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Il fenomeno Lega
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giorgio








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MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2008 2:57 pm    Oggetto:  Il fenomeno Lega
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giorgio ha scritto:

Non bisogna trarre l'idea che per essere di sinistra o progressista sarebbe necessario avere un “costume di sinistra”, combinato magari con jeans rotti sul culo, scarpe sporche o meglio se da tennis, capelli, nelle donne, non curati e magari lavati sette giorni prima e solo monetine in tasca (la carta è rigorosamente vietata). Se è così devo ancora una volta ripetere che questo tipo di “sinistro” è tale non per ideologia, ma quasi sempre per reazione alla sua condizione esistenziale e certamente è sempre il primo ad essere in vendita, intendo politicamente. Il passaggio rapido di milioni di lavoratori all'impolitica della Lega in queste elezioni è là a dimostrarlo? Bertinotti, pur facendo quello che ha potuto fare, è rimasto il socialista che è sempre stato, con il suo cachemire e il suo salotto? E l'operaio Franco Rossi della Fiat o della Pirelli ha subito mollato l'ideologia che non ha mai capito e con le sue scarpe da tennis e i jeans rotti è passato “al nemico”? Come la commentiamo questa storia ?

E’ pesante dirlo ma io la commento dicendo che al nord mentre i compagni pensavano a diventare presidenti della Camera, per egocentrismo, la Lega metteva i banchi davanti alle fabbriche del nord, faceva sventolare le sue bandiere ovunque ci fosse un traguardo ripreso dalle telecamere Rai, naturalmente “gazebo” in ogni luogo, ecc. E alla fine questa assenza dei compagni rappresentanti ha fatto il gioco del nemico, la Lega e' una costola della sinistra in questo senso, e' una forza proletaria che parla di sicurezza a modo loro, è immigrazione, e in un paese dove l'80% dei reati li fanno gli immigrati non e' difficile attecchire con questi discorsi ...

Mentre noi litigavamo e Veltroni diceva " yes we can”, e Bertinotti l’accusava di essere egoista, la Lega era in mezzo alla gente facendo politica tra la gente, alcune volte con una politica spazzatura, ma che tocca i bisogni del nord, che dà messaggi… Noi abbiamo lottato 45 anni per vincere le elezioni e per governare e quando ci siamo andati non siamo stati capaci di dare risposte alla gente e ci siamo fatti fottere dai Mastella e dai Dini. Ecco come commento ciò che è successo in questi giorni di elezioni. E’ evidente che la battuta sul cachemire è una battuta, ma che fa capire che un politico, in questo caso comunista, non pensava ad essere tale .....e ha perso il senso del suo mestiere. Cari amici e compagni del Pd facciamo tesoro di quanto è successo e lavoriamo tenendo conto anche di queste realtà, pena il prosciugamento dal nostro partito di quel mondo operaio che ha ancora bisogno di essere ascoltato!


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Ultima modifica di giorgio il Lun Apr 13, 2009 12:18 pm, modificato 2 volte in totale
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Adv



MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2008 2:57 pm    Oggetto: Adv






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erika








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MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2008 3:17 pm    Oggetto:  
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Gli operai della fabbrica più grossa della Valle invece il 10 di aprile ricevevano, insieme alla busta paga, una lettera dal vice presidente che li rendeva partecipi dei grandi passi avanti fatti dall'azienda e ringraziava di questo il PRESIDENTE DELLA REGIONE e gli ASSESSORI AL BILANCIO e ALLE POLITICHE DEL LAVORO.
Si meriterebbe un bel vippometro in ribasso!!! ma dubito che succederà.

Come vedi anche la nostra super Lega si era mossa.
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faustocoppi








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faustocoppi is offline 






MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2008 3:51 pm    Oggetto:  
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Caro Giorgio, la lega ha intercettato i voti della lega, la sinistra i voti della sinistra. Uno che vota per la Sinistra e per la Lega indifferentemente ha le idee confuse o tira a sorte, e se passa da un voto all'altro ha cambiato idea. Perché non imparate ad usare un linguaggio corretto? Solo dopo si potrà fare il profilo dell'elettore della Lega e di quello di Rifondazione e di quello del PD e di quello di Fini, e di quello di Berlusconi.

Solo dopo vedrete che la popolazione italiana si distribuisce uniformemente in tutti i partiti, con lievi preferenze in uno piuttosto che in un altro. Gli stessi industriali votano per il 65% per il centrodestra e per il 35% per il centro sinistra. Alla fine cosa si può concludere, quando dopo aver analizzato la composizione elettorale della Lega, si scopre che operai ed industriali, atei e cattolici votano tutti insieme per lo stesso partito? Se non è più la classe di appartenenza la ragione del voto, qual'è allora la molla che ti fa scegliere? Se riuscissi a dare risposte a queste domande capiresti che è irrilevante/invariante affrontare il problema nei termini: "La lega ha intercettato molti voti della sinistra".

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faustocoppi
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giorgio








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MessaggioInviato: Dom Apr 20, 2008 10:25 pm    Oggetto:  
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Citazione:
Prodi contro il Pd del Nord: siamo già partito federale

Annunciando le dimissioni dalla presidenza del partito, lo aveva messo in chiaro: non rinuncio a dire la mia. Detto, fatto. Romano Prodi boccia senza appello la proposta di dar vita ad un Partito Democratico del Nord: «Il Pd è nato come partito su base federale e regionale - sottolinea- allora non si possono cambiare le basi ogni due mesi. Seguiamo le regole del Pd, e andiamo avanti».

