Citazione: |
A proposito di Opposizione.
Per opposizione si intende in generale l'assunzione di una posizione contraria, negatoria, antitetica o comunque non favorevole a quella di altri. In politica, l'opposizione è la condizione di chi, in un sistema decisionale, non è d'accordo con le tesi della maggioranza dei decisori. Il termine viene usato in ambito politico per indicare le forze politiche che non esercitano il potere esecutivo, ma alle decisioni di questo generalmente si oppongono. In una Opposizione parlamentare ci sono poi strumenti di opposizione come il referendum e l'iniziativa popolare, che sono strumenti di democrazia diretta, utilizzati dalle forze politiche che non hanno i numeri per condizionare il percorso legislativo dei provvedimenti governativi. Chiarito il ruolo dell’Opposizione, ora vorrei disquisire su un fatto preciso e di fondamentale importanza. Chi è che fa opposizione, ma soprattutto chi si assume la potestà, il ruolo guida del settore, in questa caso di “centro-sinistra” del Parlamento Regionale, per condurla con autorevolezza e non solo per rendersi visibile? Certo, ad oggi non ho sentito dai “Media” nè ho letto di nessun accenno sulle questioni che stiamo per dirimere. E queste constatazioni mi hanno prodotto un’illuminazione: “esistono diverse tipologie di opposizione al governo Regionale”? Si, e fino ad ora, questa costruzione si è fondata quasi esclusivamente sull'unico tratto comune a tutte le componenti dell'opposizione: l'antagonismo a Rollandin. Solo oggi, iniziano a delinearsi più chiaramente le diverse linee programmatiche che potrebbero fornire le basi della nuova opposizione da centro-sinistra. Io ne distinguo almeno quattro: a) La prima è la pseudo sinistra, per così dire filo unionista, la sinistra che è cresciuta all'ombra dell’Uv, che ha sempre cercato e avuto un posto al governo, che nasce e vegeta con il solo scopo di stare al governo e muore se sta all'opposizione troppo a lungo. b) La seconda è la sinistra radicale, quella dura e pura, ideologica ed idealista, che nasce all'opposizione e lì vuole morire visto che non è stata premiata neppure con uno straccio di rappresentanza. c) La terza componente è quella che si è assunta il compito della sinistra morale, quella di Di Pietro, che da noi nasce per caso (VdA Vive-Renouveau) e non si sa dove morirà. d) La quarta quella del Partito democratico che è politica, e non è portata avanti dai professionisti della politica, ma portata avanti dalla gente comune, quella che è venuta a votare il 14 ottobre nei gazebo valdostani... Attualmente, a me non soddisfa più la sinistra radicale, l'unica che, a mio modo di vedere, non concede speranze alla Valle d’Aosta. Ma non mi incanta neanche quella componente che è orientata solo alla morale, quella che il suo illustre rappresentante arancione ci indora come etica, e che io chiamo, moralista. Essa non è spontanea, ma emotiva, dovrebbe nascere dalla società civile, ma penso che la voglia sottomettere, fagocitare. La politica che ci sta offrendo (leggere le infinite interviste a Robert Louvin), inizia a darmi qualche apprensione e a farmi un pò timore perchè così si sopravvive senza strategie e programmi politici, dacché si nutre di soli simboli, perchè raccatta gli scontenti della sinistra e di quei movimenti e di quegli autonomisti delusi, perchè si venderebbe i principi liberali, tanto sbandierati, per il solo piacere di far male all’imperatore. Adesso mi rivolgo al Partito democratico, alla sapienza e all’esperienza coltivata da sempre dai suoi uomini. In questo momento sono in assonanza e in identità con quelle tradizioni politiche che hanno tratto sostentamento da radici democratiche lontane “antiche e consolidate” come gli uomini e le donne dei Ds e della Margherita.. Il loro fardello democratico politico indiscusso ci porta a considerare quanto anche in Valle d’Aosta essi siano stimati e seguiti. Dunque Egregio segretario del Pd attento a non lasciarti fagocitare e impegnati con i tuoi elettori a dimostrare che l’Opposizione non è diretta da una sola bacchetta, ma che noi siamo capaci di essere duri sui principi e ricchi di forza morale, ma non simbolica! |
Sandra Bonsanti Libertà e Giustizia ha scritto: |
03-07-2008 Caro Walter, ti scrivo Caro Walter, mi sono decisa a scriverti questa lettera aperta nella mia veste di presidente di Libertà e Giustizia, una associazione che conosci molto bene, a cui sono iscritti molti di coloro che un anno fa hanno lavorato per te e che ora temono di non capire la tua politica e i tuoi obiettivi. Spero che tu mi legga, anche se un tuo stretto collaboratore mi ha detto che secondo voi ciò che io scrivo pecca di “radicalismo etico”. Una definizione su cui potremmo discutere, ma pazienza: alla fine, per me è un complimento. Spero dunque che tu prenda le mie parole non come frutto dell’antipolitica, sentimento a cui sono totalmente estranea, ma come un atto di amore per la buona politica: quella che tanti di noi hanno cercato sperando nel Pd e nel rinnovamento che esso prometteva. Parto subito dagli avvenimenti attuali. Stretti fra iniziative generose ma di parte, da possibili tentazioni di visibilità, LeG ha sollecitato una OPPOSIZIONE DI TUTTI, piuttosto che una OPPOSIZIONE SOLITARIA (una prova di unità essenziale anche in vista di possibili ipotesi referendarie). Certo è difficile partecipare, una volta che altri sono partiti, ma non è impossibile e ci sono il tempo e lo spazio se proprio si volesse, per inventarsi un'altra occasione. Unitaria. Io sono convinta che in questi casi il primo passo sia quello fondamentale: partire bene serve a proseguire bene e a vincere. Una opposizione di tutta l’opposizione, ora che in Parlamento si stanno realizzando le imprese di questa maggioranza governativa. Ora e non in autunno. Ora e non a ottobre. Ora e sulla giustizia e sulla Costituzione e poi in ottobre sull’economia e la nuova povertà che Berlusconi non vede per guardare solo a se stesso. In autunno questa pagina del capitolo giustizia sarà già chiusa, poi se ne apriranno altre, ma intanto il danno sarà già compiuto. Questa opposizione di tutti credo che sia ciò che una gran parte della società civile ci chiede e chiede al Pd. Sento dire che il Pd ritiene questa area assolutamente marginale e le definizioni che ad essa riservate sono assolutamente inaccettabili: giustizialismo, massimalismo...Ma di che parlate? Perché questo vecchio vizio comunista e democristiano di demonizzare gli altri? Se così è vi sbagliate e continuate a non voler capire. Anche se fosse minoranza della minoranza il Partito democratico non può dimenticare che è un pezzo di quella base che sul Pd ha scommesso, lavorando e dando tempo, fatica, impegno, fiducia. Abbiamo seguito con interesse la tua campagna che annunciava la fine “della stagione dell’odio”, pur convinti di non aver mai odiato nessuno, forse temuto, certamente denunciando i progetti a noi estranei. Ma poi, via via che tu magnificavi la stagione del dialogo, abbiamo cominciato a interrogarci. Perché ci pare ovvio che il dialogo si pratichi in politica, che ci sia il confronto fra maggioranza e opposizione, tra chi ha vinto e chi ha perso. Figuriamoci. Ma perché insistere tanto preventivamente su questo punto? Sposare il dialogo ad ogni costo, da parte di chi ha purtroppo perso le elezioni, non rischiava di aprire un’autostrada al vincitore? Non si rischiava di mandargli il messaggio: vai avanti, fai pure, perché non non ci opporremo più di tanto, qualunque cosa tu faccia? Così è avvenuto. Berlusconi ha potuto forzare su questioni fondamentali per la democrazia perché si è sentito al riparo da un’opposizione degna di questo nome. E appena ha voluto s’è tolto la maschera di statista che ti aveva mostrato e ha avvertito: la commedia è finita, ora il gioco si fa serio. Troppo serio, caro Walter. Perché ci sono due facce del Cavaliere. La prima è quella che oggi molti gli riconoscono, di uomo ossessionato dai suoi problemi con la giustizia, che sono diventati purtroppo anche i nostri, e che riguardano i presunti misfatti da Berlusconi compiuti per creare e via via rafforzare il suo immenso potere che si è poi trasformato in potere politico. La seconda riguarda appunto la politica: egli sta portando a compimento il disegno di una destra reazionaria (non semplicemente di destra), ma questa riflessione ci porterebbe lontano anche nel tempo, alla fine degli anni settanta e agli anni ottanta e tu lo sai bene perché sei fra coloro che più hanno seguito gli esordi berlusconiani. In tale disegno rientra alla perfezione quella teoria prediletta dal cavaliere di un corpo elettorale da contrapporre alla Costituzione del ’48, quel portare lo scontro fino al vertice delle istituzioni, al Quirinale, alla Corte Costituzionale al CSM, quell’accarezzare un popolo deluso e abbandonato anche dalla sinistra per abbandonarlo di nuovo, quando i problemi personali diventano emergenze. Ho ascoltato leader del Pd sostenere che il manifestare può esser rinviato perché “i problemi degli italiani sono altri”. Ma ti pare questa la risposta da dare? Ti pare che il problema della democrazia sia “altro”, un “altro” che può esser rinviato all’autunno? E se nel Paese è prevalente il torpore su questi temi, non tocca forse alla politica scuotere le coscienze? Non è questo che ci hanno insegnato i nostri padri, gli uomini che credevano nella possibilità di un’Italia moderna e civile, faro in Europa e nel mondo e non già argomento di dileggio sulla stampa internazionale? Non ci siamo. L’autunno dei patriarchi non dà conforto né speranza. Allora ci chiediamo: perché questo andazzo? Perché questa lontananza da una parte della tua base? Le risposte, per quanto mi riguarda sono due. La prima: tu temi che il partito sia ancora troppo debole, troppo leggero (ma non era questo che ti consigliavano i tuoi amici, amici stretti di Berlusconi?) per mostrarsi in piazza. Temi che la gente vada al mare, temi il fiasco. La seconda: tu e gran parte del tuo Pd non condividete il giudizio sulla gravità della situazione che tanti spiriti liberi, giornalisti, storici e costituenti (nel senso di esperti della Costituzione) stanno dando in questi giorni. Non siete d’accordo sul fatto che sia in atto un duro attacco all’autonomia del parlamento, un attacco alla magistratura, una violazione dei diritti di uguaglianza, alla libertà di informazione. Se così stessero le cose, se il Pd si rifiutasse non so per quale motivo di vedere cosa sta accadendo in questo paese e la china giù per la quale la maggioranza ci sta spingendo, sarebbe gravissimo. Sarebbe una sciagura per tutti, per noi ma anche per loro, i vincitori delle elezioni, che oggi non vogliono vedere. Caro Walter, se leggerai questa lettera, sappi che un po’, anche poco, radicalismo etico non ha mai fatto male a nessuno, dai tempi di Enrico Berlinguer. Noi di LeG ci vediamo il 10 luglio a Milano per discutere con Gustavo Zagrebelsky e Valerio Onida proprio di queste faccende. Vuoi venire? Noi ne saremmo felici. A presto, Sandra. |
Citazione: | |
Ineleggibilità
Comunicato Stampa 8 luglio Vallée d'Aoste Vive, sin dalla presentazione dei candidati nelle liste che partecipavano alla competizione elettorale per l’elezione del Consiglio regionale, aveva sollevato il dubbio che alcune disposizioni che disciplinano le ineleggibilità contenute nella legge elettorale regionale ponessero alcuni candidati nella condizione di essere ineleggibili. La Segreteria di Vda Vive è convinta che sussistano concreti motivi di ineleggibilità per alcuni consiglieri e rileva che l’esame previsto di convalida degli eletti sia stato improntato ad una difesa acritica degli eletti fino a disconoscere le argomentazioni di ineleggibilità predisposte dagli uffici competenti dello stesso Consiglio regionale, almeno per quello che riguarda un consigliere. Per questi motivi VdA Vive ritene importante promuovere iniziative unitarie con cittadini e in particolare con le forze politiche che hanno manifestato il loro dissenso e concordare le forme e le modalità di un intervento teso ad accertare che le regole stabilite dalla legge regionale siano state rispettate |
La Stampa Valle d'Aosta del 10 agosto 2008 ha scritto: |
“Il salvataggio dello sci a Cervinia
dimostra che la politica non cambia” «Questa è la vecchia politica, quella degli spizzichi e bocconi, ma quando si saprà la strategia per il futuro e si smetterà con gli interventi di emergenza?». Raimondo Donzel, leader Pd e consigliere regionale, critica l’intervento della Regione per il salvataggio delle funivie di Cervinia. Tre milioni per l’acquisto della maggioranza della società degli impianti di sci di una delle stazioni più prestigiose dell’arco alpino. Donzel insiste: «Tutto appare vecchio, anche il solito giro di poltrone nell’Amministrazione. Qualche cosina di nuovo si è visto negli uffici della presidenza, il resto appare immutato e immutabile». Il «caso Cervinia» è per Donzel emblematico. «E’ ovvio - dice - che tutti vorrebbero salvare lo sci del Breuil, ci mancherebbe altro, ma il problema è il come. La Regione interviene come sempre e non lascia gli spazi ai privati. Si poteva tentare prima il coinvolgimento del Consorzio degli operatori turistici, poi l’intervento pubblico. Adesso invece quale potrebbe essere il ruolo dei privati? Più che aspettare che la Regione rifaccia impianti vecchi stando seduti in un bar, non vedo che cosa possano fare. Poi seguiranno le perdite astronomiche, quindi interventi tampone e via così come un copione più che visto». Il segretario del Pd sottolinea l’intervento di «Comune e Comunità montane, cioè ancora Regione». Sentenzia: «Così non si va da nessuna parte, manca ciò che ci si aspetta e cioè una scelta di controtendenza che spinga l’iniziativa privata lasciandole la possibilità di avere un ruolo da protagonista e non da comprimaria. Gli esempi proprio dei consorzi di operatori turistici che in prima persona gestiscono gli impianti ci sono nell’arco alpino. Penso ad esempio a Kitzbuhel». |
Aostasera.it ha scritto: |
La Regione si compra gli impianti di risalita di Cervinia. Un'operazione da tre milioni di euro Aosta - La Cervino spa, di proprietà della famiglia Cravetto, era da tempo al collasso. E la mancanza di liquidità della società rischiava di pregiudicare l’apertura degli impianti per la stagione invernale. Rollandin: “Abbiamo dovuto intervenire”. E alla fine è arrivato il pacchetto “salva Cervinia”. Con una delibera adottata oggi, venerdì 8 agosto, la Regione autorizza Finaosta ad acquistare il 64,98% delle azioni della Cervino spa, la società che gestisce le funivie del Breuil e di proprietà della famiglia Cravetto. Una quota che andrà ad aggiungersi al 12% già di proprietà dell’amministrazione regionale. “Abbiamo dovuto e voluto intervenire - ha spiegato il presidente della Regione, Augusto Rollandin - per sanare una situazione agonizzante dovuta alla carenza di liquidità della società e per garantire l’apertura degli impianti nella prossima stagione invernale”. “Per noi il punto fermo - ha dichiarato l’assessore al Turismo, Aurelio Marguerettaz - resta la necessità di mantenere il livello della località turistica e lo sviluppo del comprensorio. Dovranno essere messi in programma anche ulteriori finanziamenti per rinnovare gli impianti e per rilanciare il tessuto economico, altrimenti saremo daccapo”. La delibera approvata, quindi, permette a Finaosta di acquisire il pacchetto di maggioranza in conseguenza ad una ‘promessa irrevocabile di vendita’ da parte della famiglia Cravetto e per un importo non superiore ai tre milioni di euro. “Non violeremo i paletti europei sul regime di concorrenza - ha sottolineato Marguerettaz - perché le azioni verranno acquistate al valore di mercato”. Già nel settembre dello scorso anno si era diffusa la notizia che i Cravetto avrebbero messo in vendita parte delle loro azioni, almeno il 51%, per far fronte ad una situazione, in qualche modo, già allarmante. "La Regione - aveva spiegato all’epoca il presidente della Regione, Luciano Caveri - non intende esercitare il diritto di prelazione nell'acquisto delle quote societarie, perché riteniamo che in questo settore il mercato debba fare la sua parte". “Questo intervento - dice oggi Rollandin - non è una chiusura, ma un’apertura a tutti i privati e i soggetti che vogliano investire nella società, siano essi i comuni e la comunità montana o potenziali investitori sul versante di Zermatt”. di Domenico Albiero 08.08.2008 |
La Stampa 04 Settembre 2008 ha scritto: |
Polemici i gruppi di opposizione “C’è un uomo solo al comando” Con la ripresa dell’attività politica, l’opposizione traccia un primo bilancio sui primi passi del governo della XIII legislatura. Roberto Louvin, capo del gruppo consiliare Vdavive/Renouveau, non usa mezzi termini. «Più che di giunta in carica - dice - parlerei di un presidente molto “caricato”. Non ricordo, negli ultimi vent’anni, un tale livello di concentrazione di potere nella mani del presidente della Regione. Insieme all’incanto di qualcuno per “uno che finalmente decide”, idea tutt’altro che rassicurante se penso che non si confronta con nessuno per farlo, c’è un preoccupante vuoto di idee e di iniziative da parte di chi gli sta intorno». E aggiunge: «Si è purtroppo passati dalla rissosità della scorsa legislatura, con i “baroni” scatenati, a un regime il cui il monarca comunica a cose fatte le decisioni. Non ci piace né un sistema né l’altro». Attende gli sviluppi Massimo Lattanzi, capogruppo del Pdl. «All’alba di questa nuova giunta avevamo dato una disponibilità, non certo incondizionata, ma legata a un rapporto di lealtà e correttezza, di taglio con il passato, di nuovi rapporti con Roma. Per ora abbiamo visto più decisione nelle scelte, ma aspettiamo a vedere cosa succederà ora. Di certo non ci stiamo a continuare con la politica del passato oppure a concentrare tutto in un solo uomo». Sospende il giudizio sul «Rollandin ter» anche Raimondo Donzel, segretario regionale del Pd, e vice capogruppo consiliare. «Non abbiamo elementi sufficienti per giudicare. Notiamo però che per ora c’è una sola persona, il presidente, che decide e informa gli altri a cose fatte. Il metodo non ci piace». L’opposizione prepara le strategie per i prossimi mesi. «Le cose da fare - dice Lattanzi - sono tante. Il turismo in primo piano. Stiamo preparando un progetto, misureremo su questa iniziativa la volontà di collaborare della maggioranza. Sul Casinò condividiamo le linee di indirizzo per il rilancio, ma vorremmo dire la nostra su come realizzare il piano». Il Pd? «Lavoriamo sul tema che crediamo più urgente, gli aiuti ai più deboli - dice Donzel -. La Regione può e deve intervenire. Abbiamo pronte iniziative sulla scuola, che soffre di un alto tasso di abbandoni, sulla casa e sul lavoro, dal quale arrivano segnali di tensione». Roberto Louvin è drastico. «Si cambi direzione di marcia. La Regione compra sempre, aumenta il controllo in ogni settore, dilaga piazzando politici al vertice degli enti operativi, non ripensa alla strategia sulle grandi opere come inceneritore e aerostazione, non riduce il peso della macchina amministrativa. Il dibattito sul federalismo fiscale dovrà essere un primo momento di verità». |
La Stampa 23 Settembre 2008 ha scritto: |
Paolo Louvin «Grave errore del Consiglio» «Né gioia, né amarezza. La sentenza è un dato. La chiusura del Consiglio regionale alle osservazioni a suo tempo svolte a difesa dei propri eletti è stato un grave errore politico. La convinzione che la ragione della forza dei numeri potesse prevalere su quella della legge è stata smentita da una sentenza che ha accolto le nostre tesi». Parole di Paolo Louvin, l’ex segretario di VdA Vive che fu tra i firmatari dei ricorsi. «Per quanto riguarda Caveri - aggiunge - ritengo che la “distanza” dei giudici dalla Valle sia stata determinante, solo chi vive qui può sapere la forza che si cela sotto le spoglie di una semplice “associazione” come quella del Forte di Bard». |
!La Stampa ha scritto: |
Democrazia e elettori traditi”
Coro di critiche da parte dell’opposizione Caveri: “Io non avrei avuto paracaduti” Due consiglieri in meno nell’aula consiliare. Due rappresentanti giudicati ineleggibili dalla Corte d’Appello di Torino. Non è consueto. Ma il presidente del Consiglio regionale Alberto Cerise liquida la questione in 25 righe di perfetto burocratese. «Argomento - ha stigmatizzato Roberto Louvin, capo gruppo di Vdavive/Renouveau - che il presidente ha cercato di fare passare come fosse una semplice lettera ricevuta dalle Poste anziché una sentenza. Un pò poco, come sono pochi i 5 minuti per discutere del tema. Avevamo fatto presente al momento di convalidare gli eletti che alcuni esponenti Uv non erano in linea con le norme della legge. La maggioranza, con una certa dose di protervia, ci aveva risposto che ‘’questi uomini hanno avuto il conforto del voto popolare’’. La sentenza rimette le cose a posto e dice con chiarezza che il ‘’voto popolare’’ non legittima la violazione della regole». Per Louvin «il Consiglio regionale deve lavorare nel rispetto delle regole, tanto più quanto sono norme che si è data l’assemblea». Il capo gruppo di Vdavive/Renouveau ha anche spezzato una lancia in favore dei cittadini che hanno promosso il ricorso per l’ineleggibilità di Lanièce, Norbiato e Luciano Caveri (promosso dalla Corte d’Appello). «Sono stati trattati da responsabili di un torto fatto agli elettori. Non è così, se mai il torto agli elettori lo ha fatto l’Uv che non ha verificato la legittimità delle sue candidature». Critico nei confronti dell’Uv «per la mancata verifica di leggi votate dal Consiglio» anche Massimo Lattanzi, capo gruppo del Pdl. «Non strumentalizziamo la vicenda, cui bisognerà però dedicare un dibattito approfondito per valutare la validità della legge 20». Lattanzi ha posto l’accento sull’interim dell’assessorato alla Sanità assunto dal presidente Augusto Rollandin: «Deve essere breve e i termini non devono essere dilatati per cercare di rimettere a posto equilibri interni alla maggioranza». Di «torto agli elettori» ha parlato anche Raimondo Donzel, segretario Pd. «Non per avere fatto il ricorso ma per essere stati ingannati dall’Uv che ha propinato loro due candidati ineleggibili, con il risultato di fare perdere di credibilità all’istituzione, di aumentare quel disamore verso la politica che si è manifestato con l’alto numero di coloro che non sono andati a votare. In questa vicenda l’Uv ha barato e ha fortemente nuociuto alla democrazia». Sulla questione dell’ineleggibilità è intervenuta anche Patrizia Morelli (Vdavive/Renouveau): «E’ una pagina triste giocata dalla maggioranza a spese anche del Consiglio. E’ l’istituzione che esce indebolita dalla vicenda». Per l’Uv, a parte l’intervento istituzionale del presidente Cerise, ha parlato Luciano Caveri, unico dei tre coinvolti nella storia di ineleggibilità a salvare la poltrona consiliare. «E’ la fine di una storia montata sul niente». Poi l’ex presidente della Regione ha mandato un messaggio dal sapore polemico in avenue des Maquisards. «Se fossi stato messo io fuori gioco - dice Caveri - non avrei avuto né paracadute né salvagente». Il riferimento non può che essere l’ipotesi di incaricare Albert Lanièce quale «assessore tecnico» alla Sanità. |
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12:19 CONSIGLIO: VDA; NON PASSA PROPOSTA ASSESSORE TECNICO
(ANSA) - AOSTA, 1 OTT - Con solo 16 voti a favore, 14 contrari, una scheda bianca e quattro nulle, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha bocciato la proposta del presidente della Regione, Augusto Rollandin, di nominare Albert Laniece assessore tecnico alla Sanità e alle Politiche sociali della Regione. In aula al momento del voto erano presenti tutti e 35 i consiglieri ma hanno partecipato al voto in 34 in quanto l'unionista Gabriele Maquignaz ha annunciato la sua astensione. Contro la proposta di Rollandin hanno sicuramente espresso voto contrario o nullo sei consiglieri della maggioranza che poteva contare su 23 voti. Secondo quanto si è appreso le schede sono state annullate in quanto l'espressione di voto è stata indicata all'esterno dello spazio pre stampato. (ANSA). |
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12:49 GIUNTA: VDA; ROLLANDIN, DISGUITO NELLA VOTAZIONE
(V.'CONSIGLIO:VDA; NON PASSA PROPOSTA ASSESSORE...' DELLE 12.19) (ANSA) - AOSTA, 1 OTT - Per il presidente della Regione, Augusto Rollandin, nella votazione per l'elezione dell'assessore tecnico alla Sanità si è verificato "un disguido in quanto l'espressione di voto a favore è stata posta fuori dalla casella". In base al conteggio dei voti calcolando i voti nulli che comunque esprimevano un voto favorevole all'elezione dell'assessore tecnico, alla maggioranza sono mancati due voti. "Ritengo - ha detto il presidente - che non si debba parlare di caso politico e che sabato il Consiglio eleggerà l'assessore tecnico". Per l'opposizione, invece, l'esito della votazione rappresenta "una sonora sconfitta" (Raimondo Donzel); "é la dimostrazione che non si può andare avanti con la politica di prepotenza" (Enrico Tibaldi, Pdl). Per Roberto Louvin (Rv-Vda Vive) il voto è stata una "dimostrazione di sfiducia nei confronti di Rollandin". (ANSA). |
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12:53 CONSIGLIO: VDA; NON PASSA PROPOSTA ASSESSORE TECNICO (2)
(ANSA) - AOSTA, 1 OTT - Nel corso del dibattito che ha preceduto la votazione si è espresso Gabriele Maquignaz (Uv) che ha parlato di "scelta che destabilizza l'opinione pubblica". "La mia - ha aggiunto - è una scelta che all'interno del movimento è minoritaria". Il Conseil Federal dell'Union ha, infatti, approvato la soluzione dell'assessore tecnico pressoché all'unanimità. La votazione ha registrato solo due astensioni; quella dello stesso Maquignaz e di un altro componente. Massimo Lattanzi e Enrico Tibaldi (Pdl) hanno poi parlato di decisione "imbarazzante, legittima, ma inopportuna". Inoltre, hanno evidenziato che "la scelta comporta un aumento dei costi della politica lasciando per di più congelato un assessorato quanto mai importante". Di "situazione pasticciata per questioni interne all'Uv", ha parlato Roberto Louvin (Vda Vive-Renouveau), per il quale "nessuno coglie l'opportunità di questa soluzione; meglio sarebbe stato che il presidente della Giunta avesse, al limite, mantenuto l'interim anche per un anno". Per il Pd sono interventi Gianni Rigo e Raimondo Donzel, che nel manifestare il voto contrario del gruppo, hanno definito l'assessore tecnico "un corpo estraneo all'Assemblea che può creare difficoltà gestionali". Per l'Union Valdotaine è intervenuto il capogruppo Diego Empereur il quale ha sostenuto che "nei momenti difficili è importante saper mantenere la calma e avere la capacità di gestire i problemi. Ed in questa direzione il gruppo Uv è convinto nel sostenere la proposta formulata da Rollandin". (ANSA). |
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12:41 CONSIGLIO: VDA; CONVOCATO SABATO PER ELEZIONE ASSESSORE
(V. 'CONSIGLIO: VDA, NON PASSA PROPOSTA...' DELLE 12.20) (ANSA) - AOSTA, 1 OTT - La conferenza dei capigruppo ha deliberato di convocare per sabato mattina alle ore 9 il Consiglio regionale con all'ordine del giorno la nomina dell'assessore regionale alla Sanità e Politiche sociali. (ANSA). |
Citazione: |
19:07 ANSA VALLEE D'AOSTE: LES NOUVELLES DU JOUR
(ANSA) - AOSTE, 1 OCT - CONSEIL REGIONAL: REJETEE' NOMINATION ASSESSEUR TECHNIQUE La Conseil régional de la Vallée d'Aoste a aujourd'hui rejeté la proposition de nomination de Albert Lanièce à la charge de Assesseur technique de la Santé, du Bien-être et des Politiques sociales. Ont voté en faveur 16 conseillers et 14 contre. Les bulletins nuls ont été quatre et un bulletin blanc. Le Conseil a été à nouveau convoqué samedi prochain pour l'election de l'Assesseur. |
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(ANSA) ha scritto: |
09:59 PD: VDA; APRIRE TAVOLO LAVORO SU DECRETO BRUNETTA-TREMONTI
(ANSA) - AOSTA, 2 OTT - Aprire di un tavolo di confronto presieduto dal Presidente della Regione Valle d'Aosta, Augusto Rollandin, sul tema della diretta applicabilità delle norme del decreto Brunetta-Tremonti al comparto unico regionale. E' una delle richieste avanzate, in una nota, dall'assemblea costituente del Partito Democratico della Valle d'Aosta. Oltre a condividere "la richiesta venuta da tutte le Organizzazioni Sindacali di sospendere qualsiasi decisione in merito all'applicazione del decreto legge Brunetta-Tremonti", l'assemblea chiede inoltre di: assumere comportamenti identici in tutti gli enti del comparto, anche al fine di evitare sul nascere scelte che producano sperequazioni e disparità di trattamento tra i lavoratori del pubblico impiego; e fornire indicazioni omogenee in tutti gli altri enti (scuola, sanità) del pubblico impiego ove la Regione ha responsabilità e svolge funzioni di indirizzo. "Le norme contenute nel decreto, se applicate in modo indiscriminato, possono comportare gravi disservizi - si legge nella nota - nei servizi della regione, dei comuni, nella scuola, nella sanità e rischiano di creare situazioni di disparità di trattamento lesive dei diritti dei lavoratori. In Valle d'Aosta è inoltre prioritario verificare l'applicabilità delle nuove norme alla luce delle competenze statutarie in materia di stato giuridico ed economico dei dipendenti della regione, nonché di ordinamento degli enti locali e della Legge Costituzionale 2/93, che ha trasferito alla nostra Regione la competenza normativa primaria in materia di enti locali". (ANSA) |
12vda.it ha scritto: |
Rimandata a sabato la nomina tecnica di Albert Lanièce: entrati in Consiglio Prola e Maquignaz
mercoledì 01 ottobre 2008 Quattro voti nulli hanno negato, durante la riunione del Consiglio Valle di mercoledì 1° ottobre, la nomina tecnica di Albert Lanièce alla guida dell'assessorato regionale alla sanità, salute e politiche sociali che resta così, ad interim, assegnato al presidente della Regione Augusto Rollandin: «si è verificato un disguido - ha spiegato - perché l'espressione di voto a favore è stata posta fuori dalla casella. Questo non è certo un caso politico, visto che stiamo parlando di una nomina tecnica». Durante la votazione segreta, che ha visto l'astensione del rientrante Gabriele Maquignaz, i voti a favore sono stati sedici, mentre quelli contro quattordici, due in più della minoranza consiliare: «il regolamento del Consiglio prevede la possibilità di convocare, in ventiquattro ore, un'assemblea straordinaria - ha proseguito Rollandin - e quindi sabato 4 ottobre procederemo ad una nuova votazione. Si sarebbe potuto fare anche in maniera diversa, ma abbiamo preferito non forzare la mano». Diametralmente diversa la valutazione della minoranza: «i quattro voti nulli sono stati fatti volutamente - ha commentato Alberto Bertin di Vallée d'Aoste Vive - Renouveau - è un segnale chiaro nei confronti di una scelta che non è condivisa dalla stessa maggioranza che esprime il Governo». «La scelta di nominare un assessore tecnico dichiarato ineleggibile destabilizza l'opinione pubblica - ha aggiunto Maquignaz, che perderebbe il posto da consigliere in caso di reintegro, da parte della Corte di Cassazione, di Albert Lanièce - sono cosciente del fatto di essere in minoranza all'interno dell'Union Valdôtaine ma questa vicenda mi mette in imbarazzo e quindi ho scelto di astenermi». La seduta consiliare si era aperta con la discussione sulla convalida dell'elezione di Piero Prola e di Gabriele Maquignaz, subentrati a Carlo Norbiato ed Albert Lanièce: «la convalida del 1° luglio scorso - ha spiegato in aula il capogruppo UV Diego Empereur - aveva un significato fortemente politico. Questo Consiglio non è un'aula di tribunale, ma è un organismo istituzionale con ruolo legislativo e funzioni politiche: siamo per il rispetto delle regole, che dovrebbero essere essenziali, chiare e facilmente applicabili. Riteniamo effettuare un'opportuna e profonda riflessione sulle regole che sono state approvate dal Consiglio Valle nella scorsa legislatura e dobbiamo farlo con la competenza e serenità. Qualcuno in quest'aula vorrebbe da noi delle scuse: io credo piuttosto, visto l'esito dei ricorsi, che qualcuno chiedere scusa a Luciano Caveri». Sia Prola sia Maquignaz sono stati convalidati consiglieri all'unanimità: «oggi per me è come se fosse il primo giorno di scuola - ha dichiarato l'ex sindaco di Verrès - le mie vacanze sono state agitate e mi dispiace che questi problemi abbiano riguardato anche alcuni miei amici. Questa vicenda mi ha profondamente amareggiato: avevo svolto le necessarie verifiche a monte e mi ero posto nelle condizioni di essere eleggibile. Ringrazio elettori e colleghi e mi auguro di essere all'altezza del mio compito». |
(ANSA) ha scritto: |
10:47 CONSIGLIO: VDA; ELETTO ASSESSORE TECNICO SANITA'
(ANSA) - AOSTA, 4 OTT - Albert Laniece, medico di 42 anni, è stato eletto oggi dal Consiglio Valle alla carica di Assessore tecnico alla Sanità, Salute e Politiche sociali della Regione autonoma Valle d'Aosta. E' questa la seconda volta, dopo il 1993, che la Giunta regionale comprende assessori tecnici, vale a dire che non fanno parte dei 35 consiglieri regionali. Il precedente riguarda gli assessorati alle Finanze e ai lavori pubblici guidati - nella prima Giunta presieduta da Dino Viérin (1993) - rispettivamente da Massimo Leveque e Bruno Ferrero. Il neo assessore, dopo essere stato 'bocciato' nell'adunanza di mercoledì scorso, per la presenza di due franchi tiratori e quattro voti 'errati', oggi ha ottenuto 22 voti sui 23 che disponeva la maggioranza; si è astenuto l'unionista Gabriele Maquignaz. I 12 consiglieri di opposizione (Pdl, Pd, Vda Vive-Renouveau hanno votato contro). |
Blog segretario PD ha scritto: |
Il Partito Democratico solidale coi lavoratori
Pubblicato 7 Ottobre, 2008 Il Partito Democratico esprime solidarietà ai lavoratori della Engineering.it, colpiti da un provvedimento aziendale le cui modalità sono inaccettabili. Nessuna informazione preventiva, nessuna concertazione sono il segno di una concezione “autoritaria” delle relazioni col personale che non può essere tollerata, alla luce della disponibilità al dialogo sempre dimostrata dalle parti sociali. Il Partito Democratico, preoccupato da ripetuti segnali non positivi, aveva già denunciato proprio nel Consiglio regionale di Sabato scorso la situazione delicata dell’occupazione industriale e le difficoltà delle imprese ad operare in Valle d’Aosta. Auspichiamo un’immediata apertura di un tavolo di trattativa con le Organizzazioni Sindacali che concerti le soluzioni più opportune per risolvere la crisi aziendale. Sollecitiamo l’Amministrazione regionale ad una tempestiva azione di mediazione, nello stesso tempo, ad una maggiore attenzione nelle scelte di governo in un settore strategico per il futuro della Valle d’Aosta. In questa direzione il Gruppo Regionale del Partito Democratico presenterà nel Consiglio già convocato per i giorni 22 e 23 ottobre una specifica iniziativa in questa direzione. |
(ANSA) ha scritto: |
12:03 PD: VDA; INACCETTABILI MODALITA' LICENZIAMENTI ENGINEERING
(V. LAVORO: ENGINEERING ANNUNCIA 52...' DELLE 11.43) - AOSTA, 7 OTT - "Un provvedimento aziendale le cui modalità sono inaccettabili: nessuna informazione preventiva, nessuna concertazione sono il segno di una concezione 'autoritaria' delle relazioni col personale che non può essere tollerata, alla luce della disponibilità al dialogo sempre dimostrata dalle parti sociali". Così il Partito democratico della Valle d'Aosta giudica la decisione della società Engineering di licenziare 52 dipendenti della sede di Pont-Saint-Martin. Il Pd, esprimendo solidarietà ai lavoratori, precisa anche che 'preoccupato da ripetuti segnali non positivi, aveva gia' denunciato proprio nel Consiglio regionale di Sabato scorso la situazione delicata dell'occupazione industriale e le difficoltà delle imprese ad operare in Valle d'Aosta". "Auspichiamo - si legge ancora nella nota diffusa oggi - un'immediata apertura di un tavolo di trattativa con le Organizzazioni sindacali che concerti le soluzioni più opportune per risolvere la crisi aziendale". Il partito sollecita anche l'Amministrazione regionale a "una tempestiva azione di mediazione e, nello stesso tempo, a una maggiore attenzione nelle scelte di governo in un settore strategico per il futuro della Valle d'Aosta". (ANSA). |
giancarlo borluzzi ha scritto: |
Senza entrare nel merito della questione , rilevo che si inquadra nel malvezzo sindacale italiano : persone che vivono col denaro degli iscritti , non so quanto effettivamente liberi di non iscriversi al sindacato , che leggono leggono leggono di contratti ma masticano poco o generalmente niente di economia e non investono soldi in imprese , si ergono a giudici di chi rischia in base a un progetto di cui non devono rendere conto ai sindacati . Questi dovrebbero limitarsi a badare alla situazione di tizio o caio se ha problemi con l'azienda ma non tentare , spesso riuscendoci , di mettere i bastoni nelle ruote delle aziende stesse . Queste non devono trovarsi tra i piedi sindacati che , per attestare la propria dannosa esistenza e il proprio vivere alle spalle nonchè a danno dei veri lavoratori , si illudono di saperne di economia e operano solo col malvezzo degli scioperi . La disaffezione all'intraprendere è dovuto anche al non voler , giustamente , confrontarsi con sindacati che non conoscono le regole alla base del libero mercato e minano alla base progetti industriali che correrebbero veloci senza intromissioni indebite di sindacati non responsabili davanti a nessuno . Che poi ci sia l'hobby del deificare comunque l'opera sindacale e considerare l'imprenditore uno sfruttatore o giù di lì è la ciliegina sulla torta . I licenziamenti sono il frutto di regole economiche che , se demagogicamente calpestate , possono portare al fallimento dell'azienda con perdita del posto di lavoro non solo per i licenziandi ma per tutti . Nei paesi comunisti comandava lo Stato , in questa Italia i sindacati impediscono sovente a chi vuol intraprendere di farlo secondo logiche sue , quelle di chi mette i soldi e quindi lo fa in base a un suo piano , dovendo rispondere a chi , in ogni caso , vuole metterci comunque il becco senza cognizione di causa . |
(ANSA) ha scritto: |
16:23 TRADIZIONI: MUCCA LEGA NORD A BATAILLE SENZA SIMBOLI.
