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AREA DEMOCRATICA

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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Feb 24, 2009 7:59 pm    Oggetto:  
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La Stampa ha scritto:
POLITICA.
MARILDE PROVERA FAVORITA


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Europee, dalla Valle in lista con Rifondazione
Rifondazione comunista sta cercando un candidato valdostano per le prossime elezioni europee. Lo ha confermato il segretario regionale del partito, Francesco Lucat, a margine della «lezione di comunismo» tenuta dal segretario nazionale di Rc, Paolo Ferrero, all’Espace populaire. «Apriremo un dibattito» aggiunge Lucat. In pole position c’è l’ex deputata Marilde Provera.

Dal dibattito è emersa la voglia di dire addio al Galletto. «Vogliamo mantenere precisi elementi di identità, dal simbolo con la falce e il martello alle idee, per passare dall’essere comunisti al “fare i comunisti” e mettere insieme la sinistra alternativa al Pd» ha detto Ferrero.

Il leader ha indicato una ricetta per uscire dalla crisi economica: «Bloccare la speculazione finanziaria che usa le risorse non per gli investimenti ma per speculare; ridistribuire il reddito mettendo un freno ai superstipendi; aumentare salari, stipendi e pensioni; rilanciare il ruolo pubblico nell’economia; garantire la Cassa integrazione a tutti».
Per le Europee la strategia è «fare una lista di sinistra con il simbolo di Rifondazione e con la sinistra che non è il Pd, appoggiare la Cgil nelle sue battaglie, lavorare dentro i conflitti nel territorio e non in Tv, dire chiaro che Rifondazione starà nel Gruppo europeo della sinistra. Con questi propositi possiamo superare lo sbarramento al 4 per cento».


In campo nazionale è tutto un fiorire di appelli per l'unità della sinistra. Ma quale sinistra? Non certamente il Pd. E quale unità? Naturalmente quella che fa comodo a loro e basta. Ma vogliamo mica scherzare che si possa togliere la falce e martello. Solo con la falce e il martello oggi si fa politica. E' incontestabile.

E poi mi vengono a parlare di Galletto questi ipocriti. Chiedete loro perchè dal dibattito è emersa la voglia di dire addio al Galletto! Forse proprio per “fare i comunisti”. Basta guardare a cosa sono ridotti questi signori, a far data dalla caduta del governo Prodi. Io continuo ad imputare a questi signori la sua caduta ed il successivo disfacimento di una coalizione di sinistra. Ed ora eccoli qua con percentuali elettive da far paura, quasi un prefisso telefonico: 0,...Chissà se si sono sentiti anche con Niky Vendola? Sì perchè pare che anche lui stia facendo altri appelli all'unità della sinistra...la sua.

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«Guai se i giovani di oggi dovessero crescere nell'ignoranza, come noi della "generazione del Littorio".
Oggi la libertà li aiuta, li protegge. La libertà è un bene immenso, senza libertà non si vive, si vegeta»
Nuto Revelli
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MessaggioInviato: Mar Feb 24, 2009 7:59 pm    Oggetto: Adv






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Mandrake







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MessaggioInviato: Mar Feb 24, 2009 10:08 pm    Oggetto:  
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CARO GIORGIO

DOPO MESI DI MALATTIA TORNO A SALUTARE AREA DEMOCRATICA

E' CON PIACERE CHE LEGGO LE TUE CONSIDERAZIONI

I COMUNISTI OGGI PIU' CHE MAI NON SONO PER L'UNITA' DELLA SINISTRA

DIFENDETE A DENTI STRETTI IL PARTITO DEMOCRATICO

A PRESTO!
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giorgio








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MessaggioInviato: Mer Feb 25, 2009 3:42 pm    Oggetto:  
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Mandrake ha scritto:
CARO GIORGIO

DOPO MESI DI MALATTIA TORNO A SALUTARE AREA DEMOCRATICA

E' CON PIACERE CHE LEGGO LE TUE CONSIDERAZIONI

I COMUNISTI OGGI PIU' CHE MAI NON SONO PER L'UNITA' DELLA SINISTRA

DIFENDETE A DENTI STRETTI IL PARTITO DEMOCRATICO

A PRESTO!


Caro Mandrake
ho solo la certezza che l'Italia passerà come il paese che ha garantito l'impunità a berlusconi e a tutta una classe politica corrotta mitridatizzata dalla fine prematura di mani pulite. Una vergogna della quale sono responsabili in varia misura tutti, e che ci vorranno decenni per dimenticare. L'Italia, la Valle d'Aosta, così piena di italiani e di valdostani com'è, è bellissima, sono loro che in massima parte fanno letteralmente schifo. So benissimo con quale gente ho a che fare, ormai, dopo sessantasei anni so "quasi" tutto e ho visto quello che basta per esprimere questo mio drastico parere. Sono stato anche all'estero, pieno di gentaglia anche là. La gentaglia è la maggioranza su questo pianeta, dobbiamo farcene una ragione.