Una presa di posizione netta. Il leader democratico Walter Veltroni, che lunedì riunirà a Milano i segretari regionali, ha invece preferito tenersi fuori dalla querelle. Il Pd, si limita a rispondere «è una grande forza che si è insediata. Ci sono elezioni che segnano la fine di un percorso e altre in cui inizia, e queste sono state elezioni da cui si inizia».

A sostenere, pur con accenti e ipotesi organizzative diverse, la proposta del Pd del Nord sindaci e amministratori delle regioni padane. Non senza contrasti, come quelli che dividono da una parte il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, sostenitore di un partito del settentrione federale basato su “macroregioni” ma senza leader, e dall'altra il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, che chiede di tenere l'Emilia fuori dal progetto e rivendica una leadership autonoma.

Intervistata dal quotidiano la Stampa, la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, afferma che un Pd del Nord si può e si deve fare «senza chiedere il permesso a Roma», e sottolinea come già da prima delle elezioni alcuni esponenti («io, Chiamaparino, Cacciari, Penati») avevano iniziato un «percorso in questa direzione».



E' iniziata la discussione, ma stiamo attenti a non farci trascinare da semplici scorciatoie e da facili entusiasmi.
Il post che ho scritto sopra ne è un esempio. E' per questo che ho riportato questa importante intervista di Prodi,
che va letta con molta attenzione.

L'affermazione del principio di uguaglianza, e cioè quell'idea che gli esseri umani hanno tutti la stessa dignità e gli
stessi diritti (idea che io, personalmente, prima ancora di leggere Marx avevo imparato al catechismo, e che ormai,
invece, è considerata una bestemmia estremista...). E quindi che il problema - ad esempio - delle grandi migrazioni,
va affrontato dal punto di vista dei diritti dei migranti e non da quello dell'ordine pubblico. E questa è una mia critica
al movimento leghista.

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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Feb 03, 2009 10:24 am    Oggetto:  
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Citazione:
2 febbraio 2009
L'europeismo della Lega
Il veneto ai lavoratori veneti.
Cota vuole portare l'Europa indietro nel tempo

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immagine documento

Un'ondata di scioperi contro il lavoro assegnato a dipendenti italiani. Sembra un sogno al contrario, di un “classico” del neo realismo del cinema italiano. Ma non è così. È quello che sta accadendo nel Lincolnshire, in Gran Bretagna, a seguito della assegnazione di una commessa nella raffineria Lindsey Oil della multinazionale Total ad Irem un'azienda di Siracusa e il conseguente utilizzo di lavoratori italiani invece che britannici.

Una situazione naturale nella libera circolazione di uomini e di merci realizzata con con la ratifica del Trattato che istituiva l'Unione Europea, paradossale per gli operai inglesi che improvvisamente si sono trovati senza lavoro.

Il vespaio di polemiche dalla Manica sono giunte fino allo Stivale: accanto alle posizioni ufficiali-europeiste dei governi si sono aggiunte voci stonate soprattutto dalla Lega che, a difesa dei lavoratori inglesi e veneti, auspicava il fallimento dell'accordo di Schengen.

Anche la Commissione europea, tramite un suo portavoce ha chiarito che “il mercato unico rappresenta una ricchezza per tutti i Paesi della Ue. La verità è che l'apertura dei mercati crea vantaggi per l'occupazione: non si creano nuovi posti di lavoro chiudendo i mercati. Bisogna sviluppare al massimo i vantaggi del mercato interno".

Posizione diametralmente diversa è stata invece quella del capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota che ha dato ragione agli operai inglesi: "E' solo questione di tempo e poi accadrà anche in Veneto. Sono gli effetti di una globalizzazione senza regole e selvaggia. Domanda e offerta devono essere regolamentate sul territorio. Serve una moratoria sui flussi e la sospensione degli accordi di Schengen".

Immediata la risposta del PD alle dichiarazioni anacronistiche del leghista. "Improvvida e inaccettabile la richiesta avanzata da Roberto Cota di sospendere le politiche di libera circolazione sancite dal trattato di Schengen. In questo modo il ministro esalta implicitamente gli scioperi e le proteste in corso in Inghilterra contro i lavoratori italiani. Cosa ancora peggiore, promuove un'ideologia aberrante che, portata alle estreme conseguenze, rischia di disgregare completamente il Paese". Lo ha affermato Sergio D'Antoni, responsabile Mezzogiorno del Partito democratico. "Una volta sdoganato lo slogan 'l'Italia agli italiani' – ha continua D'Antoni - , non ci vorrà molto a passare al motto "la Padania ai padani", per poi stringere il cerchio alle regioni, alle province, alle città. Il capolinea è forse il sogno dei leghisti: ognuno curi solo l'orto di casa propria e si guardi bene dagli altri. Un'impostazione inammissibile sia sul piano etico che su quello socio-economico".

"Abbiamo giù dimenticato – ha concluso D'Antoni - che l'Italia è terra di emigrazione? Il nostro paese ha esportato per decenni e continua a esportare lavoratori in tutto il mondo. In quali lidi oscuri può portarci una politica isolazionista fondata sulla paura del prossimo?"