(ANSA) - AOSTA, 20 OTT - Bordeaux, la bovina di seconda categoria di Andrea Chabloz di Verrayes, è scesa ieri nell'arena della Croix Noire di Aosta, per la finalissima della Bataille de Reines, con al collo un 'campanaccio' su cui era raffigurato il Sole delle Alpi, simbolo della Padania, ma senza nastrini e foulard 'verdi' dell'iconografia del Carroccio. Sponsorizzata dalla Lega Nord, la bovina è stata eliminata fin dalle prime battute della finale. Il presidente del comitato organizzatore 'Amis Batailles de Reines', Bernard Clos, a margine della manifestazione ha commentato: "La politica deve restare fuori dai cancelli dell'arena. Non potevamo permettere che Bordeaux scendesse in campo con le decorazioni di un movimento politico. Il combat final è la festa degli allevatori e una tradizione che non deve essere strumentalizzata". L'annuncio di una bovina sponsorizzata aveva sollevato la scorsa settimana un'alzata di scudi da parte del Partito democratico, di VdA-Vive-Renouveau e del Comite de valdotains. "Accettiamo le regole seppure le riteniamo asssurde - ha commentato Sergio Ferrero, segretario regionale della Lega Nord - un foulard non, ripeto non cambia le cose". Sugli spalti della Croix Noire ieri era presente anche l'eurodeputato leghista Mario Borghezio. (ANSA). |
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erika ha scritto: |
NOI ERAVAMO AL CIRCO MASSIMO, BERLUSCONI AL MASSIMO PUO' ANDARE AL CIRCO! Ecco uno dei tanti striscioni.... Una manifestazione bellissima, ordinata e rispettosa. Un discorso pungente del nostro Segretario e tanti contenuti! In tutta risposta Berlusconi mette la maschera brutta e va all'attacco di Walter Veltroni. Teme che il Pd si ricompatti con l'Idv di Di Pietro, che non esita a definire «un uomo malvagio». E per non lasciarsi nessun sassolino nella scarpa col tacco, spara a zero anche sul Pd e sul suo leader. Per il Cavaliere infatti non c'è differenza. Non si può parlare, nessun dialogo è possibile. «Con una opposizione ragionevole e democratica sì, ma non con una opposizione del genere». Non si sa quale intenda, a parte un'opposizione che gli dia ragione. Mentre da «quella che c'è» gli sono arrivare «finora solo critiche infondate». E Walter Veltroni ha perso le elezioni che invece hanno consegnato il Governo al centrodestra: dunque «si rassegni», «pensi a riposarsi e ci lasci governare» GRAVISSIME QUESTE DICHIARAZIONI!!! E ringrazio il buon Silvio di non aver sganciato una bomba su tutti questi brigatisti, comunisti presenti al Circo Massimo. |
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Corriere della Sera ha scritto: |
Dall'opposizione il Pd crede alle riforme
L'istituzione di un'Agenzia per le amministrazioni pubbliche è merito della disponibilità della maggioranza Direttore, nel fondo del Corriere di sabato Angelo Panebianco presenta un Partito democratico preso nella tenaglia tra le iniziative riformiste del Governo e il conservatorismo della vecchia sinistra, soprattutto sulle riforme della scuola e delle amministrazioni pubbliche. Lo stesso Corriere, però, il giorno precedente, aveva dato conto di una vicenda diversa, nella quale è stato invece proprio il Pd a prendere l'iniziativa per primo e a dettare l'agenda in Parlamento: parlo del disegno di legge sulla valutazione e la trasparenza nelle amministrazioni pubbliche. Il 13 novembre la Commissione Affari Costituzionali ha approvato la prima riforma istituzionale di questa legislatura, frutto di un impegno parlamentare bi-partisan: un testo legislativo nato dalla fusione del disegno di legge del Pd, 5 giugno 2008 n. 746, con quello del Governo, n. 847, presentato tre settimane dopo. Non credo di dare una lettura faziosa o ingenerosa di questa vicenda, dicendo che i contenuti più incisivi e innovatori del testo varato in Senato sono tratti dal progetto del Pd. Mi riferisco, innanzitutto, all'istituzione di un'Agenzia centrale indipendente con il compito di garantire l'attivazione, l'indipendenza e l'efficienza di tutti gli organi, centrali e periferici, di valutazione delle diverse amministrazioni pubbliche; l'indipendenza della stessa Agenzia sarà garantita dalla necessità di un voto parlamentare favorevole molto ampio (due terzi) per la nomina del suo vertice. Essa dovrà anche controllare la bontà del metodo di valutazione e la confrontabilità degli indici di andamento gestionale che ne risultano, in modo che di ogni amministrazione si possa conoscere il grado di efficienza rispetto alle altre omologhe (e anche rispetto agli standard degli altri Paesi europei). Infine - ed è forse questa l'innovazione che avrà effetti più rivoluzionari, se attuata correttamente - la trasparenza totale: tutti i dati relativi a funzioni e servizi su cui le valutazioni verranno elaborate dovranno essere immediatamente disponibili on-line, in modo che chiunque possa non solo controllarne la veridicità e completezza, ma soprattutto elaborare direttamente la propria valutazione secondo criteri e metodi diversi. Il risultato dell'internal auditing e del civic auditingsi confronteranno annualmente, in ogni settore, in una public review, nella quale si discuteranno anche i nuovi obiettivi da fissare ai dirigenti. Ancora una volta, non vorrei che si pensasse che io stia esagerando in patriottismo di partito se dico che tutti questi contenuti della riforma sono frutto di una rielaborazione bi-partisan del progetto presentato dal Pd, mentre in quello del Governo essi o non c'erano, o erano soltanto accennati genericamente. Ma è proprio così: chiunque può constatarlo confrontando i due disegni di legge originari (sono disponibili entrambi nel mio sito sotto indicato). Bene: questo è quanto è accaduto - a tempo di record e nonostante il pessimo clima politico generale . in seno alla Commissione Affari Costituzionali del Senato. Ha potuto accadere per merito, certo, della disponibilità della maggioranza e soprattutto del Presidente della Commissione, Carlo Vizzini, a valutare con grande apertura tutte le proposte sul tappeto; ma per merito anche della bontà intrinseca delle proposte che il Pd ha presentato e sostenuto con forza, nonostante il duro scontro in atto sul piano sindacale per il rinnovo dei contratti del settore pubblico: per la prima volta si è vista, realmente operante, una piena autonomia reciproca tra sistema politico e sistema delle relazioni industriali. Quelle proposte, del resto, sono il frutto anche di esperienze concrete che alcune amministrazioni di centro-sinistra stanno già compiendo: mi riferisco per esempio a quanto sta facendo con successo, sul terreno della valutazione e della trasparenza, la Regione Lazio da un anno a questa parte. Si obietterà che, dopo avere votato «sì» su ciascuno degli articoli della nuova legge, il Pd si è astenuto nel voto finale: ma il maggior partito di opposizione non può non riservarsi, prima del giudizio definitivo, la valutazione del contenuto dei decreti delegati che il Governo emanerà nei mesi prossimi, nell'esercizio della delega che con la nuova legge gli viene conferita. Detto questo, concordo con Panebianco sul punto che altrettanta lucidità e incisività non si è ancora vista nell'iniziativa del Pd in altri campi di importanza vitale: per esempio in quello della scuola e dell'università, dove il ritardo iniziale sta essendo recuperato con un po' di affanno; e in quello del mercato del lavoro e del sistema del welfare, sul quale è in corso un dibattito molto aperto e intenso in seno al Pd, ma l'elaborazione programmatica registra un ritardo più marcato. Panebianco, però, deve convenire che neppure il centro-destra, in questi due campi, ha mostrato di possedere una strategia di riforma limpida, incisiva ed efficace: qui il ritardo è comune alle due parti. Anche su questi altri terreni, comunque, la sfida di Panebianco è pienamente raccolta. Pietro Ichino 17 novembre 2008 |
LaStampa ha scritto: | |
27 Febbraio 2009
REGIONE. CRISI ECONOMICA Il Pd chiede interventi nell’industria Rollandin: “Per ora sono adeguati”
Tra crisi economica e progetti futuri. Di questo si è anche occupato il Consiglio regionale che si è concluso mercoledì. Un’interpellanza del gruppo del Partito democratico ha proposto il tema della «crisi del settore industriale». Il consigliere Raimondo Donzel ha spiegato il perché: «La crisi che ha colpito il settore in Valle d’Aosta ed in particolare la Bassa Valle si è inasprita». Di qui la richiesta alla giunta «se intenda valutare ulteriori provvedimenti volti a contenere il disagio delle famiglie». Il presidente della Regione Augusto Rollandin ha risposto di ritenere che «gli strumenti messi ’’in campo ’’ siano adeguati a fronteggiare la crisi». Ha aggiunto: «Qualora si manifestassero difficoltà in settori non attualmente monitorati è ipotizzabile intervenire in modo celere utilizzando gli ammortizzatori in deroga, con una ulteriore integrazione degli accordi già in atto». In Valle d’Aosta, oltre agli ammortizzatori sociali nazionali, è stato predisposto un «Accordo quadro». Gli ammortizzatori sociali sono stati allargati ai dipendenti delle imprese coinvolte nell’accordo con più di 15 dipendenti, ai dipendenti della casa da gioco valdostana, agli apprendisti delle aziende fino a 15 dipendenti dei settori impianti a fune, metalmeccanico, editoria, stampa. |
(ANSA) ha scritto: |
16:58 CRISI: DONZEL, PROPOSTA ASSEGNO COERENTE CON RICHIESTE PD VDA
- AOSTA, 4 MAR - "Tempestività dell'iniziativa del Pd nazionale e sintonia con la richiesta di un analogo assegno di reinserimento che il Partito Democratico Valle d'Aosta aveva già proposto al Governo regionale parlando della necessità di misure urgenti contro la crisi industriale e la disoccupazione". E' quanto ha evidenziato oggi il segretario regionale del Pd Valle d'Aosta, Raimondo Donzel, dopo la riunione dei responsabili regionali del Pd con il nuovo segretario nazionale Dario Franceschini, alla quale ha partecipato questa mattina. "Al centro della riunione - riferisce una nota - le proposte del Pd a sostegno dei lavoratori, a partire dalla mozione con la quale i gruppi parlamentari democratici chiederanno al Governo l'istituzione dell'assegno mensile di disoccupazione per tutti coloro che abbiano perso il posto di lavoro a partire dal mese di settembre 2008 e che siano esclusi dall'attuale sistema di ammortizzatori sociali". (ANSA). |
l'Unità ha scritto: | |
Francheschini: «La crisi? Pronti a chiedere sacrifici ai parlamentari»
Bisogna aumentare le tasse ai ricchi? Dario Franceschini, intervistato da Matrix, dice che per ora, in una situazione di difficoltà come l'attuale, non si deve fare.
«Ma se arriverà il momento bisognerà chiedere un sacrificio ai ricchi e in primo luogo ai parlamentari, perché sarebbe giusto farlo». Il leader del Pd ha anche parlato dei sondaggi per dire di non essere affatto interessato alle previsioni: «Non guardo i sondaggi perchè ne trovo orrore, come trovo orrore per gli uomini politici che parlano non sulla base di quello che è giusto o sbagliato fare, ma sulla base delle previsioni che vengono fatte dai sondaggi». Franceschini ha detto che non guarderà i sondaggi fino alle europee. Ed ha aggiunto: «Ho parlato di evasione fiscale e qualcuno nel Pd mi ha tirato per la giacchetta ricordandomi che potremo dare fastidio a qualche categoria. Io ho risposto 'pazienzà, perchè se serve si deve fare anche questo». E riferito all'assegno di disoccupazione il leader del Pd ha detto: «La smettano di dire che l'assegno per i disoccupati non si può fare. Si può fare domani mattina. Ci hanno lavorato per mesi gente che ha una certa esperienza come Bersani, Letta e Damiano. hanno dimostrato - conclude - che si possono trovare 5 miliardi subito. altro che non si può fare». Invece l'obiettivo per l'europee è una «tenuta». «Alle europee - ha detto Franceschini - non si vince e non si perde, perchè non si vota per il governo nazionale, e i partiti hanno a volte delle variazioni anche di dieci punti. Ma se riuscissimo ad evitare che gli elettori del nostro campo prendano la strada dell'astensionismo o del voto di protesta verso altre forze del centrosinistra, per me sarebbe una soddisfazione personale, oltre che un bene per la democrazia». «Non mi interessano i sondaggi sui consensi al Pd alle prossime Europee. Nè so se otterremo il 22 o il 28%. Voglio solo che le europee e le amministrative siano la prima tappa del percorso che porterà alla sconfitta di Silvio Berlusconi». 04 marzo 2009 |
AostaSera.it ha scritto: | |
I “ricchi e poveri” in Consiglio regionale: i redditi dei 35 di piazza Deffeyes
Aosta - I più “ricchi” sono Massimo Lattanzi, Alberto Cerise, Leonardo la Torre. I più “poveri” Emily Rini, Alberto Bertin, Mauro Bieler. I dati dell’Anagrafe patrimoniale dei Consiglieri regionali di questa XIII lesiglatura relativa ai redditi dell’anno 2007.
La politica è una professione, a tempo pieno, con ingenti responsabilità in base all’incarico ricoperto nell’amministrazione pubblica e ben pagata. Inutile dire quanto l’aspetto economico sia spesso al centro delle attenzioni (i costi della politica) per invidia o polemica che sia. Per quanti arrivano a ricoprire incarichi pubblici, soprattutto di vertice, il salto non è indifferente, anche quello economico, e così capita che da un mese all’altro ci si ritrovi a fare il salto di fascia: parliamo di quella reddituale. Da quanto si evince, infatti, dall’Anagrafe patrimoniale dei Consiglieri regionali di questa XIII lesiglatura, pubblicata sul bolletino ufficiale della Regione autonoma Valle d’Aosta del 17 febbraio scorso e relativa ai redditi dell’anno 2007, alcune curiosità balzano all’occhio. Non tanto rispetto a quanto guadagnano gli amministratori regionali, di cui riportiamo il reddito imponibile, ma piuttosto rispetto al salto di “qualità della vita” che sembra aver toccato alcuni attuali consiglieri regionali che nell’anno di riferimento della dichiarazione reddituale non ricoprivano tale incarico. Nella classifica dei “ricchi e poveri” in Consiglio regionale si piazzano ai vertici: Massimo Lattanzi, Alberto Cerise, Leonardo la Torre seguiti a ruota da Anacleto Benin, Aurelio Marguerettaz, Luciano Caveri, Diego Empereur, Ennio Pastoret. Tra i più “poveri” figurano invece Emily Rini, Alberto Bertin, Mauro Bieler che, a conti fatti, con due mesi di stipendio da consigliere regionale hanno superato il reddito del 2007. Lattanzi Massimo euro 281.334 - Popolo della Libertà, consulente finanziario e manager bancario. E’ consigliere regionale dal 1998 Cerise Alberto euro 219.390 - Union Valdôtaine. Attuale Presidente del Consiglio regionale, Assessore alle Opere pubbliche nella scorsa legislatura ed ex dirigente regionale. La Torre Leonardo euro 186.511 - Fédération Autonomiste, assessore alle attività produttive nella scorsa legislatura, imprenditore di un'azienda aostana che fornisce servizi di sicurezza e sorveglianza Benin Anacleto euro 183.477 (nuovo consigliere) - Il Popolo della Libertà, fondatore del Tour Operator Eurotravel Marguerettaz Aurelio euro 168.665 - Union Valdôtaine , attuale assessore al Turismo, assessore alle finanze nella scorsa legislatura e commercialista. Caveri Luciano euro 161.386 - Union Valdôtaine, giornalista Rai e presidente della Regione nella scorsa legislatura Empereur Diego euro 156.499 (nuovo consigliere) - Union Valdôtaine imprenditore, sindaco di Sarre per 18 anni fino al 2008 ed ex presidente del Celva Pastoret Ennio euro 151.021 - Union Valdôtaine – Attuale assessore alle Attività produttive, assessore al Turismo nella scorsa legislatura ed ex sindacalista. Consigliere regionale dal 1998 Viérin Laurent euro 148.941 - Union Valdôtaine, assessore all’Istruzione e Cultura anche nella scorsa legislatura Isabellon Giuseppe euro 147.858 - Union Valdôtaine, attuale assessore all’Agricoltura, ingegnere elettrotecnico titolare di un’azienda agricola zootecnica Rollandin Augusto euro 130.545 (nuovo consigliere) – Union Valdôtaine, attuale Presidente della Regione, veterinario ed ex senatore Lanièce André euro 118.492 - Stella Alpina. Consulente fiscale. E’ consigliere regionale da più di 15 anni. Tibaldi Enrico euro 114.182 - Popolo della Libertà, giornalista ed ex editore radiotelevisivo Maquignaz Gabriele euro 106.751 - Union Valdôtaine, maestro di sci e albergatore. E’ consigliere regionale dal 2003 Comé Dario euro 103.767 - Stella Alpina, insegnante di educazione fisica, consigliere regionale dal 1998 Chatrian Alberto euro 100.986 (nuovo consigliere) - Vallée d’Aoste - Renouveau Valdôtain, architetto, maestro di sci ed ex sindaco di Torgnon. Viérin Marco euro 98.300 - Stella Alpina, consigliere regionale dal 1988 Prola Piero euro 95.041 (nuovo consigliere) – Union Valdôtaine, è dirigente regionale. E’ stato sindaco di Verrès per 13 anni, fino al 2008. Lavoyer Claudio euro 94.909 - Fédération autonomiste, archietetto e libero professionista, consigliere regionale dal 1988 Salzone Francesco euro 94.870 - Stella Alpina, ex presidente dell’Arer. E’ consigliere regionale dalla passata legislatura. Fontana Carmela euro 91.090 – Partito Democratico, già consigliere regionale nella scorsa legislatura, è stata assessore ai servizi sociali del comune di Aosta fino al 2006. Sindacalista della Cgil Rosset Andrea euro 83.841 (nuovo consigliere) - Union Valdôtaine, pensionato, ex funzionario della Regione. E’ stato per 13 anni sindaco a Quart, fino al 2008. Crétaz Alberto euro 81.617 (nuovo consigliere) - Union Valdôtaine, pensionato, sindaco di Pont-Saint-Martin per 15 anni fino al 2008 Zublena Manuela euro 70.902 (nuovo consigliere) - Union Valdôtaine, attuale assessore all’Ambiente, in precedenza responsabile del settore per la sorveglianza della qualità dell'aria dell’Arpa Cerise Giuseppe euro 69.963 (nuovo consigliere) - Vallée d’Aoste - Renouveau Valdôtain, sindaco di Fénis per 18 anni (fino al 2008) Agostino Salvatore (nuovo consigliere) euro 66.978 - Union Valdôtaine, ex impiegato delle poste ed ex assessore alle attività produttive del Comune di Aosta Louvin Roberto euro 65.048 (nuovo consigliere) - Vallée d’Aoste - Renouveau Valdôtain, avvocato e ricercatore universitario. E’ stato consigliere comunale ad Aosta fino al 2008. Rigo Gianni euro 49.446 (nuovo consigliere) - Partito Democratico, è stato consulente del Celva. Dal 1995 al 2005 è stato assessore comunale alle politiche sociali. Impérial Hélène euro 48.528 (nuovo consigliere) - Union Valdôtaine, medico presso l'U.B. di Chirurgia vascolare Zucchi Alberto euro 36.137 (nuovo consigliere) - Popolo della Libertà è broker assicurativo Donzel Raimondo euro 32.032 (nuovo consigliere) - Partito Democratico, insegnante di storia e filosofia e sindacalista della Cgil Morelli Patrizia euro 15.839 (nuovo consigliere) - Vallée d’Aoste - Renouveau Valdôtain, bibliotecaria e albergatrice Bertin Alberto euro 10.590 (nuovo consigliere) - Vallée d’Aoste - Renouveau Valdôtain - Responsabile del settore ricerche e fondo federalista della Fondation Emile Chanoux Bieler Mauro euro 12.565 (nuovo consigliere) - Union Valdôtaine, maestro, allenatore e istruttore di sci alpino Rini Emily euro 8.757 (nuovo consigliere) - Union Valdôtaine, agente di assicurazione Albert Lanièce, attuale assessore regionale alla Sanità, non è presente nell’elenco in quanto assessore tecnico e non consigliere regionale. L'attuale indennità di carica mensile lorda, uguale per il Presidente della Regione, gli assessori e i consiglieri regionali, ammonta a 8.195,55 Euro. A questa bisogna aggiungere un'indennità di funzione mensile lorda che per il Presidente della Regione è di 6.437 euro (+ un'indennità prefettizia di 585,18 euro), per gli assessori è di 4.505,90 euro, per il Presidente del Consiglio è di 6.437 euro, per il Vicepresidente del Consiglio è di 1.931,10 euro, per il Presidente di Commissioni/Consigliere segretario è di 965,55 euro. Sul totale delle indennità di carica e di funzione si applicano le trattenute ai fini fiscali che raggiungono lo scaglione dell'aliquota massima Irpef del 43%. A tale indennità si deve aggiungere la diaria mensile, pari a 2.685,97 euro per ciascun consigliere. Altro rimborso esente da imposizione fiscale è quello relativo al rimborso chilometro previsto per i soli consiglieri residenti oltre i 5 km da Aosta, il cui importo massimo non supera i 455,72 euro mensili. di Moreno Vignolini 06/03/2009 |
Citazione: |
06 Marzo 2009
La crisi Assegno ai disoccupati Richiesta anche in Valle Assegno mensile di disoccupazione per chi ha perso il lavoro ed è escluso dal sistema dgli ammortizzatori sociali. La proposta del Pd nazionale è stata al centro dell’incontro romano tra il segretario Dario Franceschini e i responsabili regionali. Per la Valle c’era il segretario Raimondo Donzel. Il suo commento: «Va segnalata la tempestività dell’iniziativa del Pd nazionale». Poi il riferimento alla situazione valdostana: «L’iniziativa illustrata da Franceschini è in sintonia con la richiesta di un analogo assegno di reinserimento che il Partito democratico Valle d’Aosta aveva già proposto al governo regionale parlando della necessità di misure urgenti contro la crisi industriale e la disoccupazione». |
(ANSA) ha scritto: |
15:31 CRISI: VALLE D'AOSTA, ALIQUOTA IRAP VERRA' ABBASSATA
- AOSTA, 9 MAR - Per fronteggiare la crisi economico-finanziaria la Giunta regionale della Valle d'Aosta abbasserà di un punto percentuale l'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive. Lo ha annunciato questa mattina l'assessore alle Finanze Claudio Lavoyer durante la conferenza stampa nella quale è stato presentato l'accordo tra Unicredit e Confidi Cts per l'aiuto alle piccole imprese dei settori del commercio e del turismo. Lavoyer ha spiegato: "Attualmente l'aliquota Irap è fissata in Valle d'Aosta al 3,9 per cento. Farla scendere al 2,9 per cento significa, per le aziende, ovvero un risparmio di circa il 25 per cento annuo". Il ritocco dell'Irap sarà inserito nel secondo disegno di legge che la Regione, dopo quello di febbraio, licenzierà entro la fine di aprile e che comprenderà anche l'innalzamento del regime 'de minimis' da 200 a 500 mila euro. L'abbassamento dell'aliquota verrà coperto, da parte dell'esecutivo valdostano, con uno stanziamento di circa 18-20 milioni di euro. (ANSA). |
giorgio ha scritto: | ||
Qualcuno continua a dire : "Il Pd VdA continua a pettinare le bambole" Sinceramente a me non sembra! |
(ANSA) ha scritto: |
10:47 CRISI: VDA; IDV, DIMEZZARE SETTIMANA LAVORATIVA
- AOSTA, 10 MAR - In alternativa alla cassa integrazione, l'Italia dei Valori della Valle d'Aosta propone il dimezzamento della settimana lavorativa con l'integrazione da parte della Regione della metà dello stipendio mancante, come ammortizzatore sociale. "La crisi economica c'é e comincia a sentirsi anche in Valle d'Aosta - spiega in una nota il movimento politico - 1700 lavoratori dell'industria su 3500 sono in cassa integrazione o in mobilità, +400 per cento rispetto all'anno scorso nella nostra regione". Con questa la proposta l'Idv intende "tenere le forze lavorative vitali e pronte a ripartire più rapidamente una volta passata la crisi. (ANSA). |
La Stampa ha scritto: | |
LAVORI PUBBLICI.LA DECISIONE
“L’aerostazione? Sarà più piccola”
SAINT-CHRISTOPHE «La Regione ha detto che si deve rimpicciolire l’aerostazione? Secondo noi quest’opera proprio non si deve fare». Ieri Enrico Girardi, portavoce del Comitato aeroporto sostenibile era a Voghera (Pavia) per volare. Trasferta verso scali di fuori Valle imposta agli appassionati di aliante come lui dopo la chiusura del Corrado Gex da quando sono iniziati i lavori di allungamento della pista. Domani alle 20,30, alla biblioteca comunale di Saint-Christophe, il Comitato ha organizzato un incontro pubblico. Titolo: «Incidenti aerei in prossimità degli aeroporti». Dice Girardi: «Spiegheremo cosa significa lo sviluppo del volo commerciale proposto per la Valle. Saranno presentati nuovi documenti sulla reale sicurezza degli scali con voli simili a quelli prospettati dalla Regione. Bisogna sviluppare l’aspetto turistico e sportivo del Gex, che attirerebbe appassionati da tutto il mondo, persone con buone capacità di spesa. A Voghera, nel fine settimana, volano ottanta velivoli. Non producono grandi numeri, ma nemmeno un debito». «E’ stata chiesta una diminuzione della volumetria dell’aerostazione - dice l’amministratore delegato di Avda, Aeroporto Valle d’Aosta, Piergiorgio Brunod - per questo abbiamo avuto un incontro con l’architetto Gae Aulenti». Avda è la società (51 per cento Air Vallée, il resto Regione) che gestisce l'aeroporto, che è di proprietà dell’amministrazione regionale. «I tecnici stanno valutando la questione - dice Brunod - per non stravolgere il progetto da un punto di vista architettonico, e perché bisogna rispettare rigide normative di sicurezza che riguardano i flussi di passeggeri all’interno di un aeroporto. Questo vale - conclude Brunod - per gli arrivi, le partenze, i controlli di sicurezza, lo smistamento bagagli e la suddivisione delle persone che provengono dall’interno o dall’esterno dei Paesi che fanno parte dell’area Shengen». Il progetto dell’aerostazione, che dovrebbe essere realizzata dove c’era il Palaceva, è stato affidato all’inizio del 2008 a Gae Aulenti. «Dovrò inserirla in una zona terribile da un punto di vista architettonico» aveva detto Aulenti a febbraio dello scorso anno, dopo il primo sopralluogo nella zona del Gex. Il tratto distintivo individuato sono otto torri alte 13,8 metri, unite da parti vetrate. Il progetto originario prevedeva tremila e 100 metri quadrati, con ristorante e caffetteria, aperti anche al di fuori degli orari di aeroporto. Un costo totale stimato in 8,5 milioni di euro. Lo studio Aulenti si era aggiudicato l’appalto per la progettazione con un ribasso del 36 per cento rispetto alla base d’asta, fissata in un 1,66 milioni. «A noi piace fare lavori pubblici - aveva detto Gae Aulenti dopo il primo sopralluogo in Valle - più di quelli privati». Lo studio Aulenti ha realizzato il progetto di un altro aeroporto italiano, quello di Perugia. «La nostra ambizione - aveva spiegato l’architetto - è di concepire un’opera che permetta di far riconoscere subito lo scalo di Aosta a un passeggero. Quindi diverso da tutti gli altri». GIANPAOLO CHARRÈRE |
(ANSA) ha scritto: |
01:01 SCONTO IRAP E AUMENTO 'DE MINIMIS' CONTRO CRISI IN VDA
(NOTIZIARIO ECONOMIA E LAVORO VALLE D'AOSTA) - AOSTA, 17 MAR - Dopo un primo pacchetto anti crisi approvato a febbraio, la Giunta regionale della Valle d'Aosta si appresta a varare un secondo disegno di legge per affrontare l'attuale congiuntura economica. Due le principali misure che verranno introdotte. Innanzitutto la Regione concederà ossigeno alle imprese valdostane abbassando di un punto percentuale l'Irap, portando l'aliquota dell'Imposta regionale sulle attività produttive dal valore attuale del 3,9 per cento al 2,9 per cento. "L'abbassamento dell'aliquota di un punto - chiarisce l'assessore alle Finanze Claudio Lavoyer - significherà per le aziende locali un risparmio di circa il 25 per cento". Per coprire finanziariamente lo sconto sull'Irap, la Regione stanzierà 20 milioni di euro. Il secondo provvedimento che verrà inserito nel disegno di legge riguarderà invece l'innalzamento da 200 mila e 500 mila euro della soglia del regime 'de minimis' sui contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese. Spiega ancora l'assessore Lavoyer: "La Giunta regionale sfrutta le opportunità messe a disposizione dalla Commissione europea che, recentemente, ha deciso di allentare i limiti imposti dalle norme sui cosiddetti aiuti di Stato e sulla concorrenza". L'Ue, come noto, limita gli aiuti concessi dagli Stati alle imprese in quanto incompatibili con il mercato comune, sul principio che, favorendo alcune organizzazioni o produzioni, risulti falsata la concorrenza a livello europeo. La situazione economica globale, tuttavia, ha fatto si che Bruxelles abbia innalzato (per il 2009 e per il 2010) l'ammontare massimo di contributi a fondo perduto che ogni impresa, italiana ed europea, può ricevere in un triennio. Il disegno di legge dovrebbe essere predisposto entro la fine di aprile, subito dopo l'approvazione del conto consuntivo e l'assestamento del bilancio regionale che garantiranno l'adeguata copertura finanziaria alle misure individuate. (ANSA). |
(ANSA) ha scritto: |
15:48 CRISI: BACCEGA, IMPORTANTE CHE MOZIONE PD DIVENTI LEGGE (ANSA) - AOSTA, 18 MAR - Esprimendo un giudizio positivo sull'approvazione della mozione del Pd tesa ad allentare il patto di stabilita, l'assessore alle finanze del Comune di Aosta, Mauro Baccega, sottolinea che "ora è importante che la il documento sia convertito in legge". Per Baccega il Parlamento "ha preso atto della grave difficoltà in cui versano i comuni, più volte sottolineata dall'Anci". La decisione della Camera, aggiunge l'assessore, "é un fatto sicuramente rilevante che non può che far bene all'economia in generale e ai Comuni e alle Province che potranno utilizzare gli avanzi di amministrazione anche per lavori di modesto importo per interventi da realizzare nell'anno in corso". Nel suo commento Baccega ricorda, infine, che "in Valle d'Aosta il Patto di Stabilità, per effetto del sistema delle Autonomie Speciali, prevede già delle deroghe al Patto deciso dal Governo". (ANSA). |
La Stampa ha scritto: |
Aumentano gli anziani che rubano cibo.