Poco importa che io abbia idee di sinistra e lotti per democrazia, solidarietà e giustizia intesa almeno come rispetto delle regole, la gentaglia la trovo dappertutto e sono rassegnato a convivere stando bene attento a mantenere la dovuta distanza, fatta anche di cautela se ripenso al tuo auspicio di tenerci stretto il Partito Democratico. La nostra speranza che ci vogliano decenni per dimenticare tutti i danni che ci hanno procurato, mi fa sorridere. Questo paese non cambierà mai, per quante maschere potrà indossare. Tra l'altro, per molti, anche io sono gentaglia come loro.

Capita la morale?

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giorgio








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MessaggioInviato: Mer Feb 25, 2009 5:07 pm    Oggetto:  
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Mandrake ha scritto:
CARO GIORGIO

DOPO MESI DI MALATTIA TORNO A SALUTARE AREA DEMOCRATICA

E' CON PIACERE CHE LEGGO LE TUE CONSIDERAZIONI

I COMUNISTI OGGI PIU' CHE MAI NON SONO PER L'UNITA' DELLA SINISTRA

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La Stampa ha scritto:
Avetrani e Cheillon

Grazie e «chapeau»
Esistono ancora anche da noi, in questi tempi così vergognosi e squallidi
di cacciatori di poltrone e di privilegi, delle persone che si comportano seriamente,
come Avetrani e Cheillon. Grazie e... chapeau.
EZIO QUEY


Vedi caro Mandrake i cocntrosensi della vita politica?! Tu pensi sia normale che ci siano queste reazioni? E' normale che da tanto tempo la totale ostilità degli autonomisti - non parlo naturalmente dell'Uv - al progetto di Riccarand di una costituente del galletto non sia resa nota più chiaramente? Essi sono contrari a quegli individui che fanno riferimento a partiti nazionali diversi e talvolta in antitesi tra loro. Non si capisce quindi come possa nascere dal basso, dalla società civile, ciò che i partiti non vogliono. Ora oltre a Cheillon, anche Riccarand, Curtaz, Squarzino, e Avetrani, e altri diventano società civile, pur avendo in tasca la tessera dei verdi e dei Ds. Mah...

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giorgio








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MessaggioInviato: Ven Feb 27, 2009 12:17 pm    Oggetto:  
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La Stampa ha scritto:
POLITICA.
MARILDE PROVERA FAVORITA


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Europee, dalla Valle in lista con Rifondazione
Rifondazione comunista sta cercando un candidato valdostano per le prossime elezioni europee. Lo ha confermato il segretario regionale del partito, Francesco Lucat, a margine della «lezione di comunismo» tenuta dal segretario nazionale di Rc, Paolo Ferrero, all’Espace populaire. «Apriremo un dibattito» aggiunge Lucat. In pole position c’è l’ex deputata Marilde Provera.

Dal dibattito è emersa la voglia di dire addio al Galletto. «Vogliamo mantenere precisi elementi di identità, dal simbolo con la falce e il martello alle idee, per passare dall’essere comunisti al “fare i comunisti” e mettere insieme la sinistra alternativa al Pd» ha detto Ferrero.

Il leader ha indicato una ricetta per uscire dalla crisi economica: «Bloccare la speculazione finanziaria che usa le risorse non per gli investimenti ma per speculare; ridistribuire il reddito mettendo un freno ai superstipendi; aumentare salari, stipendi e pensioni; rilanciare il ruolo pubblico nell’economia; garantire la Cassa integrazione a tutti».
Per le Europee la strategia è «fare una lista di sinistra con il simbolo di Rifondazione e con la sinistra che non è il Pd, appoggiare la Cgil nelle sue battaglie, lavorare dentro i conflitti nel territorio e non in Tv, dire chiaro che Rifondazione starà nel Gruppo europeo della sinistra. Con questi propositi possiamo superare lo sbarramento al 4 per cento».


Non volevo entrare in questa discussione, che sto però seguendo.
Ma questo intervento di Ferrero, Lucat in qualche modo mi costringe perchè mi pare non abbiano ragione. Quello che si sta aspettando (come peraltro anche lo stesso Pd) è davvero una proposta politica. Io la vedo così. A me sembra che nel Pd come nella sinistra esistano quasi simili divisioni (direi genetiche, stare a sinistra significa mettere tutto in discussione), la differenza è che nel Pd comunque si cerca di essere un partito unico, nella sinistra c'è l'effetto contrario, cioè la continua nascita di partitini (simili alle correnti del Pd).

Se nel Pd, a parere mio, ci sono solo pochi aderenti fuori posto, e sono i cosidetti teodem - che andrebbero silenziati o resi un pò inoffensivi - perchè a mio avviso non c'è alcuna corrispondenza nella base e negli elettori. Se sono un elettore Teodem voto Berlusconi o al massimo Casini, mica Pd, ed è ora che cominciamo a capirla! Di converso non vedo le divisioni della sinistra come corrispondenti a divisioni reali della base sul merito. Sono divisioni dirigenziali, basate su pippe mentali di una stragrande maggioranza di persone che a furia di stare lì seduti da svariati mandati ( in Valle la classe politica dell'ex Arcobaleno a mio avviso per prima ) che hanno perso ogni contatto con la realtà.