E qui in Valle d'Aosta come la mettiamo viste le ultime avance e le intenzioni di amorosi sensi della maggioranza con i Leghisti nostrani?
E' questo il federalismo a cui dobbiamo guardare? A quando un bello sciopero di disoccupati valdostani comtro il lavoro perso negli alpeggi a favore di extracomunitari?

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Nuto Revelli
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bruno courthoud








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MessaggioInviato: Mar Feb 03, 2009 4:15 pm    Oggetto:  
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i marocchini degli alpeggi sono già prenotati: voteranno per l'UV!
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giorgio








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MessaggioInviato: Gio Feb 26, 2009 4:20 pm    Oggetto:  
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ANSA ha scritto:
18:55 SICUREZZA: RISOLUZIONE ANTI-RONDE INVIATA IN COMMISSIONE
(V.'SICUREZZA: VDA, RISOLUZIONE...' DELLE 12.25) (ANSA) - AOSTA, 25 FEB -
Accogliendo una proposta del vice-presidente della Regione, Aurelio Marguerettaz, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha deciso di inviare la risoluzione "anti-ronde", presentata dai gruppi Vda Vive-Renouveau e Pd, alla prima Commissione consiliare per un esame più approfondito del testo.

Sull'argomento sono intervenuti in aula Luciano Caveri (Uv), Enrico Tibaldi (Pdl) e Raimondo Donzel (Pd). Caveri ha sottolineato che "non bisogna dimenticare che il Presidente della Regione, nell'esercizio delle sue attribuzioni prefettizie non risponde all'Assemblea regionale, ma al Viminale. La richiesta di approfondimento in Commissione mira non a slegarsi dalla discussione, ma ad affrontare la problematica con maggiore serenità".

Secondo Tibaldi "é difficile pensare che il Presidente della Regione disattenda le indicazioni poste dal governo nazionale sulla base di una risoluzione del Consiglio regionale. La tematica esaminata evidenzia tuttavia l'opportunità di potenziare l'attività delle associazioni di volontariato sociale, che rappresentano un sostegno nella difesa della sicurezza e che potrebbero in futuro essere utili anche alla Valle d'Aosta".

Infine Donzel ha sostenuto che "il rinvio in Commissione sta ad indicare che comunque l'argomento è sensato ed è corretto parlarne in quest'Aula. Il problema dell'ordine pubblico non va assolutamente minimizzato, tenuto conto del fatto che la violenza non solo cresce, ma diventa anche spettacolo. Occorre ribadire il ruolo delle Forze dell'ordine e, quindi, dello Stato, perché altrimenti con l'introduzione delle ronde la figura statale sarebbe indebolita". (ANSA)
.

La Stampa ha scritto:

“Le ronde?
Idea pericolosa
e inquietante”

Risoluzione di Pd e Vda Vive/Renouveau
Marguerettaz: giusto fare una riflessione

AOSTA

«No alle ronde». E’ il grido levato ieri in aula dai consiglieri regionali del Partito democratico e di Vdavive/Renouveau con una risoluzione. Il documento fa riferimento all’approvazione da parte del Consiglio dei ministri delle «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, di contrasto alla violenza sessuale e in tema di atti persecutori». Per Pd e Vda Vive/Renouveau, «la facoltà di istituire le cosiddette ronde è pericolosa». Roberto Louvin, che ha illustrato il documento, ha detto che «si tratta di un’iniziativa di forze e gruppi che intendono marcare con la loro presenza il territorio. La sicurezza è un patrimonio comune.

Spetta alle istituzioni pubbliche il compito di garantire la sicurezza dei cittadini. Le scelte muscolari del governo Berlusconi non ci appartengono. E’ una concezione presente soprattutto in una delle componenti della compagine governativa, ma è una scelta inquietante e pericolosa». Di qui la richiesta dei firmatari della risoluzione al presidente della Regione di «operare affinché in Valle d’Aosta la giusta cooperazione dei cittadini alle funzioni di tutela dell’ordine e della sicurezza non prenda la forma dell’istituzionalizzazione di iniziative private operanti a tale scopo sul territorio regionale». Inoltre si invitano i sindaci «a non avvalersi di tali forme di collaborazione».

Assente il presidente Augusto Rollandin, in viaggio per Roma per partecipare oggi alla Conferenza Stato-Regione, il vice Aurelio Marguerettaz, con i consiglieri Luciano Caveri ed Enrico Tibaldi, ha chiesto all’assemblea, «tenuto conto dell’importanza della questione, di fare una riflessione e un approfondimento per vedere con maggiore lucidità la situazione». Accolto a maggioranza il rinvio, la «questione ronde» prima di tornare in aula sarà all’esame della commissione Istituzione e autonomia.

ALESSANDRO CAMERA

In omaggio al fatto che il sottoscritto leggerebbe solo l'Unità... ecco qua la prima pagina di questo giornale tanto efferato quanto odiato. Purtroppo l'ampiezza mentale e i vasti spazi culturali che a me non sono concessi mi portano tuttavia a considerare come questo quotidiano sia ancora degno di essere apprezzato. Però si sa io non sono attendibile. Ho portato il cervello all'ammasso.