I giovani mirano su hi-tech e vestiti AOSTA Non esiste l’identikit del ladro, ma quello dei prodotti rubati sì. La pesante recessione ha svuotato le tasche, ma alimentato la fantasia. L’anziano pensionato con introiti da fame punta su prodotti alimentari; il giovane con uno stipendio ai limiti si autorifornisce, di preferenza, di prodotti elettronici; la ragazza ambiziosa e disoccupata misura il capo di abbigliamento sfizioso e si «dimentica» di passare alla cassa. Aggirare l’ostacolo-crisi? Un po’ di inventiva e il gioco è fatto. O, perlomeno, così sembra agli autori. «Pagano con 10 euro e poi, al momento del resto, giurano di averne dati 50 - dice Antonio Giorgi, titolare di quattro negozi -. Non parliamo di chi tenta di rifilarti soldi falsi o di chi armeggia intorno a prodotti costosi, crea confusione per infilarli in borsa e andarsene. Prima dell’estate acquisterò un congegno di ultima generazione che segnala gli euro taroccati». Nei super e ipermercati è stata intensificata la sorveglianza. Dispositivi elettronici all’avanguardia vengono posizionati negli angoli strategici, dove la legge lo consente. Il direttore del Carrefour di Pollein, Maurizio Pappalardo, è tranquillo. «I nostri ammanchi hanno percentuali ormai stabili. Una differenza inventariale intorno allo 0,50-0,60 per cento dovuta a furti, ma non solo. Rubare da noi costa una immediata denuncia. Lo sanno le persone che, alcuni giorni fa, sono state sorprese mentre tentavano di svignarsela con prodotti informatici dopo aver divelto la placca antitaccheggio. I nostri sistemi elettronici, sempre ultramoderni, e la professionalità delle guardie giurate consentono una sorveglianza capillare in tutti i reparti». I cittadini più colpiti dalle difficoltà economiche sono gli anziani con pensioni minime. Per molti di loro la tentazione di intascarsi un alimento dal costo alto è forte. Quando vengono sorpresi sono invitati ad «accomodarsi» alla cassa. Una figuraccia a cui, in genere, non segue la denuncia. Ci sono anche ladri insospettabili. Rubano confezioni di formaggio, prodotti nel banco dei «freschi», ma anche profumi. «Quando li cogliamo sul fatto li denunciamo. Il problema è vederli. Non sempre accade. Sovente assumiamo sorveglianti di rinforzo alle telecamere» dice Francesco Cannatà, titolare di supermercati a Sarre e St-Christophe. Al Gros Cidac di Aosta è in azione, da un po’ di tempo, il ladro di taglie di abbigliamento mirate. Ad oggi, rimane sconosciuto. Ma Alberto Celesia, uno dei titolari, smorza i toni: «I furti sono costanti. E nel 2008 non sono aumentati per l’intensificazione della presenza dei vigilantes. Bloccare il professionista del furto è difficile. Ci affidiamo all’elettronica sempre più sofisticata». «L’80 per cento dei furti viene commesso da extracomunitari. Rubano scatolame e alcolici -. dice Antonella Arnoldi, direttrice delle filiali Standa Superfresco -. Quando li scopriamo imponiamo loro di pagare la merce sottratta. Non abbiamo l’antitaccheggio, ma, in genere, i sorveglianti riescono a inquadrare i malintenzionati e li tengono d’occhio». I contratti stipulati fra gestori di negozi e l’Istituto di vigilanza All System, di Aosta, sono aumentati del 20 per cento rispetto agli scorsi anni. «Registriamo sempre maggiori investimenti nella sicurezza e sui sistemi di allarme - dice il direttore Mauro Giannini - che sono collegati con la nostra sede in attività per 24 ore su 24». SANDRA LUCCHINI |
giorgio ha scritto: | ||
Qualcuno continua a dire : "Il Pd VdA continua a pettinare le bambole" Sinceramente a me non sembra! |
La Stampa ha scritto: |
20 Marzo 2009
CRISI ECONOMICA Vda-Renouveau lanciano l’idea di un assegno ai disoccupati Il gruppo consiliare ne ha parlati ieri durante la riunione con i quattro sindacati Un «assegno sociale» garantito da fondi regionali per aiutare chi è più colpito dalla crisi. E’ la proposta avanzata ieri dal gruppo consiliare di Vdavive/Renouveau nel primo degli incontri che avranno come intercolutori le forze sociali, economiche e professionali della Valle d’Aosta per affrontare gli effetti della crisi sul tessuto produttivo e sull’occupazione regionale. Il gruppo di Vdavive/Renouveau ha incontrato i quattro segretari regionali di Cgil, Cisl, Savt e Uil. «Le misure adottate dal governo regionale come il bonus energie, gli ammortizzatori sociali, la sospensione dei mutui e le esenzioni tariffarie, che nell’aula del Consiglio regionale abbiamo approvato - dice il capogruppo Roberto Louvin - hanno carattere di provvedimento tampone, li avremmo voluti con carattere di maggiore generalità, più attenti ai giovani e agli anziani. Riteniamo perciò necessario introdurre altre iniziative a sostegno del reddito, per arginare la perdita del potere di acquisto delle fasce più deboli. Crediamo ci sia bisogno di uno strumento comune di monitoraggio degli effetti della crisi che sta colpendo oltre all’industria, il commercio ed i servizi con effetti devastanti». |
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(ANSA) ha scritto: |
12:52 SANITA': PD, UN TICKET NEVE PER FINANZIARE SOCCORSO SCI
(ANSA) - AOSTA, 25 MAR - Istituire un biglietto o un abbonamento agli sport della neve per finanziare il sistema del soccorso sulle piste da sci. La proposta, formulata dal Pd, è stata presentata oggi al Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Intervenendo sul disegno di legge relativo al sistema regionale di emergenza-urgenza sanitaria, Gianni Rigo (Pd) ha citato l'attività dei centri traumatologici attivi nelle maggiori stazioni invernali della Valle d'Aosta. "Nei centri la prestazione è a pagamento - ha spiegato - e se non vuol pagare l'infortunato deve farsi portare al pronto soccorso. Ciò stride nei confronti di un servizio di emergenza efficiente ed efficace". Secondo Rigo, l'introduzione di un ticket di pochi euro consentirebbe di garantire "prestazioni gratuite con la certezza che l'intervento effettuato dai sanitari è il più appropriato" ed inoltre "può assicurare l'operatività dei centri medesimi sette giorni su sette". Infine, il ticket della neve "permetterebbe di presentarci nella prossima stagione invernale con un'opzione in più rispetto all'offerta turistica generale". (ANSA). |
La Stampa ha scritto: |
27 Marzo 2009
VOTO DI ASTENSIONE Ministero Turismo, l’Uv nicchia Louvin: «E’ la svolta a destra» La «svolta a destra» dell’Uv evocata dopo il Conseil Fédéral è approdata in Consiglio regionale, sulla scia di una risoluzione di VdaVive/Renouveau centrata sulla riproposizione del ministero del Turismo da parte di Berlusconi. Il provvedimento ha avuto il voto favorevole di Pd e VdaVive/Renouveau, ma è stato bocciato dalle 25 astensioni di una maggioranza (Uv, Stella alpina, Fédération) rinforzata dal Pdl. L’assessore al Turismo Aurelio Marguerettaz aveva chiesto di ritirare la risoluzione: «Anticipa troppo i tempi. Si vuole anteporre lo scontro politico rispetto alla sostanza». Roberto Louvin, uno dei firmatari della risoluzione, ha «letto» la richiesta di rinvio come «la conferma di una svolta a destra dell’Uv. Il balletto inscenato per non decidere nulla contro il governo ha lo scopo di non infastidire le manovre di uno spostamento a destra che è ormai lampante. Ma certi principi non sono negoziabili. Ricordiamoci che nel 1991 il Consiglio valdostano era stato tra quelli che avevano promosso il referendum a favore della soppressione del ministero del Turismo». A questo punto è intervenuto Augusto Rollandin: «L’intervento di Louvin offre la giusta chiave di lettura della risoluzione. Dalle sue parole emerge in modo chiaro che il documento non mira solo a contrastare la rinascita del ministero ma, soprattutto, a rinfocolare l’ipotesi della svolta a destra dell’Uv e a cercare di scoprire con chi andrà alle Europee. Non c’è trippa per i gatti, sul ministero non facciamo marcia indietro ma non ci adeguiamo, continuiamo a difendere le prerogative dell’autonomia. Siamo però convinti che una presa di posizione sia prematura». |
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28 Marzo 2009
Le assenze per malattia Il governo dice “No” alla legge Brunettina Ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma regionale AOSTA L’aveva preannunciato Massimo Lattanzi nell’aula del Consiglio regionale, in sede di approvazione della legge sul pubblico impiego. «Verrà impugnata dal governo davanti alla Corte Costituzionale» erano state le parole del capogruppo Pdl. E così è stato, anche se non servivano particolari doti di veggenza nel prevedere il «muro contro muro» tra Aosta e Roma sul tema della «Brunettina», la legge regionale 5 votata il 28 gennaio dal Consiglio regionale per modificare le nuove regole varate dal ministro berlusconiano in materia di assenze per malattia nel pubblico impiego. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto, ha impugnato ieri la «Brunettina» chiedendo il pronunciamento della Corte Costituzionale. Il testo targato Aosta è formato da 6 articoli che modificano la legge 133 del 6 agosto 2008, la «Brunetta» appunto. Le differenze di vedute che emergono dai due provvedimenti sono assai marcate e, come spesso accade in questi casi, la battaglia è tutta sulla competenza. Il ministro per la Funzione pubblica lo aveva già annunciato proprio a La Stampa: «La legge vale per tutta Italia, comprese le Regioni a Statuto speciale». Di avviso opposto giunta e maggioranza valdostane. Luciano Caveri aprì così il suo intervento in aula che spiegava il disegno di legge: «La giunta ha ritenuto di esercitare le competenze statutarie in materia di ordinamento degli uffici e di stato giuridico ed economico del personale, pur in assenza di una linea unanime delle autonomie differenziate». D’accordo nel votare il provvedimento Uv, Stella alpina e Fédération, appoggiati da parte dell’opposizione (Pd e VdaVive/Renouveau) con l’astensione. Uniche voci fuori dal coro, più che scontate, quelle del centrodestra. Il Pdl, sempre attraverso Lattanzi, oltre a prevedere il ricorso del governo, aveva spiegato: «La “Brunetta” è una legge di finanza, perciò non è di competenza della Regione. Come Valle d’Aosta andiamo incontro a una sconfitta, con la scelta fatta dalla maggioranza può partire un messaggio devastante e si mettono i dipendenti di scuola e sanità nella condizione di lavoratori di serie B». La distinzione fatta in aula due mesi fa da Lattanzi non è di poco conto, perché le due categorie (scuola e sanità) hanno una contrattazione che fa riferimento allo Stato, di conseguenza rientrano nelle norme della «Brunetta», assai più rigide rispetto a quelle votate dal Consiglio Valle. In particolare, il governo ha imposto l’obbligatorietà della visita fiscale fin dal primo giorno di assenza, mentre la Valle d’Aosta ha deciso che sia facoltativa, salvo far scattare l’obbligo in caso di assenza continuativa per almeno dieci giorni. «Puniamo i fannulloni, non gli ammalati» aveva detto in aula Raimondo Donzel, Pd. Altra differenza tra legge Brunetta e «Brunettina» è la fascia oraria di reperibilità del lavoratore. Per il ministro, l’ammalato deve restare in casa dieci ore e mezza (dalle 8,30 alle 13 e dalle 14 alle 20), mentre in Valle d’Aosta può limitarsi a 6 ore (dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 20). Quest’ultimo punto è stato spiegato dalla giunta Rollandin con la necessità di tutelare chi vive lontano dai centri abitati oppure nelle vallate laterali, perché avrebbe una sola ora a disposizione per poter adempiere a necessità urgenti, vedi l’approvvigionamento alimentare o l’acquisto di medicinali. Tra Aosta e Roma sono diverse anche le riduzioni sullo stipendio: nei primi 10 giorni secondo Brunetta, nei primi 5 per Rollandin. Ora deciderà la Corte Costituzionale. |
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(ANSA) ha scritto: |
10:36 PD: VDA;PROPOSTA LEGGE PER FONDO SOLIDARIETA' VITTIME LAVORO
(ANSA) - AOSTA, 28 APR - Con la nomina del relatore, Raimondo Donzel, è iniziato nella Commissione 'Servizi Sociali' del Consiglio regionale l'iter per la discussione in aula della proposta di legge del gruppo Pd in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro con la quale è prevista, tra l'altro, l'istituzione di un fondo di solidarietà per i familiari delle vittime sul lavoro. A novembre, su iniziativa del Pd, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una mozione che impegna il governo regionale a presentare un ddl in tal senso. "Trascorsi cinque mesi senza che sia stato presentato un articolato di legge, abbiamo ritenuto opportuno - ha commentato la capogruppo, Carmela Fontana - di presentare una nostra proposta con l'obiettivo di sollecitare il dibattito e giungere al più presto all'approvazione di aula di un provvedimento che colmi una grave lacuna legislativa". La proposta di legge prevedere "la promozione di iniziative atte a realizzare un effettivo coordinamento fra tutti i soggetti pubblici e privati ai quali sono affidati compiti in materia di prevenzione degli infortuni e sicurezza dei luoghi di lavoro". Il presidente della Commissione (Pd) ha osservato che dal rapporto annuale dell'Inail risulta che in Valle d'Aosta, nel 2007, le denunce di situazioni illegali sono state 2387, in diminuzione rispetto al 2006 e al 2005 - rispettivamente 2591 e 2665. I morti sul lavoro nel 2007 sono stati tre; nel 2006 cinque e nel 2005 due. Nel 2007, gli infortuni in agricoltura sono stati 205, di cui uno mortale; nell'industria e nei servizi 2172, di cui due mortali. (ANSA). |
La Stampa ha scritto: |
03 Maggio 2009
EUROPEE. SANDRO BORTOT CANDIDATO PER FALCE E MARTELLO “Basta con l’Uv che cambia pelle” «Autonomia, Resistenza, Statuto speciale. Noi della lista ’’Anticapitalista e comunista’’ vogliamo andare in Europa per difendere questi principi. Basta con l’Europa delle banche, del liberismo sfrenato che ha portato il mondo sull’orlo della bancarotta, basta con lo strapotere, che prevarica il Parlamento europeo, della Commissione e degli euroburocrati e basta con una Union Valdôtaine che cambia pelle secondo le convenienze e si allea con il centro destra di Silvio Berlusconi e dei post-fascisti». Parole di Alessandro Bortot, candidato all’Europarlamento nella lista con il simbolo della falce e martello. Bortot parla il 1° maggio all’Espace Populaire nel giorno (scelto non certo a caso) della presentazione in Valle della lista che ha i componenti di base in Rifondazione comunista e nei Comunisti italiani. «In un momento di crisi globale - dice ancora Bortot seduto accanto a Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione - dobbiamo tornare a puntare sul mondo del lavoro, sul primato dei lavoratori. La mia candidatura vuole essere un ennesimo tentativo di realizzare il sogno di vedere, almeno nel voto per le Europee, una sinistra unita». Paolo Ferrero aggiunge i suoi «basta» a quelli di Bortot. «Basta affidare le leve dei comando a chi, come la grande finanza, ha portato il mondo sull’orlo del baratro. Vogliamo un’Europa che includa e non che escluda. Per questo chiediamo un voto alla sinistra vera, a chi nell’Europarlamento si schiererà sempre con il mondo del lavoro, con il popolo dell’Europa e non con i banchieri senza se e senza ma». Poi la polemica con il segretario Pd, Dario Franceschini, a proposito del «voto utile». Per Ferrero «Franceschini dimentica troppo sovente che l’avversario da battere non è la sinistra che noi rappresentiamo ma Silvio Berlusconi e il centro destra. Troppe volte il Pd ha votato con il governo provvedimenti contrari all’interesse dei lavoratori. Questa è la dimostrazione che oggi il ’’voto inutile’’ è quello al Pd» |
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Allarme per la 'questione operaia'
Gli operai votano a destra. Non è una novità assoluta: il "sorpasso" era già avvenuto alle elezioni dello scorso anno quando per il 31,6 per cento scelsero il Pdl e per il 28,3 il Pd. Ma adesso la situazione - stando almeno all'ultimo sondaggio Ipsos pubblicato oggi dal Sole 24 ore - è diventata drammatica. Il voto operaio di destra "doppia" infatti quello democratico: 43,4 per cento contro il 22,4. Dai rilevamenti Ipsos c'è più di un motivo di allarme per il Pd e il centrosinistra. Pdl e Lega supererebbero assieme la soglia del 50 per cento: 40 per il partito del premier, 10,3 per quello di Bossi. Il Partito Democratico si attesterebbe al 26,2 per cento, Di Pietro al 9, l'Udc sale a 6 per cento, mentre il duello nella sinistra radicale vedrebbe avanti Rifondazione-Pdci col 3,5 rispetto al 2,5 di Sinistra e Libertà. Tra le categorie sociali, il Pd "mantiene" solo gli studenti (33,3 per cento, contro il 31,3 del Pdl) e gli impiegati e insegnanti (29,2 contro il 28,8 ). Per quanto riguarda il sesso la maggioranza dei suoi elettori sono donne, così come accade - e ancora più marcatamente - per il Pdl. Il partito di Berlusconi è in maggioranza tra le professioni elevate, i lavoratori autonomi (addirittura il 57,2 contro il 15,1), le casalinghe (50 a 20,2) e addirittura tra pensionati (38,7 a 33,4) e disoccupati (39,8 a 19,3). 03 maggio 2009 |
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15:40 RIFIUTI: DONZEL (PD), NECESSARIO CALO PRODUZIONE RIFIUTI (V.'RIFIUTI: COMITATO RIFIUTI ZERO, BENE...' DELLE 10.09) (ANSA) - AOSTA, 28 MAG - "Qualsiasi scelta futura in tema di smaltimento rifiuti non potrà prescindere da un deciso aumento della raccolta differenziata su tutto il territorio regionale e da politiche volte alla riduzione della produzione di rifiuti". E' quanto sostiene, in una nota, il segretario regionale del Pd, Raimondo Donzel, che esprime "soddisfazione" per la decisione dell'assessore regionale all'Ambiente di abbandonare il progetto di costruzione di un inceneritore "in favore di una tecnologia di smaltimento più innovativa e attenta alla salute dei cittadini". "Il metodo di lavoro più volte sollecitato dal Partito Democratico - sottolinea Donzel - sta dando i suoi frutti. A più riprese avevamo chiesto alla Giunta di aprire un confronto tra tutte le forze politiche valdostane, i comitati e le associazioni di cittadini, allo scopo di riconsiderare scelte che giudicavamo avventate". "La nostra proposta - continua Donzel - è quella del confronto senza preconcetti e senza scontri ideologici, per costruire insieme la migliore strategia possibile per risolvere un problema reale, come quello dello smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta, che coinvolge anche la salute dei cittadini". (ANSA). |
AostaSera.it ha scritto: |
Politica
Si farà il confronto tra i candidati valdostani alle elezioni europee Aosta - Mercoledì 3 giugno prossimo alle 17 presso l'Hostellerie du Cheval Blanc si confronteranno Giuseppina Foderà, Aurelio Marguerettaz, Alessandro Bortot, Lorella Vezza e Raimondo Donzel. Robert Louvin ha declinato l'invito per impegni elettorali in Piemonte. Alla fine un pubblico confronto tra i candidati valdostani alle elezioni europee del 6 e 7 giugno prossimo si farà. Ci saranno tutti meno uno. Roberto Louvin, della lista n° 11 delle comunità alpine ha declinato l'invito e non prenderà parte al dibattito. "In questo mio decisione non c'è nessuna polemica con gli organizzatori - ci tiene a sottolineare Louvin - e non ho niente in contrario sull'iniziativa. La mia è una lista che non compete solo in Valle d'Aosta: io mercoledì sarò in Piemonte e non posso stravolgere, all'ultimo minuto, un calendario di appuntamenti elettoriali molto serrato e chiuso da tempo". Tutti gli altri ovvero Giuseppina Foderà della Lega Nord, Aurelio Marguerettaz dell'Union Valdôtaine, Alessandro Bortot di Rifondazione comunista, Lorella Vezza dell'Italia dei Valori e Raimondo Donzel del Partito democratico si confronteranno in un incontro pubblico fissato per mercoledì 3 giugno prossimo alle 17 presso l'Hostellerie du Cheval Blanc ad Aosta. A promuovere l'incontro è Giuseppe Rollandin, dell'associazione 360°, conosciuto in Valle per essere uno dei promotori del Pd che modererà anche gli interventi dei candidati. di Nathalie Grange 29/05/2009 |
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APPUNTAMENTI EUROPEE
Scritto da Eleonora giovedì 21 maggio 2009 26 maggio 2009 Iniziative elettorali: Raimondo Donzel giovedì 28 maggio in provincia di Como. Il segretario del Pd VdA invitato a San Fedele Intelvi (CO) dal locale circolo Pd. Il segretario del Partito Democratico della Valle d’Aosta, Raimondo Donzel, parteciperà nella serata di dopodomani, giovedì 28 aprile, ad una iniziativa elettorale a San Fedele Intelvi, in provincia di Como. Donzel è stato invitato dal circolo Pd ‘Enzo Biagi’ della Val d’Intelvi a intervenire in qualità di candidato proveniente da una regione di montagna, nell’ambito dell’incontro pubblico dal titolo ‘Un’Europa più vicina ai cittadini’. L’incontro con gli elettori si terrà presso la sala della biblioteca della Comunità montana Val d’Intelvi, a San Fedele Intelvi, a partire dalle ore 20.45. Insieme a Donzel interverranno Codo Rossano, portavoce del circolo Pd ‘Enzo Biagi’, e Luca Gaffuri, consigliere regionale Pd della Lombardia. |
giorgio ha scritto: | ||
Ecco un partito a cui dare fiducia, un partito i cui valori sono rimasti intatti. Welfare, sociale, solidarietà...mai lasciare soli i più esposti e i più deboli, in una società come questa che ha la facoltà di renderti muto e invisibile che appunto riesce a silenziarti e a nascoderti persino ai tuoi simili, magari un pò più fortunati e meno morti. |
AostaSera.it ha scritto: |
Lavoro Morti bianche: il Pd ritira la proposta di legge: “non ci interessa essere i primi della classe" Aosta - Il Pd che con una mozione approvata all’unanimità aveva richiesto alla Giunta una legge a favore delle famiglie vittime degli incidenti sul lavoro ritira la propria proposta lasciando andare avanti a proposta della Giunta regionale Passaggio in V Commissione il 22 giugno e in Consiglio regionale il 15 e 16 luglio. Sono queste le due tappe principali relative al disegno di legge promosso dalla Giunta regionale e relativo agli interventi in favore delle famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro. "Un disegno di legge approfondito e complesso che sosterremo forse pur con qualche emendamento” Parole di Gianni Rigo (Pd), presidente della V commissione consiliare Servizi sociali durante la conferenza stampa indetta in mattinata per annunciare il ritiro, sulla stessa materia, della proposta di legge del Pd. Il Pd aveva presentato il 27 novembre dell’anno scorso in Consiglio regionale una mozione, approvata all’unanimità, in cui si sollecitava la Giunta regionale a predisporre un disegno di legge che prevedesse un fondo nazionale di solidarietà per le famiglie vittime degli incidenti sul lavoro e si promuovessero iniziative di coordinamento sulla prevenzione. Due i binari che la sollecitazione del Pd, che aveva a sua volta impostato un disegno di legge in materia, voleva perseguire: riconoscere l’importanza del lavoro ed essere più vicini ai familiari delle vittime sul lavoro. “La proposta della Giunta, che sarà sottoposta all'analisi delle parti sociali, sembra prevedere al suo interno diversi elementi di approfondimento e di garanzia a favore delle famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro – ha continuato il consigliere regionale Raimondo Donzel – ad esempio assegni di studio e contributi allo studio fino all’Università. Ritiriamo la nostra proposta di legge perché focalizzarsi su un’unica proposta significa velocizzare i tempi, e poi non ci interessa essere i “primi della classe”, l’importante è che la legge ci sia, la consideriamo un passo in avanti positivo e auspichiamo in futuro interventi ancora più organici”. di Moreno Vignolini 01/06/2009 |
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14 Giugno 2009
I SINDACI A FINE CORSA TEORIZZANO UNA CASTA Sindaco a vita. Senza esagerare, cioè senza scomodare un complicato ricorso al diritto divino, si potrebbe rispolverare il diritto dinastico. Così, tanto per eliminare procedure complesse. I sindaci, anzi diciassette di loro, hanno firmato un documento che eviti il limite dei mandati. E’ pur vero che sul concetto di limite ci si straccia le vesti da tempo perché di mezzo c’è (questo sì) un diritto importante, quello dell’elettorato attivo e passivo, di votare e di essere votati in modo paritario. Si sa che la riforma delle elezioni comunali s’impone, i Consigli sono svuotati. La conseguenza è che sono sempre meno i cittadini intenzionati a prestare servizio politico-amministrativo nelle assemblee comunali. Tanto varrebbe, se non fosse un po’ illegittimo, istituire un sindaco-podestà eletto dal popolo che si scegliesse poi alcuni collaboratori e lasciar perdere i Consigli inutili. «Potere al popolo». I diciassette sindaci che non vogliono limiti temporali di mandato non lo scrivono, ma il concetto è questo: sia il cittadino, cioè, a decidere se il sindaco debba o meno continuare a farlo. Non la legge, che deve invece riformare il modo di votare perché le assemblee diventino di nuovo centrali, importanti. Piccolo paradosso, come quello di continuare ad additare il male della politica nella virata evidente da servizio a professione e nell’assenza di ricambi. E allora? Come conciliare il sindaco a vita con la necessità di rinnovamento e di ritorno allo spirito di servizio? Meglio istituire una Casta. O c’è già? Enrico Martinet |
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17 Giugno 2009
COMUNI. RIFORMA DEL SISTEMA ELETTORALE L’ULTIMATUM DEL PD Raimondo Donzel “Il limite dei mandati non si tocca” AOSTA Nessun voto, non ce n’è stato bisogno: l’assemblea dei sindaci ha respinto il «Documento dei 17» che intendeva eliminare i limiti dei tre mandati. I firmatari con Riccardo Bieller di Pré-St-Didier sono i primi cittadini di Arvier, Brissogne, Champdepraz, Donnas, Doues, Introd, Issogne, La Thuile, Pollein, Roisan, St-Denis, St-Nicolas, Saint-Pierre, Bosses, Valgrisenche e Villeneuve. «Tutto deve restare com’è», dice Elso Gerandin, presidente del Celva (Consorzio degli enti locali). Motivo del no ai 17? «Questione delicata - risponde il presidente -, abbiamo deciso di fare un documento e ci siamo dati almeno un giorno di tempo. L’idea espressa da 17 sindaci era solo una base di discussione». Per il Celva, la legge numero 54 sul limite dei mandati «non deve essere toccata». E’ previsto che il sindaco di Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti (soltanto Aosta) non possa superare i due mandati, per gli altri il limite è di tre. Per limite dei mandati si intende ricoprire la carica in modo consecutivo e per l’intera durata delle legislature. E’ possibile candidarsi come sindaco per il terzo o quarto mandato nel caso che uno dei precedenti non abbia superato i 2 anni, 6 mesi e un giorno. Questione chiusa. La Regione ha però cominciato il dibattito in commissione sulla riforma della legge elettorale comunale che ha introdotto il sistema maggioritario, l’elezione diretta di sindaco e vicesindaco. Riforma che ha una volontà politica trasversale, in quanto la partecipazione dei cittadini alla vita politico-amministrativa dei Comuni è calata. In molti è stata presentata un’unica lista di candidati, riducendo la possibilità di scelta e eliminando il ruolo dell’opposizione. Su questo il Celva si era già espresso. «Sì - dice Gerandin -. La nostra indicazione è di cambiare la legge elettorale il meno possibile. Fra queste modifiche avevamo indicato di abbassare il numero minimo di candidati per lista che adesso è pari ai seggi dei Consigli. In questo modo pensiamo si possa in parte ovviare al problema della presentazione di una lista unica». Fra i rilievi fatti all’attività politico-amministrativa dei Comuni c’era anche la scarsa partecipazione al dibattito, un senso di impotenza dei consiglieri. «Vero - dice il presidente del Celva -. Per controbattere a questo fenomeno però crediamo non serva riformare la legge, quanto piuttosto gli Statuti dei singoli Comuni, in modo che l’assemblea riacquisti un ruolo di centralità».
Raimondo Donzel “Gli autonomisti vogliono spartirsi potere e territorio” Sa cos’è questa proposta di parecchi sindaci di eliminare i limiti del loro mandato? Una spartizione di potere degli autonomisti, dall’Union a Vda Vive-Renouveau. Tutto qui». Raimondo Donzel, segretario del Pd, dice di non poter accettare una «follia simile». Perché? «In un sistema maggioritario, cioè con l’elezione diretta di sindaco e vicesindaco da parte dei cittadini, ci deve essere il limite di mandato. E’ un principio fondamentale. Il rischio è di lasciarsi andare al populismo, la fine della democrazia». E’ in corso una riforma della legge elettorale per i Comuni. «Appunto. Se n’è già parlato nella prima commissione regionale. Non vorremmo che il confronto sia limitato soltanto ai mandati. In realtà è problema neppure da porre». In che senso? «Perché è un’evidente contraddizione. Partiti e movimenti si autodisciplinano per promuovere il ricambio politico e evitare il perdurare delle cariche elettive e poi andiamo a discutere suoi mandati dei sindaci, cioè su persone scelte dai cittadini? Ma non scherziamo». Nei piccoli Comuni però il ricambio è complicato. «Un sindaco eletto per 15 anni deve essere in grado di farsi un’eredità politica. In Valle, a differenza delle altre regioni, il limite dei mandati è di tre, non di due. Mi pare sia sufficiente. Oltre a quello della buona amministrazione rientra nei suoi doveri far crescere la cultura politica del suo Comune». La riforma però è in discussione. «Certo e per noi il limite è l’autunno. Non vorremmo che di questi temi si parlasse in campagna elettorale. Noi abbiamo la nostra proposta, ma non l’abbiamo depositato perché crediamo che occorra discuterne tutti insieme. Queste riforme non si fanno a colpi di maggioranza». E che proposte avete? «Occorre rendere possibile la presentazione di più liste per il principio del pluralismo politico. La gente deve essere riavvicinata». Come? «Con un sistema elettorale che sia maggioritario e preveda più equilibrio tra forze di maggioranza e quelle di minoranza, una rappresentanza equilibrata, insomma». Significa introdurre una sorta di correzione? «Non mi pare corretto un meccanismo del ‘’prendo tutto io se ho un voto in più dell’avversario’’. E questo avviene con l’attuale sistema, chi vince ha l’80 per cento dei seggi che abbia uno o cento voti in più». Che cosa fare, allora? «Decidere di fare un confronto aperto e leale. Un dibattito approfondito e certo non limitato al problema del mandato del sindaco. Non è questione di spartizione di potere sul territorio, ma di democrazia». ENRICO MARTINET |
La Stampa ha scritto: |
A La Salle sparisce l'opposizione LA SALLE Per la seconda volta nel giro di pochi mesi, l’opposizione di La Salle ha disertato il Consiglio comunale. Risultato? Le mozioni e le interrogazioni presentate sono state nuovamente rinviate. Tra queste anche un’interrogazione relativa alle «nuove scuole elementari» che, dopo la denuncia di un genitore, erano diventate oggetto di vivaci discussioni sui giornali e in paese. Le scuole, inaugurate a gennaio e costate quasi 4 milioni di euro, erano finite al centro delle polemiche a causa di alcuni problemi: giardino ancora inutilizzabile, corridoi troppo stretti, porte che cadevano e altro ancora. Diverse le giustificazioni che il gruppo di minoranza ha avanzato per le due assenze consecutive. Nel corso dell’ultimo Consiglio, il sindaco Cassiano Pascal ha letto le due lettere con le quali i consiglieri spiegavano la loro assenza. La prima volta il problema era l’orario. L’assemblea di aprile era stata fissata per le 10 del mattino, orario non consono agli impegni lavorativi dei consiglieri. Altro problema era la forma dell’ordine del giorno. «Varie interrogazioni della minoranza», vi si leggeva. Formula ritenuta troppo varia, «anche considerato che l’assemblea è aperta e rivolta al pubblico», spiegava la minoranza nella lettera. Questa volta, invece, il Consiglio è stato convocato per le 21 di martedì, e le sei interrogazioni dell’opposizione erano indicate chiaramente. Ma, «per impegni inderogabili presi in precedenza da tre consiglieri su quattro» è stato chiesto il rinvio della discussione. Semplice coincidenza? Nicola Siddi, capogruppo di minoranza, giura di sì. La giustificazione ufficiale sarebbe quella reale. Il sindaco Pascal, non senza ironia, dice: «Se facciamo il Consiglio alle 10 non va bene, alle 21 nemmeno. A questo punto sono un po’ in difficoltà, non saprei a che ora convocarlo la prossima volta». Nel frattempo i problemi alla scuola elementare rimangono, come hanno confidato alcuni genitori e maestre presenti all’assemblea: «Dall’ultima riunione non è cambiato molto. Abbiamo ricevuto molte promesse, ancora pochi i fatti». E alle porte che continuano a cadere si è aggiunto, proprio l’ultimo giorno di scuola, anche un estintore. Il Consiglio ha approvato all’unanimità il rendiconto dell’esercizio 2008, nonché una variazione al bilancio pluriennale. Sono previsti 20 mila euro per l’acquisto degli arredi per l’asilo nido. «La Regione - aggiunge il sindaco - ci ha concesso un contributo di 500 mila euro per la sistemazione degli acquedotti». E’ attivo a St-Pierre, nel consultorio, uno sportello dove è possibile prenotare esami del sangue, visite, conoscere la tariffa di prestazioni, iscriversi al Servizio sanitario, scegliere il medico di famiglia, informarsi sull’assistenza nei Paesi stranieri, ottenere il tesserino di esenzione ticket per patologia e reddito. Nello servizio è possibile anche presentare domanda di rimborso e avere indicazioni sui servizi nei vari Distretti. Lo sportello è aperto da martedì a venerdì dalle 8 alle 13, lunedì dalle 13 alle 15. CRISTIAN PELLISSIER |
La Stampa 03 Luglio 2009 ha scritto: | |
La posta dei lettori. Piazza Chanoux 28/A. e-mail: Il limite di 3 mandati mi trova d’accordo Se c’è qualcuno che «gioca con le parole» quello non sono io. Ritengo di essere corretto e pretendo correttezza dagli altri. Da anni ripeto, a tutti coloro che me lo chiedono, che sono d’accordo con il mantenimento del limite dei tre mandati. Ho avuto il piacere di potermi esprimere in tal senso in un incontro informale con quasi tutti i sindaci al terzo mandato, il 26 maggio. Sono stato fuori Valle dal 6 al 21 giugno e non ho ricevuto telefonate in merito e non leggo la posta elettronica quando sono in ferie. Al rientro leggo sui giornali che sono uno dei 17 sindaci che hanno scritto al Celva con l’intento di togliere il limite dei tre mandati... Portate pazienza, ma credo di avere il diritto, per lo meno, di chiarire la mia posizione, di cui sono testimoni almeno una decina di sindaci presenti il 26 maggio, Bieller compreso. PAOLO GIPPAZ Sindaco di Pollein |
AostaOggi.it ha scritto: |
Pd: "Otto organizzazioni mafiose sono presenti in VdA"
AOSTA. Sono otto le organizzazioni criminali di stampo mafioso presenti ed attive in Valle d'Aosta. Lo affermano Gianni Rigo e Davide Donzel (Pd) in una interpellanza che sarà discussa in Consiglio regionale mercoledì e giovedì prossimi. I due consiglieri citano la relazione della "Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare". Nell'interpellanza, Rigo e Donzel ricordano i recenti quattro arresti compiuti dai carabinieri nel corso di un'operazione contro la 'Ndrangheta ed evidenziano che "pur non rilevando tangibili manifestazioni dell’operatività in Valle d’Aosta di organizzazioni criminali di tipo mafioso, le autorità competenti hanno sempre affermato la presenza di soggetti riconducibili a tali organizzazioni con mansioni di supporto logistico per l’esercizio di attività delittuose". I consiglieri chiedono quindi al presidente della Regione "se le recenti indagini hanno portato alla luce l’esistenza di nuovi elementi di valutazione o di nuovi livelli di specializzazione rispetto alle matrici criminali mafiose" e se "ritiene utile verificare la fattibilità di una concreta cooperazione della Regione, d’intesa con le autorità competenti, per l’attuazione di un progetto di recupero e di riutilizzo sociale di uno dei beni confiscati alla mafia, in particolare azienda agricola di una regione a noi vicina, trasferiti ai comuni e dati in gestione a fondazioni, associazioni, cooperative". 10 luglio 2009 |
(ANSA) ha scritto: |
16:15 REGIONI: VDA; CONSIGLIO REGIONALE APRE AL QUESTION TIME (2)
- AOSTA, 28 LUG - Nel dibattito che ha preceduto l'approvazione delle modifiche al regolamento del Consiglio regionale, Roberto Louvin (VdAV/Rv) ha auspicato che il nuovo strumento del question time sia "largamente utilizzato in Assemblea con lo scopo di rivitalizzare il dibattito" e che ci sia "un cambiamento nelle abitudini del Consiglio con una maggiore spontaneità". Raimondo Donzel (Pd) ha poi dato atto "dell'impostazione di un lavoro di confronto e dell'impronta pragmatica data dal Presidente del Consiglio, che ha scelto di avviare una riforma a tappe. La discussione corale in Commissione ha rafforzato l'iniziativa e noi oggi siamo soddisfatti perché crediamo che possa servire per intervenire più puntualmente sulle tematiche". Inoltre, secondo la valutazione di Enrico Tibaldi (Pdl) "questo strumento svecchia il regolamento consiliare per dare rapidità e tempestività ai lavori dell'Assemblea. Le iniziative ispettive sono ormai una parte preponderante nell'attività del Consiglio. E ci auguriamo che questa tempistica sia ugualmente attuata per avviare ulteriori modifiche ad altri istituti del Regolamento". Il capogruppo dell'Uv, Diego Empereur, ha anche evidenziato che "il percorso di modifica al regolamento è ben iniziato. Questo è l'avvio di un lavoro che noi consideriamo importante e che deve prendere in considerazione la modifica di altri punti per arrivare a modernizzare il nostro regolamento e permettere al Consiglio di avere uno strumento adeguato per organizzare i nostri lavori". A conclusione del confronto è intervenuto il presidente della Regione, Augusto Rollandin, che si è detto convinto dell'utilità di questo strumento, soprattutto per l'attualità del dibattito. "L'introduzione del question time - ha osservato - porterà, inoltre, maggiore spazio alla discussione politica in aula". (ANSA) |
La Stampa 29 Luglio 2009 ha scritto: |
Le decisioni dell’aula
C’è il Question time Ci ha messo 19 anni ma il «question time», cioè le interrogazioni a risposta immediata, è da ieri norma del Consiglio regionale. L’assemblea ha approvato all’unanimità la proposta dell’Ufficio di presidenza. Chi presenta l’interrogazione avrà 2 minuti per illustrarla, chi risponde avrà 3 minuti. La Meridian zoppica L’assessore alle Attività produttive Ennio Pastoret ha risposto all’interpellanza del Pd sull’avvio della cassaintegrazione per 80 dei 190 dipendenti della Meridian di Verrès. La «cassa» a zero ore partirà il 1º settembre, per un anno. «Abbiamo incontrato i vertici dell’azienda - ha detto Pastoret - il cui gruppo ha deciso una riduzione della produzione del 50 per cento». |
AostaSera.it ha scritto: | |
La Corte di Cassazione conferma: l'assessore alla sanità Albert Lanièce non è eleggibile
Aosta - I magistrati hanno depositato oggi, giovedì 30 luglio, la sentenza sul ricorso dell’assessore alla Sanità. Ora i percorsi politici sono nelle mani del presidente della Giunta, Augusto Rollandin.
Albert Lanièce - assessore tecnico alla Sanità, Salute e Politiche sociali E’ stata depositata nella mattina di oggi, giovedì 30 luglio, la sentenza della Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso di Albert Lanièce, assessore tecnico alla Sanità. La Corte Suprema, quindi, ha di fatto confermato quanto deciso dalla Corte d’appello di Torino, nel settembre scorso, in merito alla sua ineleggibilità come consigliere regionale |
AostaSera.it ha scritto: |
01/10/2008“Abbiamo assistito alla violazione della legge prima e al suo aggiramento poi - si lamenta Raimondo Donzel, del Partito Democratico - la maggioranza del centro autonomista ci dica chi ha violato le regole e perché”. E citando la trilogia di Calvino aggiunge: “Avevamo un assessore rampante ieri, dimezzato oggi, inesistente domani. Un assessore che si chiede: durerò o non durerò?. Avremo un tecnico non in grado di operare pienamente?”.
“Questa non è l’aula di un tribunale - controbatte il capogruppo dell’Uv, Diego Empereur - la sua funzione è legislativa e politica. La giustizia sta facendo il suo corso. E oggi abbiamo in mano una sentenza esecutiva, ma non definitiva per Norbiato e Lanièce. Ci chiedono le scuse, ma aspettiamo le scuse, invece, per il caso Caveri sul quale è stata fatta piena chiarezza”. di Domenico Albiero |
La Stampa 01 Agosto 2009 ha scritto: |
POLITICA.