Divisioni a volte strumentali alla spartizione dei (pochi) posti rimasti nelle amministrazioni locali. Se alle persone che si riconoscono nei valori della sinistra si presenta un programma chiaro e sintetico sui punti convergenti (escludendo magari quelli che vogliono ancora fare la rivoluzione, così, per un minimo di realismo) i voti secondo me potrebbero arrivare e allora abbiamo ragione anche noi. A cosa serve unirsi per finta per mandare un tizio a Strasburgo?

Non è più importante unirsi davvero, ma sulla politica, non sulle decine e decine di sigle, e contare qualcosa alle prossime politiche? Se questo processo inizia in concreto, le europee possono anche essere un banco di prova per "contarsi", ma nulla più, sarà sempre un conteggio sulla fiducia. Ma deve partire un processo politico serio e deve partire dalla base, dai peones, non come succede da tempo nell'area ex Arcobaleno dai loro stagionati dirigenti! Perchè è impossibile pensare che gli attuali dirigenti (tutti) abbiano la libertà di poter fare rinuncie che arrechino "danno" al proprio cespuglio. In sostanza dipende da chi ci crede. Ed ecco che allora con un popolo della sinistra di questa concezione sarà veramente possibile congeniare un programma con il Pd per alleanze future e durature.

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giorgio








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MessaggioInviato: Ven Feb 27, 2009 3:31 pm    Oggetto:  
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Pur non riconoscendomi nell'area culturale e politica di cui sto parlando seguo abbastanza attentamente il dibattito alla sinistra del Pd, e non da ora ( e tutto l'agglomerato che si riconosce nel ormai ansante comitato dei 32...) . Ciò nonostante faccio una fatica enorme a capire quello che stà accadendo e quello che leggo sulle varie fonti informative non mi aiuta nell'impresa. Credete veramente che un cittadino medio, dotato di una cultura media e di una normale capacità di elaborazione, riesca a seguire le logiche politiche di quello di cui si stà discutendo? Provate a rileggere tutti i commenti, i loro interventi e poi provate a dare la colpa di eventuali sconfitte elettorali al Pd o a Raimondo Donzel senza esporvi al ridicolo.

Veramente è così difficile cancellare dalla mente, per un solo momento, simboli, sigle e casacche per discutere di politica?
Veramente è così complicato analizzare la società valdostana ed elaborare una proposta politica da offrire alla Regione, qualunque essa sia, e occuparsi solo dopo del contenitore?
Pensate veramente di fare un solo passo avanti partendo dai bisogni degli apparati e delle oligarchie dei partitini, anzichè da quelli della gente che intendete rappresentare?

Quando avrete finito con le vostre masturbazioni mentali e vi affaccerete alla finestra della torre d'avorio dove vi siete rinchiusi, vi renderete conto che il mondo è cambiato e che non ci sono
più folle acclamanti in attesa dell'illuminazione.

Conosco già la risposta: pensa al Pd. Mi diranno con scherno. Ma ora è di altro che stiamo parlando e in ogni caso questo vale anche per il mio partito. La sinistra si ricostruisce partendo dal territorio, in mezzo alla gente in carne ed ossa, sporcandoci le mani e mettendoci la propria faccia. Ovvero facendo quelle cose di cui parlo ogni giorno sul forum e per le quali vengo regolarmente deriso.

Scusate la franchezza, ma è quello che realmente penso.

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giorgio








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MessaggioInviato: Lun Mar 02, 2009 12:49 pm    Oggetto:  
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Sono anni che chiediamo ai partiti alla nostra sinistra di darsi una mossa. Già ai tempi de L'Ulivo auspicavamo la nascita di un soggetto unico alla nostra sinistra come fattore indispensabile per proporre anche in Valle d'Aosta un progetto credibile. Sono stato offeso e deriso per questo. Era più importante cercare di demolire L'Ulivo di Prodi prima e il Pd di Veltroni dopo, che costruire qualcosa di veramente alternativo. Non il comitato dei 32.

Ora che state cercando di scrollarvi di dosso le macerie sotto le quali vi siete sepolti da soli , continuate a ragionare come se niente fosse successo. Non un minimo accenno di autocritica. Tutta la responsabilità della vostra disfatta continua ad essere attribuita alla nascita del Pd. Ora anche la spiumatura del Galletto viene ripresa come un successo personale del nostro segretario. Eppure basterebbe un minimo di buon senso per capire che lo scioglimento dei Ds-Gv per confluire nel nascente Pd ha lasciato alla sinistra il più ampio margine di manovra. Ma non vi basta. Non essendo capaci di avere radicato alcunchè nel vostro territorio, nel corso di questi anni, cercate di trasformare il nostro in un territorio di caccia e di conquista. Ebbene sono finiti i tempi cupi, lasciamo a voi l'ulular dei lupi.

I vostri risultati i vostri frutti evidenziano da soli le ragioni della vostra crisi : "Partito Comunista dei lavoratori, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Sinistra Democratica, Socialismo 2000, Rifondazione della Sinistra, Sinistra Critica, Partito Marxista-Leninista Italiano, Movimento Lavoratori per il Socialismo e a rimorchio di tutti questi i Verdi, e oggi in Valle d'Aosta si chiamano Verdi Valdostani (sono solo alcune sigle che mi vengono in mente), e al loro interno trotskysti, maoisti, leninisti, castristi, filo-Markos, ecc..."