Nel frattempo vi propongo un piccolo gioiellino di "imparzialità". Sia l'ANSA che La Stampa sono andate entrambe sulla stessa notizia. Ma anche se apparentemente trattano lo stesso argomento l'articolo di Alessandro Camera, buca scientemente e volontariamente l'integrità della notizia. E precisamente là dove non viene citato, come fa per altro l'Ansa, l'apprezzato intervento di Raimondo Donzel. Intervento che con Camera sembra fatto da Louvin

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giorgio








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MessaggioInviato: Ven Mar 20, 2009 4:21 pm    Oggetto:  
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La Stampa ha scritto:
20 Marzo 2009
PROPOSTA. FEDERATION E STELLA ALPINA PREPARANO UNA LEGGE
“Ronde e vigilantes per dare sicurezza” La Torre: “Sono in aumento furti e microcriminalità”

AOSTA
Arrivano le ronde. Fédération e Stella alpina stanno preparando una proposta di legge per aumentare la sicurezza e c’è spazio anche per squadre organizzate di cittadini. «Su un tema come la sicurezza - dicono Leonardo La Torre, segretario di Fédération, e Francesco Salzone, capogruppo a palazzo regionale di Stella alpina - la Regione non può tacere».

L’argomento ronde, caro soprattutto alla Lega Nord che ha promosso un provvedimento legislativo nazionale, era già approdato in Consiglio regionale con una risoluzione firmata da Pd e Vdavive/Renouveau. Il documento, non votato dall’assemblea ma inviato in prima commissione per un esame più approfondito (per ora non è ancora stato fatto) si esprime in modo contrario alle ronde. La risoluzione chiede l’«impegno del presidente della Regione anche nella veste di Prefetto, affinché in Valle d’Aosta la giusta cooperazione dei cittadini alle funzioni di tutela dell’ordine e della sicurezza, non prenda la forma dell’istituzionalizzazione di iniziative private operanti a tale scopo sul territorio regionale».

«Non nascondiamoci dietro le parole e, soprattutto non banalizziamo la questione ’’ronde’’ - dice La Torre - perché la situazione della sicurezza dei cittadini valdostani, anche se non è grave come in altre parti d’Italia, non lascia tranquilli. Aumentano furti e altri atti di microcriminalità che rischiano di trasformare la Valle in territorio di scorrerie. Vogliamo agire nel rispetto delle norme dello Stato in tema di sicurezza e se lasciano spazio all’organizzazione di forme di controllo del territorio affidate ai cittadini perché non utilizzarle? La sicurezza dei cittadini valdostani, quando non ci fossero le istituzioni pubbliche a correre ai ripari, vale bene una ronda». In sintonia Francesco Salzone anche se con sfumatore più morbide. «Non siamo per le ronde intese come squadre di cittadini organizzati con divise e magari bastoni ma siamo per forme di controllo territoriale che nascano da una delega concessa ai sindaci di avvalersi di cittadini che sorveglino città e paesi, chiamiamole pure ronde, ma le “armi” saranno i telefonini per allertare le forze dell’ordine. Quella di una maggiore presenza di controllo nelle strade è una richiesta che ci viene dalla gente, non può e non deve essere disattesa».

Il progetto di legge di Fédération e Stella alpina non si limita alle ronde. «Pensiamo anche - dicono La Torre e Salzone - ad un provvedimento legislativo che dia ai Comuni fondi per utilizzare, nella ricerca della migliore sicurezza, gli strumenti tecnologici più avanzati». Ma l’idea di utilizzare la risorsa umana nel controllo del territorio è sempre quella che prevale. «Ronde a parte - conclude La Torre - proporremo nel progetto legislativo anche la possibilità di utilizzare, fornendo le debite risorse agli enti locali, servizi di sicurezza privati garantiti da professionisti del settore».
ALESSANDRO CAMERA


Già, un pò per volta cade la maschera dell'ipocrisia e compare quell'altra - anche peggiore se si può dire - quella della opportunità politica. Altrimenti come sarebbe spiegabile questa presa di posizione di questi signori che si accodano anche in Valle d'Aosta ai voleri prepotenti della Lega? E come riusciranno a spiegare ai propri elettori queste posizioni così bizzarre, impreviste e saltellanti che nel merito il salto della quaglia è nulla nei confronti di ciò che stanno combinando Stella Alpina e Federation Autonomiste. E' solo opportunità e scelta mirata al consenso di quei poveri cittadini bombardati giorno e notte da una batteria contraerea di "MEDIA" locali, che stanno sparando le ultime munizioni sul discorso sicurezza. Mi viene da ridere, anzi da piangere nel vedere che certi presunti movimenti autonomisti valdostani riescano ad annullarsi così miseramente dietro a posizioni tipicamente romano centriche, che fino a ieri vedeva la Lega costantemente critica.

Oggi ci ritorna il dubbio famoso degli autonomisti solo a parole. Ecco perchè il Pd con il suo segretario sta diventando sordo e giustamente diffidente quando sente i versi atroci di tutte quelle finte sirene che continuanano a cantare, a sparlare, a infangare ad entrare nel merito politico di un partito che si è data una rotta ben identificata. Siamo nauseati da strane sirene anche barbute valdostane che cercano solo di trascinare il nostro Ulisse nel profondo degli abissi. Andateci voi con questi mezzucci razzisti.