MINORANZA ALL’ATTACCO SUL CASO LANIÈCE “Rollandin smentisce se stesso” AOSTA Il «caso Lanièce» stuzzica l’opposizione. Roberto Louvin, capogruppo di Vdavive/Renouveau, è caustico: «Bisognerebbe fare un monumento all’abilità e al cinismo di Augusto Rollandin. A ottobre promette solennemente in Consiglio regionale che sostituirà l’assessore Lanièce se sarà confermata la sua ineleggibilità. Sapeva benissimo che non l’avrebbe fatto e che gli serviva solo prendere tempo di fronte all’opinione pubblica e alle resistenze del movimento. Ce l’ha fatta. Bravo, anzi bravissimo. Lanièce ha perso il ricorso, ma resterà al suo posto come se niente fosse, a parte il mal di fegato dei suoi compagni di partito che si sono fatti di nuovo beffare. Vale ancora la pena di battersi per il rispetto delle leggi e per fare onorare la parola data? Per noi sì, perché ci sentiamo cittadini e non sudditi, per altri evidentemente va tutto bene». Massimo Lattanzi, capogruppo del Pdl,sceglie di aspettare gli eventi: «Sono questioni interne all’Uv, noi prendiamo atto di quanto è successo. Aspettiamo la ripresa dei lavori consiliari. Abbiamo seri dubbi che la decisione dell’Uv di mantenere Lanièce al suo posto verrà confermata il 24 settembre in Consiglio. Se l’Uv riproporrà Lanièce ne discuteremo a fondo». Gianni Rigo, consigliere del Pd, premette «che il partito non ha ancora affrontato la questione». E’ però critico sulla scelta unionista: «La vicenda è partita male da quando Rollandin, dopo la sentenza della Corte d’Appello, ha riproposto e imposto Lanièce come assessore tecnico. Ma voglio ricordare a Rollandin che l’affermazione di rimpiazzarlo qualora fosse stato giudicato ineleggibile era lapidaria e le cose dette in Consiglio hanno un peso. Questa manfrina non fa bene alla politica. Ci rendiamo conto che il nodo che il presidente della Regione deve sciogliere non è di quelli facili per le implicazioni politiche interne all’Uv, ma ai cittadini si devono dare risposte chiare e plausibili». ALESSANDRO CAMERA |
(ANSA) Data: 28/08/2009 ha scritto: |
10:21 COMUNI: GRESSAN; MAGGIORANZA DISERTA AULA, SALTA SEDUTA (ANSA) - AOSTA, 28 AGO - Per la mancanza del numero legale è saltata la seduta di ieri sera del Consiglio comunale di Gressan. Assenti, oltre ad un esponente della minoranza, il sindaco Mirco Imperial, il vice-sindaco Raffaella Quendoz, due assessori e tre consiglieri di maggioranza. Dopo aver atteso mezz'ora - come previsto dalla legge - il presidente del Consiglio comunale, Loris Chabod, ha dichiarato sciolta la riunione. Gli assenti erano tutti "giustificati", avendo avvisato pochi minuti prima dell'inizio della seduta che non potevano partecipare. Malumori tra i restanti membri della maggioranza, che ipotizzano che dietro all'assenza ci sia un disegno politico. (ANSA). |
La Stampa 04 Settembre 2009 ha scritto: |
GRESSAN. DOPO LA SEDUTA ANDATA DESERTA Il Consiglio comunale glissa sul campo sportivo Non c’è più la delibera sui lavori di ammodernamento del campo sportivo e la variazione di bilancio collegata, nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale di Gressan, convocato alle 20,30 di mercoledì 9 settembre. Una seduta che segue quella andata deserta il 27 agosto per l’assenza di 7 esponenti della maggioranza (compresi sindaco e vice) e di un consigliere di opposizione. Subito dopo si erano ricorse voci sul fatto che in maggioranza qualcuno non fosse d’accordo sull’intervento alla struttura sportiva: manto sintetico sul campo principale, a spese della Regione. La variazione prevedeva 370 mila euro da destinare allo stesso lavoro sui 2 campi di allenamento. «Mi sembra evidente - dice il capogruppo di minoranza Michel Martinet - che esista qualche problema nella maggioranza». Mercoledì il presidente del Consiglio Loris Chabod formalizzerà le dimissioni del capogruppo di maggioranza Jean Paul Vittone, presentate il giorno dopo la seduta andata deserta. |
La Stampa 11 Settembre 2009 ha scritto: | |
COMUNE.
POLEMICHE IN AULA Il presidente Chabod:«Non si ripeta più» «Ok» al centro rifiuti da costruire a Pila Il Consiglio di Gressan ritrova il numero legale ma è scontro politico Due settimane fa otto assenze su 15 L’opposizione accusa:«Fatto gravissimo»
GRESSAN Dieci minuti di discussione sulla seduta saltata due settimane fa per le troppe assenze (mancavano otto eletti su 15), poi una corsa di tra quarti d’ora per concludere la discussione di un ordine del giorno in nove punti. Alle 20,30 di mercoledì il numero legale del Consiglio di Gressan c’era. In prima linea sindaco e vice (assenti la volta precedente per motivi di salute), anche se questa volta nella giunta si notavano le assenze di Remo Grange (Turismo e Sport) e Adriano Gorraz (Politiche Sociali). «Giustificati - ha detto il presidente del Consiglio Loris Chabod - perché fuori Valle». «C’è bisogno di una profonda riflessione politica - ha detto il capogruppo di minoranza Michel Martinet - la mancata presenza in aula di buona parte dei consiglieri di maggioranza è un fatto gravissimo, irrispettoso nei confronti di chi era presente e molto più irrispettoso nei confronti dei cittadini. Ma la posizione di sindaco e vice ha una rilevanza più grave. Non si può liquidare la faccenda come un incidente di percorso». La risposta del sindaco Mirco Impérial: «Non stavo bene allora e non sto bene oggi. Non ho mai sindacato quando altri amministratori, anche della minoranza, erano assenti per motivi di salute». Il vice Raffaella Quendoz: «Anch’io non c’ero per problemi di salute. Ripeto quello che ho detto il giorno dopo la seduta andata deserta. Questa sera vedo un molto pubblico, forse per convincere le persone a venire in Consiglio deve succedere un fatto straordinario». Per Chabod: «E’ difficile sindacare su situazioni come lo stato di salute. Quello di due settimane fa è stato un evento eccezionale, e penso che in futuro sarà meglio evitare casi analoghi e voltare pagina». Chabod ha ufficializzato in Consiglio le dimissioni del capogruppo di maggioranza Jean Paul Vittone. Il suo posto sarà preso da Aldo Garino. Poi l’assemblea ha esaminato in modo rapido i punti all’ordine del giorno. Tra questi, alcune modifiche al progetto di allargamento della strada regionale che collega Gressan ad Aosta e Aymavilles. Via libera anche a una variante non sostanziale al Piano regolatore per costruire a Pila un centro per la raccolta di rifiuti. E’ stata ratificata (l’opposizione si è astenuta) la nomina della nuova rappresentante per la maggioranza nella biblioteca. Al posto di Paola Dionisi (dimissionaria), Susy Petitpierre. GIANPAOLO CHARRÈRE |
AostaSera.it ha scritto: | |
La Corte di Cassazione conferma: l'assessore alla sanità Albert Lanièce non è eleggibile
Aosta - I magistrati hanno depositato oggi, giovedì 30 luglio, la sentenza sul ricorso dell’assessore alla Sanità. Ora i percorsi politici sono nelle mani del presidente della Giunta, Augusto Rollandin.
Albert Lanièce - assessore tecnico alla Sanità, Salute e Politiche sociali E’ stata depositata nella mattina di oggi, giovedì 30 luglio, la sentenza della Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso di Albert Lanièce, assessore tecnico alla Sanità. La Corte Suprema, quindi, ha di fatto confermato quanto deciso dalla Corte d’appello di Torino, nel settembre scorso, in merito alla sua ineleggibilità come consigliere regionale |
La Stampa 12 Settembre 2009 ha scritto: | |
POLITICA.
SARA’ ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL 24 SETTEMBRE Il Pd: “Lanièce deve dimettersi” Rigo: «L’assemblea potrà così affrontare con serenità il dibattito sul futuro della Sanità»
AOSTA «Dimissioni. Il dottor Albert Lanièce lascia il posto di assessore tecnico alla Sanità per consentire un dibattito sia politico sia sulla situazione e sugli obiettivi dell’importante settore». Gianni Rigo, consigliere regionale del Pd, spiega così la mozione che ieri il suo gruppo ha presentato per poter discutere della vicenda nella prossima assemblea, convocata il 24. Aggiunge: «Non si tratta di una mozione di sfiducia nei confronti di Lanièce, ma una necessità per poter aprire una possibilità di dibattito sereno e costruttivo». L’uso della mozione offre la possibilità di intervento a tutti i consiglieri. Il gruppo del Pd fa una lunga premessa politica di carattere generale in cui sottolinea «la difficoltà nell’affrontare i temi istituzionali» e insiste sullo «scollamento tra istituzioni e politica e tra politica e cittadini». Ancora Rigo: «Ci vuole serietà e correttezza nei comportamenti politici proprio per recuperare quei rapporti». Per il Pd la vicenda Lanièce «deve essere discussa in Consiglio perché già è stato fatto e perché proprio all’assemblea il presidente Augusto Rollandin aveva espresso la volontà di cambiare l’assessore qualora la sentenza della Cassazione gli fosse avversa». Il dibattito in Consiglio potrebbe essere avviato anche dalle comunicazioni dei presidenti di assemblea e giunta che precedono i lavori consiliari. «Dopo 45 giorni di pausa - spiega Rigo - immaginiamo che gli argomenti delle comunicazioni dei presidenti siano parecchi. Meglio una mozione specifica che offre a tutti la possibilità di esprimere le proprie opinioni. Bene che i movimenti e i partiti parlino di questa vicenda al loro interno, ma riteniamo doveroso che venga affrontata anche dall’assemblea». Una parte della mozione del Pd invita il presidente Rollandin a scegliere il nuovo assessore e «fare il punto su quanto è stato fatto nel settore Sanità, che cosa resta da fare e quali sono gli obiettivi strategici». L’Union valdôtaine, movimento di cui fa parte l’assessore tecnico, ha avviato la discussione interna nel Comité fédéral di lunedì. La riprenderà il prossimo lunedì e la concluderà il 21 settembre quando si riunirà il Conseil fédéral. Lanièce all’indomani della sentenza della Cassazione sulla sua ineleggibilità ha concordato un «percorso» con il presidente della Regione che ha scelto la continuità. L’assessore ha la fiducia del presidente. Rigo commenta: «E’ evidente che le cose sono cambiate da quando Rollandin aveva dichiarato l’intenzione di cambiare l’assessore se la sentenza fosse stata negativa. Vorremmo conoscerle e poterle dibattere» ENRICO MARTINET |
La Stampa 13 Settembre 2009 ha scritto: |
L’opinione
LANIECE TRA PAURE E GIOCHI DI POTERE Il «caso Lanièce» è al centro di un curioso confronto, tra uso di potere e paura. Il medico diventato assessore è incappato in uno dei casi di ineleggibilità. Una prima sentenza lo costrinse a lasciare il Consiglio e il presidente Augusto Rollandin riuscì a farlo passare, seppur a fatica, come assessore tecnico dicendo all’assemblea che l’avrebbe sostituito qualora la Cassazione avesse confermato la bocciatura. Conferma avvenuta, ma Lanièce è rimasto. La silenziosa Uv sta esaminando il ripensamento, dovuto a opportunità interna: fra i consiglieri unionisti si scatenerebbe (c’è già) la «corsa alla sedia». Con conseguenze imprevedibili. Rollandin, che ha escluso l’esistenza del «caso», preferisce affrontare il suo «contrordine unionisti» nel movimento. Lanièce, che ha rinunciato a un normale esercizio di etica, cioè dimettersi, in Consiglio si troverà di fronte al gruppo del Pd che glielo chiederà. Richiesta che appare pavida e fuori tempo massimo. Di fronte a un presidente che esercita con forza (e smentendosi) il suo potere la soluzione di un oppositore avrebbe dovuto essere una mozione di sfiducia. E invece no, il Pd chiede le dimissioni di Lanièce per poter affrontare con serenità il dibattito politico e per discutere sul futuro della sanità. Paradossale: si vuole parlare di Sanità senza chi la sta seguendo e organizzando da oltre un anno. A meno che non si pensi che Lanièce abbia eseguito soltanto ordini del presidente. Ma se così fosse, il Pd avrebbe una ragione in più di chiedere ai colleghi il voto di sfiducia per l’assessore. Enrico Martinet |
(ANSA) Data: 14/09/2009 12:41 ha scritto: |
UV: PROSSIMA SETTIMANA DECISIONE SU ASSESSORE SANITA'
- AOSTA, 14 SET - Una decisione sulla guida dell'assessorato alla sanità, oggi affidato all'assessore tecnico Albert Laniece, sarà presa lunedì prossimo dal Conseil Federal dell'Uv, convocato nell'auditorium del Villair di Quart. La questione è sorta in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso di Laniece contro la decisione della Corte d'appello di Torino sulla sua ineleggibilità alla carica di consigliere regionale in quanto era presidente della Fondazione Istituto musicale. Contro l'elezione di Laniece erano stati presentati alcuni ricorsi. Dopo la sentenza della Corte d'appello di Torino, Laniece era stato confermato come assessore tecnico. La 'questione Laniece' non dovrebbe essere oggetto di uno specifico ordine del giorno del Conseil Federal, ma rientrare in un più generico argomento dal titolo 'analisi situazione politica'. L'ordine del giorno del Conseil federal sarà comunque definito questa sera dal Consel executif dell'Uv che stabilirà anche la data ed il tema del congresso tematico annuale che il movimento celebra ogni anno e che dovrebbe svolgersi a novembre. (ANSA). |
La Stampa 13 Settembre 2009 ha scritto: |
L’opinione
LANIECE TRA PAURE E GIOCHI DI POTERE Il «caso Lanièce» è al centro di un curioso confronto, tra uso di potere e paura. Il medico diventato assessore è incappato in uno dei casi di ineleggibilità. Una prima sentenza lo costrinse a lasciare il Consiglio e il presidente Augusto Rollandin riuscì a farlo passare, seppur a fatica, come assessore tecnico dicendo all’assemblea che l’avrebbe sostituito qualora la Cassazione avesse confermato la bocciatura. Conferma avvenuta, ma Lanièce è rimasto. La silenziosa Uv sta esaminando il ripensamento, dovuto a opportunità interna: fra i consiglieri unionisti si scatenerebbe (c’è già) la «corsa alla sedia». Con conseguenze imprevedibili. Rollandin, che ha escluso l’esistenza del «caso», preferisce affrontare il suo «contrordine unionisti» nel movimento. Lanièce, che ha rinunciato a un normale esercizio di etica, cioè dimettersi, in Consiglio si troverà di fronte al gruppo del Pd che glielo chiederà. Richiesta che appare pavida e fuori tempo massimo. Di fronte a un presidente che esercita con forza (e smentendosi) il suo potere la soluzione di un oppositore avrebbe dovuto essere una mozione di sfiducia. E invece no, il Pd chiede le dimissioni di Lanièce per poter affrontare con serenità il dibattito politico e per discutere sul futuro della sanità. Paradossale: si vuole parlare di Sanità senza chi la sta seguendo e organizzando da oltre un anno. A meno che non si pensi che Lanièce abbia eseguito soltanto ordini del presidente. Ma se così fosse, il Pd avrebbe una ragione in più di chiedere ai colleghi il voto di sfiducia per l’assessore. Enrico Martinet |
La Stampa 20 Settembre 2009 ha scritto: |
L’INDICIBILE VOLONTA' DI COLPIRE
Il legislatore ha facoltà d’errore, come chiunque. Esistono tuttavia due lati oscuri nella vicenda sull’ineleggibilità di Albert Lanièce e Carlo Norbiato. E alla base della riforma un’indicibile volontà di colpire avversari politici che ispirò ineleggibilità e incompatibilità. Il primo lato: il Consiglio regionale, pronto a sottolineare le prerogative intangibili di una legge costituzionale quale lo Statuto di autonomia, ha varato una riforma elettorale che contiene una norma incostituzionale e altre che sollevano dubbi di incostituzionalità. Il secondo: di fronte alla legge su ineleggibilità e incompatibilità nel battesimo di legislatura il Consiglio avrebbe dovuto non confermare l’elezione di Lanièce e Norbiato. Come troppo sovente accade le ineleggibilità si ignorano perché «il popolo ha votato così». Si rende perciò inutile il tentativo di mettere tutti i candidati sullo stesso piano. Non solo, ma siccome la materia elettorale è ostica e non appassiona, la politica assicura che suo compito è risolvere i problemi della gente. «Saggezza» populista, cioè una bestialità. Per risolvere i problemi bisogna che i cittadini vengano rappresentati secondo regole certe, uguali per tutti. La legge elettorale è dunque della massima importanza. La vicenda Lanièce-Norbiato insegna una volta di più quanto siano disastrose leggi ad personam. Nel 2007 la riforma elettorale era spinta dalla volontà di colpire candidati scomodi quali Augusto Rollandin e Roberto Louvin. Per coprire l’inconfessabile obiettivo è stata costruita una tale quantità di casi e sottocasi di ineleggibilità da rendere la riforma complicata, contradditoria e anticostituzionale. Enrico Martinet |
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La Stampa 22 Settembre 2009 ha scritto: |
POLITICA.
LA LETTERA: «UNA SCELTA DI RESPONSABILITA’ PER FAR DECIDERE TUTTI SERENAMENTE» Albert Lanièce si è dimesso L’assessore lascia ma nell’Uv c’è l’accordo per dargli il terzo incarico Domani il Consiglio regionale discuterà le dimissioni di Albert Lanièce, assessore tecnico alla Sanità. E, se ci sarà il tempo, voterà il reincarico. Giornata intensa quella di ieri: in tarda mattinata dimissioni di Lanièce, poi, senza interruzioni, la discussione di gruppo, Comité e Conseil fédéral dell’Union, più una riunione di maggioranza. Tutti d’accordo, sempre, senza eccezioni. La votazione finale del Conseil fédéral unionista, poco oltre le 22, è stata di 90 voti favorevoli e 5 astensioni. Approvato un lungo documento. Il percorso è stato condiviso. Oltre al presidente del Leone Ego Perron e al presidente della Regione Augusto Rollandin che hanno spiegato le ragioni di dimissioni e reincarico di Lanièce («Continuità dell’azione di governo») hanno parlato il presidente del Consiglio Alberto Cerise, il capogruppo Diego Empereur e Guido Grimod, sindaco di Aosta che ha manifestato il pieno accordo sulle decisioni. Cerise ha lanciato due appelli. Al presidente Rollandin: Il gruppo degli eletti dell’Uv è forte per rappresentatività e per esperienza amministrativa.« Certi passaggi della questione Lanièce dimostrano che ci vuole un piccolo sforzo per migliorare il dialogo tra presidente e consiglieri». E il secondo appello al gruppo: «Siate pronti a dare il vostro contributo, non abbiate timore di esprimervi. Le decisioni condivise non escludono di dare il proprio parere» |
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La Stampa 22 Settembre 2009 ha scritto: | |
Smarrito il senso della logica
Le seconde dimissioni di Lanièce e il suo scontato terzo reincarico come assessore (in 14 mesi, un record) sono un esempio di quanto la politica abbia perso il senso della logica. La vicenda è surreale. Lanièce, assai apprezzato come medico ma all’esordio nella bagarre elettorale, era entrato in Consiglio con un fiume di preferenze nonostante la candidatura fosse in odore di ineleggibilità per via di una legge voluta (anche) dall’Uv. Diventato assessore, ha dovuto lasciare la poltrona quando la Corte d’Appello ha sancito ciò che molti sostenevano da tempo: ineleggibile. Il presidente Rollandin non si è perso d’animo, rimettendo subito Lanièce (come tecnico, unica strada possibile) laddove i giudici lo avevano scalzato, ma garantendo: se la Cassazione confermerà, nomineremo un eletto. La Cassazione ha confermato e gli eletti sono rimasti al loro posto. In compenso ora se n’è andato di nuovo l’assessore «per far decidere tutti in serenità». Ma la decisione è già presa. Nel gioco delle tre carte vince sempre il mazziere. Stefano Sergi |
La Stampa ha scritto: |
IL DISTACCO DEL PDL
Reazioni. Ma la minoranza è soddisfatta per il passo indietro PRONTI A RIPARTIRE L’azzurro Massimo Lattanzi «Prendiamo atto della decisione sono loro questioni interne» "Scelgono ancora lui? E’ un accanimento" «Adesso può e deve ricominciare il dibattito politico sulle questioni che riguardano da vicino i cittadini» AOSTA Forse il presidente della Regione non è così forte come vuole dare a intendere» e «questa storia non fa brillare la gestione della maggioranza da parte del presidente». Sono le reazioni rispettivamente di Albert Chatrian, consigliere regionale di Vdavive/Renouveau, e di Raimondo Donzel, consigliere regionale e segretario valdostano del Pd, dopo che l’unionista Albert Lanièce ha gettato la spugna lasciando l’incarico di assessore tecnico alla Sanità e ai Servizi sociali. Una vicenda nata dalle norme di incompatibilità e ineleggibilità della legge regionale e passata attraverso le sentenze della Corte di appello e della Cassazione. Nuovi sviluppi sono attesi già domani, quando il Consiglio regionale discuterà la questione. «Che Albert Lanièce lasciasse l’incarico - dice l’esponente i Vdavive/Renouveau - l’avevamo chiesto con una mozione e possiamo compiacerci per avere centrato l’obiettivo. Abbiamo costretto l’Uv a ripensare alle sue scelte e reputiamo la decisione di Lanièce un gesto dignitoso». Chatrian, però, ricorda che oltre alle dimissioni si chiedeva anche un nuovo assessore. «Questo, probabilmente, non succederà - continua -. Se così fosse, la riproposizione di Albert Lanièce sarà la dimostrazione di un fallimento. Dopo 14 mesi di legislatura siamo al punto di partenza e ci ritroviamo, nonostante le sentenze, il medesimo assessore. Siamo a una sorte di accanimento terapeutico, che fa emergere un problema di credibilità nei confronti della comunità. Con quali prospettive per il futuro non lo sappiamo. Accettare le dimissioni e ripresentarci nuovamente Lanièce lascerebbe molti dubbi: ma nell’Uv c’è soltanto lui in grado di fare l’assessore?» Raimondo Donzel non nasconde la soddisfazione. «Il Partito democratico - dice - ha fatto il proprio dovere: abbiamo costretto l’Uv e la maggioranza a far dare ad Albert Lanièce, ineleggibile, le dimissioni. E’ il rispetto della legge. Adesso, magari facendo sfoggio di fantasia, l’Uv e la sua maggioranza ci riproporranno lo stesso Lanièce come assessore: dimostrazione palese che nella coalizione non ci sono altri capaci di sostituirlo, ma anche prova che la richiesta del Pd di metterlo fuori gioco era giusta, un atto dovuto». Secondo Donzel, con la scelta di Lanièce la maggioranza non aveva giocato secondo le regole, «fatto grave per chi, queste regole, le ha scritte». E aggiunge: «Adesso può ripartire il dibattito politico. Per restare nel mondo della sanità e del sociale, i problemi da risolvere sono tanti e grossi. Con l’Uv impegnata dall’inizio di legislatura a risolvere le sue beghe interne siamo invece a discutere di cose che poco interessano i cittadini, che vogliono invece una sanità e servizi sociali sempre migliori». In casa del Popolo della libertà, le dimissioni di Lanièce vengono vissute con un certo distacco. «Ne prendiamo atto - dice Massimo Lattanzi, capogruppo in Consiglio -, è questione interna all’Union Valdôtaine e alla maggioranza autonomista. La palla adesso torna nelle mani di Augusto Rollandin. E aspettiamo di vedere nell’aula consiliare, quando si discuterà dell’argomento, se sono vere le voci che ipotizzano la riproposizione di Lanièce». |
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La Stampa 13 Settembre 2009 ha scritto: | |
L’opinione
LANIECE TRA PAURE E GIOCHI DI POTERE
[...]Di fronte a un presidente che esercita con forza (e smentendosi) il suo potere la soluzione di un oppositore avrebbe dovuto essere una mozione di sfiducia. E invece no, il Pd chiede le dimissioni di Lanièce per poter affrontare con serenità il dibattito politico e per discutere sul futuro della sanità. Paradossale: si vuole parlare di Sanità senza chi la sta seguendo e organizzando da oltre un anno. A meno che non si pensi che Lanièce abbia eseguito soltanto ordini del presidente. Ma se così fosse, il Pd avrebbe una ragione in più di chiedere ai colleghi il voto di sfiducia per l’assessore. Enrico Martinet |
La Stampa ha scritto: |
23 Settembre 2009
Il giornale del Leone evita il tema e dedica l’editoriale alla Svizzera Lontano dal centro del dibattito, il più possibile. Mentre i vertici e la base (il dibattito nelle sezioni) dell’Union valdôtaine erano impegnati a discutere lo «strano caso dell’assessore Lanièce», l’organo di informazione del movimento, «Le Peuple valdôtain», ha evitato l’argomento. Il numero del settimanale datato 17 settembre, riporta in prima pagina una nota senza alcun commento sulla convocazione del Conseil fédéral che delle dimissioni e del reincarico di Lanièce doveva parlare (e votare). L’editoriale del presidente unionista Ego Perron è dedicato al suo viaggio nel piccolo cantone svizzero dello Jura. Titolo: «La fête du peuple jurassien». Lo Jura è cantone che ha avuto lunghe vicissitudini per conquistare una propria indipendenza, tutto cominciò con il Congresso di Vienna. Ha legami stretti con l’Uv. Perron, che aveva scelto il silenzio per tutto il periodo di discussione sul «caso Lanièce», ha evitato di farne parola anche sul giornale del Leone, andato in stampa prima che la questione si componesse. Non ha offerto il suo parere all’Uv dalle colonne del giornale, presumibile che l’abbia fatto per via diretta con le sezioni. Per il «Peuple» la vicenda dell’assessore tecnico non esisteva. Non è stata evocata neppure nell’ordine del giorno del Conseil fédéral: faceva parte del secondo punto, definito «situation politique». Scelta prudenziale. Eppure Perron si è lanciato in un’analisi non banale sui doveri dell’Uv, proprio parlando del «peuple jurassien». Forse senza volerlo, offre una spiegazione del «Lanièce ignorato». Scrive: «L’Union non deve avere una visione centrata su se stessa e soltanto sulla realtà valdostana... I rapporti con i piccoli movimenti italiani e europei sono importanti perché possiamo condurre insieme una battaglia politica per fare valere i nostri diritti nello Stato italiano e in Europa». La logica conseguenza è stata che Perron ha offerto al «Peuple» il suo pensiero sullo Jura proprio perché il «caso Lanièce» era «centrato sull’Uv». |
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Socques ha scritto: |
Je pense qu'il serait mieux de regarder la poutre dans votre oeil avant que v'occuper de la paille qui est dans le notre. Salut |
Socques ha scritto: |
Votre journal "le travail - il lavoro" est un exemple de flatterie et de soumission au secrétaire, mais ça ne m'interesse pas. Ce qui me dérange est que votre parti soi-disant démocratique cherche d'utiliser une question interne à la majorité pour attaquer le gouvernement régional d'une façon nihiliste qui me fait rappeler l'ancienne maxime "Tant pis / Tant mieux". Salut
*** La mia traduzione maccheronica: Il vostro giornale "Le Travail - il Lavoro" è un esempio di cortigianeria e servilismo nei confronti del segretario, ma questo non m'interessa. Ciò che m’infastidisce è che il vostro partito che si dice democratico, cerca d' utilizzare una questione interna alla maggioranza per attaccare con metodi nichilisti, il governo regionale, tanto che mi fa ricordare la vecchia massima " Tanto peggio, tanto meglio ". Ciao |
Socques ha scritto: |
Trop de mots, monsieur. Restez au sujet, on n'est pas en train de parler de censure ou d'annihilation de la culture et de l'information. Et, permettez monsieur, je ne crois pas d'avoir dit qu'on doit "adagiare il mio cervello sulle idee degli altri che non ammettono nessun contraddittorio". Tout simplement j'ai cherché de vous dire que le problème Lanièce aurait dû être un problème limité à la confirmation de l'assesseur Lanièce dans son rôle, au contraire les oppositions ont cherché de l'utiliser pour mettre en difficulté le Président et tout son gouvernement. C'est incorrect et défaitiste, et c'est pour ça que j'ai parlé de nihilisme. Quant aux journaux du PD et de l'UV, laissez-me dire, monsieur, que votre "il lavoro - le travail" était un vrai journal aux temps du PCI mais aujourd'hui il s'agit peu plus que d'un bulletin paroissial. Salut
*** Traduzione Troppe parole, signore. Resti all'argomento, non si sta parlando di censura o dell’annientamento della cultura e dell' informazione. E, mi permetta signore, non credo d' avere detto che si deve " adagiare il mio cervello sulle idee degli altri che non ammettono nessun contraddittorio". Ho semplicemente cercato di dirle che il problema Lanièce avrebbe dovuto essere un problema limitato alla conferma dell’assessore Lanièce nel suo ruolo, al contrario le opposizioni hanno cercato di utilizzarlo per mettere in difficoltà il Presidente e tutto il suo governo. Questo è sbagliato e disfattista, ed è per questo che ho parlato di nihilismo. Quanto ai giornali del PD e di l' UV, mi lasci dire, signore, che il vostro " Le Travail" era un vero giornale ai tempi del PCI, ma al giorno d’oggi funziona poco più di un bollettino parrocchiale. Ciao |
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La Stampa 25 Settembre 2009 ha scritto: |
Scontro La Torre-Viérin, poi un battibecco a microfoni spenti con Francesco Salzone Lite tra Fed e Stella sul progetto del metrò AOSTA Il metrò aostano incrina la maggioranza. E’ lite tra Stella alpina e Fédération. Leonardo La Torre, segretario di Fédération, nel Consiglio regionale di ieri, ha attaccato Marco Viérin, assessore alle Opere pubbliche. La reazione di Stella alpina, oltre che nella replica piccata di Viérin, si è manifestata anche nel battibecco a microfoni spenti tra La Torre e Francesco Salzone, capogruppo stellato. Non è esclusa a breve una riunione di maggioranza perché il metrò non sarebbe che un pretesto: lo socntro sarebbe su una differente visione tra Stella e Fédération per l’ipotesi di allargamento al Pdl. A rpovocare la lite una mozione di Vdavive/Renouveau, illustrata da Roberto Louvin. Il documento (respinto) «impegna la giunta regionale a aprire un confronto prima di assumere decisioni». Dietro il paravento di un «voglio difendere l’assessore», La Torre ha criticato ogni passo fatto da Viérin: «Ingenuamente ha commesso un peccato veniale e si è fatto portare a spasso da Geodata incaricata dello studio e ha dato elementi conoscitivi a giornali e opposizione ma non ha informato le forze di maggioranza». L’affondo: «Viérin ha gestito male la questione, ha banalizzato il progetto». Massimo Lattanzi (Pdl): «Se un componente della maggioranza accusa l’assessore di essersi lasciato ’’ingenuamente’’ scappare qualcosa, Marco Viérin se ne deve assumere la responsabilità e se non riesce a tenere la lingua tra i denti cambi mestiere». Viérin ha esordito a muso duro: «Non gradisco la presunta difesa di La Torre, è un politico abituato a giocare sulla pelle degli altri. A Geodata, che ha diffuso notizie, abbiamo inviato una diffida. A inizio settimana nella riunione di maggioranza si è parlato del caso metrò ma La Torre non ha aperto bocca». Augusto Rollandin ha fatto da paciere: «C’è stato chi ha utilizzato il metrò in modo abile per fare litigare la maggioranza e c’è riuscito, c’è stato un atto improvvido, ci sarà anche il tempo per discutere ampiamente del progetto». ALESSANDRO CAMERA |
Socques ha scritto: |
Je ne vous comprend pas. Vous êtes obsédé et ça vous emmène en erreur. Pour moi ça suffit, je suis arrivé ici par hasard pendant une recherche sur le réseau et je n'ai aucun intérêt à y rester. Je vous salue en souhaitant que votre intransigeance ne soit pas le miroir de l'attitude de votre parti. Bonne chance monsieur.
Pierre Beauchamp PS: En Vallée d'Aoste les langues maternelles sont deux. *** Ennesima e spero ultima traduzione Non vi capisco. Siete ossessionati e questo vi porta in errore, a sbagliare. Per me basta, sono arrivato qui per caso durante una ricerca sulla rete ed io non ho alcun interesse a restarvi. Vi saluto auspicando che la vostra intransigenza non sia lo specchio dell'atteggiamento del vostro partito. Buone chances signore. Pierre Beauchamp PS: In valle d' Aosta le lingue materne sono due. |
Socques ha scritto: |
C'est absurde, monsieur, insensé. Je crois que en vous il y a quelque chose qui ne va pas. De toute façon je vous souhaite une bonne vie. Pierre |
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La Stampa 26 Settembre 2009 ha scritto: | |
POLITICA.