Qualcuno mi spieghi cosa c'entra il Pd con tutto questo? Qualcuno mi spieghi perchè il Pd è così tartassato dai media da apparire sempre in testa come causa dei mali supremi della politica valdostana. Se non azzerate tutto e non costituite due soli tronconi (sinistra di governo e sinistra di testimonianza), non andrete da nessuna parte e condannerete il centrosinistra all'eterna opposizione. Altro che responsabilità del Pd, di Raimondo Donzel e dei suoi sostenitori.

La differenza tra noi e "voi" è che io non godo affatto delle vostre difficoltà e non auspico un vostro indebolimento, ma l'esatto contrario. Ci sono tutti i miei post su questo forum a trestimoniarlo. Ma ora, con tutta sincerità, stò veramente iniziando a pensare che il Pd debba puntare all'autosufficienza, anche se ci vorranno intere legislature prima di tornare a governare il Paese. Con questa sinistra non si va da nessuna parte, tanto meno in Valle d'Aosta

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erika








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MessaggioInviato: Mar Mar 03, 2009 9:55 pm    Oggetto:  
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Credo che il PD dia fastidio a tutti coloro che vogliono coltivare il loro orticello.
E mentre questo accanimento lo concepisco dai partiti di destra lo trovo assurdo da parte di quelli di sinistra. Il rispetto per gli altri dovrebbe essere uno dei primi valori, mentre spesse volte proprio quei duri e puri sono i primi a mietere odio. Credo che il passaggio di Veltroni che spiegava la differenza fra destra e sinistra sia stato uno dei più significativi.

Comunque con grande piacere vedo che non solo l'Informazione e il giornale dell'associazione Loris Fortuna si occupano di dirci quanto siamo cattivi, ma anche il peuple...
Vi allego copia e faccio subito le mie considerazioni.

Partiamo da chi l'ha scritto: non un veterinario o un agricoltore, ma uno "storico", un archivista che forse troppo impegnato ad occuparsi degli Challand ha perso circa vent'anni di storia dandoci dei democristiani mischiati ai comunisti...ce la mena con les racines quando io sono ben contenta di essere una mezzo sangue e altrettanto contenta di far parte di un partito NUOVO...si permette di giudicare un momento interno andando a sindacare il numero dei presenti(l'assemblea si teneva aRoma ed è stata convocata 3 gg prima, il nostro segr reg contava per uno ma parlava per tre visto che era stato delegato da chi impossibilitato ad andare e immagino anche altri)...mette in bocca a Donzel parole mai dette e quasi con disprezzo lo attacca....
Sarà che la scelta del PD di Montjovet lo mette in difficoltà e non sa più come giustificare la svolta a destra del suo movimento? E dopo gli attacchi della destra all'autonomia come la mettiamo?
Poi soffermiamoci su questo passaggio:
si la tentative de mettre ensemble (è stato un errore mettere insieme)
deux mouvements qui n'ont de (due movimenti che non hanno)
commun ní les racines, ni les idéaux, (in comune ne le radici, le gli ideali)
ni des homogénéité culturelles ou (ne un'omogeneità culturale)
sociales, ni des valeurs partagées, (sociale, ne dei valori condivisi)
Beh, lo trovo molto offensivo e abberrante. Cosa si intende per omogeneità culturale e sociale? Non è una ricchezza che vi siano operai e imprenditori, cattolici e laici, marocchini e italiani? Cosa si intende per radici comuni?
Spero di aver mal interpretato... e mi chiedo nel loro blocco autonomista non ci sono persone vicine alla lega, altre all'UDC, altre al PDL, altre al PD? Il ni droite ni gauche dov'è finito? Loro hanno valori sia di destra che di sinistra?
Beh, il PD deve fare di tutto perchè la sinistra in Valle non scompaia. Deve lottare per quei valori che sono scritti nel nostro Manifesto dei Valori. Deve portar rispetto anche per chi evidentemente il rispetto non ce l'ha...

Mi dispiace Giorgio, ma non ho tempo di tradurti tutto l'articolo. Chiedo gentilmente a Bruno, Fulvio, Emilio... se possono farlo loro. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa uno che comunista è stato!!!!
Spero di aver dato qualche spunto di riflessione. Un abbraccio.



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emilio







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MessaggioInviato: Mer Mar 04, 2009 2:16 am    Oggetto:  
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fortuna che è uno storico archivista ... Rolling Eyes
io su questo sito

che non mi sembra proprio l'ultimo arrivato
leggo tutt'altri dati ...



15:13 - A votare 1300 delegati su 2.384 (Rivolin parla di 2835 delegati)
A votare saranno, su un totale di 2.384 delegati aventi diritto al voto, i circa 1.300 presenti alla Nuova Fiera di Roma.

17:21 - Franceschini eletto segretario con 1047 voti
Dario Franceschini è stato eletto segretario del Pd dall'Assemblea nazionale del partito. Franceschini è stato eletto con 1047 voti.