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giorgio








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MessaggioInviato: Sab Mar 21, 2009 12:03 pm    Oggetto:  
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La Stampa ha scritto:
Rollandin e forze dell’ordine: “Nessuna ronda Allarmi inutili”

Gelo sugli alleati. Nessun commento
del presidente unionista alla proposta
avanzata da Fédération e Stella alpina


VERTICE IN REGIONE
AOSTA

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Il presidente della Regione e prefetto Augusto Rollandin ha convocato i sindaci valdostani per martedì alle 18: all’ordine del giorno le «misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori». Sarà affrontata la questione delle ronde, argomento toccato da Leonardo La Torre e Francesco Salzone, rispettivamente capogruppo di Fédération autonomiste e di Stella Alpina. I due politici si dicono «preoccupati che, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, la Valle d’Aosta diventi terra di scorribande di delinquenti residenti in altre regioni».

Ieri, il presidente-prefetto ha riunito il Cosp (Comitato ordine e sicurezza pubblica), affrontando il problema ronde, ma anche altri temi come il progetto «Valle d’Aosta Sicura» che prevede che ogni Comune si doti di impianti di sicurezza con telecamere nei punti più sensibili del territorio. Un progetto già portato avanti nella scorsa legislatura e che ora ha bisogno di concretizzarsi nel suo insieme. La spesa è di parecchie migliaia di euro. «Di questo - afferma il presidente Rollandin - parleremo martedì alle 18 con i sindaci». L’argomento principe comunque sarà quello del controllo del territorio con la possibilità per i sindaci, d’intesa con il prefetto, di avvalersi della collaborazione di cittadini non armati, al fine di segnalare alle forze di polizia eventuali fatti che possano arrecare danno alla sicurezza della popolazione.

«Occorre fare una riflessione - spiega il presidente - su quelle che sono le applicazioni della ronde, tenendo anche conto che la normativa, come la conosciamo ancor prima dell’approvazione definitiva, ne prevede l’applicazione dietro un ampio accordo tra Comuni e Prefettura. E’ bene ricordare che le competenze in materia di sicurezza sono in capo allo Stato e ai prefetti. Diventa quindi difficile pensare a proposte che esulano dalle norme in vigore e quindi è da escludere qualsiasi iniziativa estemporanea». Il presidente ha poi sottolineato che finora i Comuni che hanno organizzato sistemi di controllo lo hanno fatto senza nulla chiedere alla Regione, con fondi propri. «Pur tenendo conto dei limiti dall’incontro di martedì - ha aggiunto il presidente -, potrebbero uscire proposte e indicazioni che comunque dovranno essere condivise da tutti i soggetti interessati». Per Rollandin la Valle, in fatto di criminalità, è e resta ancora un’isola felice. «Nell’ultima riunione del Cosp - ha aggiunto Rollandin - è stato dimostrato, tranne qualche eccezione, che c’è stata una diminuzione importantissima di tutti i reati. Abbiamo sul territorio un’organizzazione di polizia molto seria e funzionante. Prima di aggiungere altri elementi dobbiamo capire quali sono le reali necessità e nel caso capire su quale direttrice muoverci».

Sulla questione ronde, sono intervenuti anche il questore Salvatore Aprile e il comandante dei carabinieri, il colonnello Guido Di Vita. In una nota spiegano che, stando ai dati oggettivi, la criminalità è in netto calo rispetto al recente passato, sottolineando che c’è un «allarmismo ingiustificato». Nessun commento sulla proposta di legge di Fédération e Stella Alpina sulla sicurezza che prevede la possibilità di istituire ronde e di utilizzare servizi di vigilanza privati. «Sbagliato sostenere che in Valle sono in aumenti i furti e la criminalità in genere. I dati evidenziano che negli ultimi mesi si è registrato un calo di oltre il 20 per cento dei furti sia in appartamento sia negli esercizi commerciali. Diminuiscono anche le rapine e sono praticamente nulli scippi, estorsioni e usura. Abbiamo registrato un leggero aumento, invece, nei danneggiamenti che sono soprattutto espressione di disagio sociale».
Sulle problema ronde interviene il Sap, il Sindacato autonomo di polizia. «Un errore proprio da non commettere - dice Massimo Denarier, segretario regionale -. Come già è successo in altre realtà, le forze dell’ordine sono costrette così a fare un doppio lavoro, dovendo intervenire anche per difendere chi partecipa alle ronde. Le vere ronde il cittadino può farle chiamando il 113 o il 112 quando nota qualcosa di sospetto o è in corso un reato».

«L’ordine pubblico deve essere tutelato in via esclusiva dalle forze dell’ordine, cui occorre fornire adeguati mezzi, dotazioni e personale». Lo dice Vallée d’Aoste Vive-Renouveau in una mozione presentata in Consiglio regionale riguardante il decreto legge del Governo sulla sicurezza. Sull’ipotesi ronde, il gruppo di minoranza guidato da Roberto Louvin ritiene «oggettivamente pericoloso, anche alla luce di fatti di violenza già verificatesi nelle scorse settimane, lo svilupparsi di tali associazioni in relazione alle finalità di ordine politico che spesso vi sono sottese»
DANIELE GENCO



Con queste due righe di commento ripropongo un altro piccolo gioiellino di "imparzialità" mediatica. L'ANSA che riporto qua sotto e La Stampa più recentemente, sono andate entrambe sulla stessa notizia. Ma anche se apparentemente trattano lo stesso argomento, l'articolo di Alessandro Camera, bucava scientemente e volontariamente l'integrità della notizia. E precisamente là dove non veniva citato, l'apprezzato intervento di Raimondo Donzel che rappresenta il Pd (chi volesse leggere l'articolo di Camera risalga all'indietro il Topic). Intervento che con Camera sembrava fatto solo da Louvin.

