazione di Alpe tra i giovani, e un sistema per permettere la partecipazione dei giovani in Alpe». Esprit jeune ha ricevuto la «benedizione» del deputato Roberto Nicco |
La Stampa 11 Luglio 2010 ha scritto: |
ALPE/2.
DIBATTITO SUL FEDERALISMO Nicco contro Rollandin “Il Consiglio è svuotato” «La partita del federalismo si sta giocando a un tavolo al quale, per la Valle d’Aosta, si presenta soltanto il presidente Rollandin, e con in mano delle carte sconosciute a tutti i valdostani»: il deputato Roberto Nicco ha ribadito i suoi dubbi sul metodo con cui Stato e Regione stanno affrontando il nodo del federalismo fiscale, intervenendo venerdì all’incontro del movimento giovanile di Alpe, Esprit jeune. «Il Consiglio regionale - prosegue Nicco - è svuotato di qualunque ruolo nella trattativa. Per questo motivo, ritengo fosse fondamentale partire dalle riforme istituzionali, con la creazione del Senato delle Regioni e l’attribuzione di nuove prerogative ai singoli enti locali». In un’ottica nazionale, Nicco sostiene che il federalismo fiscale e demaniale «dovrebbero essere solo l’ultimo tassello di un progetto complesso». «Gli unici ad avere le idee chiare quando brandiscono la scure contro le Regioni a statuto speciale - prosegue il deputato - sono Calderoli e Tremonti che paventano, per poi smentirla, una cura dimagrante per le finanze valdostane, dimenticando che per modificare il nostro regime finanziario occorre una norma di attuazione, concertata con il Consiglio regionale». Per questo motivo, l’accordo politico tra le forze autonomiste e il centrodestra non ha ragione di esistere: «Le elezioni comunali in Valle - sostiene il deputato dell’Alleanza autonomista progressista - hanno presentato come tema centrale l’accordo con le forze di governo, per avere più soldi da Roma, o meno tagli per la Regione. Ma questo scambio non ha ragione di esistere, hanno tutti dimenticato i principi dello Statuto di autonomia». Quanto dovrà dimagrire l’autonomia valdostana con l’attuazione del federalismo? «Il problema non sono i tagli in sé - conclude Roberto Nicco - ma la concertazione e la codecisione» |
Data: 12/07/2010 15:58 ha scritto: |
ALPE/3:
PERRIN, CONTRO POLITICA FARE QUELLA DEL 'FARE DIVERSO' (ANSA) - AOSTA, 12 LUG - ''Vogliamo contrastare la politica 'del fare', tipica espressione berlusconiana, adottata dai partiti del Governo valdostano, con una politica del fare a condizione che si faccia in maniera diversa''. Lo scrive Carlo Perrin, coordinatore di Alpe, in un editoriale nel numero speciale di 'La Lanterne Magique' di luglio pubblicato in occasione della Festa del movimento. Dopo aver esaminato l'esito delle scorse elezioni comunali - rilevando ''una tendenza politica che premia l'attuale maggioranza regionale supportata dal centro-destra; una egemonia che cresce, che si sovrappone come una rete su tutta la comunita' valdostana, fatte salve le poche ma significative eccezioni'' - Perrin evidenzia i prossimi obiettivi di Alpe: ''far crescere l'organizzazione territoriale; essere piu' presenti nell'informazione sia con un nuovo giornale sia con i moderni mezzi di comunicazione; l'apertura della sede per raccogliere le istanze dei cittadini''. ''Noi possiamo crescere - prosegue - perche' abbiamo la convinzione di essere utili per garantire uno sviluppo equilibrato, giusto e armonioso della comunita' valdostana. Noi vogliamo crescere per rivitalizzare una forte cultura di solidarieta', di rispetto, di dignita' che ci appartiene. Noi vogliamo, in sostanza, crescere per migliorare l'autonomia valdostana''. (ANSA). |
12VDA.it Venerdì 11 Giugno 2010 14:00 ha scritto: |
Perron risponde al monitoraggio di Alpe sul pluralismo politico: «consueto attacco a noi ed ai nostri alleati»
Scritto da douze «Si tratta del consueto attacco nei nostri confronti, questa volta esteso anche ai nostri alleati». Il presidente dell’Union Valdôtaine, Ego Perron, commenta così, venerdì 11 giugno, l'illustrazione da parte del gruppo Alpe del monitoraggio sul pluralismo politico effettuato dal "Co.Re.Com." dove è emerso che il 76 per cento dell'informazione televisiva è dedicata al "mouvement". «I rappresentanti di Alpe hanno espresso anche in questa occasione affermazioni false e demagogiche, volte unicamente a danneggiare noi e, più in generale, l'immagine del Consiglio e del Governo regionale - precisa il presidente UV - credo che, con questa presa di posizione, il gruppo di Alpe abbia completamente travisato il significato dei dati, dandone una lettura di comodo, senza fare prima una riflessione adeguata sugli equilibri politici». I grafici dei dati diffusi da Alpe«Appare poi strana – aggiunge Ego Perron – questa fuga in avanti da parte di Alpe, dal momento che il documento è ancora all'esame delle commissioni consiliari competenti che, peraltro, non avendo ancora effettuato l'audizione del presidente del "Co.Re.Com.", non hanno potuto approfondire adeguatamente la metodologia seguita per l'effettuazione del monitoraggio in modo da poter interpretare i dati in maniera corretta ed oggettiva. Ancora una volta, i rappresentanti di Alpe non hanno perso l'occasione per voler fare "i primi della classe", ma con la preparazione degli ultimi». «Da una prima analisi del documento – continua il presidente del "mouvement" – emerge che la quasi totalità delle notizie prese in considerazione sono da attribuirsi ad iniziative proprie dell'attività istituzionale della Regione. Va da sé che gli eletti dell'Union Valdôtaine, essendo il "mouvement" alla guida del Governo regionale, abbiano una maggiore visibilità legata a funzioni derivanti dal loro incarico». «Ad ulteriore conferma di ciò - conclude Perron - nella metodologia di rilevazione è stato escluso Albert Lanièce, assessore tecnico alla sanità, in quanto, come si rileva nella nota metodologica del "Co.Re.Com.", "il ruolo tecnico prevale sulla eventuale appartenenza politica del soggetto"». |