Alla Fiera di Roma l'Assemblea Nazionale elegge il nuovo segretario con 1047 voti; per l'altro candidato Arturo Parisi 92 preferenze. I votanti sono stati 1258. Veltroni: "Dario è la persona giusta per guidare il partito verso le nuove sfide"
(Rivolin parla di 1229 presenti)

sinceramente mi sarei aspettato un'analisi meno superficiale e scontata
da colui che viene considerato uno dei massimi "pensatori" dell'UV.
giocassimo a rialzare ce ne sarebbero da dire anche in casa UV ...
ma è un gioco che non ci appassiona demolire l'avversario su questioni stucchevoli.
QUELLE GAFFE! Embarassed per dirlo con il suo tanto amato français! Mr. Green

per queste occasioni ci sarebbe anche un'allegra canzoncina che fa:
"Parapara parapara paraparappapa ecc ecc"
ma si scadrebbe nella volgarità e non è proprio il caso. Wink

SI cmq fa sempre piacere essere al centro dei pensieri altrui
se non ci fossimo, se non contassimo, se non dessimo fastidio
non ci si filerebbe nessuno, invece per fortuna hanno tutti qcs da dire Razz

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"vola come una farfalla e pungi come un'ape" > Muhammad Alì

"l'elefante cerca invano di raccogliere i granelli di zucchero sparsi tra la sabbia,
ma la formica li potrà raccogliere facilmente" > Kabir
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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Giu 16, 2009 11:43 am    Oggetto:  
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Citazione:
Partito unico e fratture sociali

Franco Astengo
12 giugno 2009, 14:43
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L'ex-presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, attraverso una intervista rilasciata a "La Stampa" ha lanciato la proposta di una riunificazione partitica dell'opposizione di centro - sinistra (da Rifondazione Comunista fino al PD) presente in Italia, fuori e dentro al Parlamento. Inutile dire che le sue parole hanno suscitato notevoli reazioni, animando il dibattito: un dibattito, al riguardo del quale, credo valga la pena entrare nel merito
Una premessa: sarebbe bene che, ciascheduno di noi, nell'avanzare proposte politiche in questa fase di evidente, forte difficoltà per la sinistra italiana (ed europea) in tutte le sue espressioni, non scambiasse il fallimento della "propria" linea politica, con la chiusura di qualsiasi prospettiva storica, con la cancellazione delle culture politiche esistenti, con la necessità di una vera e propria palingenesi.

L'agire politico procede giorno per giorno, richiede rispetto immediate ai più diversi livelli, reclama -comunque - il riferirsi ad una prospettiva di medio - lungo periodo e, soprattutto, non consente di lasciare vuoti, che immediatamente sono riempiti. [b]Nella fattispecie, poi, non vorremmo che si scambiasse la necessità di cancellare le culture politiche di un intero secolo (il tanto famigerato '900: lungo o corto?) con il semplice fallimento della linea politica contingente di un piccolo partito in paese di secondaria importanza come l'Italia: un piccolo partito dimostratosi incapace, sul piano strategico, di coniugare un presunto "movimentismo" con un realistico "governativismo", che lo ha portato ad allevare uno stuolo di "piccoli presidenti e assessori che cresceranno" e che adesso rappresentano, scissioni o non scissioni, un ceto politico "pesante", capace soltanto di proporre "rinnovamenti e/o arroccamenti" in funzione della conservazione del posto.

Detto questo per la precisione e per puntualizzare al meglio l'avvenire, sembra proprio il caso di affrontare con il massimo della capacità di riflessione la questione di fondo che viene posta: una riunificazione partitica in funzione, appunto, della costruzione di una nuova cultura politica (o viceversa: una nuova cultura politica per la costruzione di una riunificazione partitica?). I partiti, i grandi partiti di massa nei punti "alti" dell'Occidente si costruirono, all'epoca, attorno a "fratture sociali" ben definite, mentre ad Oriente si verificò invece una accelerazione attraverso un inveramento statuale di fraintendimenti dell'analisi marxiana sui quali non è possibile, a questo punto, soffermarsi. Rimaniamo, allora, alle "fratture sociali" attive, in allora, in Occidente per chiederci: sono finite, hanno esaurito la loro funzione, oppure sono ancor attive e necessitano di una risposta sul piano politico? Andiamo per ordine:

1) La frattura centro - periferia (alla quale andrebbe aggregata quella città - campagna) appare quanto mai viva, non soltanto nell'affermazione dei partiti etnoregionalisti ed euroscettici, ma ben più complessivamente, con l'intera periferia del mondo che si muove verso il centro;
2) La frattura capitale - lavoro ha certamente mutato di segno, si sono stratificati diversi livelli di sfruttamento dell'uomo sull'uomo, stanno tornando di moda gli "schiavi" sia nella società "affluenti" sia in quelle povere ed i "liberti" partecipano e concorrono a creare le condizioni di sfruttamento, che permane, eccome se permane;
3) La frattura Stato - Chiesa: nel "caso italiano" non è mai stata così operante, non è mai avvenuto che la Chiesa (neppure ai tempi della DC, anzi De Gasperi respinse assalti molto pesanti, fino al punto di subire un ostracismo "personale" da parte del Vaticano) sia stata così interferente nelle questioni dello Stato italiano. Tutto ciò non accade soltanto in Italia, pensiamo alla situazione spagnola, dove lo scontro non è mai stato così aspro.