Ed ecco qua Daniele Genco il collega di Camera che si ripropone con lo stesso vizietto! Per lui il gruppo di minoranza in regione, confondendo assai grossolanamente la realtà, sembra guidato da Roberto Louvin. Allora ancora una volta gli ricordiamo che la mozione presentata in Consiglio regionale riguardante il decreto legge del Governo non ha solo un padre qui in Regione Valle d'Aosta. Esiste un altro partito il Pd che evidentemente fa parte dell'opposizione e che con Raimondo Donzel dice: «Il problema dell'ordine pubblico non va assolutamente minimizzato, tenuto conto del fatto che la violenza non solo cresce, ma diventa anche spettacolo».

Dunque carissimi giornalisti riusciremo mai a presentare la verità in tutte le sue componenti o dobbiamo dire che è in atto un serio tentativo di occultare la fecondità di una linea politica, la forza delle idee di un partito che ha tutte le prerogative di essere quello che voi ci negate di essere? Vi rimando ad altro Topic dove un altro giornalista, il buon Martinet, che ci ha fatto un altro clamoroso "sgarbo" con l'attribuzione della proposta dell'assegno di disoccupazione non al Pd che lo propone da vecchia data, ma al solito gruppo arraffa idee.



ANSA ha scritto:
18:55 SICUREZZA: RISOLUZIONE ANTI-RONDE INVIATA IN COMMISSIONE
(V.'SICUREZZA: VDA, RISOLUZIONE...' DELLE 12.25) (ANSA) - AOSTA, 25 FEB 2009 -
Accogliendo una proposta del vice-presidente della Regione, Aurelio Marguerettaz, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha deciso di inviare la risoluzione "anti-ronde", presentata dai gruppi Vda Vive-Renouveau e Pd, alla prima Commissione consiliare per un esame più approfondito del testo.

Sull'argomento sono intervenuti in aula Luciano Caveri (Uv), Enrico Tibaldi (Pdl) e Raimondo Donzel (Pd). Caveri ha sottolineato che "non bisogna dimenticare che il Presidente della Regione, nell'esercizio delle sue attribuzioni prefettizie non risponde all'Assemblea regionale, ma al Viminale. La richiesta di approfondimento in Commissione mira non a slegarsi dalla discussione, ma ad affrontare la problematica con maggiore serenità".

Secondo Tibaldi "é difficile pensare che il Presidente della Regione disattenda le indicazioni poste dal governo nazionale sulla base di una risoluzione del Consiglio regionale. La tematica esaminata evidenzia tuttavia l'opportunità di potenziare l'attività delle associazioni di volontariato sociale, che rappresentano un sostegno nella difesa della sicurezza e che potrebbero in futuro essere utili anche alla Valle d'Aosta".

Infine Donzel ha sostenuto che "il rinvio in Commissione sta ad indicare che comunque l'argomento è sensato ed è corretto parlarne in quest'Aula. Il problema dell'ordine pubblico non va assolutamente minimizzato, tenuto conto del fatto che la violenza non solo cresce, ma diventa anche spettacolo. Occorre ribadire il ruolo delle Forze dell'ordine e, quindi, dello Stato, perché altrimenti con l'introduzione delle ronde la figura statale sarebbe indebolita". (ANSA)
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erika








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MessaggioInviato: Dom Mar 22, 2009 11:00 pm    Oggetto:  
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Ma non c'è qualcuno del consiglio che è titolare o socio di qualche azienda di vigilanza???? Boh, forse sbaglio, ma mi sembra tanto di si....
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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Mar 24, 2009 3:02 pm    Oggetto:  
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La Stampa ha scritto:
24 Marzo 2009
UNA LEGGE
E IL PROBLEMA CHE NON C’E’

Il senso di insicurezza dei cittadini: ecco la motivazione che spinge due consiglieri di maggioranza a proporre una legge che preveda anche le ronde. Forzando il pensiero si potrebbe dire «armiamo gli insicuri». Tralasciando alcune cosucce che potrebbero apparire inutili, quali l’etica e il senso delle istituzioni, ci si potrebbe domandare quale logica politica spinga a una prevenzione tanto forte da rendere legge l’uso di volontari contro i reati comuni.

Per stessa ammissione dei due consiglieri i reati sono diminuiti in Valle d’Aosta. Nonostante ciò, i legislatori vogliono bruciare i tempi e prevenire un primo stupro che potrebbe accadere. In una situazione di normalità agiscono come se la Valle vivesse in stato di assedio. L’insicurezza dei cittadini deriva da iniziative politiche nazionali come risposta a situazioni di paura in cui vivono alcune zone del paese. Se fondata, l’insicurezza deve avere da parte della politica immediate risposte, altrimenti cavalcarla equivale a creare una psicosi pericolosa, a ingigantirne gli effetti.