DOPO LO SCONTRO IN CONSIGLIO REGIONALE Lite continua tra Fed e Stella
AOSTA «La Fédération? Ha sensibilità politiche ondivaghe», dice Rudi Marguerettaz, segretario della Stella alpina. «La Stella? Fa la politica dei due forni, un po’ a destra, un po’ a sinistra», dice Leonardo La Torre, segretario di Fédération. Lite tra alleati, dopo un Consiglio regionale in cui c’è stato lo scontro tra La Torre e l’assessore stellato Marco Viérin. Il pretesto era il metrò aostano finito sui giornali prima che il progetto fosse pronto, con particolari, anche con cifre. Il dissidio è più ampio, riguarda l’alleanza con il Pdl. Accoglierlo o meno nella maggioranza regionale? E quando? Problema che riguarda anche il Comune di Aosta dove i due movimenti sono alleati con l’Uv. Alleanza vissuta male. La Torre: «C’è un accordo firmato dal sindaco e da tutte le forze politiche che l’hanno sostenuto. Lì c’è scritto che dovevamo avere un posto in giunta. L’avevamo, ma il nostro assessore, Mauro Baccega, ha cambiato casacca, è andato nella Stella e si è trasferito con l’assessorato addosso. Alla faccia della buona politica. E il Pd è stato in silenzio». E il Pdl? «Non siamo certo noi che possiamo condizionare un allargamento di maggioranza. Per noi c’è un solo leader degli autonomisti e non è un rappresentante della Stella, ma il presidente Rollandin. E’ evidente che quanto sta accadendo impone un rapporto con il Pdl anche in Valle. E ben venga nel Comune di Aosta». Francesco Salzone, capogruppo stellato in Regione, ha avuto un feroce battibecco con La Torre dopo lo scontro con Viérin. Dice: «Ma no, il problema delle diverse velocità nei confronti del Pdl non esiste. Il fatto è che La Torre ha preparato la vendetta contro il nostro segretario Rudi Marguerettaz che aveva detto che loro non esistono o qualcosa del genere. E lui si è vendicato e a sei mesi dalle elezioni si agita, sono nero per questo. Non si può che andare nella direzione del Pdl. Il nucleo centrale siamo noi forze autonomiste, poi l’alleanza è quella. Così per il Comune di Aosta, non vedo come si possano usare due pesi e due misure. Almeno questa è la mia opinione. E’ chiaro che La Torre per Aosta ha l’incubo del Pd e non è in giunta». La Torre: «Non vedo perché arrabbiarsi per le mie dichiarazioni. Per Marguerettaz io sono un singor nessuno, quindi...». Il segretario della Stella Marguerettaz frena sulla questione Pdl: «La maggioranza è di forze autonomiste. Così volevamo e lo abbiamo ottenuto. Se si vuole allargare bisogna convocare il tavolo di Uv, Fédération e Stella. Noi non abbiamo mai detto nulla pro o contro Pdl. Noi tre non siamo né di destra né di sinistra, è questione di opportunità politica, tutto qui. Sul Comune di Aosta sarebbe da fare in fretta una riflessione. Prima valutiamo quanto fatto poi decidiamo. Si può stare anche soli, come in Regione». ENRICO MARTINET |
La Stampa26 Settembre 2009 ha scritto: |
Retroscena
Il Pdl tenta l’intesa e il Pd smorza i toni polemici Destra e sinistra. Opposizione perduta AOSTA Storia di un’opposizione perduta, quella di destra e di sinistra. Restano in Consiglio regionale le fibrillazioni di antica data tra Fédération e Stella alpina, i mugugni di parte del gruppo unionista per la vicenda dell’assessore Lanièce e i richiami di un’altra Union, quella arancione - rossonera di VdaVive/Renouveau. Il Partito democratico e il Popolo delle Libertà hanno intrapreso un duello che usa nei confronti della maggioranza il fioretto, la spada, fino all’assenso. Nell’ultima seduta la mozione sul metrò di Aosta, illustrata dall’arancione Roberto Louvin, pronto a seminare «voci» sottolineando però di starne lontano, c’è stato perfino il capogruppo del Pdl Massimo Lattanzi che di fronte all’annuncio di astensione dell’assessore Marco Viérin ha detto: «Prendiamo atto che l’assessore ci chiede l’astensione». E così il suo gruppo ha votato. Come il Pd. Sul metrò Gianni Rigo ha sottolineato che così non deve essere chiamato: «E’ un termine improprio». Ha aggiunto: «Impensabile non coinvolgere le commissioni». E Raimondo Donzel rispondendo a Louvin che chiedeva un incontro pubblico sulla vicenda: «Prima di fare incontri bisogna conoscere quello che si vuole fare». Ovvio che le opposizioni sono divise e che quindi era impensabile che Pdl o Pd sostenessero una mozione di VdaVive/Renouveau. Una forza d’opposizione poteva però trovare altre strade piuttosto che dichiarare un voto a favore della maggioranza o lanciare appelli più che critiche. L’altra via poteva essere il silenzio. Si sa che il Pd ha optato dall’inizio della legislatura per una opposizione costruttiva e che le Europee hanno sancito un’alleanza inedita tra Union e Pdl. Così i gruppi di minoranza si sono infilati tra imbarazzi e paure alla vigilia della lunga volata per le Comunali del 2010. Il Pdl, pronto a far l’ala in più della maggioranza regionale, pensa a un ingresso al palazzo municipale della città al fianco dell’Uv. E il Pd, fuggito da un abbraccio mortale degli arancioni-rossoneri, teme di essere rimpiazzato al governo della città. In realtà la vicenda dell’assessore Lanièce ha condizionato la ripresa dei lavori consiliari. Il Pdl ha scelto la strada del silenzio; Pd da un lato e VdaVive/Renouveau dall’altro, che avevano sposato l’idea di una mozione per far dimissionare l’assessore, non hanno trovato alternative per condannare con efficacia la quarta votazione su Lanièce. E. MAR. |
(ANSA) Data: 26/09/2009 ha scritto: |
13:41 BENZINA: PASTORET, FINO A 2011 FASE DI TRANSIZIONE - AOSTA, 26 SET - Il bonus per il riscaldamento domestico "non è sostitutivo rispetto alle agevolazioni fiscali per i carburanti, si tratta tuttavia di un primo passo fatto dall'amministrazione regionale con risorse proprie". Lo ha affermato questa mattina l'assessore regionale alle Attività produttive della Valle d'Aosta, Ennio Pastoret, all'assemblea regionale della Cna, spiegando che "la Regione metterà a dispozione per il bonus riscaldamento 18 milioni di euro, una cifra in effetti inferiore rispetto al valore delle agevolazioni su benzina e gasolio". "Va infatti ricordato - ha aggiunto Pastoret - che il pagamento a prezzo intero dei carburanti avrà come conseguenza il ritorno, nelle casse della Regione, dei nove decimi del riparto fiscale. Questo, però, accadrà a partire dal 2011. Fino ad allora, in attesa di quantificare esattamente la quota di ritorno, saremo in una fase transitoria". (ANSA). |
AostaSera.it ha scritto: |
Decreto anticrisi: per i Verdi valdostani è uno schiaffo a chi paga le tasse. "Nicco voti contro"
Aosta - Lunedì 28 settembre l’esecutivo dei Verdi della Valle d’Aosta si è riunito per analizzare la situazione politica nazionale alla vigilia del voto alla Camera del pacchetto governativo di misure contro la crisi In queste ore è in corso la discussione alla Camera riguardo pacchetto di misure anticrisi del Governo. Tra queste c’è anche lo scudo fiscale, contro il quale prende posizione il movimento Verde Valle d’Aosta, il cui esecutivo si è riunito lunedì 28 settembre. “E’ un provvedimento che, col pretesto di far arrivare denaro nelle casse dello stato, premia gli evasori fiscali e consente il riciclaggio di denaro sporco illegalmente esportato” si legge in un comunicato stampa dei Verdi valdostani. Il partito di opposizione si scaglia in particolare contro il messaggio che tale decreto veicolerebbe presso i cittadini, ovvero quello secondo il quale l’evasione sarebbe “sempre conveniente”. I Verdi si appellano quindi al deputato Roberto Nicco, chiedendogli di votare contro il decreto, definito senza mezzi termini “uno schiaffo a chi paga regolarmente le tasse”. Lo stesso pacchetto anticrisi comprende alcuni provvedimenti che riguardano delle modifiche dell’ordinamento finanziario le Regioni a statuto speciale. di Redazione Aostasera 29/09/2009 |
giorgio ha scritto: | ||
Precedentemente avevo fatto alcuni riferimenti non positivi sull'operato di sindaci che da tempo immemore governano il territorio di competenza. Sindaci che lontani dal pensare di non essere gli unici portatori di verità, alcune volte hanno la propensione di disporre e imporre a proprio piacimento l'applicazione di una linea personale. A volte anche umanamente è impossibile essere "perfetti" e "autosufficienti", soprattutto là dove la professione ti porta a dover ascoltare necessariamente anche la popolazione da te amministrata. Ed è qui che entra in ballo il mandato perenne dei sindaci valdostani. Noi invece chiediamo una cosa precisa, se non fai bene e non fai gli interessi della tua gente che a te si è affidata, votandoti è giusto che tu venga mandato a casa. Due mandati di incomprensioni sono già troppi, immaginiamoci tre, quale disastro! Ora non tutte le questioni e i problemi che sorgono nel territorio, per criticare l'operato di un sindaco, necessariamente devono esssere eclatanti come "il trenino di Cogne". Anche le porte delle scuole di La Salle se creano difficoltà possono essere il principio, la base da cui può partire un non apprezzamento dell'operato di un sindaco. Non si può e non si deve usare come si predica, l'arroganza del potere, da qualunque parte arrivi o di qualunque colore sia la parte politica che esprime la più alta carica comunale. Il sindaco ha una funzione ben precisa essere e fare da trait d 'union tra la sua gente e la gestione del potere. Se il tratto d'unione sparisce, se si cancella il confronto e se si toglie spazio al dibattito, allora questo sindaco, nel futuro prossimo avrà dei grossi problemi. |
La Stampa 13 Ottobre 2009 ha scritto: |
COMUNE.L’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI
Gressan, bufera in giunta Si è dimesso Fiabane Massimo Fiabane, assessore comunale ai Lavori Pubblici, ha dato le dimissioni dalla giunta di Gressan. Ha indirizzato una lettera al sindaco Mirco Impérial, un’altra al capogruppo Aldo Garino. In quest’ultima, Fiabane ha scritto che continuerà nel ruolo di consigliere «come libero cittadino, non più appartenente al gruppo Esprit Gressaen». «Spiegherò in modo dettagliato la mia scelta nel prossimo Consiglio - dice Fiabane -. La situazione è sotto gli occhi di tutti». Il clima politico di Gressan è virato al «cattivo tempo»: a fine agosto era andata deserta una seduta del Consiglio per l’assenza della maggior parte degli esponenti della maggioranza, ora le dimissioni di Fiabane. Nei prossimi giorni il gruppo di maggioranza si riunirà per discutere della questione. |
giorgio Ven Lug 10, 2009 4:55 pm ha scritto: | ||
Siamo veramente un bel Partito. |
CONSIGLIO REGIONALE - Testo Allegato all’oggetto n. 11 ha scritto: |
258 - Interventi per contrastare il propagarsi del fenomeno della criminalità organizzata mafiosa nella Regione Interpellanza N.258/XIII Presentato il 03/07/2009 Iniziativa Consiglieri - Rigo Gianni , Donzel Raimondo REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA Adunanza del Consiglio regionale in data 15 e 16 luglio 2009 Prot. n. 72/09 Aosta, 3 luglio 2009 Al Presidente del Consiglio regionale SEDE I sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo “Partito Democratico” La pregano di iscrivere all'ordine del giorno del prossimo Consiglio la seguente INTERPELLANZA RICORDATO il recente arresto di quattro valdostani da parte dei carabinieri del ROS, su mandato della Direzione distrettuale antimafia di Torino, nell’ambito di una vasta operazione contro il traffico di cocaina gestito dalla ‘ndragheta calabrese; RICORDATO che secondo la relazione della “Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare” sarebbero attive in Valle d’Aosta ben otto organizzazioni criminali di tipo mafioso; RILEVATO che per comprendere i processi di diffusione della mafia in Valle d’Aosta sembrano rilevanti le tesi riconducibili alla “metafora del contagio” vale a dire “l’insorgenza della mafia come conseguenza inattesa di fatti demografici”; EVIDENZIATO che, pur non rilevando tangibili manifestazioni dell’operatività in Valle d’Aosta di organizzazioni criminali di tipo mafioso, le autorità competenti hanno sempre affermato la presenza di soggetti riconducibili a tali organizzazioni con mansioni di supporto logistico per l’esercizio di attività delittuose; CONSTATATO che le recenti operazioni di polizia confermano che la Valle d’Aosta, per la sua posizione geografica, è un’importante area di transito per molteplici traffici illegali e che i clan operanti nella nostra regione esercitano le attività nei settori di tradizionale interesse, quali il traffico di stupefacenti e di armi, usura, truffe, riciclaggio e contrabbando; RICORDATO che le Istituzioni hanno il compito di svolgere percorsi ed interventi tesi al contrasto delle organizzazioni mafiose in particolare sul piano culturale e di impegno civile a favore della creazione di una società alternativa alle mafie; i sottoscritti Consiglieri regionali INTERPELLANO il Presidente della Regione per conoscere: 1) se le recenti indagini hanno portato alla luce l’esistenza di nuovi elementi di valutazione o di nuovi livelli di specializzazione rispetto alle matrici criminali mafiose già segnalate nella sua risposta alle interrogazioni consiliari nella seduta del 25 febbraio 2009; 2) se ritiene utile verificare la fattibilità di una concreta cooperazione della Regione, d’intesa con le autorità competenti, per l’attuazione di un progetto di recupero e di riutilizzo sociale di uno dei beni confiscati alla mafia, in particolare azienda agricola di una regione a noi vicina, trasferiti ai comuni e dati in gestione a fondazioni, associazioni, cooperative. F.to: Gianni RIGO Raimondo Davide DONZEL |
La Stampa 16 Ottobre 2009 ha scritto: |
DISEGNO DI LEGGE
VdaVive “Aiutiamo i progetti antimafia” «La Valle non è esente da fenomeni di mafia e le antenne vanno tenute diritte». Lo ha detto Roberto Louvin, capogruppo in Consiglio regionale di VdaVive/Rv che con Alberto Bertin, Albert Chatrian, Patrizia Morelli e Franco Vallet ha presentato un disegno di legge a favore della lotta alle mafie. La misura più eclatante contenuta dalla normativa è la proposta «di sostegno regionale ai progetti che prevedono il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata». Per Bertin, relatore del provvedimento «l’utilizzo dei beni confiscati è una misura da utilizzare il più rapidamente possibile». La presentazione della normativa «è stata accelerata «dal sequestro preventivo di una villetta in costruzione a Pollein di proprietà di un albanese ritenuto il capo di un’organizzazione che controllava il traffico di droga tra Olanda, Francia, Svezia, Albania e Valle d’Aosta». Il provvedimento prevede un investimento di 150 mila euro annui «recuperabili - secondo il gruppo - con il sequestro dei beni». Il disegno di legge si pone come obiettivi primari: «Contribuire alla lotta alle mafie e alle altre forme di criminalità organizzata, educare alla legalità, sostenere iniziative di prevenzione, di sensibilizzazione e di educazione». Prevista anche la creazione di un Comitato nominato dal Consiglio Valle. (A.C.) |
Socques ha scritto: |
C'est absurde, monsieur, insensé. Je crois que en vous il y a quelque chose qui ne va pas. De toute façon je vous souhaite une bonne vie. Pierre |
(ANSA) Data: 17/10/2009 ha scritto: | |
13:40 REGIONI: TIBALDI (PDL), SU PARITETICA GOVERNO NON TEMPESTIVO (ANSA) - AOSTA, 17 OTT - Tempi troppo lunghi per l'avvio della Commissione paritetica tra Governo e Valle d'Aosta e composizione dell'organismo "non entusiasmante". Le critiche, rivolte al ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, giungono dal consigliere regionale del Pdl e segretario del Consiglio Valle Enrico Tibaldi, a pochi giorni dalla prima riunione della commissione, riunitasi mercoledì scorso. "Se vogliamo essere obiettivi e non ragionare secondo il classico schema di parte non si è distinto certamente per tempestività il Ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto nella ricostituzione della Commissione Paritetica Stato-Regione Valle d'Aosta", scrive Tibaldi sul blog del suo sito internet A Tibaldi non è piaciuta neanche la squadra messa in campo da Fitto, composta da Luigi Melica, Carmine Volpe e da Dario Frassy: "Non è nemmeno entusiasmante - spiega - il bouquet dei componenti di parte statale, visto che solo uno dei tre soggetti indicati dal Ministro conosce realmente le questioni istituzionali in cantiere nei rapporti tra lo Stato e la nostra Regione. Gli altri due non si capisce da quale cilindro siano stati estratti e soprattutto quale arte o parte possano svolgere in seno a questo organismo". "Non meno sorprendente", infine, é definita l'elezione a presidente della commissione di Adolfo Angeletti, componente di parte regionale con Luciano Caveri e Renato Barbagallo. (ANSA). |
12vda.it ha scritto: |
Carlo Curtaz critica la mancata realizzazione del
partito del "Galletto": «siamo veramente scarsi!» «Noi, dirigenti politici che hanno costituito l'alleanza autonomista progressista, siamo scarsi». E questa la conclusione che, Carlo Curtaz, ex consigliere regionale dei Verdi alternativi, risultato il più votato della lista che, alle elezioni regionali del 2008, non ha raggiunto il quorum per entrare in Consiglio Valle, scrive sull'ultimo numero del periodico "Informazione", organo ufficiale del movimento: «dopo il voto assai positivo delle scorse elezioni europee, ho creduto finalmente possibile la costituzione del soggetto politico unico del "Galletto" - scrive Curtaz - non ero il solo ad auspicarlo. Analoga speranza mi veniva manifestata da più parti, fossero politici importanti, Carlo Perrin, Roberto Nicco, Roberto Louvin ed Elio Riccarand, solo per citarne alcuni, o semplici cittadini, riconosciutisi in un simbolo che ha ridato dignità ad una politica pulita ed alternativa in Valle. Del resto, tutte le volte che abbiamo partecipato alle elezioni con il simbolo "du petit coq", uniti da un messaggio forte credibile, abbiamo vinto. Mi ero sbagliato. Come altre volte, esaurita la spinta elettorale, sono riafforate le perplessità, i piccoli distinguo, la paura di contaminarci, l'incapacità di puntare ad un obiettivo nobile ed alto». «Insomma, il movimento unico del "Galletto" è di nuovo in alto mare e nessun valdostano capisce bene il perché - aggiunge l'ex consigliere regionale - peraltro, nessuna persona ragionevole può pensare che divisi si vince. Infondato anche pensare a difficoltà programmatiche, perché abbiamo partecipato a cinque elezioni consecutive con programmi condivisi e comuni. Perché, dunque, non ce la facciamo? L'unica giustificazione plausibile all'ennesimo treno che stiamo perdendo credo che sia da individuare nel fatto che noi, i dirigenti politici che hanno costituito a suo tempo l'alleanza autonomista progressista, siamo scarsi. Di fronte alla possibilità di rendere credibile un'alternativa politica in Valle, proponendo una forte e chiara offerta politica ai cittadini, ci siamo sottratti alle nostre responsabilità. Temo che, come nel recente passato, ci accontenteremo di tenere in piedi un Coordinamento che tenga aperto un modesto e poco fruttoso dialogo tra un'elezione ed un'altra. I valdostani ci avevano fatto capire che si aspettavano ben altro. Ma la miopia e la pavidità che ci stanno caratterizzando hanno impedito finora che il soggetto unico si faccia e che si lanci una sfida storica all'egemonia unionista». «Così continueremo tutti a vivacchiare, in un'area politica ricca di micro-identità e di piccole legittime pretese - conclude Carlo Curtaz - perché incapace di progetti politici lungimiranti, che la realtà suggerirebbe necessari. Fosse per queste opposizioni, per questo Partito democratico dai congressi litigiosi ed incomprensibili ai più, per questi movimenti autonomisti che sembrano ambire ad essere la fotocopia sana dell'Union Valdôtaine, per questa sinistra antagonista che non si è ancora accorta della fine del '900, per questo Antonio Di Pietro ridotto a fare l'alter ego populista di Berlusconi, per questi Verdi che continuano a non capire perché in molti altri Paesi sono oltre il dieci per cento mentre in Italia sono numerosi come i panda, fosse per tutti noi insomma, Silvio Berlusconi a Roma ed Augusto Rollandin chez-nous potrebbero dormire sonni tranquilli, per qualche anno almeno. Confessiamolo: siamo veramente scarsi!». Scritto da douze Sabato 24 Ottobre 2009 11:00 |
(ANSA) Data: 31/10/2009 ha scritto: |
17:41 LORIS FORTUNA: SEGRETARIO MARTINO RILANCIA ALLEANZA GALLETTO (ANSA) - AOSTA, 31 OTT - Flavio Martino è stato confermato segretario regionale dell'Associazione Loris Fortuna questa mattina al termine dell'assemblea annuale che si è tenuta al Caffé Nazionale di Aosta. Martino ha rilanciato il progetto del Galletto, rivolgendo agli alleati dell'Alleanza autonomista progressista - presenti i rappresentanti di VdA-Vive, Pd, Renouveau, Verdi e Prc -, un appello: "E' un dovere di chiarezza verso quelle migliaia di elettori che ci hanno votato e che in questa fase non troppo degnamente stiamo rappresentando. Lo dobbiamo al futuro di questa regione perché è a questa nostra area che spetta il compito di proporre e di costruire un'alternativa credibile e percorribile". Il rieletto segretario ha proposto un percorso possibile "per riprendere a tessere questa tela e uscire dall'impasse che ci renderebbe più che scarsi, poco utili alla comunità perché incapaci di far ripartire una stagione di rinnovamento". L'Associazione Loris Fortuna punta alla nascita di un movimento politico a progetto "che metta insieme le componenti progressiste di centro sinista che si riconoscono oggi nell'Aap" con l'obiettivo di: unire e rafforzare le aree che si riconoscono nel cento-sinistra fino a ricomporsi anche con il Partito democratico; e rilanciare il progetto all'Aap del Galletto, fondato su una gamba autonomista, una progressista di centro-sinistra e una ambientalista. Giudicando la presenza all'assemblea di tutte le componenti del Galletto "un segnale incoraggiante", Martino ha concluso sottolineando: "E' uno sforzo unitario che chiediamo e vogliamo fare il possibile perché le polemiche di questi mesi possano essere messe da parte e le spaccature ricomposte in modo reale". Della segreteria regionale dell'Associazione fanno parte anche Daniele Amedeo, nominato presidente, e Paola Gottardi, riconfermata tesoriere. (ANSA). |
Calispera 13 Novembre 2009 a 9:22 am ha scritto: |
Un potere invisibile
Norberto Bobbio ha affermato che, mentre un potere invisibile corrompe la democrazia, l’avvicendamento al potere mediante libere elezioni resta, almeno sino ad ora, l’unica forma in cui la democrazia ha trovato la sua concreta attuazione. In Valle d’Aosta da tempo non si verifica un reale avvicendamento nella gestione del potere mentre, in forza delle norma di attuazione ottenute a partire dal 1981 (…), il potere di intervento della Regione è aumentato considerevolmente. |
Citazione: |
PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO
SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia. Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia. ROBERTO SAVIANO |
giorgio ha scritto: | ||
Ho un profondo rispetto per chi ha idee diverse dalle mie, proprio per questo esprimo sempre quello che penso con la massima franchezza e senza ostilità, come è doveroso fare tra amici e compagni. Conosco questi esponenti e alcuni suoi militanti. Sul piano programmatico c'è poco che ci divida, si rifanno a cose già viste sia sul piano locale che su quello regionale. All'interno del Pd ci sono anime molto più radicali delle loro e razionalmente l'esigenza di autonomia che rivendicano è incomprensibile dal punto di vista politico e sociale. L'impressione è che il bisogno identitario serva a qualche arrivista per avere più potere contrattuale nella spartizione del potere locale e ai militanti per giustificare in qualche modo le scelte idividuali sbagliate fatte nel recente passato (probabilmente le loro posizioni avrebbero avuto maggior peso se fossero state inserite nel processo costruttivo del Partito Democratico - Vda). La verità è che senza un Pd forte tutte le altre forze che si rifanno al progressismo non avrebbero nessuna proposta politica da fare alla Regione Valle d'Aosta. La domanda più o meno esplicita, se abbia un senso o meno la confluenza di questi soggetti politici nel Pd, è più che legittima, a maggior ragione se si guarda agli interessi dei lavoratori prima che alle dispute filosofiche ed ideologiche. |
La Stampa 21 Novembre 2009 ha scritto: |
POLITICA.ROLLANDIN AI SINDACI INDIGNATI PER L’INVITO DI NON CANDIDARSI COME VICE “Appello contro le tentazioni” AOSTA Il presidente della Regione Augusto Rollandin prende atto della protesta di alcuni sindaci sull’«invito» dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale con i voti della maggioranza e del Pdl e rivolto ai sindaci a fine carriera di non ripresentarsi come vice. Prende atto e replica con durezza: «Chi ha alzato barricate contro le scelte del Consiglio regionale ha visto solo una parte del film. Che ci fossero primi cittadini contrari al limite dei 3 mandati era cosa nota. Con l’ordine del giorno che abbiamo approvato con il voto favorevole della coalizione Uv, Stella alpina, Fédération e del Pdl, abbiamo semplicemente voluto evitare la tentazione di bypassare il vincolo dei mandati attraverso l’escamotage della candidatura a vice sindaco». Rollandin ha negato «la volontà di criminalizzare i sindaci e precludere loro di continuare a lavorare per la collettività. Nelle amministrazioni comunali non ci sono solo i ruoli di sindaco e vice sindaco». Ha concluso: «Per questo abbiamo scelto l’invito e non, come volevano altre forze politiche, una legge che chiudesse ai sindaci tutte le strade. Siamo convinti che i sindaci siano una risorsa non un problema». Sulla questione sono tornati sia il gruppo di Vdavive/Renouveau sia il Pdl. Alberto Bertin precisa che «il progetto di legge del movimento sull’elezione dei sindaci non chiedeva la riduzione del numero dei consiglieri ma solo quello del numero dei sottoscrittori delle liste». Poi: «La votazione di questa legge minimalista si traduce in un’occasione persa per dare alla Valle d’Aosta forme più avanzate di democrazia e di partecipazione. E’ ora palese l’esistenza di un accordo tra maggioranza e Pdl, che dà così continuità all’apparentamento delle Europee. E’ frutto di giochi di corridoio tra Rollandin e Pdl e risponde alla prospettiva di una vera e propria alleanza, che potrebbe spostare l’asse politico in Valle d’Aosta». Alberto Zucchi, consigliere del Pdl: «Abbiamo trovato un’intesa su un ordine del giorno che contiene in maniera netta e precisa l’invito a sindaci e partiti politici non per caso ma perché era notorio che alcuni sindaci già dichiaravano ai quattro venti l’eventualità di una ricandidatura a vice sindaco». Zucchi chiarisce la portata dell’accordo con la maggioranza: «E’ un atto che ha il significato di un ulteriore tassello in funzione dei prossimi scenari politici».\ |
La Stampa 22 Novembre 2009 ha scritto: | |
POLITICA. ATTACCO DI RAIMONDO DONZEL (PD)
“Scarso controllo sui torrenti”
Alle preoccupazioni del consigliere del Pd ha risposto con parole rassicuranti l’assessore alle Opere pubbliche Marco Viérin. «Non ravvisiamo carenze nel sistema di manutenzione degli alvei. Ogni anno viene svolto dalle strutture dell’assessorato un ampio programma di interventi finalizzato a garantire il regolare deflusso delle acque. I tecnici - ha detto ancora Viérin - lavorano ogni giorno sul territorio con rapporti continui sia con i Comuni sia con le stazioni forestali». Le rassicurazioni dell’assessore non hanno soddisfatto il consigliere del Pd. «Servono altre opere - ha detto Donzel - e la politica si deve attivare per fare sì che all’interno delle comunità si possano mobilitare i cittadini per una maggiore partecipazione alla tutela del patrimonio». E’ invece soddisfatto di come vanno le cose il sindaco di Pollein Paolo Gippaz. «La Regione - dice Gippaz - è sempre intervenuta quando l’abbiamo chiamata. L’ultimo intervento è stato fatto sul torrente Sarpisson. Il Comboé - dice - è tenuto sotto costante controllo anche con risorse comunali. Nella Comunità montana è operativa una squadra di alpini che ha già programmato un intervento sull’alveo del torrente, nella zona di Chenaux, in primavera». Intanto prosegue l’attuazione del Piano regionale di riqualificazione e valorizzazione dei beni paesaggistici, urbanistici e ambientali. In una prima fase (nel 2005) erano stati finanziati 10 interventi con una spesa di 5,5 milioni di euro mentre una seconda seconda fase (2007) aveva interessato altri 10 interventi di riqualificazione per una spesa di 4,5 milioni di euro. E’ partito anche un’integrazione del Piano che coinvolge i Comuni di Rhêmes-Notre-Dame, Courmayeur, Ayas, Lillianes e Quart. Comporta una spesa di oltre un milione 300 mila euro e la spesa più rilevante, circa 600 mila euro, servirà al recupero e alla valorizzazione un area lungo la Dora Baltea a Quart. |
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giorgio ha scritto: |
L'opposizione democratica che in Valle d'Aosta è desaparecida quella tanto per non fare nomi come l'Arcobaleno, i verdi, e tutti quei micropartitini che fanno capo solo più a disperse ideologie, non ha una politica degna di tal nome e la maggioranza si trova ad operare con poco controllo dell'opposizione che, semplicemente, manca in quanto quella esistente, più che una opposizione, è un tentativo di portare a casa il pranzo e la cena per non deperire mortalmente. Cose già successe ad altri. Dunque memore di questa realtà il Pd si fa più pragmatico per raccogliere a se una forza più consistente e poter così opporre altri numeri che non gli attuali. Quando mai riusciremo a proporre un nostro progetto se non avremo mai certi numeri da contrapporre? La cosiddetta contrapposizione ideologica purtroppo svilisce il dibattito e non porta ad alcun contributo. Se non si partirà da principi condivisi il dibattito scadrà notevolmente e molti sforzi saranno resi vani ed il parto sarà molto doloroso, dal momento che bisognerà ribattere anche ad una opposizione preconcetta e pregiudiziale che non intende apportare alcun contributo.
E la Politica? I comunisti (nelle molteplici tonalità pre/ post/ ex/ catto/ ultra/ neo/ valorosi/ e via dipingendo) hanno una curiosa specificità nel corso della loro storia: raramente si devono confrontare con avversari politici misurandosi sul piano delle realizzazioni e dei programmi; praticamente devono combattere sempre con nemici del popolo, sfruttatori, delinquenti, truffatori, corrotti... Per noi va già di lusso essere considerati da loro solo non di sinistra. Comunque ad oggi noi siamo considerati da loro i maggiori antagonisti....Mica l'Uv o Rollandin o il PdL! |
Comunicato Stampa Pd ha scritto: | ||
24 novembre 2009
Il PD si mobilita per il lavoro, le imprese e gli enti locali Partito in piazza l’11 e 12 dicembre; il 14 a Milano convocati gli amministratori. Conferenza stampa il 9 dicembre per illustrare le iniziative in programma La conferenza dei segretari regionali del Partito Democratico, che ha preceduto la Direzione nazionale del 24 novembre, ha messo al centro della discussione il tema del lavoro, inteso in senso lato come lavoro/impresa/famiglia, e ha ravvisato come la crisi che colpisce in modo particolare le piccole e medie imprese abbia ripercussioni gravissime sul tessuto sociale. Una condizione che purtroppo, con sfumature diverse, accomuna e colpisce tutte le regioni da Nord a Sud. Serve quindi una grande mobilitazione in tutte le città italiane con questi obiettivi concreti: 1) alleggerire le imposte dei redditi medio-bassi; 2) sostenere il credito alle imprese; 3) dare risorse agli enti locali. Sono interventi che costano ma che sono indispensabili oggi per salvare il lavoro di domani. Ecco perché il PD sarà in piazza l’11 e 12 dicembre. E ancora, con la manifestazione del 14 dicembre a Milano, nella quale verranno mobilitati gli amministratori per rivendicare agli enti locali quelle risorse che un tempo venivano dall’ICI e che il Governo aveva promesso e non mantenuto, e la revisione del patto di stabilità che consenta anche nelle più piccole realtà locali di rimettere in moto l’economia. Infine, si chiederà al Pdl e alla Lega Nord di discutere non solo di tagliare i componenti dei consigli comunali e le comunità montane, ma di aprire un confronto anche sul numero dei parlamentari e di realizzare il Senato delle regioni. Il PD è assolutamente contrario ad eleggere nei piccoli comuni solo il sindaco che, tutto solo, ricorda più il podestà piuttosto che una istituzione democratica. Mercoledì 9 dicembre alle ore 17, presso la sede del PD Valle d’Aosta (corso Battaglione Aosta 13) si terrà una conferenza stampa per illustrare nel dettaglio i contenuti delle iniziative in programma. Partito Democratico Corso Battaglione Aosta 13/A 11100 Aosta |
(ANSA) Data: 01/12/2009 ha scritto: |
16:39 REGIONI: VDA; PRESENTATI 13 EMENDAMENTI E 49 APPROFONDIMENTI
(V.'REGIONI: VDA; AL VIA DIBATTITO...' DELLE 9.45) (ANSA) - AOSTA, 1 DIC - Mentre è in corso la discussione generale sul bilancio di previsione 2010, che presumibilmente si chiuderà intorno alle 18 per poi passare all'esame dei vari articoli, la Giunta regionale della Valle d'Aosta sta esaminando i sette emendamenti presentati dal partito democratico, che si aggiungono a quelli presentati dalla seconda Commissione, dal presidente della Regione, dagli assessori Aurelio Marguerettaz, Giuseppe Isabellon e Manuela Zublena, e dal presidente del Consiglio regionale. Inoltre, la Giunta è impegnata nel preparare le risposte alle 49 richieste di approfondimenti sui contenuti del bilancio, 19 delle quali presentate da Vda Vive-Rv, due congiuntamente dal Pd e Vda Vive e 28 dal Pd. Gli emendamenti riguardano, in particolare, la copertura delle spese legali e processuali a favore dei consiglieri e degli assessori (Albert Cerise), la disciplina degli interventi a favore dello sport (Aurelio Marguerettaz), le indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle zone di montagna e pagamenti agroalimentari (Giuseppe Isabellon), le disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico (Manuela Zublena). L'emendamento presentato dal presidente della Regione, Augusto Rollandin, riguarda la dipendenza funzionale del personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche (Atar). Gli emendamenti del Pd riguardano, invece, il bonus energia, le esenzioni tariffarie, gli interventi di prevenzione dei rischi naturali, i contributi per il contenimento del rischio amianto, l'edilizia residenziale, i contributi alle giovani coppie e le rendite degli invalidi. (ANSA). |
giorgio ha scritto: | ||
Chi come me è "un pignoletti", è attento ad ogni particolare. Parliamo di "quisquilie e pinzillacchere", e guardiamo ad esempio come la comunicazione sui media e in particolare sull'Ansa riesca sempre a trattare a pesci in faccia, che ne so magari il partito democratico scritto con le iniziali minuscole... non certo come gli altri partiti (tutti " maiuscolati"). "Postea", a dire il vero c'è anche una sigla con le maiuscole, ma sempre per essere corretti, è perchè siamo abbinati ad un altro partito. Non sia mai! Ma poi diciamocela tutta...avete letto i titoli degli emendamenti presentati dalla MAGGIORANZA ? E quelli della minoranza del partito democratico? Ditemi ci trovate un minimo di differenza? Beh voglio spiegarmi meglio...certo che sono diversi, ma quelli della maggioranza alla fine hanno tra parentesi i nomi dei promotori. Quello di Augusto poi, poco ci manca che venga trascritto per intero. Quelli della minoranza del pd tutti rigorosamente anonimi e seppur trattanti temi molto più qualificanti e apprezzabili - nel loro contenuto - sono stati lasciati alla fine del comunicato. Sì quando ormai l'attenzione nel lettore è scemata. Quisquilie, bazzecole, pinzillacchere, sciocchezzuole! L'autore? Totò (Antonio de Curtis) |
(ANSA) Data: 02/12/2009 ha scritto: |
10:23 BILANCIO: DA PD CINQUE ODG DI INDIRIZZO POLITICO
(ANSA) - AOSTA, 2 DIC - Con cinque ordini del giorno collegati al bilancio regionale di previsione per il 2010 il gruppo Pd è intervenuto oggi sugli indirizzi politici dell'attività della Giunta. Il Consiglio, per il terzo giorno, é impegnato questa mattina nell'esame del bilancio della Regione le cui entrate si attestano su 1.874 milioni per il 2010, 1.916 milioni il 2011 e 1.937 milioni per il 2012. Gli ordini del giorno riguardano la sperimentazione di un servizio extrascolastico estivo per i figli dei dipendenti regionali; la revisione della legge speciale Aosta Capoluogo; il ritiro da parte del Governo e del Parlamento dell'emendamento alla finanziaria sulla vendita dei beni confiscati alle mafie; l'avvio di un progetto per migliorare il sistema dei trasporti, le imprese alberghiere e le attività turistiche. Il quinto emendamento è incentrato sulle politiche agricole e chiede, in particolare, il completamento dei lavori di ristrutturazione del caseificio di Saint-Marcel con la realizzazione del burrificio; l'installazione in alta e bassa valle di impianti per la pastorizzazione al servizio dei produttori di latte non destinato alla produzione di fontina o formaggio tradizionale valdostano; la ricalibratura di un pacchetto di misure strutturali per garantire alle aziende la certezza delle risorse necessarie a sostenere la competizione di chi opera in montagna. Gli ordini del giorno saranno approvati in concomitanza dell'approvazione del bilancio, prevista nel primo pomeriggio di oggi. Successivamente il Consiglio concluderà i lavori in serata dopo aver approvato altri 5 disegni di legge, iscritti in via di urgenza. Nella seduta di questa mattina l'assemblea è impegnata nell'esame delle richieste di approfondimento rivolte alla giunta da Pd e VdA Vive-R, al quale seguirà la votazione dei vari articoli della legge e dei sette emedamenti presentati dal Pd su vari articoli, quattro dalla Giunta, uno della seconda Commissione e uno dal Presidente del Consiglio regionale. (ANSA). |
La Stampa 03 Dicembre 2009 ha scritto: |
Invito al governo
«No alla vendita dei beni confiscati alla mafia» Il Consiglio Valle ha approvato un ordine del giorno proposto dal Partito democratico che «chiede al governo e al Parlamento di ritirare l’emendamento introdotto al Senato sulla legge finanziaria che prevede la vendita dei beni confiscati alle mafie e invita i parlamentari valdostani a farsi interpreti della preoccupazione dell’assemblea regionale e dare il loro sostegno a norme che facilitino il riutilizzo sociale dei beni confiscati». Il documento ha ottenuto il voto favorevole (31) di Uv, Fédération, Stella alpina, Pd, Vdavive/Renouveau mentre ha votato contro il Pdl (1). |