Questa brevissima analisi, se considerata veritiera, ci pare indichi la necessità di aprire un dibattito sulla prospettiva di un rinnovamento nelle forme politiche della sinistra italiana che non sia semplicemente frutto della pressione derivante da episodiche sconfitte elettorali, ma partendo da una condizione di realistica valutazione della situazione sociale, in una dimensione non provincialistica, e la conseguente elaborazione di un quadro teorico - programmatico adeguato.

Non è finita qui: perché se si vuole affrontare per intero questo argomento vanno compiute delle scelte ben precise anche sul terreno della struttura politica (quale partito? Ha ancora un valore il concetto di "integrazione di massa"? Oppure bisogna rifugiarsi nell'americanizzazione compiuta, nella "vocazione maggioritaria", nel "catch all party"? Come giudichiamo un meccanismo dell'alternanza bipartitico, cosa ben diversa, tra l'altro, dal bipolarismo?) e della costruzione sistematica, a livello nazionale e sovranazionale ( quali poteri da cedere, da parte dello "Stato Nazione" alle evidente ragioni della sovranazionalità, a partire dalla dimensione europea? La Repubblica rimane fondata sul Parlamento e sui consessi elettivi, a livello locale,o lo logiche del maggioritario, del presidenzialismo, dell'elezione diretta, della personalizzazione ormai risultano essere incontrastatamente egemoni?).

Ho elencato soltanto alcune delle domande possibili, ma si potrebbe proseguire a lungo, soltanto allo scopo di individuare il terreno e delimitare il perimetro della discussione: non tanto e non solo rispetto al tema dell'ampia riunificazione partitica proposta nell'occasione, ma anche per quel che riguarda anche altri livelli del dibattito che sta attraversando, sinceramente ancora in una maniera molto confusa, quel che rimane della sinistra italiana. Se, infine, si pensa che siano, in gioco, nel breve periodo le sorti dell'agibilità democratica in Italia, allora la proposta potrebbe essere quella di formare un "listone" elettorale dell'opposizione, per cercare di battere, alle prossime elezioni politiche, l'attuale maggioranza e, successivamente, modificare la legge elettorale in senso proporzionale "vero", senza premi o trucchi di sovrappresentazione di minoranze (meccanismi che, la storia insegna, aprono la strada ad avventure autoritarie), e confrontarsi serenamente costruendo nuove, diverse, antagoniste identità
.


E sì, qui noi siamo davvero "particolari", quasi tutti contro tutti, vedasi gli ultimi atteggiamenti che alcuni "strani " personaggi che perseguono irrazionali atteggiamenti: mettere in campo e senza un pregevole costrutto politico, continue provocazioni ai danni di un mondo di sinistra e centrosinistra, unico argine contro i disastri della destra egoista. Persino Fausto Bertinotti cerca di tagliare le gambine a questi pseudo rivoluzionari al prosciutto cotto come li chiamo io. Qui in Valle d'Aosta questi sparpagliati, disorientati e superstiti compagni, credono ancora di poter sovvertire il mondo, di cambiare una Società che agli occhi di tutti è cambiata e non ha bisogno di essere "illuminata" da ideologie sorpassate. Non riuscendo a cambiare questa realtà valdostana così piccola e così raggiungibile, come faranno a cambiare il mondo...così lontano e immenso?

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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Dic 15, 2009 3:23 pm    Oggetto:  
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Di fronte al fatto che Augusto Rollandin possa governare ancora per qualche altra legislatura, facendo uso di alleanze e riforme pericolose e deleterie, non posso tollerare lo sforzo di un "governo regionale" indirizzato a progetti di piccolo cabotaggio e limitato negli obiettivi e nella qualità. Non posso tollerare che questo governo si sia posto un obiettivo minimale quello cioè che i progetti messi in atto vengano approvati al solo scopo di riuscire a smembrare ogni parvenza di opposizione democratica con annessi e connessi. Di questo passo e con l'aiuto miope e strabico di un partito una volta chiamato "arancione" riuscirà de-fi-ni-ti-va-men-te nell’intento di porre fine alla presenza di partiti storici antagonisti in Valle d’Aosta. Servono ancora pochi anni al potere dominante. Dopo di che verrà a mancare completamente l’ossigeno a quei partiti o movimenti che da tempo sono stati esclusi dalle istituzioni e dunque dai finanziamenti per ritornare ad elezioni e vedere vincere sicuramente il migliore. Esattamente come si dice nei casi del genere, laddove il giocatore favorito si ritrova comunque con quattro assi in mano. Ma guarda un pò!

Tuttavia ad Augusto Rollandin non gli sembrerà vero di potere comunque interdire dalla politica regionale, anche quei “partiti similari” nati da costole Unioniste. Piano piano, vista l’inutilità di una lotta senza sbocchi di potere i vecchi fuoriusciti si faranno riassorbire dal gruppo del Leone. Un pò come quel drappello di ciclisti fuggitivi, ma sconosciuti che in cerca di gloria e di visibilità, una volta usciti dal plotone principale, si fanno riprendere a pochi chilometri dal traguardo perché sfiniti dalla fatica e dalla mancanza di mezzi fisici a supporto.