Se le forze dell’ordine dimostrano di non riuscire a controllare il territorio il politico ha il dovere di agire, ma non certo sostituendo a militari e agenti le ronde dei cittadini. Questione di responsabilità e di ruoli, ovvio. Una maggiore prevenzione è attuabile sensibilizzando chi ha il compito della sorveglianza. Se tutto ciò non è possibile allora significa che incombe sulla Valle d’Aosta un pericolo non detto o, peggio, non visto.
La speranza è che abbia ragione l’Italia dei valori: la proposta La Torre-Salzone è il tentativo di ingraziarsi la Lega, senza per questo riferirsi a un pericolo di violenza arrivato o in arrivo.


In omaggio al fatto che secondo alcuni il sottoscritto legga solo l'Unità... ecco qua sotto la prima pagina di questo giornale tanto efferato quanto odiato. Purtroppo l'ampiezza mentale e i vasti spazi intellettuali e culturali che a me vengono negati per questo peccato mortale, mi portano tuttavia a considerare come questo quotidiano sia ancora degno di essere apprezzato. Dovessi leggere il quotidiano più venduto in Valle, ancora oggi sarei alla ricerca della posizione presa dal mio segretario e dal Pd. Però si sa io non sono attendibile. Perchè?!... Perchè ho portato il cervello all'ammasso.

Nel frattempo vi propongo l'ennesimo gioiello di "imparzialità". Sia l'ANSA che La Stampa vanno da tempo sulla notizia "ronde". Ma anche se apparentemente trattano lo stesso argomento, prima l'articolo di Alessandro Camera e oggi anche quello di Enrico Martinet, bucano scientemente e volontariamente l'integrità della notizia. E precisamente là dove non viene citato, come fa per altro l'Ansa, l'apprezzato intervento di Raimondo Donzel in consiglio regionale, esprimendo la posizione del Pd. E' di oggi la dichiarazione di IdV. Quella del Pd ve la scriviamo noi con il proporvi la prima pagina dell'Unità...appunto.


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giorgio








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MessaggioInviato: Mer Mar 25, 2009 3:50 pm    Oggetto:  
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La Stampa ha scritto:
25 Marzo 2009
SICUREZZA. INCONTRO REGIONE-COMUNI

Disegno di legge. I sindaci: “Ronde?
Meglio telecamere e forze dell’ordine”

[color=red]
No all’ipotesi di Fédération e Stella alpina
Rollandin: videosorveglianza per prevenire


AOSTA
Non hanno detto «no alle ronde» i sindaci di tutta la Valle d’Aosta, riuniti ieri nella sede del Cpel con il presidente della Regione nelle funzioni di prefetto Augusto Rollandin per parlare di sicurezza. Ma sulla loro applicazione è calato un silenzio assordante. L’ipotesi lanciata da Fédération e Stella alpina è stata semplicemente ignorata. E il presidente-prefetto ha girato pagina abbandonando l’argomento nonostante fosse ben chiaro all’ordine del giorno della riunione: «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale».

Quello che invece preoccupa i 54 primi cittadini (su 74) presenti alla riunione sono i cosiddetti reati sociali, furti, scippi, atti vandalici che in vari paesi della Valle pare abbondino a tal punto che la gente ha deciso di non più denunciarli. «E’ stato un incontro molto produttivo - ha detto il presidente -. Sindaci e amministratori hanno spiegato le problematiche che affliggono i loro concittadini e noi cercheremo con la collaborazione delle forze dell’ordine di risolverli o quanto meno di attenuarli». La richiesta ricorrente è stata la dotazione di impianti di videosorveglianza. «Occorre proseguire nel progetto “Valle d’Aosta sicura” - ha aggiunto Rollandin - realizzando all’imbocco della regione, sulla statale 26, impianti di videosorveglianza come quelli già esistenti in autostrada. In questo modo potremo sapere in tempo reale chi entra e chi esce dalla Valle. E’ importante creare una rete tra le amministrazioni e le forze dell’ordine per prevenire episodi di criminalità».

C’è stata anche la richiesta se non di cancellare almeno di contenere il fenomeno della prostituzione in alcuni centri della Valle. Ma anche quello di rafforzare un coordinamento con la polizia locale e di consolidare la presenza delle forze dell’ordine mantenendo, soprattutto nelle Valli laterali, le caserme dei carabinieri.
Un disegno di legge per istituire le «ronde». La proposta di una normativa che preveda «interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza» è partita dai consiglieri regionali Leonardo La Torre, segretario della Fédération e Francesco Salzone, capogruppo di Stella alpina, e non è stata accolta con molti entusiasmi. Il presidente della Regione Augusto Rollandin l’ha definita «estemporanea» e ha ribadito che «la competenza in materia di sicurezza è dei prefetti e dello Stato». Le forze dell’ordine hanno respinto l’individuazione fatta da La Torre della Valle d’Aosta come «terra di scorrerie» e affermato che «la Valle d’Aosta può ancora essere considerata un’isola felice». Contro l’ipotesi delle «ronde» le forze politiche di opposizione (Pd e Vdavive/Renouveau) hanno proposto al Consiglio una risoluzione tuttora all’esame delle commissioni.
DANIELE GENCO



La smania di una rincorsa alla destra leghista e la voglia di protagonismo a tutti i costi, come si può notare non è stata giustamente ripagata dall'intelligenza dei primi cittadini dei comuni valdostani. Un segnale questo che dovrebbe fare suonare un campanello d'allarme ai due sceriffi valdostani della stella alpina e della federation. Considerare e rapportare la vita e il comportamento degli abitanti della Valle d'Aosta con quello che leggiamo sulle cronche quotidiane, di una stampa drogata dal terrore e dal crimine, significa veramente essere veramente miopi politicamente, ma soprattutto significa non avere il polso della situazione Valdostana, talmente grande è la foga di voler salire sulla prima tigre che passa!