(ANSA) Data: 22/12/2009 ha scritto: |
16:28 PD: VALLE D'AOSTA, OPPOSIZIONE DEVE PARLARE ALLA GENTE (ANSA) - AOSTA, 22 DIC - La consapevolezza "di essere un partito di opposizione che deve parlare alla gente e contribuire alla risoluzione dei problemi" è la priorità nell'agenda del gruppo Pd alla Regione Valle d'Aosta. Nel corso di una conferenza stampa i consiglieri democratici hanno tracciato un bilancio dell'attività svolta nei primi 18 mesi di legislatura, che giudicano positivamente "per l'apporto dato - come hanno sottolineato Raimondo Donzel e Gianni Rigo - alla chiusura e attuazione del piano anticrisi e degli interventi a favore della famiglia". "Dobbiamo - hanno detto - saper parlare alla gente e agli imprenditori sui temi di oggi e in prospettiva per evitare di lasciare troppo spazio alla destra". L'azione politica del partito democratico a livello regionale si svolge avendo presente tre problemi fondamentali: affrontare l'incertezza economica, garantire un futuro ai giovani e potenziare il lavoro. "Ed in questa direzione - hanno aggiunto - abbiamo cercato di dare risposte appropriate a sostegno delle piccole e medie imprese, per mantenere i livelli occupazionali e aiutare il mondo agricolo che è in forte difficoltà, il tutto concentrato nel piano delle politiche attive del lavoro sul quale ci siamo impegnati anche dai banchi dell'opposizione". In prospettiva il Pd guarda agli incentivi per la ricerca e alla formazione mirata, ai lavori di utilità sociale per gli espulsi dal mondo del lavoro, alla sicurezza per chi ha un posto di lavoro, cardini sui quali ruota la politica democratica per il 2010. (ANSA). |
Partito Democratico VdA ha scritto: |
Sostegno ai minori con genitori separati
e alle donne vittime di violenza: bocciate le proposte del gruppo PD La maggioranza respinge un emendamento alla legge di variazione del bilancio, ma aumenta le spese correnti e quelle per congressi, convegni e manifestazioni Il Partito Democratico della Valle d’Aosta esprime amarezza per la bocciatura da parte della maggioranza regionale dell’emendamento, presentato dal gruppo regionale PD, sulla legge di variazione del bilancio di previsione per il triennio 2010-2012, che prevedeva lo stanziamento di fondi per due proposte avanzate dal PD nei mesi scorsi e non approvate per questioni di copertura economica. Le due proposte per le quali il Pd chiedeva il finanziamento riguardano il sostegno a favore dei genitori separati con figli minori in situazione di difficoltà economica e l’istituzione di un fondo di solidarietà per il sostegno delle spese legali per le donne vittime di violenze e maltrattamenti. E’ grave che la maggioranza abbia espresso la sua chiusura verso un emendamento che, peraltro, aveva ottenuto il via libera ‘tecnico’ degli uffici dell’Assessorato regionale al Bilancio e Finanze; la scelta di bocciare i provvedimenti è meramente politica, e non reggono le motivazioni della maggioranza secondo la quale, in questi campi, la Regione fa già molto. In realtà, in entrambi i casi, non si tiene conto dei mutamenti della società: le separazioni sono in forte aumento e crescono sempre più i casi di famiglie monoparentali con figli a carico in situazione di grave difficoltà economica, mentre per quanto riguarda la lotta contro la violenza sulle donne, c’è bisogno di più sostegno per spingere le vittime di maltrattamenti a denunciare gli abusi subiti. Il PD esprime inoltre amarezza anche perché le cifre richieste per finanziare gli interventi in questione ammontavano a 100 mila euro per il 2011 e a 200 mila per il 2012: cifre assolutamente alla portata del bilancio di previsione, all’interno del quale, fra l’altro, la maggioranza è andata a elevare alcune voci come le spese per congressi, convegni e manifestazioni, le spese correnti e altro ancora, dimostrando un utilizzo poco oculato delle risorse a disposizione. Il Partito Democratico continuerà a portare avanti queste importanti iniziative in autunno, con l’obiettivo di far inserire queste nuove forme di sostegno all’interno della legge quadro annunciata dall’Assessore alla Sanità e Politiche sociali ma di cui ancora non si conoscono i contorni. |
giorgio ha scritto: | ||
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(ANSA) Data: 30/07/2010 10:27 ha scritto: |
PD: AMAREZZA PER NO A FONDI PER SEPARATI E VITTIME VIOLENZA (ANSA) - AOSTA, 30 LUG - Amarezza per la bocciatura da parte della maggioranza regionale dell'emendamento sulla legge di variazione del bilancio di previsione per il triennio 2010-2012 - che prevedeva fondi per il sostegno a favore dei genitori separati con figli minori in situazione di difficolta' economica e per le spese legali per le donne vittime di violenze e maltrattamenti - e' espressa, in una nota, dal Partito Democratico. ''E' grave - si legge - che la maggioranza abbia espresso la sua chiusura verso un emendamento che, peraltro, aveva ottenuto il via libera 'tecnico' degli uffici dell'Assessorato regionale al Bilancio e Finanze. La scelta di bocciare i provvedimenti e' meramente politica, e non reggono le motivazioni della maggioranza secondo la quale, in questi campi, la Regione fa gia' molto. In realta', in entrambi i casi, non si tiene conto dei mutamenti della societa': le separazioni sono in forte aumento e crescono sempre piu' i casi di famiglie monoparentali con figli a carico in situazione di grave difficolta' economica, mentre per quanto riguarda la lotta contro la violenza sulle donne, c'e' bisogno di piu' sostegno per spingere le vittime di maltrattamenti a denunciare gli abusi subiti''. ''Le cifre richieste per finanziare gli interventi in questione - prosegue la nota - ammontavano a 100 mila euro per il 2011 e a 200 mila per il 2012: cifre assolutamente alla portata del bilancio di previsione, all'interno del quale, fra l'altro, la maggioranza e' andata a elevare alcune voci come le spese per congressi, convegni e manifestazioni, le spese correnti e altro ancora, dimostrando un utilizzo poco oculato delle risorse a disposizione''. (ANSA). |
12VdA.it Mercoledì 28 Luglio 2010 18:00 ha scritto: |
Sarà sufficiente la licenza di scuola media per diventare agente forestale:
Pd ed Alpe non partecipano alla votazione Scritto da douze In Valle d'Aosta, per diventare guardia forestale, basterà ancora la licenza di scuola media: è quanto è stato deciso a maggioranza dal Consiglio Valle nella giornata di mercoledì 28 luglio, quando l'Assemblea ha affrontato la questione che definisce la "disciplina, l'accesso e la mobilità nell'ambito dell'organico del Corpo forestale della Valle d'Aosta". La proposta di legge, che si componeva di un solo articolo, prevede infatti che, per partecipare al concorso per l'assunzione a tempo indeterminato ad agente forestale occorra, tra l'altro, il titolo di studio di istruzione secondaria di primo grado «in analogia con quanto stabilito per gli altri dipendenti dell'Amministrazione regionale inquadrati nella posizione "B2" - ha spiegato in aula il consigliere relatore, Alberto Crétaz, dell'Union Valdôtaine - ed in particolare per i Vigili del fuoco, i quali hanno mansioni e responsabilità equiparabili a quelle degli agenti del Corpo forestale della Valle d'Aosta. L'applicazione del testo ora vigente, che prevede il possesso del titolo di studio finale di istruzione secondaria di secondo grado, comporterebbe una disparità di trattamento tra dipendenti regionali e la necessità di rivedere il contratto collettivo al fine di inquadrare il profilo di agente forestale nella categoria "C", con posizione economica da definire. Riteniamo, quindi, che questo testo possa evitare all'Amministrazione regionale inevitabili aumenti della spesa pubblica». Alla votazione non hanno però preso parte i consiglieri del Partito Democratico e di Alpe: «il legislatore è in grado di legiferare o tutta la legislazione è vincolata ai contratti? - si è chiesto Raimondo Donzel del PD - nel resto del mondo è esattamente il contrario. Nel caso di questo articolo di regolamento, non c'è stata la volontà di un confronto, si è deciso di agire unilateralmente e riteniamo che il comportamento sia lesivo del Consiglio regionale e della sua sovranità». «Sono convinto che sia successo qualcosa di non condivisibile nella commissione regolamento dal punto di vista politico - ha quindi evidenziato Roberto Louvin, capogruppo di Alpe - è stata una decisione imposta dalla maggioranza, il Consiglio avrebbe potuto decidere per un titolo di studio piuttosto che un altro: ha scelto consapevolmente e non si tratta di un problema di spesa pubblica». Contrario alla proposta si è detto il Popolo delle Libertà: «siamo di nuovo in aula, a distanza di qualche settimana, a votare questo oggetto e questo perché la maggioranza ha avuto una riflessione su quell'emendamento per alzare i criteri di assunzione all'interno del Corpo forestale - ha precidato il capogruppo, Massimo Lattanzi - la verità è che allora la maggioranza è stata battuta nella votazione segreta. Rimaniamo dell'idea che bisogna alzare i criteri di assunzione, se siamo a discutere su questo argomento è perché c'è stata una forzatura del regolamento: fa parte delle logiche di maggioranza e minoranza anche se rimane una certa amarezza. Siamo contrari a questa metodologia, siamo convinti della necessità del diploma di scuola media superiore per il Corpo forestale». «Questo provvedimento non comporta necessariamente un abbassamento del livello - ha ribattuto Giuseppe Isabellon, assessore regionale all'agricoltura e risorse naturali - l'obiettivo è quello di riproporre il testo originario e di avere un'applicazione immediata. La tempistica non è secondaria perché si sta procedendo al passaggio interno per coprire i ruoli di diversi gradi». «Non siamo contrari a un inquadramento diverso - ha aggiunto il presidente della Regione, Augusto Rollandin - nel futuro ci sarà un ripensamento per innalzare i criteri di assunzione, nel Corpo forestale così come in altre realtà». Il Consiglio Valle ha approvato, a maggioranza, anche il disegno di legge sulle modifiche alle nuove norme sull'ordinamento e sul funzionamento del Corpo forestale della Valle d'Aosta e sulla disciplina del relativo personale che permette agli ispettori di assumere il ruolo di vice comandante di stazione, che era prima limitato ai soli sovrintendenti, e di subentrare con priorità rispetto al sovrintendente, in caso di vacanza del posto di comandante di stazione: «questa modifica - ha spiegato in aula Alberto Crétaz, relatore anche di questo disegno di legge - renderà meno rigido il sistema attuale di utilizzo degli ispettori e faciliterà notevolmente la gestione delle stazioni» |
(ANSA) Data: 31/08/2010 ha scritto: |
12:13 REGIONI: VDA; DONZEL (PD), NON SMINUIRE RUOLO OPPOSIZIONI
(ANSA) - AOSTA, 31 AGO - ''Le modifiche di Statuto e Regolamento comunali devono essere frutto di un'ampia concertazione, che deve coinvolgere e fare proprie anche le ragioni della minoranza. Si tratta, in effetti, di una sorta di Costituzione comunale. L'attuale sistema elettorale e' stato concepito per consolidare la governabilita' e la stabilita' dei Comuni e non per sminuire il ruolo delle opposizioni''. Lo dichiara in una nota il segretario regionale del Pd, Raimondo Donzel, ''in attesa della ripresa dei lavori autunnali e di proposte concrete da parte della maggioranza regionale in merito a leggi elettorali comunali che favoriscano la partecipazione dei cittadini''. ''E' necessario un riequilibrio dei ruoli - aggiunge Donzel - che si determina attraverso regolamenti che rispettino le posizioni di minoranza. Lo Statuto e Regolamento consiliari hanno appunto l'obiettivo di essere norme di garanzia. Il sindaco e la maggioranza hanno i numeri e le condizioni per esercitare in modo pieno il governo del Comune, senza ricorrere a forzature''. Facendo riferimento alla modifica dello Statuto del comune di Champorcher per introdurre un nuovo assessore, Donzel sostiene che ''e' in totale controtendenza con l'esigenza di contenere l'allargamento delle Giunte: e' molto piu' auspicabile che i sindaci e gli assessori traggano profitto da una piu' attiva collaborazione di consiglieri e di Commissioni consiliari per esercitare deleghe complesse, con maggiore coinvolgimento dei Consiglieri stessi nell'amministrazione''. ''Lascia perplessi - conclude Donzel - che tali decisioni siano frutto di una maggioranza che ha al suo interno sia esponenti di area Union Valdotaine, sia dell'area Alpe, la cui presenza avrebbe dovuto favorire un maggior rispetto delle istanze della minoranza''. (ANSA). |
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Champorcher, l'assessore Baudin risponde al Pd
"Se la nostra scelta è valida lo diranno solo i risultati" CHAMPORCHER. "Aumentare i componenti della Giunta (a parità di costi globali) è una scelta, condivisibile oppure no: un giudizio sulla sua bontà lo consentiranno solo i risultati, conseguiti o meno, alla fine della legislatura". Fausta Baudin, assessore del Comune di Champorcher ed esponente di ALPE, risponde alle critiche rivolte ieri dal Partito democratico della Valle d'Aosta alla decisione dell'Amministrazione comunale di cambiare lo Statuto aggiungendo un assessore. Baudin si dice "esterrefatta dal comunicato stampa del PD" e sente di essere stata "chiamata in causa in quanto esponente dell'area ALPE nella maggioranza". Afferma che "la modifica incriminata da Donzel consiste nell'aumentare la quantità di assessori previsti in Giunta da un numero compreso "tra 1 e 3" a uno "tra 2 e 4" (cito testualmente). Qualunque maggioranza presente o futura potrà dunque scegliere se avere due, tre o quattro assessori". Prosegue l'esponente della Giunta di Champorcher: "analoga decisione è stata presa in diversi altri comuni (Châtillon, Gressoney-La-Trinité, Fontainemore, solo per citarne alcuni della bassa valle), senza che il PD vi si accanisse contro, come fa, inopinatamente, in questo caso". Riguardo alle critiche per il mancato coinvolgimento della minoranza nell'operazione, sempre l'assessore ribatte che "mentre per la prima redazione dello Statuto comunale è prassi (ma non ovunque) creare una commissione consiliare ad hoc per un'ampia condivisione del testo, non è consuetudine farlo ogni qualvolta ci sia una modifica da apportare, e infatti ciò non avviene quasi mai". "Quanto al velenoso riferimento all'ALPE" Fausta Baudin afferma: "non si è ancora accorto, Donzel, che il ruolo delle opposizioni (ma anche, in generale, di tutti i consiglieri) è stato pressoché annullato, da un bel pezzo, non tanto dagli Statuti e dai Regolamenti interni, ma soprattutto dalle leggi regionali che regolano l'elezione e l'attività dei Consigli? Infine - dice ancora l'assessore -, forse Donzel non sa che, su proposta della nostra maggioranza, nella stessa seduta consiliare in cui si è modificato lo Statuto, è stato inserito nel Regolamento del Consiglio l'istituto del "question time", proprio per favorire la partecipazione attiva non solo dei consiglieri, ma anche di tutti i cittadini". redazione |
12VdA.it ha scritto: |
Elso Gerandin confermato alla guida del "Cpel-Celva", con lui i vice presidenti Domenico Chatillard ed Ennio Subet
Martedì 20 Luglio 2010 12:00 Scritto da douze Augusto Rollandin, Alberto Cerise ed Elso Gerandin Elso Gerandin, presidente della Comunità montana "Evançon", già sindaco e vice sindaco di Brusson, è stato confermato, nella mattinata di martedì 20 luglio, alla presidenza del "Consiglio permanente degli Enti locali - Cpel" e del "Consorzio degli Enti locali della Valle d'Aosta - Celva". Gerandin ricopriva la carica di presidente dei due Enti che raggruppano i 74 Comuni e delle otto Comunità montane della regione dal luglio del 2008, quando subentrò a Diego Empereur, eletto in Consiglio Valle: «ringrazio tutti gli amministratori degli Enti locali per la fiducia che ancora una volta hanno deciso di accordarmi - ha dichiarato Gerandin dopo la sua elezione - ed il gruppo di amministratori che dal 2008 mi ha accompagnato in questo percorso. Affronto questo nuovo mandato mettendo a disposizione il mio impegno, l'esperienza maturata negli anni e l'orgoglio di fare parte di un'organizzazione che lavora ogni giorno per il benessere e lo sviluppo degli Enti locali. Molto è stato fatto per dare voce e rappresentanza politica agli Enti locali nell'ambito del "Sistema delle autonomie" e vogliamo continuare su questa strada. Ci impegneremo per mantenere sempre alto il livello del confronto con le istituzioni regionali, all'insegna del dialogo e della collaborazione. Vogliamo promuovere forme di gestione associata dei servizi per razionalizzare i costi e migliorarne la qualità. A fronte di risorse finanziarie che andranno a diminuire, dovremo riconsiderare il modello di sostenibilità economica e organizzativa dei Comuni e delle Comunità montane, e fare delle scelte votate all'innovazione e alla definizione delle priorità all'interno del sistema degli Enti locali. Ci aspettano anni impegnativi, ma potremo contare sull'apporto di amministratori capaci e competenti, e di un'organizzazione di qualità, in grado di raccogliere nuove sfide». Ennio Subet, Domenico Chatillard ed Elso Gerandin Gerandin, proposto dal sindaco di Aosta, Bruno Giordano, votato a maggioranza con 70 preferenze, tre astensioni e due voti contrari che hanno preferito l'altro candidato, Massimo Tamone, che si è autopropost. In qualità di vice presidenti del "Cpel" e del "Celva", sono stati eletti Domenico Chatillard, sindaco di Valtournenche, che ricopre il ruolo di vicario, ed Ennio Subet, sindaco di Charvensod mentre nel comitato esecutivo del "Cpel" e del Consiglio di amministrazione del "Celva" siederanno Vittorio Anglesio, sindaco di Introd, Luigi Bertschy, sindaco di Hône, Riccardo Bieller, presidente della Comunità montana "Valdigne - Mont Blanc", Bruno Giordano, sindaco di Aosta, Speranza Girod, sindaco di Fontainemore, Christian Linty, sindaco di Issime e presidente della Comunità montana "Walser - Alta Valle del Lys", Franco Manes, sindaco di Doues, Giusto Perron, sindaco di Fénis, e Rudy Tillier, sindaco di Pontey. L'assemblea del Cpel-Celva mentre vota la riconferma di Elso GerandinL'Assemblea, alla quale hanno anche preso parte i presidente della Regione, Augusto Rollandin, e del Consiglio Valle, Alberto Cerise, ha anche approvato una nuova organizzazione politica, articolata in dieci dipartimenti e quindici consulte con l'obiettivo di consolidare le attività di competenza del "Cpel" e migliorare il ruolo consultivo degli Enti locali nell'ambito dei processi legislativi regionali: al dipartimento "Affari istituzionali e servizi associati" è stato nominato responsabile politico Domenico Chatillard, al dipartimento "Pubblico impiego e politiche del lavoro" Rudy Tillier, al dipartimento "Finanza e contabilità" Speranza Girod, al dipartimento "Politiche sociali, educative e culturali" Luigi Bertschy, al dipartimento "Politiche per gli adulti e sanità pubblica" Giusto Perron, al dipartimento "Pianificazione e urbanistica" Franco Manes, al dipartimento "Opere pubbliche e difesa del suolo" Christian Linty, al dipartimento "Politiche dell'ambiente" Ennio Subet, al dipartimento "Innovazione tecnologica e Sportello unico degli Enti locali" Vittorio Anglesio ed al dipartimento "Sviluppo economico" Riccardo Bieller mentre il presidente Gerandin ed il sindaco di Aosta sono stati esentati dalla responsabilità di dipartimento. A ciascun dipartimento corrisponderanno una o più consulte, composte da amministratori di Enti locali, che approfondiranno i temi di competenza del dipartimento stesso e si esprimono rispetto ai provvedimenti regionali di interesse per i Comuni e le Comunità montane. La suddivisione in consulte permette un coinvolgimento diffuso degli amministratori degli Enti locali nell'attività del Consiglio permanente: i membri delle quindici consulte verranno nominati nel corso delle prossime riunioni. |
Sito ufficiale Partito Democratico ha scritto: |
IL PD: PIU' SOSTEGNO AI MINORI CON GENITORI SEPARATI E ALLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA
Scritto da Davide Friday 30 July 2010 Il Partito Democratico della Valle d’Aosta esprime amarezza per la bocciatura da parte della maggioranza regionale dell’emendamento, presentato dal gruppo regionale PD, sulla legge di variazione del bilancio di previsione per il triennio 2010-2012, che prevedeva lo stanziamento di fondi per due proposte avanzate dal PD nei mesi scorsi e non approvate per questioni di copertura economica. Le due proposte per le quali il Pd chiedeva il finanziamento riguardano il sostegno a favore dei genitori separati con figli minori in situazione di difficoltà economica e l’istituzione di un fondo di solidarietà per il sostegno delle spese legali per le donne vittime di violenze e maltrattamenti. E’ grave che la maggioranza abbia espresso la sua chiusura verso un emendamento che, peraltro, aveva ottenuto il via libera ‘tecnico’ degli uffici dell’Assessorato regionale al Bilancio e Finanze; la scelta di bocciare i provvedimenti è meramente politica, e non reggono le motivazioni della maggioranza secondo la quale, in questi campi, la Regione fa già molto. In realtà, in entrambi i casi, non si tiene conto dei mutamenti della società: le separazioni sono in forte aumento e crescono sempre più i casi di famiglie monoparentali con figli a carico in situazione di grave difficoltà economica, mentre per quanto riguarda la lotta contro la violenza sulle donne, c’è bisogno di più sostegno per spingere le vittime di maltrattamenti a denunciare gli abusi subiti. Il PD esprime inoltre amarezza anche perché le cifre richieste per finanziare gli interventi in questione ammontavano a 100 mila euro per il 2011 e a 200 mila per il 2012: cifre assolutamente alla portata del bilancio di previsione, all’interno del quale, fra l’altro, la maggioranza è andata a elevare alcune voci come le spese per congressi, convegni e manifestazioni, le spese correnti e altro ancora, dimostrando un utilizzo poco oculato delle risorse a disposizione. Il Partito Democratico continuerà a portare avanti queste importanti iniziative in autunno, con l’obiettivo di far inserire queste nuove forme di sostegno all’interno della legge quadro annunciata dall’Assessore alla Sanità e Politiche sociali ma di cui ancora non si conoscono i contorni. |
AostaSera.it 11/09/2010 ha scritto: | |
Problema casa: il Comune di Aosta studia interventi di sostegno per le giovani coppie
Aosta - L'Assessore Mauro Baccega ha lanciato l'idea di avviare una politica di sostegno abitativo per le coppie giovani sposate o conviventi "per interrompere quel trend che vede allontanare i giovani dalla città con relativo invecchiamento della popolazione”.
Mauro Baccega Il "problema casa" nel capoluogo regionale è noto da tempo, così come da tempo l'amministrazione comunale sta cercando di affrontare, con provvedimenti non sempre efficaci, il fenomeno dell'emergenza abitativa che si è aggravato anche a causa della crisi economica che ha spinto nuovi nuclei famigliari nella casistica delle famiglie in difficoltà economica. E il problema casa è stato al centro di un incontro che l'Assessore Mauro Baccega ha avuto giovedì scorso, 9 settembre, con la terza Commissione consiliare “Servizi alla Persona”. Obiettivo: presentare la relazione sull'edilizia residenziale pubblica e fare il punto sul patrimonio immobiliare del Comune di Aosta che conta 831 alloggi, di cui 761 sono affittati e gli altri in ristrutturazione o inseriti nel piano vendita. Nel corso dell'incontro l'Assessore ha lanciato l'idea di avviare una politica di sostegno abitativo per le coppie giovani "per interrompere quel trend che vede allontanare i giovani dalla città con relativo invecchiamento della popolazione”. Il provvedimento è ancora allo studio, ma è intenzione della giunta inserirlo già a bilancio nel 2011. L'idea di fondo è quella di offrire un contributo per l'alloggio in affitto alle coppie giovani spostate o conviventi da almeno 12 mesi. Entro la fine dell’anno è previsto il regolamento che dovrà anche stabilire l’entità del contributo. “Un intervento di questo tipo – si legge ancora nella relazione – previene le problematiche sociali che possono nascere, sostiene e favorisce la costituzione di nuove famiglie". di Nathalie Grange |
La Stampa 23 Settembre 2010 ha scritto: |
“Sì alla tangenziale gratis”
«Il Pd è favorevole alla gratuità del tratto autostradale Aosta Est-Aosta Ovest: decongestiona il traffico aostano e migliora la qualità dell’aria. Vediamo anche di buon occhio le trattative per aumentare i benefici sul transito autostradale per i pendolari valdostani. I cittadini - ha concluso Donzel - devono però sapere che 1/3 del pedaggio grava sulle tasche di tutti i residenti». Così Raimondo Donzel ha replicato al presidente della regione Augusto Rollandin a proposito della operazione gratuità. Il protocollo d’intesa tra Regione e Rav e Sav che proroga fino a luglio 2013 l’accordo per il passaggio gratis è stato sottoscritto il 3 agosto. La giunta ha chiesto alle società di fare proposte per ridurre il pedaggio ai pendolari valdostani (dal 2007 al 20 per cento sulla tratta Pont-St-Martin-Aosta) al 50 per cento sull’intera rete valdostana. «L’obiettivo della tangenziale gratis - ha detto Rollandin - è razionalizzare i flussi di traffico, ottenere maggior sicurezza e perciò il beneficio è riferito a tutti gli utenti con telepass e non solo ai residenti». Nel periodo agosto 2009-luglio 2010 i pedaggi non pagati sono costati alla Regione 141 mila euro. «Nel primo anno - ha detto Rollandin - hanno sfruttato l’opportunità 230 mila 567 veicoli, con una media giornaliera di 623 (568 leggeri e 55 pesanti). Il pedaggio è di 1,80 euro e con un solo transito gratis al mese si compensa ampiamente il canone del telepass, che è di 1,24 euro» |
(ANSA) Data: 17/02/2011 12:36 ha scritto: |
UV: PERRON, PDL HA ATTEGGIAMENTO RESPONSABILE, PD NO
(ANSA) - AOSTA, 17 FEB - ''Devo constatare che il Pdl locale ha avuto un'atteggiamento responsabile. Contrariamente al Pd, che non ha mai accettato di condividere con l'Union valdotaine la scelta di un candidato comune al Parlamento europeo, il Pdl e' stato disponibile a discutere e a confrontarsi, anche sulle questioni principali che riguardano la nostra regione e a individuare il modo di risolverle nella maniera piu' veloce ed efficace, anche con interventi a Roma''. Lo scrive il presidente dell'Union valdotaine, Ego Perron, nell'editoriale dell'ultimo numero del settimanale Le peuple valdotaine. ''Il Pdl - prosegue Perron - ha avuto un comportamento molto responsabile e costruttivo verso la nostra autonomia anche al momento del voto, lo scorso dicembre, del bilancio regionale. Questo gruppo ha votato a maggioranza la nostra proposta, il nostro progetto, la nostra visione politica e amministrativa anche per quanto riguarda il bilancio triennale''. La proposta di allargare la maggioranza regionale al Pdl e' in discussione in questi giorni nelle sezioni dell'Union valdotaine, ''una prova di democrazia - commenta Perron - e di condivisione con la base che puo' essere considerata unica''. ''Dove c'e' la possibilita' di unire delle energie a favore della comunita' valdostana - conclude Perron - e' saggio di farlo. Noi siamo molto piccoli, a volte troppo disuniti per essere forti di fronte a soggetti come lo Stato italiano e l'Europa. E' importante di ritrovarsi tra forze responsabili e di buon senso per vedere se si puo' diventare un interlocutore ascoltato in grado di trovare delle risposte concrete ai problemi''. (ANSA). |
Pd-Vda newsletter ha scritto: |
Sbagliato disinformare!
Da parte del presidente UV Ego Perron una cosciente forma di disinformazione politica. Basta con la storiella dell’opposizione che dice sempre no! Ancora una volta il presidente dell’Union Valdôtaine Ego Perron non perde occasione per una cosciente opera di disinformazione politica. Questa settimana, dalle colonne del giornale del movimento Le Peuple Valdôtain, cerca, con una tattica, tutta italiana, di scorretta informazione di giustificare l’ingiustificabile. Certo, lo capiamo è difficile spiegare ai propri elettori, agli unionisti l’operazione che sta faticosamente portando il PdL nella maggioranza regionale ed allora si tenta di scaricare le “colpe”, le responsabilità sulle spalle degli avversari politici: l’opposizione estremista del Partito Democratico. Oggi l’interesse del gruppo dirigente dell’UV è quello di allargare l’alleanza delle forze autonomiste, viste le recenti difficoltà della maggioranza, quella alleanza tanto cara che è stata il filo conduttore della campagna elettorale per le elezioni regionali del 2008, cercare di coinvolgere il PdL per ottenere dal governo Berlusconi un atteggiamento benevolo nei confronti della Valle d’Aosta. La storiella dell’opposizione che dice sempre no, per favore, presidente Perron non usarla più. E’ una falsità lo sa bene il presidente, lo sanno bene tutti gli unionisti. Basta ricordare l’atteggiamento tenuto dal PD nei tanti comuni dove abbiamo condiviso alleanze con l’UV sulla base di programmi condivisi. Basta ricordare l’atteggiamento quotidiano tenuto dal PD in Consiglio regionale, un’opposizione coerente, seria e responsabile sempre legata ai contenuti. Una opposizione che lavora per risolvere i problemi della comunità valdostana e per darle voce. Dai provvedimenti anticrisi, che abbiamo contribuito a sollecitare, alle politiche per il lavoro, dai provvedimenti per la casa, per la salute, per la scuola, alle politiche per la legalità e la sicurezza. Lo ha anche riconosciuto il Presidente della Regione in dichiarazioni pubbliche. Ed allora delle due l’una: o il presidente Perron non conosce quello che avviene in Valle d’Aosta o è in malafede. |
(ANSA) Data: 18/02/2011 14:43 ha scritto: |
PD: PRESIDENTE UV FA COSCIENTE DISINFORMAZIONE POLITICA
(ANSA) - AOSTA, 18 FEB - ''Ancora una volta il presidente dell'Union Valdotaine, Ego Perron, non perde occasione per una cosciente opera di disinformazione politica. Questa settimana, dalle colonne del giornale del movimento, cerca, con una tattica tutta italiana di scorretta informazione, di giustificare l'ingiustificabile''. E' quanto riportato in una nota del Partito Democratico della Valle d'Aosta. ''Certo - prosegue il comunicato - capiamo che e' difficile spiegare ai propri elettori, agli unionisti, l'operazione che sta faticosamente portando il PdL nella maggioranza regionale ed allora si tenta di scaricare le 'colpe', le responsabilita' sulle spalle degli avversari politici: l'opposizione estremista del Partito Democratico''. Secondo il Pd, ''oggi l'interesse del gruppo dirigente dell'Uv e' di allargare l'alleanza delle forze autonomiste, viste le recenti difficolta' della maggioranza, cercando di coinvolgere il PdL per ottenere dal governo Berlusconi un atteggiamento benevolo nei confronti della Valle d'Aosta''. ''La storiella dell'opposizione che dice sempre no per favore - si legge - presidente Perron non usarla piu'. E' una falsita' lo sa bene il presidente, lo sanno bene tutti gli unionisti. Basta ricordare l'atteggiamento tenuto dal Pd nei tanti comuni dove abbiamo condiviso alleanze con l'Uv sulla base di programmi condivisi. Basta ricordare l'atteggiamento quotidiano tenuto dal Pd in Consiglio regionale, un'opposizione coerente, seria e responsabile sempre legata ai contenuti. Una opposizione che lavora per risolvere i problemi della comunita' valdostana e per darle voce. Dai provvedimenti anticrisi, che abbiamo contribuito a sollecitare, alle politiche per il lavoro, dai provvedimenti per la casa, per la salute, per la scuola, alle politiche per la legalita' e la sicurezza''. In un editoriale pubblicato su Le peuple valdotain, Perron ha elogiato ''l'atteggiamento responsabile del Pdl, contrariamente a quello del Pd''. (ANSA). |
(ANSA) Data: 18/02/2011 17:44 ha scritto: |
ALPE: PERRIN, STERZATA UV APRE SPAZI POLITICI
(V. 'ALPE: PRIMO CONGRESSO MOVIMENTO...' DELLE 16.55) (ANSA) - AOSTA, 18 FEB - ''La brusca sterzata verso il Pdl dell'Union Valdotaine apre spazi politici per le forze, come Alpe, che vogliono essere autenticamente autonomiste''. Cosi' il coordinatore di Alpe, Carlo Perrin, commenta l'ipotesi di allargamento della maggioranza regionale al centro destra. ''L'Union valdotaine - spiega Perrin - ha sempre avuto una funzione di stabilizzatore nel quadro politico regionale, le recenti operazioni politiche pongono il movimento al di fuori di questa prospettiva''. Secondo Perrin ''c'e' tra gli unionisti una presa di coscienza che si sta consumando qualcosa di non naturale, ma all'interno dell'Union Valdotaine il dibattito e' moscio e si sta affievolendo sempre di piu'''. Sul fronte delle alleanze, Perrin (che non ha ancora sciolto le riserve per un'eventuale candidatura congressuale) conferma ''l'attenzione per quelle forze dell'area di centro sinistra che hanno fatto parte dell'Alleanza autonomista e progressista (Pd e Idv ndr)''. Al congresso sono comunque invitate tutte le forze politiche presenti in regione: ''Ultimamente - ha aggiunto Perrin - si e' instaurata l'abitudine di selezionare gli inviti, questo non e' un buon segno, noi invece crediamo che sia importante creare occasioni per un confronto''. (ANSA). |
patuasia ha scritto: |
19 febbraio 2011 a 15:58 - "libero" dice:
Bisogna dire che anni e anni a braccetto con l’Union hanno insegnato qualcosa ai furboni dell’attuale Pd che sono gli stessi Ds di ieri. Sono da poco all’opposizione e loro, a differenza di quelli dell’Alpe, si fanno sentire e i media ne parlano. Il problema trasporti è appannaggio loro, l’aumento del biglietto del cinema li vede volantinare davanti agli ingressi, il sito del Comune lo hanno criticato loro, le campagne di manifesti hanno la loro firma, mentre Alpe tace e si preoccupa solo delle sue autocelebrazioni. Non che il PD mi convinca no, certo, però sono sicuramente più abili nel far politica. |
AostaSera.it 08/03/2011 ha scritto: | |
Consiglio regionale: incarichi esterni e
avvocatura all’approvazione dell’assemblea Aosta - Mercoledì 9 e giovedì 10 marzo si riunisce il Consiglio regionale con un ordine del giorno corposo. Tra i disegni di legge da approvare figurano le modifiche alla legge n. 18 sugli incarichi esterni alla Regione e l’istituzione dell’avvocatura regionale.
Consiglio regionale La seduta del Consiglio regionale convocata per mercoledì 9 e giovedì 10 marzo vede un ordine del giorno corposo con alcune attenzioni da parte dei gruppi di opposizione. Per quanto riguarda l'attività ispettiva, il gruppo Alpe e il Pd interrogano con due diverse interrogazioni la Giunta sulla sicurezza dell'Istituto magistrale Regina Maria Adelaide di Aosta e su interventi di messa in sicurezza, dopo le recenti notizie di caduta di calcinacci all’interno della struttura scolastica. Il gruppo Alpe interrogherà inoltre la Giunta sui criteri per l'erogazione del contributo annuo regionale a favore della Fondazione Istituto musicale e sull’esternalizzazione dei servizi di assistenza alle persone anziani dell’Istituto J.B. Festaz. Tra le interpellanze, figurano tra le altre, quelle sulle misure compensative per la promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e i ritardi nell'erogazione delle indennità previste dal Programma di sviluppo rurale 2007/2013. Il Partito Democratico si concentrerà invece su temi quali la riduzione dell'utilizzo di lavoratori interinali da parte dell'Azienda USL oltre agli interventi per evitare la riduzione di personale da parte del Parco regionale del Mont Avic; tra gli altri temi oggetto di interpellanze anche le iniziative per arginare il fenomeno del pignoramento delle abitazioni alle famiglie meno abbienti me l’eliminazione del ticket per le prestazioni odontoiatriche introdotte nei Livelli Essenziali di Assistenza. Tre le mozioni iscritte all’ordine del giorno, due dell’Alpe e 1 del Pd. I Consiglieri tratteranno, inoltre, la petizione per richiedere la ristrutturazione delle palestre comunali fatiscenti, la bozza di convenzione con la Comunità montana Mont-Rose per l'ufficio del Difensore civico, oltre che la sostituzione di una componente della Consulta regionale per le pari opportunità. L’attività legislativa si concentrerà inoltre sui disegni di legge per la modifica alla legge regionale 28 aprile 1998, n. 18 (Norme per il conferimento di incarichi a soggetti esterni all'Amministrazione regionale, per la costituzione di organi collegiali non permanenti, per l'organizzazione e la partecipazione a manifestazioni pubbliche e per azioni promozionali e pubblicitarie) e istituzione dell'Avvocatura regionale. di Moreno Vignolini |
(ANSA) Data: 10/03/2011 10:32 ha scritto: |
REGIONI: POLEMICA IN CONSIGLIO VALLE SU POSIZIONE PDL
(ANSA) - AOSTA, 10 MAR - La sostituzione di un membro della Consulta regionale per le pari opportunita' ha dato lo spunto in aula consiliare per un acceso dibattito sul posizionamento del Pdl rispetto all'attuale maggioranza autonomista. ''Per il momento - ha replicato ad Alpe e al Pd Massimo Lattanzi, capogruppo Pdl - il mio partito e' in minoranza e quando ci saranno le condizione per una partecipazione alla maggioranza sarà nostra premura informarvi''. I gruppi di Alpe e Pd avevano, infatti, chiesto il rinvio della nomina della nuova consultrice facendo appello alla legge che stabilisce che ''almeno tre delle dieci componenti elette dal Consiglio regionale devono essere espressione della minoranza consiliare''. I due gruppi di opposizione hanno ricordato ''i recenti sviluppi politici regionali e le prese di posizione assunte in Consiglio regionale dal Pdl, che ha dichiarato per voce del suo capogruppo di non far parte della minoranza'', sostenendo che ''la rappresentante del Pdl nella Consulta e' anomala in quanto non piu' espressione della minoranza''. Facendo poi riferimento ''all'annunciato nuovo assetto della maggioranza regionale, che conseguentemente comportera' una ricomposizione di tutti gli organismi rappresentativi del Consiglio o ad esso collegati'' Alpe e Pd hanno motivato la richiesta di rinvio della nomina. Ma la richiesta e' stata respinta dalla maggioranza che ha nominato, in sostituzione di Cristina Bo, Barbara Grange entrambe designate dalla Federation autonomiste.(ANSA). |
AostaSera.it 11/03/2011 ha scritto: | |
Bon de Chauffage: contributo più solo alle famiglie con un reddito massimo di 60mila euro
Aosta - La proposta di deliberazione che va a modificare la legge regionale 43 del 2009 è ora all’esame del Consorzio degli enti locali. Il bonus riscaldamento sarà di 400 euro per le famiglie fino a 4 componenti e di 450 euro per quelle oltre i 4 membri.