A regime il Pd potrebbe allearsi a sinistra con quei partiti che si sentiranno di essere partiti di governo e che non pongano preclusioni ad allearsi con il centro tanto quanto fosse possibile e necessario per vincere. Chiunque vinca non potrà governare esclusivamente per la propria parte, ma per il paese e per la Valle d’Aosta nel suo complesso. Quindi la destra e la sinistra dovranno propendere verso leggi orientate a favorire la propria parte, ma non oltre ciò che non può essere consentito da una buona ed oculata amministrazione. Se un partito è semplicemente rivoluzionario, allora è giusto che stia fuori ad aspettare che scocchi l'ora della rivoluzione.

Oggi, in Italia siamo alla vigilia delle candidature e delle alleanze per le regionali, Bersani prende atto di questo discorso politico generale di Casini, e fa bene a sottolineare d'avere apprezzato. Ad esempio in Sicilia la giunta Lombardo è in frantumi, ed anche lì si apre qualche spiraglio per nuovi scenari che non sono una novità per l'Isola dallo statuto speciale. Il panorama politico non è stabilizzato completamente e se il PdL dovesse spaccarsi, l’Union Valdotaine penserà ancora che il panorama politico resterà tale e quale quello di adesso? Conviene ragionare facendo un passo logico alla volta ed ora siamo nella fase in cui l'opposizione a Rollandin deve essere portata avanti sul territorio con pazienza, riacquistando dignità e credibilità nei piccoli comuni - con la presenza di uomini del Pd - magari per battere, "un giorno", la corazzata unionista nel capoluogo di regione.


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giorgio








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MessaggioInviato: Sab Gen 30, 2010 5:56 pm    Oggetto:  
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La Stampa 30 Gennaio 2010 ha scritto:
POLITICA. LA SVOLTA IN VISTA DELLA SFIDA DEL 25 MAGGIO
Dal Galletto al partito unico

AOSTA

Addio Verdi, VdA Vive e Renouveau. I tre partiti sono pronti a sciogliersi per diventare una cosa sola. Nome e simbolo sono ancora top secret, ma il processo è ben avviato e, se la tabella di marcia verrà rispettata, si concluderà già a febbraio.

Di partito unico aveva parlato a metà dicembre il segretario dei Verdi Gianpaolo Fedi, che all’ultimo congresso del Sole che ride aveva annunciato la volontà di creare «un nuovo soggetto politico che unisca autonomisti, democratici, ecologisti». Non si tratta, nelle intenzioni, della riproposizione di un Galletto rivisto e corretto, ma di un nuovo partito da battezzare alle prossime amministrative. E l’accordo definitivo è vicino. Anche per questo i tre segretari predicano prudenza. Fedi si limita a dire che «sono state superate alcune difficoltà». Misura le parole anche Guido Dondeynaz (VdA Vive): «Stiamo andando in quella direzione. Ma è una fase delicatissima». Più loquace il leader di Rv, Franco Vallet: «Siamo a buon punto. Stiamo andando avanti con ragionamenti e confronti. Febbraio potrebbe essere il mese buono». Sabato 6 Renouveau si riunirà a congresso: proprio da lì potrebbe arrivare un primo annuncio ufficiale. «Stiamo realizzando qualcosa di importante - dice Vallet - non una semplice sommatoria di partiti, ma una nuova forza che comprenderà anche altri elementi».

L’associazione Loris Fortuna, ma anche quelli che Fedi a dicembre definì «amici di sinistra e persone indipendenti che vogliono partecipare». La mossa sembra destinata a movimentare le prossime comunali. In particolare ad Aosta. Non solo per l’affacciarsi di un partito che nel capoluogo potrà contare su un consenso non marginale (alle Regionali 2008 VdaVive-Rv e l’allora Arcobaleno raccolsero in tutto il 18 per cento), ma anche perché il nuovo partito potrebbe decidere di scegliere il suo candidato (e si fanno già i primi nomi, da Iris Morandi a Carlo Curtaz) con le primarie: modalità che, quantomeno, spiazzerebbe i «cugini» del Pd, ex alleati. Ipotesi confermata da Vallet: «Quella di una scelta dal basso è una filosofia che vorremmo adottare». Non faranno parte del nuovo partito né Idv né Rifondazione, che però hanno manifestato la disponibilità per eventuali alleanze. Con il Pd, invece, al gelo delle ultime settimane (inaugurato a dicembre con l’assenza dei democratici al congresso dei Verdi) Vallet risponde: «La porta è aperta»
DANIELE MAMMOLITI

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E va bene così...Ci penseremo noi anche questa volta a rimettere assieme i pezzi, i colori, e in sesto i futuri delusi di questo fantasmatico ircocervo valdostano. Che fatica fare il gruppo dirigente di questo futuro quanto improbabile indigeribile minestrone. Chissà se tutti saranno disposti a pensare di essere un partito unico, un soggetto politico che unisca autonomisti, democratici (?), ecologisti. A prima vista un altro movimento pronto ad occupare e togliere terreno e spazio alla sinistra. Avevo letto giorni fa un commento di b.c. - un noto personaggio della rete, che più o meno recitava: "Se il Pd è di sinistra, io (b.c.) allora sono comunista. Ora sarà soddisfatto di essere in buona compagnia anche di altre associazioni che comprendono tutti gli abitanti dell'arco alpino valdostano. Ah dimenticavo...naturalmente democratici, così se si fa più confusione c'è la possibilità di apparire di più.... Una volta si chiamava "ammuina napoletana", ma si sa oggi non ci sono più le mezze stagioni e dunque non ci sono più le tradizioni montanare di una volta
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erika