Ennio Pastoret, assessore regionale alle Attività produttive Non sarà più a pioggia il Bon de Chauffage. Dopo un primo anno di sperimentazione in cui tutti i valdostani si sono visti arrivare 300 euro per le spese di riscaldamento la Giunta regionale ha deciso di definire nuove modalità di accesso al contributo. L'annuncio era già stato dato nell'ottobre scorso dall'Assessore alle Attività produttive, Ennio Pastoret, durante una seduta del Consiglio Valle. La proposta di deliberazione che va a modificare la legge regionale 43 del 2009 è ora all’esame del Consorzio degli enti locali e prevede quindi che da quest’anno il contributo sia concesso in base ai criteri del numero dei componenti la famiglia anagrafica e dei limiti reddituali. Per ottenere quindi il Bon de Chauffage la famiglia “anagrafica” deve essere residente in Valle d’Aosta dal 1° gennaio dell’anno per il quale è concesso il contributo e il suo reddito imponibile annuale deve essere al massimo di 60mila euro. Il bonus riscaldamento sarà poi di 400 euro per le famiglie fino a quattro componenti e di 450 euro per quelle oltre i quattro membri. Le domande di contributo, potranno essere presentate una sola volta, presso i Comuni di residenza fino al 30 novembre di ogni anno, sull’apposita modulistica che verrà messa a disposizione dai comuni, attraverso il sistema informativo predisposto dal Dipartimento innovazione e tecnologia per la gestione dei contributi. Chi avesse già fatto domanda l’anno scorso dovrà quest’anno più solo integrare la domanda con una dichiarazione dei redditi percepiti nei due anni antecedenti rispetto a quello per il quale è riconosciuto il contributo. Per il Bon de Chauffage 2011 la Giunta sono a disposizione 17.700.000 euro di Silvia Savoye |
La Stampa 11.03.2011 ha scritto: |
Il Pdl in anticamera infiamma il dibattito
Lite sulle Pari opportunità, Pd e Alpe: “Siete in maggioranza?” AOSTA Mi tirano per la giacca con dichiarazioni che sono interpretate In questo momento siamo all’opposizione Massimo Lattanzi Capogruppo Pdl Non siamo attaccati alle poltrone Ma volete occupare posti che la legge assegna ad altri Raimondo Donzel Consigliere regionale del Pd Il Pdl è ancora minoranza oppure no? Attorno a questa domanda il Consiglio regionale si è infiammato mettendo di fronte Massimo Lattanzi e Leonardo La Torre da una parte e Raimondo Donzel e Roberto Louvin dall’altra, in uno scontro condito da sarcasmi, microfoni sbattuti e facce livide. Di questi tempi ci vuol poco a infiammare la politica regionale e la scintilla è scattata sulla sostituzione di una componente della Consulta per le pari opportunità, Cristina Bo, dimessasi a inizio febbraio «per motivi personali». Un nome, quello della Bo, che come ha premesso il presidente del Consiglio Alberto Cerise, «era stato proposto da Fédération Autonomiste» e che quindi avrebbe dovuto essere sostituito con un’altra persona della stessa area, come previsto dalla legge. Alpe e Pd hanno chiesto un rinvio: «Alla luce dei recenti sviluppo politici regionali - hanno scritto i capigruppo dei due movimenti a Cerise, che ne ha dato conto in aula - e delle prese di posizione assunte in Consiglio regionale dal Pdl, che ha dichiarato per voce del suo capogruppo di non far parte della minoranza (si veda a questo proposito la recente elezione dei revisori dei conti), la posizione della rappresentante del Pdl nella Consulta risulta anomala, in quanto non più espressione della minoranza». Tradotto: se si sostituisce la Bo con un altro nome della maggioranza, alla minoranza restano due rappresentanti invece che le tre previste dalla legge. Il capogruppo di Fédération non ha apprezzato nemmeno un po’: «Il Pd è confuso, mentre Alpe ha di solito uno stile un po’ più elevato e qualità politica superiore, ma chi va con lo zoppo impara a zoppicare». Abbastanza per provocare la reazione veemente di Donzel: «Non potete occupare tutti i posti. Noi non siamo attaccati alle poltrone, ma qui c’è qui vuole occupare anche i posti che la legge assegna ad altri. È stato Lattanzi a dire che il Pdl non fa parte della minoranza». Non aspettava altro, il capogruppo del Pdl: «Mi trovo a essere tirato per la giacchetta su dichiarazioni che vengono interpretate. Se permettete, per il momento, il Pdl è in minoranza». Per il momento, poi si vedrà, tanto che Lattanzi ha aggiunto: «La legge prevede, per la Consulta, 10 posti alla maggioranza e 3 alla minoranza. Ma queste sono proporzioni che magari andremo a ridiscutere». Tagliente la risposta di Louvin: «Evidentemente il bambino che deve nascere non è ancora arrivato al nono mese, o forse il parto è podalico. Vedo però che Lattanzi mette gli stivaloni e prende la bacchetta, anticipando così il regime politico che sta per crearsi». Il posto di Cristina Bo è stato assegnato alla consigliera comunale di Sarre Barbara Grange, quota Fédération. DANIELE MAMMOLITI |
Partito Democratico Valle d’Aosta 21 marzo 2011 ha scritto: | |||
‘Precari SpA’, il PD: disorganizzazione nelle procedure verso la graduatoria Donzel: “a rischio l’impegno di riassumere tutti i forestali della stagione 2010” Il Partito Democratico Valle d’Aosta esprime sconcerto e preoccupazione per le procedure organizzative della ‘Salva precari SpA’. In particolare, per quanto riguarda gli operai forestali, tutte le informazioni stanno arrivando a mezzo stampa ed è gravissimo che siano state aperte le domande per la costituzione di una graduatoria, con relativa distribuzione di moduli presso l’Assessorato dell’Agricoltura, senza che a tutti gli interessati venisse fornita informazione preventiva e consulenza relativa a un atto che può essere determinante per il loro futuro lavorativo. Commenta Raimondo Donzel, segretario regionale del PD Valle d’Aosta: “continua a regnare la disorganizzazione, con il rischio che a farne le spese siano ancora una volta i lavoratori. Il Pd ha votato a favore della costituzione della ‘Salva Precari’ perché, in sede di Commissione consiliare, i sindacati hanno sostenuto l’interpretazione dell’Amministrazione regionale che tutti gli addetti della forestazione della stagione 2010 sarebbero stati riassunti, salvo i pochi casi relativi a comportamenti disciplinari non adeguati. Oggi invece constatiamo che questa garanzia viene a mancare e per questo rimarchiamo che non si è tenuto fede agli impegni presi”. Partito Democratico Valle d’Aosta Corso Battaglione Aosta 13/A 11100 Aosta |
La Stampa 24.03.2011 ha scritto: | |
Prefabbricato di lusso
Donzel: “Delibera illegittima sul nuovo laboratorio analisi” [D. M.]
Raimondo Donzel «Voi non dite la verità ai cittadini». Attacco di Raimondo Donzel all’assessore alla Sanità Albert Lanièce e a tutta la giunta. Il pomo della discordia: il prefabbricato che accoglierà in via transitoria i servizi del laboratorio analisi dell’ospedale Parini per permetterne la ristrutturazione. Un’opera, come spiegato da Lanièce, da 4 milioni 352 mila euro (che si aggiungono agli 1,8 per la ristrutturazione dei laboratori) e che Donzel ha contestato con forza: «Sostenete che sia una sistemazione temporanea, e invece state spendendo una cifra enorme per una struttura in muratura da 800 metri quadrati, con un costo di oltre 5 mila euro al metro. La parola "prefabbricato" non rende affatto l’idea». Poi l’accusa del segretario del Pd: «La delibera con cui la giunta dà il via libera all’opera è illegittima, visto che non ha ancora avuto l’autorizzazione del Comune. Vi sembra normale mandare all’esame dell’amministrazione cittadina il progetto esecutivo? Pensate che l’assessore Stefano Borrello sia un passacarte? Questa è una cosa gravissima». |
La Stampa 24.03.2011 ha scritto: |
Polemica
«Caso Trentaz-Marguerettaz» l’aula sceglie di non discutere Delusione palese, espressa con toni polemici sia dal capogruppo di Alpe Roberto Louvin, sia da Raimondo Donzel (Pd), per il mancato dibattito sulla vicenda della causa legale intentata dall’ex dirigente del Casinò, Roberto Trentaz, contro l’assessore regionale al Turismo Aurelio Marguerettaz. Il presidente del Consiglio Alberto Cerise ha informato l’Assemblea che «in assenza del presidente della Regione Augusto Rollandin cui competeva la risposta a termini del regolamento il question time deve ritenersi decaduto». «Il Consiglio regionale - ha detto Roberto Louvin - è convocato anche per giovedì (oggi, ndr) e quindi Rollandin avrebbe potuto rispondere e chiarire la vicenda». La conferenza dei capigruppo ha confermato la decisione di considerare decaduto il question time. |
(ANSA) Data: 25/03/2011 14:25 ha scritto: |
REGIONI:VDA;COSTITIZIONE GIUDIZIO CAUSA TRENTAZ-MARGUERETTAZ
(ANSA) - AOSTA, 25 MAR - La Giunta ha deciso oggi di costituirsi in giudizio nel procedimento riguardante la causa civile intentata dall'ex amministratore del Casino' de la Vallee nei confronti dell'assessore regionale al turismo Aurelio Marguerettaz, ma all'epoca dei fatti assessore alle Finanze con delega al casino'. Roberto Trentaz ha citato per danni davanti al Tribunale di Aosta, Aurelio Marguerettaz e il liquidatore della gestione straordinaria del Casinò, Romano Bo, chiedendo quasi 900.000 euro di danni perche' il suo allontanamento dalla carica sarebbe stato determinato da ''pressanti pressioni''. Sulla questione il gruppo Alpe del Consiglio Valle ha convocato per oggi pomeriggio una conferenza stampa per spiegare le ragione della presunto conflitto di interessi in cui si troverebbe l'assessore. Infatti, in sua difesa, nei confronti di Trentaz, Marguerettaz ha citato la Regione che lui stesso rappresentava al momento dei fatti contestati dall'ex amministratore del casino'. Nel commentare la determinazione assunta oggi dalla Giunta, il Presidente, Augusto Rollandin, ha precisato che ''il fatto riguarda Marguerettaz nell'esercizio della sue funzioni di assessore'', mentre Trentaz ha chiamato in causa l'assessore a titolo personale e non come assessore.(ANSA). |
(ANSA) Data: 25/03/2011 18:04 ha scritto: |
REGIONI: VDA; MOZIONE ALPE E PD PER DIMISSIONI MARGUERETTAZ
(V. 'REGIONI:VDA,COSTITUZIONE GIUDIZIO...' DELLE 14.25) (ANSA) - AOSTA, 25 MAR - L'assessore regionale Aurelio Marguerettaz si trova in ''un sostanziale e insanabile conflitto di interessi con la Regione autonoma della Valle d'Aosta'' e per questo il gruppi di Alpe e Pd hanno presentato nei suoi confronti una mozione di sfiducia. La mozione, firmata da Roberto Louvin, Carmela Fontana, Alberto Bertin, Giuseppe Cerise, Albert Chatrian, Raimondo Donzel, Patrizia Morelli e Gianni Rigo, e' stata deposita oggi, dopo che la Giunta regionale si e' costituita nel causa civile a carico di Marguerettaz intentata da Roberto Trentaz. ''Si tratta - ha spiegato Louvin, capogruppo di Alpe - di una procedura mai utilizzata fino ad oggi, ma prevista dall'articolo 6 della Legge regionale 21/2007 concernenti disposizioni in materia di modalita' di elezione del Presidente della Regione e degli Assessori, di presentazione e di approvazione della mozione di sfiducia e di scioglimento del Consiglio regionale''. Un commento politico sulla mozione e' stato espresso dal vice capogruppo del Pd, Raimondo Donzel che ha definito ''grave il fatto che un cittadino si faccia scudo del suo ruolo politico, non vorrei che i modelli seguiti dai politici a livello romano diventino patrimonio locale''. Ha quindi aggiunto: ''E' stupefacente che in tre mesi, sulla vicenda casino', Marguerettaz abbia scritto oltre cento lettere, mentre per risolvere i problemi degli utenti ferroviari e' riuscito a malapena scriverne una''. Roberto Louvin ha poi spiegato che ''Marguerettaz ha convenuto in giudizio l'amministrazione regionale, chiedendo al Tribunale di Aosta, in caso di accoglimento delle richieste risarcitorie avanzate nei suoi confronti dall'ex Amministratore delegato ed ex Direttore della societa' Casino de la Vallee Spa Roberto Trentaz, di 'dichiarare e condannare la Regione Valle d'Aosta, nella persona del Presidente pro tempore'' e a ritenere Marguerettaz ''indenne e manlevato da ogni somma che egli fosse eventualmente condannato al pagamento nei confronti della parte attrice''. Si tratta di una somma di circa un milione di euro.(SEGUE). |
(ANSA) Data: 25/03/2011 18:13 ha scritto: |
REGIONI: VDA; MOZIONE ALPE E PD PER DIMISSIONI MARGUERETTAZ (2)
(ANSA) - AOSTA, 25 MAR - ''La situazione assolutamente paradossale, di un esponente di vertice del governo regionale che cita in giudizio la sua stessa amministrazione, configura - si legge ancora nella mozione - una posizione di lite pendente fra l'amministratore e l'ente che amministra''. La materia del contendere, ''come si desume dagli atti processuali - si legge nelle premesse del documento - scaturisce da presunti comportamenti non corrispondenti a canoni di lealta' da parte dell'amministratore convenuto in giudizio nei confronti della stessa Regione, comportamenti che discenderebbero in particolare - stanti le allegazioni in atti - da abnormi richieste informative nei confronti della societa' controllata per l'acquisizione di dati sulla sua attività (oltre 100 lettere in tre mesi)''. Secondo quanto esposto dalla mozione Marguerettaz avrebbe ''bypassato il management della Casino Spa nella gestione delle relazioni sindacali, nell'insinuazione di dubbi nella giunta regionale circa la correttezza dell'operato dei membri del Consiglio di Amministrazione, nel boicottaggio sistematico delle iniziative dello stesso Consiglio, nelle pressioni esercitate su singoli componenti del Consiglio di Amministrazione per indurli 'spontaneamente' alle dimissioni nonche' nell'essere stato 'ispiratore e vero deus ex machina' in una operazione che ha condotto all'elaborazione del dossier denominato 'Relazione Generale del Liquidatore sulla Gestione Straordinaria del Casino de la Vallée, meglio noto come Dossier Bo''. Per i firmatari della mozione, ''la vicenda processuale si qualifica pertanto come azione volta ad accertare la responsabilita' personale del dottor Marguerettaz e a conseguirne la condanna al risarcimento di danni provocati all'infuori dell'attivita' amministrativa della regione o comunque attraverso l'uso distorto delle sue prerogative di amministratore pubblico''. La mozione giunge quindi alla conclusione che ''conseguenza naturale di tali comportamenti, se ne fosse ravvisata la fondatezza, sarebbe la costituzione in giudizio della Regione contro il proprio assessore e non gia' a sostegno o in garanzia dello stesso''.(ANSA). |
AaostaSera.it 25/03/2011 ha scritto: |
Alpe e Pd chiedono la sfiducia di Maguerettaz.
E intanto la Regione si costituisce in giudizio Aosta - Nel frattempo la giunta ha approvato la costituzione in causa nel procedimento civile intentato da Roberto Trentaz, ex ad della gestione straordinaria del Casino de la Vallée contro Marguerettaz. L'assessore al Turismo, sport, trasporti e commercio Aurelio Marguerettaz ha "un sostanziale e insanabile conflitto di interessi con la Regione": per questo Alpe e Partito Democratico presenteranno, nel prossimo Consiglio regionale, una mozione di sfiducia, la prima della storia valdostana per un singolo assessore. In mattinata, la giunta ha approvato la costituzione in causa nel procedimento civile intentato da Roberto Trentaz, ex amministratore delegato della gestione straordinaria del Casino de la Vallée contro Marguerettaz e il liquidatore della gestione straordinaria Romano Bo. “Marguerettaz - ha ribadito oggi Rollandin - ha operato in quanto responsabile delle questioni relative al Casinò: dunque la Regione tiene conto di questo e presenta le proprie controdeduzioni su argomenti che coinvolgono l’amministrazione regionale” (si veda, a riguardo l'articolo correlato). Alpe e Pd chiedono la cessazione della carica di assessore e di conferire l'interim delle deleghe di governo al presidente della Regione. "E' grave che un cittadino si faccia scudo del suo ruolo pubblico e politico - ha commentato Raimondo Donzel, consigliere regionale e segretario del Pd valdostano - e non vorrei che alcuni modelli romani diventino modelli anche chez nous". Poi, una stoccata: "E' stupefacente che in tre mesi Marguerettaz abbia scritto oltre cento lettere ai membri del consiglio di amministrazione del casinò, mentre per risolvere i problemi della ferrovia è riuscito a scriverne una. Si comprendono quali sono le priorità di questo governoregionale: c'è un'accelerazione fulminea quando c'è un interesse, altrimenti ci si impantana nella burocrazia". Per Louvin, "la situazione è paradossale: un esponente del governo regionale si trova in posizione di lite pendente fra l'amministrazione e l'ente che amministra: un uso distorto delle sue funzioni". L'opposizione in Consiglio regionale non è entrata nel merito della vicenda giudiziaria tra Marguerettaz e Trentaz: "La giustizia civile farà il suo corso - ha aggiunto Louvin - ma è rilevante la responsabilità personale del dottor Marguerettaz. La sfiducia è una scelta estrema, ma non abbiamo ottenuto le dovute risposte nell'ultima seduta del Consiglio Valle, e oggi la giunta ha manifestato la sua volontà di fare da paravento per una vicenda in cui servirebbe chiarezza" di Alessandro Mano |
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La Stampa 26.03.2011 ha scritto: |
IL CASO. LA REGIONE SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO NEL PROCESSO INTENTATO DA TRENTAZ
Uno “scudo” per Marguerettaz Mozione di sfiducia di Alpe e Pd: “Insanabile conflitto di interessi” AOSTA La Regione farà parte del processo civile Trentaz-Marguerettaz. E l’opposizione (Alpe e Pd), indignata «per lo scudo offerto all’assessore»presenta una mozione di sfiducia nei confronti di Aurelio Marguerettaz per un «sostanziale e insanabile conflitto di interessi». Spiega: «Se fosse ravvisata la fondatezza dei comportamenti illegittimi, la conseguenza naturale sarebbe la costituzione in giudizio della Regione contro il proprio assessore e non a sostegno dello stesso».Tutto accade in poche ore. Al mattino la giunta approva all’unanimità la delibera proposta dal presidente Augusto Rollandin. Nel pomeriggio i due gruppi di opposizione decidono di presentare la mozione di sfiducia. Lunedì alle 10,30 sarà discussa dai capigruppo. La lite giudiziaria è quella tra Roberto Trentaz, ex direttore generale del Casinò, contro il vicepresidente e assessore Aurelio Marguerettaz e Romano Bo, liquidatore della Gestione straordinaria. L’ex manager chiede oltre un milione di danni perché indotto alle dimissioni da comportamenti illegittimi di Marguerettaz. L’assessore non solo respinge le accuse, vuole a sua volta un risarcimento danni per essere stato citato in giudizio e chiede al giudice che Trentaz sia condannato per lite temeraria, cioè pretestuosa. La vicenda da giudiziaria diventa politica perché Marguerettaz chiama in causa la Regione. I suoi avvocati chiedono al giudice di ritenerlo «indenne e manlevato da ogni somma di cui egli fosse eventualmente condannato al pagamento». Cioè siano Regione e le compagnie assicurative a pagare «nella denegata ipotesi di accoglimento anche parziale» delle richieste di Trentaz. Il motivo: «Tutte le iniziative svolte da Marguerettaz sono state nell’ambito della linea politica programmatica e operativa della giunta regionale ed, in molti casi, sono conseguenza anche del dibattito consiliare e delle interrogazioni della minoranza». Marguerettaz agiva come assessore, quindi le sue responsabilità deriverebbero dal mandato di governo. Gli avvocati di Trentaz non l’hanno citato come assessore, ma come persona che avrebbe approfittato del suo incarico per spingere il manager alle dimissioni. Scrivono: «Ad essere in contestazione non è la legittima aspirazione politica degli organi di governo regionale di affidare la gestione della società a persone che godano della stima e della fiducia della maggioranza politica che la sostiene, bensì le modalità attraverso cui questo scopo è stato perseguito, modalità che hanno costretto Trentaz non solo ad abbandonare prematuramente gli incarichi di consigliere e di amministratore delegato, ma anche ad interrompere consensualmente (ma non per questo meno bruscamente ed obtorto collo) il rapporto di lavoro dirigenziale». L’opposizione nel chiedere le dimissioni di Marguerettaz cita le sue cento lettere di chiarimenti indirizzate a Trentaz in tre mesi. «Magari si fosse impegnato così per la ferrovia», commenta Raimondo Donzel, segretario del Pd. Roberto Louvin, capogruppo di Alpe, spiega: «La mozione di sfiducia è un atto estremo per una situazione molto grave». Nella mozione si legge: «Situazione paradossale, un esponenente di vertice del governo che cita in giudizio la sua stessa amministrazione. L’azione processuale è volta ad accertare le responsabilità personali di Marguerettaz al di fuori dall’attività amministrativa o comunque attraverso l’uso distorto delle sue prerogative di amministratore pubblico». ENRICO MARTINET |
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Enrico Tibaldi ha scritto: | |
La querela di WGP, un'arma a doppio taglio
Mi hanno dedicato una conferenza stampa a tutto tondo per annunciarmi una querela. Avrei diffamato, secondo la loro tesi, Water Gen Power (WGP), la società genovese che intermedia la fornitura del materiale e delle tecnologie di fabbricazione cinese per conto della Compagnia Valdostana delle Acque (CVA). Mi occupo da sempre dell’azienda elettrica valdostana, non solo perché il settore energetico mi appassiona, ma soprattutto perché essa appartiene di fatto a tutti i valdostani, anche se nella formula della società per azioni a partecipazione pubblica: il suo buon funzionamento deve essere quindi degno dell’attenzione di chi siede in Consiglio Valle. Essendo giornalista soffro poi di una spiccata curiosità nei confronti di quelle situazioni che non sono immediatamente nitide e trasparenti. Ho presentato numerose iniziative sull’attività di CVA per fare luce su certi aspetti che riguardano proprio l’approvvigionamento di tecnologia cinese per il rinnovo delle nostre centrali. L’ultima, in ordine di tempo, è un’interrogazione a risposta immediata del 9 marzo scorso nella quale ho evidenziato alcune circostanze piuttosto inconsuete che si stavano verificando nell’impianto di Champagne II (Villeneuve). Se vuoi leggere tutto l'articolo clicca sul seguente link: |
La Stampa 27.03.2011 ha scritto: |
Sav, tutti al loro posto dopo la bufera-rincari
AOSTA Ribadiamo la fiducia ai nostri rappresentanti nelle società di gestione delle tratte autostradali Aosta-Courmayeur (Rav) e Aosta-Quincinetto (Sav)». E’ la frase con la quale il 10 febbraio scorso il presidente della Regione Augusto Rollandin, nell’aula consiliare, aveva chiuso un lungo e acceso dibattito su una risoluzione presentata dal gruppo Alpe a proposito dei rincari, definiti «abnormi e iniqui» scattati il 1˚ gennaio di quest’anno sui percorsi autostradali in Valle. La risoluzione, in cui peraltro si chiedeva la revoca del mandato dei rappresentanti regionali in seno al Cda di Sav, era stata bocciata dalla maggioranza rinforzata già allora dal Pdl. Ora, per quanto riguarda la Sav, prima società delle due i cui incarichi erano in scadenza, la fiducia espressa da Rollandin è stata in gran parte confermata. Venerdì la giunta ha confermato nell’incarico di rappresentanti della Regione nel consiglio di amministrazione di Sav sia il presidente uscente Domenico Calza sia i consiglieri Jean Claude Favre e Luca Zuccolotto. Fine dell’avventura nel cda di Sav, invece, per Marino Renghi, sostituito da Massimo Gaudio. Il rinnovo della compagine regionale in Sav ha interessato anche i revisori dei conti, ruoli per i quali sono stati indicati Stefano Fracasso in qualità di componente effettivo e Jean-Claude Mochet come supplente. Le critiche maggiori contenute nella risoluzione si erano appuntate sui rappresentanti regionali di Sav e in particolare sul presidente uscente Domenico Calza, reo di avere espresso parere favorevole agli aumenti. Il consiglio di amministrazione di Sav spa, società nella quale la Regione ha quote azionarie pari al 28,72 per cento e che dal 2005 al 2009 ha dichiarato utili per oltre 25 milioni di euro dei quali 6 finiti nella casse regionali, aveva votato (con l’assenso dei rappresentanti regionali) a favore di aumenti dei pedaggi pari al 18,95 per cento, un record italiano. Per il momento la giunta regionale non si è occupata del rinnovo dei rappresentanti nel consiglio di amministrazione della Rav spa, il cui cda scadrà soltanto il 31 dicembre. Nella società Rav, che gestisce la tratta autostradale Aosta-Courmayeur, la Regione ha una partecipazione azionaria del 42 per cento, e i rappresentanti regionali, dal presidente Pierluigi Marquis ai consiglieri Piero Bal e Eugenio Torri, avevano detto «sì» a un aumento dei pedaggi che aveva toccato quota 14,15 per cento. "FIDUCIA RIBADITA" "La Regione conferma tre nomi su 4 nel Cda Se ne va solo Renghi" ALESSANDRO CAMERA |
La Stampa 27.03.2011 ha scritto: |
QUANDO IL POTERE PERDE LA BUSSOLA
Etica. Parola cancellata e non soltanto dalla politica. La vicenda giudiziaria che ha coinvolto il vicepresidente della Regione Aurelio Marguerettaz e che, per sua scelta, si è allargata all’Amministrazione regionale, è esemplare di come il potere abbia perduto la bussola. Nel senso che ha dimenticato una delle regole ferree della propria sopravvivenza, cioè la protezione da se stesso, dalla propensione a un’egemonia totalizzante che rischia di annientarlo. Marguerettaz è stato denunciato dall’ex direttore del Casinò Roberto Trentaz che lo accusa di averlo costretto alle dimissioni con atti illegittimi. Marguerettaz dice il contrario, ma chi abbia ragione non ha alcuna importanza. Lo sfondo politico della vicenda è più che evidente. Riguarda i ruoli che la politica si ritaglia nominando suoi esponenti a guidare ogni cosa, da un canale irriguo a un’azienda, oppure individuando manager targati. L’involontario comportamento suicida del potere avviene quando esaspera la sua forza contornandosi di boiardi più o meno potenti. La politica ha scambiato la fiducia con l’appartenenza partitica o il servilismo. Si offre l’incarico al collega di partito o di maggioranza da premiare o da recuperare, oppure si cerca un uomo di provata fedeltà. In tal modo appare logico che ogni governo spazzi gli incarichi del passato e sostituisca i manager con altri. Così è avvenuto nella vicenda Trentaz, premiato dal governo Viérin e bocciato da quello guidato da Perrin che aveva affidato il dossier Casinò a Marguerettaz. Il sistema di eliminazione degli avversari è gonfio di incognite: non promette etica ma vendetta. ENRICO MARTINET |
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12 VdA.it ha scritto: | |
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La Stampa 29.03.2011 ha scritto: |
POLEMICA
Tibaldi ribatte a Wgp “Si svelano verità scomode” [C. P.] «Un’arma a doppio taglio». Il consigliere del Pdl, Enrico Tibaldi, parla in questi termini della querela per diffamazione annunciata dalla Water Gen Power nei suoi confronti. La Water Gen Power è la società di Genova che fornisce materiale cinese a diverse centrali della Cva, in particolare quella di Champagne I a Villeneuve. Tibaldi scrive nel suo blog cosa intende per arma a doppio taglio: «Il querelante è spesso convinto di impugnare il manico e non si rende conto che ha la lama che lo minaccia. Se la mia denuncia sui fatti e misfatti accaduti si è consumata nella sola sede politica – il Consiglio regionale, appunto – e le mie affermazioni e considerazioni consapevoli, poiché fondate su elementi certi, sono state rese tutte in aula, ora la questione assurgerà alla conoscenza della magistratura, ambito nel quale c’è il rischio per il querelante di trovarsi di fronte a sorprese inattese o a verità scomode». Tibaldi rincara la dose: «Una recente visura camerale mi ha permesso, tra l’altro, di appurare che la premiata e referenziata ditta Wgp è stata costituita nell’agosto 2008 (un mese dopo l’insediamento della giunta Rollandin), ha un capitale sociale di 10 mila euro e un dipendente in organico, ma gestisce commesse milionarie per conto di Cva». Tibaldi sottolinea infine una «coincidenza»: «La querela giunge pochi giorni prima dell’allargamento della maggioranza al Pdl in Regione, ipotesi nei confronti della quale ho sempre espresso a viva voce le mie perplessità, che peraltro mantengo. Sarà un caso, ma la coincidenza temporale di certe azioni nutre nei miei pensieri più di un sospetto. In questi giorni la grancassa mediatica ha dato fiato alle trombe di Mario Bianchi. Io attendo serenamente la notifica dell’avvio del procedimento e mi riservo di suonare le campane a giochi conclusi». "Il consigliere regionale querelato dall’azienda accusata di fornire pezzi arrugginiti a Cva" |
La Stampa 29.03.2011 ha scritto: | |
REGIONE. SARÀ DISCUSSA IN AULA LA MOZIONE DI SFIDUCIA DI PD E ALPE
Marguerettaz, verdetto il 6 aprile Il presidente Alberto Cerise guida il Consiglio regionale Ha spiegato come saranno organizzati i lavori della prossima seduta L’assessore Aurelio Marguerettaz responsabile di Turismo e Trasporti La mozione di sfiducia di Alpe e Pd è stata presentata venerdì L’«affaire Marguerettaz» sbarcherà in Consiglio regionale già nella prossima seduta, fissata per mercoledì 6 aprile, quando sarà discussa la mozione di sfiducia nei confronti dell’attuale assessore al Turismo e Trasporti firmata da Alpe e Pd. Lo hanno deciso i capigruppo delle forze politiche rappresentate in assemblea, che si sono riuniti ieri mattina. «La mozione – spiega il presidente del Consiglio, Alberto Cerise – sarà discussa nel corso della prossima adunanza. La Conferenza dei capigruppo ha deciso di inserirla al punto quattro all’ordine del giorno, immediatamente dopo le comunicazioni dei presidenti del Consiglio e della Regione e le eventuali interrogazioni a risposta immediata». La mozione di sfiducia di Alpe e Pd, motivata dai proponenti sulla base di «un sostanziale e insanabile conflitto di interessi» tra l’assessore e la Regione, è stata presentata venerdì scorso, dopo la decisione della giunta regionale di costituirsi in giudizio nel procedimento relativo alla causa civile intentata dall’ex amministratore del Casinò de la Vallée, Roberto Trentaz, nei confronti di Aurelio Marguerettaz, all’epoca assessore alle Finanze, oltre che contro il liquidatore di «Gestione straordinaria» Romano Bo. Secondo Trentaz, che chiede quasi 900 mila euro di danni, il suo allontanamento sarebbe stato determinato dalle pressioni dello stesso Marguerettaz il quale, secondo il presidente della Regione Augusto Rollandin, avrebbe agito «nell’esercizio della sue funzioni di assessore». La mozione di sfiducia è uno strumento che non è mai stato utilizzato finora nei lavori del Consiglio regionale della Valle d’Aosta. È stata introdotta, infatti, con la nuova legge elettorale che ha ricevuto il via libera nel 2007. Per essere approvata, deve conquistare la maggioranza assoluta dei consiglieri, che si esprimeranno per appello nominale. [D. M.]
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AostaSera.it 20/04/2011 ha scritto: | |
La Valle conferma la candidatura per la Coppa del mondo del 2016
Aosta - Lo ha ribadito l’assessore regionale al Turismo, Aurelio Marguerettaz, durante i lavori del Consiglio regionale di oggi, rispondendo ad una interpellanza del Partito Democratico.
La Valle d’Aosta conferma la propria candidatura per ospitare le finali di sci alpino del 2016. Lo ha ribadito l’assessore regionale al Turismo, Aurelio Marguerettaz, durante i lavori del Consiglio regionale di oggi, rispondendo ad una interpellanza del Partito Democratico. “Ci siamo mossi subito - ha dichiarato Marguerettaz - e a febbraio abbiamo messo intorno al tavolo tutti i soggetti coinvolti, dagli albergatori agli Enti locali, perché questo è un lavoro che non può essere svolto in solitudine. Dato che per un progetto del genere ci vogliono come minimo cinque milioni di euro, abbiamo chiesto ai nostri operatori se volevano partecipare a questa scommessa, perché è tutta la Valle d'Aosta che deve muoversi”. “Se siamo ancora nella fase di acquisizione delle risposte - ha replicato il consigliere PD Raimondo Donzel - e se gli operatori del settore devono essere convinti dell'importanza della Coppa del Mondo in Valle d'Aosta, credo ci debba essere un lavoro maggiore: la politica ha il compito di unire i soggetti per conseguire gli obiettivi. Resta il fatto che in stazioni sciistiche, anche minori, si svolgono diverse gare di Coppa del Mondo." di Domenico Albiero |
12VdA Mercoledì 20 Aprile 2011 10:00 ha scritto: | |
Dopo il finanziamento di 230 mezzi,
esauriti i fondi disponibili per l'acquisto di nuove attrezzature agricole
Un trattore agricolo Nei primi mesi del 2011 sono state presentate sessanta domande per i contributi per trattori nuovi all'Assessorato regionale all'agricoltura e risorse naturali che hanno costretto l'Ufficio servizi zootecnici del Dipartimento agricoltura a sospendere momentaneamente l’accoglimento delle domande di contributi: «i fondi previsti, di circa un milione di euro - spiega l'assessore Giuseppe Isabellon - sono esauriti e con essi sono state finanziate 230 richieste. C'è, comunque, l'intenzione di rifinanziare il capitolo per rendere disponibili ulteriori fondi in tempi brevi». Le modalità di ottenimento di contributi per l'acquisto di macchine e attrezzi agricoli sono state l'argomento di un'interrogazione con risposta immediata presentata dal consigliere Raimondo Donzel del Partito Democratico, in apertura della riunione del Consiglio Valle di mercoledì 20 aprile: «sollecitiamo per l'ennesima volta - ha dichiarato in aula Donzel - un problema che è ormai costante e cioè l'assenza del Governo su questioni rilevanti. La situazione è completamente sfuggita di mano. Meno male che tutto funzionava bene e che si era già intervenuti con tempestività. E' quindi un'invenzione della minoranza sottolineare che ci sono problemi nel settore agricolo per la sostituzione dei mezzi. Bisogna, invece, prendere atto che esistono piccole realtà che hanno grandi difficoltà a cambiare gli attrezzi e molte di queste decidono di chiudere l'attività. I sessanta trattori nuovi sono stati autorizzati dal Governo regionale e questo significa che i richiedenti ne avevano diritto e non è per un loro piacere». Scritto da douze |
giorgio ha scritto: | ||
Prosegue la "polemica" |
La Stampa 22.04.2011 ha scritto: | |
Cva compra l’azienda che tratta con la Cina
Acquisito il 35 per cento della società intermediaria delle turbine “arrugginite” VILLENEUVE - Scontro Enrico Tibaldi ha presentato iniziative in Consiglio regionale per contestare le forniture di Gen Power alla centrale di Champagne Alla guida Mario Bianchi è il presidente di Water Gen Power azienda che fornisce materiali alla Compagnia Valdostana delle Acque Ruggine su un macchinario arrivato alla centrale di Champagne
Il feeling tra la Compagnia valdostana delle acque e la Water Gen Power si è trasformato in matrimonio: la Cva ha acquisito il 35 per cento dell’azienda genovese con cui collabora già da alcuni anni. La Wgp era salita alla ribalta della cronaca dopo le interrogazioni del consigliere del Pdl Enrico Tibaldi, che aveva puntato il dito contro il materiale cinese de lei fornito, definito «scadente e arrugginito». La collaborazione tra Cva e Wgp era partita nel 2009. Wgp aveva all’epoca un fatturato di soli 6 mila euro, e pur avendo pochi mesi di vita (era nata il 5 novembre 2008) si era aggiudicata una commessa da 15 milioni di euro della controllata regionale per la sostituzione di impianti e turbine in varie centrali. Oggi il capitale sociale è di 60 mila euro e fa capo a tre soggetti: Mario Bianchi, che è anche il presidente e l’amministratore delegato, ha una quota pari a 19.500 euro; altrettanto detiene il consorzio Bbc (Lodi), mentre la quota maggiore è in mano a Cva, con 21 mila euro. La variazione di quote sociali risale al 15 marzo, e tutto è stato depositato il 4 aprile. Bianchi rimane il presidente, ma un uomo Cva, Paolo Giachino (è il vicepresidente e Ad di Cva trading) lo affiancherà in qualità di vice. Nel consiglio di amministrazione ci sono due consiglieri, Riccardo Beretti (rappresentante di commercio di Lodi) e Gianmaria Gabrieli (ex Ansaldo), che è anche direttore tecnico. Lo stesso Mario Bianchi conferma le novità e spiega: «La collaborazione tra Cva e Wgp si è sviluppata in maniera ottimale. In questo modo miriamo a potenziare la sinergia tra le due ingegnerie. Per noi è un passo importante, anche perché Cva ha 30 centrali e il nostro interesse è di affermarci sul mercato internazionale. Riteniamo che l’esperienza della Compagnia valdostana delle acque possa essere di forte aiuto». A inizio marzo Tibaldi in Consiglio regionale aveva chiesto al presidente Rollandin spiegazioni sui ritardi e sulla qualità del materiale fornito dalla Wgp per l’impianto di Champagne 1, a Villeneuve. Il 25 marzo, Bianchi e Gabrieli erano arrivati in Valle, rispondendo alle accuse del consigliere e annunciano di volerlo querelare per diffamazione continuata mezzo stampa. All’epoca la Wgp era già partecipata da Cva da 10 giorni. Di fatto, a querelare il consigliere regionale è stata una partecipata della Cva e, quindi, della Regione. Il colosso valdostano dell’energia rinsalda i suoi rapporti con la Cina da dove, con ogni probabilità, continuerà ad arrivare materiale. La Wgp è infatti alleata con la Chongquing Water Works. Nel frattempo Tibaldi è entrato in maggioranza, ma la sua posizione non cambia. Martedì il presidente Rollandin, un gruppo di consiglieri regionali e i vertici della Cva sono andati in visita alla centrale di Chavonne. A comunicarlo è Tibaldi che sul suo blog parla di una «gita di propaganda alla centrale di Champagne» e aggiunge: «Mi sembrava più corretto promuovere una seduta della Commissione consiliare competente, durante la quale si potessero effettuare domande e acquisire risposte ed altri elementi utili di conoscenza, nei confrontidei quali gli addetti alle funzioni di segreteria avrebbero provveduto alle necessarie verbalizzazioni e registrazioni.Il mio invito, formulato ieri (lunedì, ndr) nella riunione preconsiliare di maggioranza, è stato cortesemente respinto. Un buon inizio, non c’è che dire». Passata la «gita», Tibaldi continua a rimanere perplesso: «C’erano dei pezzi ancora arrugginiti, anche se la gran parte era stata verniciata di fresco e ben illuminata. Una cosa è sicura – dice in tono ironico – abbiamo rischiato un’intossicazione tanto era forte l’odore di vernice». "POLEMICHE POLITICHE Tibaldi aveva contestato le forniture della Wgp ed era stato querelato" "OBIETTIVO SINERGIA Il presidente Mario Bianchi «È un passo importante per affermarci sul mercato»" [C. P.] |
La Stampa 30.04.2011 ha scritto: | |
POLEMICA. DURA REAZIONE DEI MEDICI DEL SINDACATO SUMAI
“L’Usl racconta il falso sui dentisti pubblici”
Il dottor Massimo Ferrero La notizia di una rivoluzione del servizio pubblico odontoiatrico? È falsa, secondo i medici ambulatoriali aderenti al Sumai, sindacato unico di medicina ambulatoriale, che accusano il primario del reparto di Odontoiatria e Odontostomatologia del Parini, Paolo Canzi, di aver detto cose non vere in una conferenza stampa. «L’affermazione del dottor Canzi - spiega il segretario regionale del sindacato Massimo Ferrero - che nel settore dell’odontoiatria pubblica valdostana sia in atto una rivoluzione che non ha eguali in altre regioni italiane è palesemente immotivata e non può essere che riferita alla sua totale incompetenza in materia odontoiatrica, in quanto la specializzazione in Otorinolaringoiatria da lui conseguita non consente di accedere a nessun concorso per dirigente di strutture pubbliche di odontoiatria né di praticare in alcun modo attività odontoiatriche». Sulle affermazioni del direttore generale dell’Usl Stefania Riccardi e di Canzi sull’incremento delle visite e degli interventi chirurgici in otorinolaringoiatria, il sindacato precisa: «Il fatto che sia triplicata l’attività odontoiatrica non corrisponde al vero, quanto piuttosto il fatto che sono stati chiusi gli ambulatori Usl di Morgex e Châtillon». I medici aderenti al sindacato chiedono una rettifica da parte del primario e della direzione Usl precisando che «gli odontoiatri ambulatoriali hanno garantito negli anni una risposta qualitativamente valida alle richieste dei cittadini valdostani e il maldestro tentativo di screditare il lavoro svolto negli anni passati viene smentito dalle statistiche ufficiali». E concludono chiedendo «che le risorse disponibili vengano utilizzate per fornire di attrezzature e di personale qualificato gli ambulatori del territorio. Una “odontoiatria di serie A” implica un’equipe odontoiatrica e materiali adeguati, non passerelle pubblicitarie a uso dei media». [L. S.] |
La Stampa 01.05.2011 ha scritto: |
LA POLEMICA
“L’Usl dimentica di informarci che ha chiuso due ambulatori” «E’ grave e ingannevole fare una conferenza stampa per presentare l’innovativa attività odontoiatrica pubblica e casualmente dimenticarsi di informare i cittadini che un ambulatorio in Alta Valle ed uno in Bassa Valle sono stati chiusi». Le associazioni Cittadinanzattiva e Tribunale per i diritti del malato intervengono nella polemica sollevata dal Sumai, il sindacato dei medici ambulatoriali che ha bollato come «false le affermazioni fatte dall’Usl e dal dottor Paolo Canzi (primario di otorinolaringoiatria e odontostomatologia del Parini, ndr) in una conferenza stampa convocata per presentare l’attività del reparto». Secondo il Sumai «non si è triplicata l’attività odontoiatrica pubblica. Anzi, sono stati chiusi gli ambulatori di Morgex e Châtillon, senza che la popolazione ne abbia avuta debita informazione». Le due associazioni si chiedono se i cittadini siano stati informati e propongono, come precisa il segretario di Cittadinanzattiva Paola Giordano «di collaborare perché si realizzino servizi utili e non banali e costose campagne pubblicitarie che riempiono solo le tasche di chi le promuove. Sarà nostra premura monitorare tali servizi e confrontarci con l’Usl affinché recepisca i reali bisogni dell’utenza e non solo le interessanti proposte di certi direttori di struttura complessa». [L. S.] |
Citazione: | |
Comunicato n° 105 del 9 marzo 2011 INTERPELLANZA SU LAVORATORI INTERINALI AZIENDA USL Adunanza del Consiglio regionale Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha illustrato un'interpellanza relativa alla riduzione dell'utilizzo di lavoratori interinali da parte dell'Azienda USL. Nel presentare l'iniziativa, il Consigliere ha detto di aver appreso della decisione dell'USL di ridurre il ricorso all'utilizzo del lavoro interinale e che tale intendimento fa seguito a gravi denunce rispetto all'abuso nell'utilizzo di tale forma di lavoro e rispetto ad anomale procedure di "selezione". "Non vi è chiarezza rispetto alla determinazione di procedere verso assunzioni a tempo determinato o, in alcuni casi, a tempo indeterminato. Vorrei quindi sapere come si intende procedere e se si intende tutelare la qualità della sanità valdostana da eventuali norme nazionali che riducano drasticamente il personale a tempo determinato. E' importante rivalutare il contributo dato dalla permanenza in un determinato posto di lavoro, sia per le aspettative create nelle persone che lo hanno svolto, sia per garantire la qualità del servizio erogato alla collettività." Nella risposta, l'Assessore alla sanità, Albert Lanièce, ha confermato che "l'Azienda USL ha intenzione di ridurre, in forma progressiva, il ricorso al lavoro reso in regime di lavoro autonomo o acquisito a mezzo di agenzia di lavoro interinale. Vi è quindi l'intendimento di assumere personale con rapporto di lavoro dipendente a tempo determinato, il cui contingente sarà definito in base alle esigenze organizzative. La riduzione del ricorso a queste due modalità di assunzione interesserà, prioritariamente, il personale addetto all'assistenza, ovvero gli infermieri e gli operatori socio-sanitari; seguiranno analoghe misure di riduzione che interesseranno il personale afferente all'area tecnico-amministrativa. Per quanto concerne la natura dei concorsi finalizzati all'assunzione a tempo determinato, si tratterà di avvisi, per titoli ed esami, dalle cui graduatorie l'Azienda attingerà, ai fini dell'instaurazione di rapporti a tempo determinato, in base alle proprie esigenze organizzative." Riguardo alla qualità del settore, l'Assessore ha evidenziato che "l'Amministrazione regionale ha già dimostrato, nei fatti, di voler tutelare la sanità valdostana nella maggior forma possibile. Con la Finanziaria regionale per il 2011-2013, sono state date disposizioni all'Azienda USL per il contenimento della spesa di personale per l'anno 2011 in misura ampiamente attenuata rispetto alle disposizioni normative contenute nella manovra nazionale di stabilizzazione finanziaria. Il che consente, di fatto, di garantire i livelli essenziali di assistenza erogati dal nostro Servizio sanitario regionale, senza compromettere il fondamentale diritto alla tutela della salute.Tengo poi a ricordare il percorso di stabilizzazione 2008-2010, che ha permesso di assumere a tempo indeterminato circa 210 persone nell'ambito della sanità. I vincoli della Finanziaria di quest'anno non permettono un percorso analogo, ma creando dei concorsi si intende ridurre l'incertezza in cui molte persone oggi vivono. La qualità della nostra Sanità è sempre al primo posto delle priorità dell'Amministrazione: siamo stati i primi a presentare l'emendamento al decreto sui costi standard della sanità, che ha permesso alla Valle di stare al di fuori della valutazione perché noi abbiamo costi standard che sono due tre volte superiori rispetto alle altre regioni. E questa è una garanzia per mantenere i nostri servizi." Nella replica, il Consigliere Donzel ha sottolineato che "l'apporto del lavoro è fondamentale per contribuire alla qualità dei servizi e sono contento che vi sia la massima attenzione verso questo settore. Da una parte, abbiamo sempre auspicato il venir meno al lavoro interinale, dall'altra, non possiamo nasconderci che il dover ricorrere ancora a forme di lavoro determinato ci mette sempre più a rischio rispetto alle manovre finanziarie dei Governi. Non siamo di fronte ad una ripresa economica e temiamo che la prossima finanziaria nazionale sia nuovamente molto dura. E il non avere creato condizioni di massima sicurezza - ossia posti di lavoro a tempo indeterminato - nei confronti di questo personale un po' ci preoccupa. Inoltre, nelle nuove procedure concorsuali per posti a tempo determinato va riconosciuta nella parte relativa ai titoli l'esperienza maturata anche nel periodo di lavoro interinale. Infine vanno introdotte deroghe, come nella scuola pubblica e privata, per le infermiere e le operatrici socio-sanitarie rispetto alla conocenza della lingua francese." SC |
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paolog ha scritto: |
L'amico e compagno Giorgio mi ha tirato pacatamente per la giacchetta, dunque come non rispondergli!
Penso che il Dott. Ferrero abbia ragione quando ci riferisce della chiusura dei due ambulatori Odontoiatrici di Morgex "distretto 1" e di Chatillon "distretto 3". Già due anni fa il sottoscritto - delegato Rsu Cgil dell’Asl valdostana - fece presente ai direttori di Distretto che con poche migliaia di euro e con il reincarico ad un medico Odontoiatra (in sostituzione del dr. Guglielminotti pensionato per raggiunti limiti di età), si poteva rimettere in funzione entrambi gli ambulatori sopra citati. Con questo piccolo escamotage saremmo ritornati a rispondere, con il minimo sforzo, alla domanda pressante e sempre attuale di odontoiatria per una larga fascia di cittadini valdostani. Si è voluto invece spendere denaro pubblico (...e molto) per mettere in atto un progetto che vedeva l’uso di un camper attrezzato per visitare tutti gli anziani delle micro comunità. Questo, si dice! Ora anche ad un profano, salta subito all'occhio dell'inadeguatezza del “camper”, perché per visitare le persone anziane, con i gradini da fargli “scalare”, gli spazi angusti e ristretti da gestire e una simil-poltroncina al posto di un lettino per le visite, ripeto, salta subito agli occhi come le cosiddette barriere architettoniche siano diventate solo degli optional. Mi domando come faranno gli anziani in carrozzella, allettati o con handicap motori ecc.ecc., ad essere visitati su questo camper. Un mezzo che, per quanto mi risulta, sembra già essere rotto dopo poche uscite sul territorio. Sulle affermazioni del Primario Otorino dr. Canzi e del Direttore generale Asl, d.sa. Riccardi, per ora non posso dare un giudizio personale, visto che non sono a conoscenza di tutti i dettagli. Posso però affermare che per visitare gli anziani delle microcomunità poteva bastare un medico specialista odonto o otorino automunito, cosa assai più logica. |
La Stampa 11.05.2011 ha scritto: | |
La Posta dei Lettori Odontoiatria mobile Critiche infondate A seguito degli articoli apparsi di recente sugli organi di informazione regionali, riportanti una serie di critiche da parte del segretario regionale del Sumai, Massimo Ferrero, al servizio pubblico di odontoiatria e all’attività svolta dall’ambulatorio mobile, la direzione aziendale ritiene di dover fornire alcune precisazioni a beneficio dei lettori e, soprattutto, degli utenti. Gli ambulatori odontoiatrici distrettuali di Morgex e Châtillon sono stati chiusi fin dal 2009 rispettivamente per sopravvenuto pensionamento dell’odontoiatra e per decisione comune con lo specialista che in esso svolgeva la sua attività, tenuto conto da un lato della scarsa richiesta di prestazioni e dall’altra dei costi di gestione elevati. Basti pensare che le prestazioni erogate nell’ambulatorio di Morgex ammontavano a circa 120 nel 2008, a meno di 40 nel primo trimestre del 2009 e pari a zero nel secondo trimestre, causa la totale assenza di prenotazioni. Le prestazioni, va detto, non coincidono con il numero di utenti che hanno beneficiato delle prestazioni: gli stessi risultano inferiori alle cifre sopra riportate. L’Azienda ha pertanto optato per l’implementazione del servizio presso l’ambulatorio di Aosta, in via Guido Rey, tenuto altresì conto della centralità della struttura. Lo stesso è oggi aperto al pubblico dal lunedì al sabato compreso, per un totale di 55,30 ore alla settimana. Appare del tutto infondata l’accusa secondo la quale la razionalizzazione di un servizio possa «screditare» il lavoro svolto negli anni passati dagli specialisti ambulatoriali. Non ultimo si sottolinea che la chiusura dei due ambulatori non ha provocato alcun allungamento dei tempi di attesa, così come non è stata oggetto dell’invio di lettere di reclamo all’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Per quanto riguarda l’ambulatorio mobile precisiamo che l’automezzo è stato costruito per svolgere attività otorinolaringoiatrica, quindi anche (ma non prevalentemente) attività odontoiatrica. Lo scopo delle visite presso le micro comunità è soprattutto quello di prevenire e curare gli ospiti anziani da patologie oncologiche o che tali potrebbero divenire. Questa attività di prevenzione ha già fornito notevoli benefici sia in termini di salute che di contenimento della spesa sanitaria. E’ pur vero che molti ospiti delle micro comunità sono allettati: la presenza dell’ambulatorio mobile, in questi casi, evita il trasporto in ospedale, dato che lo specialista, a breve distanza, ha a disposizione tutta la strumentazione necessaria. Tra l’altro, in tema di costi delle apparecchiature presenti sull’automezzo, le meno rilevanti sono proprio quelle odontoiatriche. Oltre agli anziani, come ricordato in sede di conferenza stampa, gli altri beneficiari delle attrezzature presenti sul mezzo mobile sono i bambini delle scuole elementari, i quali verranno sottoposti, contemporaneamente, a visita otorinolaringoiatrica e a screening audiometrico dedicato. Circa la funzionalità del mezzo, si sottolinea che l’ambulatorio mobile, unico nel suo genere, rappresenta un prototipo che è stato appositamente testato nel corso della recente stagione invernale (solo presso le micro comunità) allo scopo di evidenziare criticità che altrimenti non sarebbero emerse. La ditta costruttrice sta attualmente mettendo a punto le modifiche richieste, l’automezzo sarà nuovamente a disposizione dell’Azienda nel corso del corrente mese di maggio. LA DIREZIONE STRATEGICA DELL’AZIENDA USL AOSTA |
Aostaoggi.it 16/05/2011 ha scritto: | |
Torna in strada l'ambulatorio mobile per le visite dentistiche
Il camper Usl di otorinolaringoiatria e odontostomatologia è stato in riparazione AOSTA. Riparte il camper attrezzato per le visite dentistiche e otorinolaringoiatriche. E' arrivato, oggi, alle 10,30, dopo alcuni giorni di "ricovero" nella sede della ditta produttrice. L'interruzione dell'attività medica itinerante, cominciata a febbraio, è stata causata da alcune criticità all'impianto di condizionamento e alla scaletta di accesso. Si tratta di un prototipo testato, in inverno, per scoprire anomalie che, in caso contrario, non sarebbero emerse. «Nessun guasto strutturale - dichiara Stefania Riccardi direttore Usl -. La ditta ha ricontrollato il tutto, mettendo a punto le variazioni richieste». Il camper, su cui si alternano dentisti e otorinolaringoiatri, è pronto per il completamento delle visite nelle microcomunità del Distretto sanitario numero 4, in Bassa Valle. Lo scopo di questi controlli riservati agli anziani è finalizzato a curare o prevenire patologie oncologiche, in particolare. «Un'attività - sottolinea la dirigente dell'Usl - che ha già prodotto lusinghieri benefici sotto l'aspetto sanitario e di contenimento della spesa. Non solo - continua Stefania Riccardi -. La strumentazione di cui è dotato il camper agevola lo specialista nella cura dei pazienti delle microcomunità, molti dei quali impossibilitati a muoversi». Verranno avviate, fra pochi giorni, le stesse operazioni mediche nel Distretto 2, Aosta e paesi limitrofi. L'entrata in funzione di questo ambulatorio mobile allestito su un mezzo di trasporto fra i più gettonati per le vacanze, è una delle molte iniziative elaborate dalla regione per diminuire i ricoveri ospedalieri e offrire, nel contempo, l'opportunità di «fare prevenzione» sul territorio. Il camper, parte integrante del progetto costato 200 mila euro, si è rivelato un "salotto" ideale per accogliere i bambini e sottoporli a visite dentistiche, otorinolaringoiatriche e screening audiometrico dedicato. redazione - s.l. |
AostaSera.it 22/06/2011 ha scritto: | |
Consiglio regionale
Conti regionali bocciati da Alpe e Partito democratico Aosta - Alpe: “Regione con conti a posto ma gli indicatori sulla salute dei conti dei valdostani sono tutti negativi”. Pd: “è la Regione ad essere in disordine”. Criticata l’incapacità di spesa del Governo Rollandin e la mancata sburocratizzazione.
Consiglio regionale “La maggioranza prosegue oggi con rinnovato impulso il cammino del programma approvato per mettere in campo strumenti improntati al realismo e che devono necessariamente fare i conti con le contingenze derivanti da una situazione economica generale. Proprio in tale prospettiva va ribadita l’importanza di sostenere in termini sostanziali i settori produttivi con mezzi e risorse adeguate con l’obiettivo generale di favorire la crescita della produttività oltre che dei livelli occupazionali, in definitiva un sostegno per garantire migliori condizioni di vita e di lavoro nel rispetto delle esigenze e dei bisogni manifestati dalla popolazione valdostana”. Così ha chiuso la propria relazione sul rendiconto 2010 e il bilancio di assestamento 2011 della Regione il consigliere Andrea Rosset (UV). In un clima di cauto ottimismo la maggioranza ha approvato i documenti contabili analizzati in Consiglio. L’opposizione, che ha votato contro, ha invece voluto fare una differenza sostanziale tra un documento che è “matematica” e la realtà che emerge dal territorio. Critici gli interventi dei consiglieri di opposizione che a più riprese hanno manifestato preoccupazioni soprattutto verso il mondo del lavoro. Roberto Louvin (Alpe), commentando il rendiconto finanziario 2010 ha detto “Il documento contabile è in ordine, ma gli indicatori sulla salute dei conti dei valdostani sono tutti negativi: salgono i crediti alle famiglie consumatrici, calano i depositi bancari, il reddito disponibile delle famiglie scende tre volte di più rispetto alla provincia di Bolzano, a fine 2010 l'occupazione cala di circa 2000 unità, con un tasso di occupazione al 65,6%, mentre il tasso di disoccupazione sfonda la soglia del 5%”. Tra i punti criticati da Alpe anche l’incapacità di spesa del Governo Rollandin con un calo di oltre 3% dal 2009 (63,47% rispetto al 66,66% del 2009). Albert Chatrian (Alpe) si è soffermato sull'incapacità di spesa del governo regionale. «La somma impegnata globalmente per l’anno 2010 ammonta a 1.780 milioni di euro: di questi, 1.300 milioni sono stati liquidati durante l’esercizio 2010, il che corrisponde al 73,10% dell’impegnato; l’anno precedente questa percentuale era del 74,10%”. L’agricoltura è stato il capitolo preso di mira “a fronte di 82 milioni impegnati – ha aggiunto Chatrian - solo 29 milioni sono stati liquidati durante l’anno. Se scorporiamo l’andamento delle spese di investimento la situazione è veramente desolante: il 78% delle somme destinate a sostenere gli investimenti nel settore agricolo giace inutilizzato nei cassetti virtuali del bilancio regionale. Sul capitolo contributi per infrastrutture rurali, dei 26 milioni di euro impegnati nel 2010 sono stati liquidati solamente 1,4 milioni: il che corrisponde a un misero 5,69%. È un dato sconcertante, sono senza parole” “I conti possono essere a posto, ma si perde di vista che la Regione è in disordine” ha invece commentato il consigliere Raimondo Donzel (PD) . “Si è parlato di burocrazia e della necessità di ridurla drasticamente, ma non si è ancora visto nulla di concreto. Bisogna smetterla di fare proclami e tradurre, piuttosto, le parole in atti legislativi” . Puntando l’attenzione su sviluppo e occupazione Donzel ha chiesto che i finanziamenti previsti possano essere utilizzati per chi ha bisogno. “Occorre stabilizzare i precari dell'Amministrazione pubblica e della sanità, aumentare le giornate di lavoro degli operai forestali, aprire urgentemente nuovi cantieri anticrisi e prevedere regole per le assunzioni. Inoltre, non è stata una scelta positiva puntare sui grandi appalti. Sarebbe stato meglio prevedere tanti piccoli interventi così da mettere in moto le imprese locali. Abbiamo bisogno di uno scatto in avanti." Il Consigliere Gianni Rigo (PD) che ha relazionato sul controllo effettuato dai Revisori del Conto ha tra l’altro detto che la capacità di spendere le risorse impegnate “è certamente uno dei nodi più importanti: in un momento come questo la Valle d’Aosta avrebbe bisogno di una Regione che riesca ad essere più efficace ed efficiente nella realizzazione delle indicazioni date dal bilancio. Abbiamo bisogno di una maggiore programmazione della spesa, di allocare con più precisione le risorse nei diversi anni, di migliorare la capacità di ridurre i residui passivi. Abbiamo bisogno di ridare fiducia ai nostri settori produttivi attraverso una macchina regionale che riesce a consumare con efficienza molta più benzina facendo quindi più strada”. di Redazione Aostasera |
(ANSA) Data: 05/07/2011 15:48 ha scritto: |
MANOVRA: PD VALLE D'AOSTA, E' LA TOMBA DEL FEDERALISMO
(ANSA) - AOSTA, 5 LUG - ''La manovra economica del Governo, cosi' come si paventa oggi con pesanti tagli agli enti locali di quasi 10 milioni di euro, e' la tomba del federalismo''. Con queste parole il segretario regionale del Pd della Valle d'Aosta, Raimondo Donzel, commenta la manovra, definendola ''iniqua e irresponsabile''. ''Anche se la Valle d'Aosta ha un sistema diverso e particolare di finanziamento rispetto ad altre regioni - aggiunge in una nota - la logica centralista del governo nazionale impone tagli che avranno gravi ripercussioni anche sul nostro territorio, in particolare rispetto al blocco della contrattazione pubblica e del turn-over''. Spiega Donzel: ''L'iniquita' della manovra e' evidente perche' i tagli agli enti locali determineranno tagli ai servizi, alla scuola pubblica e alla sanita' che colpiranno soprattutto le famiglie e i cittadini dei ceti medio-bassi. La politica del governo di taglio indiscriminato della spesa e' irresponsabile, non guarda al futuro, a uno sviluppo sostenibile, e condanna le nuove generazioni a una vita precaria. Addirittura si temono gli effetti recessivi di tale politica, perche' verranno colpiti i consumi di massa delle famiglie. Infine, e se ne sarebbe fatto volentieri a meno, dobbiamo registrare anche l'indecenza dell'ennesima norma ad personam per bloccare il risarcimento Mondadori-Cir, che suona come uno schiaffo ai 27 milioni di italiani che con il referendum hanno votato contro il legittimo impedimento''. Secondo il segretario''serve una netta presa di distanza da questo decreto legge, non solo da parte del Pd e delle altre forze di sinistra, ma anche da parte di tutti coloro che credono in una politica federalista e di solidarieta'''. (ANSA). |
ANSA 05 luglio, 17:31 ha scritto: | |
Via norma sul lodo Berlusconi: 'La ritiriamo'
'Anche se e' giusta, polemiche opposizione sono vergognosa montatura'
Berlusconi-Tremonti -- Politica -- Berlusconi: norma su lodo giusta ma la ritiro, polemiche opposizione vergognosa montatura. Rimandata la conferenza stampa al Tesoro. Ieri giornata convulsa, col testo sottoposto a continue limature: confermato lo stop alla rivalutazione delle pensioni cinque volte superiori alla minima, stipendi degli statali congelati e blocco del turnover nella pubblica amministrazione. Nella sanità nuovi ticket dal 2014, e pare confermato il ticket da 10 euro su specialistica e diagnostica a partire dal 2012. Ed è giallo sul taglio agli incentivi per le energie rinnovabili. Napolitano: 'Al momento giusto nostre decisioni'. "Quando sarà il momento conoscerete le nostre determinazioni riguardo alla Manovra economica". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rispondendo ad una domanda dei giornalisti a palazzo Giustiniani a margine del convegno sull'inizio della presidenza polacca dell'Ue. Rimandata conferenza stampa al Tesoro. Csm: 'a rischio eguaglianza'. Famiglia Cristiana boccia la manovra da 47 miliardi di euro: 'ipocrisia e incompetenza'. Giallo sulle rinnovabili: ci sarebbe una riduzione del 30% degli incentivi.Stretta su pensioni, suv e P.A. Stangata sui depositi titoli. Bersani: 'Insulto al Parlamento' |
(ANSA)Data: 15/07/2011 14:17 ha scritto: |
MANOVRA: NICCO (MISTO), VDA RISCHIA DOPPIA PENALIZZAZIONE
(ANSA) - AOSTA, 15 LUG - ''Una manovra che colpisce con accanimento terapeutico, peraltro non nuovo da parte di questo Governo e di questa maggioranza, le Regioni a Statuto Speciale e le Province Autonome''. E' quanto ha dichiarato oggi alla Camera il deputato valdostano Roberto Nicco (gruppo Misto), intervenendo sul dibattito sulla manovra. ''Il comma 5 dell'articolo 20 - ha spiegato in aula - non si presta a interpretazioni dubbie. A decorrere dal 2014, alle 15 Regioni a Statuto ordinario si impongono tagli per un miliardo e 600 milioni di euro, alle cinque a Statuto Speciale e alle due Province Autonome, tagli per 2 miliardi. Tra queste ultime, quelle che, diligentemente, come la Valle d'Aosta o Bolzano, gia' hanno siglato con lo Stato l'accordo sul cosiddetto 'federalismo fiscale', rischiano di subire, paradossalmente, una penalizzazione doppia''. ''Che ci siano in Italia ampie possibilita' di ridurre la spesa pubblica - ha concluso Nicco - e' fuor di dubbio. Bene i tagli ai costi della politica. L'esempio deve venire da questa sede. Poi, pero', il Ministro Tremonti predisponga e presenti al Parlamento e al Paese un elenco esaustivo delle sanguisughe e dei parassiti che, annidati in tutti i ceti e le classi sociali, succhiano risorse vitali, per scuotere veramente l'albero e farlo rifiorire''. (ANSA). |
(ANSA) Data: 21/07/2011 10:04 ha scritto: |
UV: PERRON, MAGGIORANZA REGIONALE SOLIDA
(ANSA) - AOSTA, 21 LUG - Nella maggioranza che governa la Valle d'Aosta ''non ci sono problemi, forse c'e' stato solo un piccolo disguido nella comunicazione''. Lo assicura oggi Ego Perron, presidente dell'Union valdotaine, nell'editoriale del settimanale del movimento, facendo riferimento alle fibrillazioni della settimana scorsa tra i capigruppo di Pdl, Sa e Fa con il Presidente della Regione, Augusto Rolladin, in ordine agli emendamenti alla manovra presentati dal senatore Fosson e predisposti dagli uffici regionali. ''Qualcuno - aggiunge Perron - puo' essere caduto nel tranello di certi consiglieri di opposizione, molto esperti, e che hanno seminato zizzania senza che fosse necessario''. Perron ribadisce che ''la maggioranza regionale rimane solida e prosegue il suo lavoro nell'affrontare i problemi per risolverli nel rispetto dell'impegno preso con gli elettori''. E aggiunge: ''Conosciamo l'abitudine di certa stampa che racconta a modo suo, sovente in negativo, cio' che accadde''. Perron ribadisce, infine, che ''l'obiettivo resta sempre e solamente l'interesse del nostro popolo e della Valle d'Aosta e gli emendamenti alla manovra andavano in questa direzione''.(ANSA). |
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(ANSA)Data: 21/07/2011 18:02 ha scritto: |
ALPE: MALUMORI FOYER QUALCOSA DI PIU' DI PICCOLO DISGUIDO (ANSA) - AOSTA, 21 LUG - ''Forse non e' cosi' certo della solidita' della maggioranza regionale, Ego Perron, se si e' sentito in dovere di ribadirlo piu' volte nel suo editoriale su Le Peuple Valdôtain''. Cosi' Patrizia Morelli, capogruppo di Alpe in Consiglio regionale, commenta quanto pubblicato oggi dal leader dell'Union Valdotaine. ''I forti rumori di scricchiolamento - prosegue Morelli - che si sono fatti sentire nel foyer del Consiglio regionale, mercoledì scorso, per voce dei capigruppo delle forze alleate all'UV, sembrano indicare il contrario''. ''Quanto agli esperti consiglieri dell'opposizione, citati da Perron quali pretesi seminatori di zizzania, - aggiunge il capogruppo di minoranza - essi si sono in realtà limitati a focalizzare l'attenzione su una grave mancanza del presidente della Regione che, nel momento in cui, a livello nazionale, si manifestava una chiara volontà di dialogo tra maggioranza e opposizione per approdare rapidamente al voto sulla manovra finanziaria, riteneva di non dover dare nessuna comunicazione all'aula''. Per Morelli, inoltre, ''in uno dei momenti più delicati della nostra storia recente, da parte del presidente Rollandin, assolutamente non una parola sugli incontri programmati tra i rappresentanti delle regioni in ordine agli effetti della manovra, non un cenno sugli emendamenti presentati dal senatore della Valle d'Aosta. Nessuna considerazione nei confronti di un Consiglio regionale che, mai come in questa legislatura, è stato privato della sua funzione di luogo di dibattito, complici tanti consiglieri sottomessi e silenti''. (ANSA). |
La Stampa 24.07.2011 ha scritto: |
L'opinione.
LE TENSIONI IN MAGGIORANZA? SOLO INVENZIONI GIORNALISTICHE Unisci l’abitudine d’« une certaine presse» che racconta in modo parziale e negativo quanto accade alla maliziosa abilità di «certains conseillers d’opposition» e raggiungi così la conclusione che esista una «certaine fibrillation» nella maggioranza regionale. Ego Perron, presidente Uv, spiega così sul «Peuple valdôtain» l’invenzione di un momento critico nelle forze di governo a margine dell’ultimo Consiglio regionale. In realtà, scrive Perron, tutto va bene e «il progetto politico che abbiamo costruito resta solido». Di solidità, tanto perché non ci siano equivoci, parla più volte. Uso quasi spregiudicato, almeno quanto quel «certain» diversamente declinato per evitare nomi, cognomi, fatti, oltre alla volontà di non dare importanza a avversari e problemi. Gli appassionati di Asterix ricorderanno che in un proverbiale dialogo tra l’eroe dei Galli e il portentoso amico Obelix, Giulio Cesare viene definito «un certain». L’origine dell’inquietudine di maggioranza è un «piccolo malinteso a livello di comunicazione», secondo Perron, cioè non aver concordato gli emendamenti alla manovra finanziaria tra Uv e le altre forze di governo. Così come quei cattivoni di cronisti sempre pronti a scrivere negatività, Perron racconta la vicenda «à sa façon», cioè omettendo un’altra piccolezza. Una ventata di chiarezza, tanto per non alimentare la commedia degli equivoci. Quale? Sono stati alcuni consiglieri di maggioranza a parlare con i cronisti dell’insostenibile pesantezza della maggioranza. Nel senso che la conduzione rollandiniana non è improntata alla condivisione. Una «certaine» non novità che Perron ha lasciato nella sua penna. ENRICO MARTINET |
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(ANSA) Data: 28/07/2011 10:50 ha scritto: |
UV: SFOGO DI PERRON, ATTACCHI ALPE SONO SOLITO RITORNELLO
(ANSA) - AOSTA, 28 LUG - ''Non voglio alimentare polemiche inutili ma rilevo il solito ritornello nella politica valdostana nei rapporti, o meglio nell'assenza di rapporti, tra l'Union Valdotaine e l'Alpe''. E' quanto scrive, nell'editoriale dell'ultimo numero del Peuple Valdotain, il presidente dell'Uv, Ego Perron, precisando che ''ogni volta che esce un'informazione sull'Union valdotaine segue subito un commento avvelenato da parte di alcuni membri di questo partito di opposizione''. Per Perron si tratta di ''bassezza'', di ''vocazione alla contestazione pura e dura di tutto cio' che viene fatto e di tutto quello che accade in Valle d'Aosta''. ''Mi domando - prosegue Perron - cosa farebbe l'Alpe si il nostro movimento non esistesse: niente, perche' non avrebbe niente da dire; assolutamente niente perche' esiste solamente e unicamente per accusare e per contestare tutto quello che facciamo e proponiamo''. Secondo Perron ''la politica dell'Alpe e' di dire no e di controbattere su tutto quanto noi proponiamo''. ''Pensavo - conclude - che dopo la nascita ufficiale di questo partito sarebbe stata realizzata una politica di proposte, di idee che portavano a discussioni e al confronto con gli altri soggetti. Ma niente di tutto questo e' avvenuto''. (ANSA). |
Patuasia ha scritto: |
bruno courthoud il 1 agosto 2011 a 11:24 Dice:
la lettura del peuple è sempre stata una lettura molto divertente, una lettura per menti deboli, facilmente suggestionabili e pronte a digerire qualsiasi Verbo. Non ci vuole molto per fare questo, non c’è bisogno di particolari e raffinate tecniche di propaganga o pubblicità subliminale, basta un’altra mente debole quale quella di perron. Il tema è però interessante: anticipa il prossimo duello rusticano (elezioni regionali 2003) tra l’UV storica, ormai impresentabile, e Alpe, l’UV prossima ventura (forse), se rollandin e compagnia permetteranno. Il duello si preannuncia all’ultimo sangue e l’UV storica annuncia battaglia. La posta in palio è alta, un bipolarismo UV/Alpe in valle, oppure il mantenimento indiscusso del regime unionista. PD e Pdl, privi di identità, nonostante le proclamate velleità maggioritarie del PD, fungeranno da comparse. Per il PD: prima notte di nozze (storie di altri tempi). Ad un certo punto si sente la voce di lei: “Adesso deciditi, o dentro o fuori, smettila di andare e venire”. |
Patuasia ha scritto: |
Giorgio Bruscia il 1 agosto 2011 a 18:16 Dice:
@ bruno courthoud In giro c’è sempre un pò di confusione. Sui temi che hai elencato, un partito deve avere un orientamento chiaro. Trattandosi di temi che toccano la coscienza politica dei valdostani, credo sia normale che ci sia chi la pensa diversamente e i partiti che insistono sul territorio, cercano di captare queste espressioni diverse. Quindi sulle questioni che hai esposto, dico che l’orientamento del Pd non è chiaro solo per chi non lo vuol vedere. Un partito come l’Uv, che su tutti i temi dello scibile detta la sua “linea”, è un partito-chiesa. Milito nel Pd proprio perché non lo è. Detto questo vediamo di non continuare a fare le solite battute banali piene di risentimento personale. Per quanto mi riguarda condivido pienamente l’orientamento del Pd. Ad esempio condivido l’orientamento contrario all’eutanasia (cosa diversa dal testamento biologico) e mi sento libero di sostenere le mie posizioni dentro e fuori dal partito. Per lo stesso motivo credo siano liberi di farlo quei pochi che non si riconoscono negli orientamenti su aborto, procreazione e contraccezione. Questo è un partito laico, signor courthoud. Oltretutto, proprio perché l’orientamento del Pd su questi temi era ed è chiaro, gli integralisti o i fondamentalisti, come li chiamo io, se ne sono andati. O sbaglio? Da tempo non si sente più l’esigenza di un partito fondato su un’ideologia. Lo dico con assoluta sincerità. Le ideologie del passato hanno diviso le classi sociali più umili rendendole deboli e succubi delle classi dominanti. L’operaio comunista aveva gli stessi interessi dell’operaio democristiano, ma la divisione ideologica ha reso la classe sociale di entrambi, perdente. Viviamo in un’epoca caratterizzata, anche se visibile a pochi, da uno scontro di categoria fortissimo. Il “dominio” Rollandiniano è stato caratterizzato da un redistribuzione “personalizzata” e iniqua delle risorse. Il Pd, proprio nel suo spirito costitutivo, può diventare l’unico vero strumento di lotta delle strati sociali più umili, sulla base di programmi indipendenti dalle filosofie politiche o dal credo religioso dei suoi appartenenti. Per questo il Pd è forse l’unico partito laico e non laicista presente nel panorama politico italiano e valdostano. Altro che partito privo di identità. Invece questo continuo preoccuparsi di mettere in cattiva luce l’unico “partito nuovo” presente in Valle, è un pò la pessima coscienza di chi non riesce a dimenticare i vecchi tempi e di chi volutamente tenta di fare apparire il Pd come la “sgualdrina” che andava e veniva. Purtroppo per loro non è così. |
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