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MessaggioInviato: Sab Gen 30, 2010 9:47 pm    Oggetto:  
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la cosa che mi lascia sgomenta è che parlano di primarie, democratici, autonomisti e ecologisti... e allora perchè fondano un altro partito anzichè entrare nel PD?
Beh, la porta aperta loro ce l'avevano dal 2007... chissà...
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giorgio








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MessaggioInviato: Mer Feb 03, 2010 11:33 am    Oggetto:  
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(ANSA) Data: 02/02/2010 ha scritto:
19:01 VERDI-VDAVIVE-RV,A FINE FEBBRAIO COSTITUZIONE NUOVO SOGGETTO
(ANSA) - AOSTA, 2 FEB -
Alla fine di febbraio un'assemblea costitutiva decreterà la nascita di un nuovo soggetto politico in cui confluiranno Verdi, Vallee d'Aoste Vive e Renouveau Valdotain. Lo ha confermato Gianpaolo Fedi, coordinatore dei Verdi valdostani, che sabato prossimo si riuniranno in assemblea straordinaria "per decidere in merito alla costituzione di un nuovo soggetto politico che metta insieme le istanze ecologiste, democratiche e autonomiste".

Lo stesso giorno è anche prevista un'assemblea di Renouveau valdotain per aderire "ad un percorso comune agli individui e alle forze che si oppongono ai metodi del sistema attuale e che condividono gli stessi principi di autonomia, federalismo e progresso". Il 12 febbraio è invece in programma l'assemblea di Vallee d'Aoste Vive. "Tutte e tre le forze politiche - spiega Guido Dondeynaz, segretario di Vda Vive - presenteranno ai propri organismi una proposta per la nascita del nuovo soggetto politico". Resta ancora da definire il nome. (ANSA).



Sta nascendo, forse, una nuova lista (non voglio arrischiarmi a chiamarlo partito! E' un soggetto (non voglio arrischiarmi a chiamarlo politico) in cui confluiranno Verdi, Vallee d'Aoste Vive e Renouveau Valdotain, e sulla carta con qualche fuoriuscito ex Ds-Gv. Quale è il motivo di questa lista? Boh...bisogna chiedere a Paolo Fedi, assurto a grand commis (alto funzionario di partito, insignito di particolari benemerenzedi) di questo papocchio.

Insomma pare il solito calderone, fatto apposta per le Comunali e che subito dopo si romperà. Quanto può ottenere una lista del genere? Nessuno si è ancora avventurato a fare cifre, ma come di prammatica saranno sfracelli...e chi non vota con loro (Pd) "peste lo colga! Ma sanno che al loro interno questo è il loro ultimo treno. Molti sono imbarazzati e sanno che nell'insieme hanno un’immagine devastata dall’opera poco proficua delle precedenti regionali, dove anche lì arrampicandosi sui vetri hanno fatto alleanze incredibilmente spurie pur di raggiungere un risultato di rilancio. Fallito clamorosamente.

Manca poco all’importante appuntamento elettorale del 23 maggio. Ci si avvicina alle elezioni in un quadro caratterizzato innanzi tutto dalla crisi economica che non allenta il suo morso e colpisce i lavoratori, le famiglie, i giovani, le donne, gli anziani, i piccoli e medi imprenditori, tutti i ceti medi; un quadro in cui l’azione del governo non è particolarmente brillante, ma debole e contraddittoria, a comando di un Presidente della Regione che fa molte promesse...ma mantenute? Che si occupa principalmente della burocrazia e di infilare ovunque e di più i suoi. E l’opposizione? "L’opposizione, fatto salvo il Pd, incalza il governo poco e male e divisa, senza mettere in campo né una unità d’azione, né tanto meno un progetto politico e programmatico alternativo". Anzi non fa altro che continuare a stendere progetti e creare soggetti nuovi pur di non ritrovarsi a collaborare con il Partito Democratico, per loro troppo egemone. Insomma preferiscono dividersi e coltivare separatamente i loro orticelli piuttosto che considerare un'alleanza predisposta. Beh, la porta aperta loro ce l'avevano dal 2007... chissà...

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Socques








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MessaggioInviato: Mer Feb 03, 2010 2:43 pm    Oggetto:  
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Citazione:

la cosa che mi lascia sgomenta è che parlano di primarie, democratici, autonomisti e ecologisti... e allora perchè fondano un altro partito anzichè entrare nel PD?
Beh, la porta aperta loro ce l'avevano dal 2007... chissà...

Madame Erika, peut-être qu'il soit difficile pour vous de l'accepter mais
il-y-a des personnes que d'entrer dans le PD n'en ont point envie.
Est-il pour vous si incroyable que quelqu'un n’aime pas votre pétaudière?
Pierre
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