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giorgio








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MessaggioInviato: Mer Mar 25, 2009 7:39 pm    Oggetto:  
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(ANSA) ha scritto:
15:58 RONDE: ASS.FORTUNA, NO A LEGGE FEDERATION E STELLA ALPINA
(ANSA) - AOSTA, 25 MAR -
L'Associazione valdostana 'Loris Fortuna' "stigmatizza e disapprova l'iniziativa dei consiglieri regionali Leonardo La Torre, socialista e segretario della Federation Autonomiste, e Francesco Salzone, capogruppo della Stella Alpina, di presentare un disegno di legge per la costituzione di corpi volontari per la sicurezza pubblica in Valle d'Aosta, ovvero le cosiddette ronde private e di vigilantes che ricordano quelle del periodo fascista in Italia". E' quanto riportato in una nota diffusa oggi. "Costituire questi gruppi di sceriffi - si legge - e di giustizieri della notte, tanto cari alla Lega, non può essere la via giusta e responsabile per combattere la criminalità in atto nel nostro Paese". (ANSA).




Beh, era ora che si scoprissero le carte. Ci è voluta tutta la forza e tutta la determinazione del Pd VdA per fare esprimere questo sentimento di profondo disprezzo nei confronti di una azione limitativa e pericolosa delle libertà personali. E di contro, con questa azione di condanna abbiamo riportato a galla quei ricordi di altri gruppi di facinorosi armati, cari ai fascisti ieri e alla Lega oggi. La soddisfazione del nostro partito risiede nel fatto che ancora oggi in Valle se c'è un guardiano della democrazia, se c'è un partito di sinistra che è assai sensibile a mantenerla per la salvaguardia dei cittadini, questo è sensa dubbio il Pd.

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MessaggioInviato: Gio Mar 26, 2009 10:12 am    Oggetto:  
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Citazione:
IL CASO.

Errore della riforma annulla le leggi istitutive
"Spariscono" Sabaudia, Aprilia, le Tremiti e Sestriere
Il salva-leggi taglia anche i paesi
Calderoli "cancella" 79 comuni
di CONCETTO VECCHIO


Il salva-leggi taglia anche i paesi Calderoli "cancella" 79 comuni
"Con una sola legge ne abbiamo tagliate 29mila". Un falò di norme inutili appiccato dal parlamento lo scorso 18 febbraio per la soddisfazione del suo proponente, il ministro Calderoli. Sparite vetuste leggi dell'Ottocento, come quella sui treni in ritardo (1899) o l'impiego dei colombi viaggiatori (1928).

Tuttavia, a furia di disboscare s'è finito per eliminare anche i Regi Decreti fino al 1947, tra cui quelli che istituivano 79 Comuni durante il fascismo: Aprilia, Sabaudia, Sestriere, Santa Venerina, le isole Tremiti, il cui sindaco, Giuseppe Calabrese, ha scritto subito al premier Berlusconi una lettera grondante indignazione e timore. È stato proprio Calabrese, scorrendo sulla Gazzetta ufficiale l'elenco dei municipi di fondazione eliminati, a calcolare il numero di quelli defalcati.
Ora, ad Aprilia, 72 mila abitanti, a cinquanta chilometri da Roma, ma provincia di Latina, il 6 e 7 giugno si rischia di votare per il consiglio comunale di un Comune "fantasma". Qua a scoprire l'errore è stato un avvocato di 34 anni, Marco Moroni, ex capogruppo dell'Udc. Stava leggendo la Gazzetta e ha fatto un salto sulla sedia: ha preso il telefono e ha chiamato l'ufficio legislativo di palazzo Chigi. L'hanno rimandato alla segreteria del ministro Calderoli. Inizialmente non volevano crederci, poi hanno dato la colpa al governo Prodi ("l'input venne da loro"). Racconta Moroni: "C'è stato quindi il tentativo di rimandarmi al ministero dell'Interno, successivamente mi hanno chiesto di scrivere una mail per farsi spiegare bene il fatto, infine hanno avvertito il ministro medesimo e da allora non ho saputo più nulla".

E adesso? "Nessuna paura", precisano dall'Ufficio legislativo del ministro Calderoli. "I Comuni non sono morti, solo per l'eliminazione delle leggi istitutive. Sia chiaro: nessuno rischia di sparire". Anche perché una clausola prevede che fino a dicembre l'abrogazione non avrà effetto. "In molti casi le leggi istitutive furono confermate da norme successive. È in corso una verifica, caso per caso, visto che per noi tutte le leggi cancellate non erano vigenti e al momento non siamo in grado di precisare se sono effettivamente 79. Nella peggiore delle ipotesi correremo ai ripari con un decreto: ma le elezioni si potranno svolgere regolarmente". Il taglia-leggi è il grande vanto di Calderoli. Già lo scorso luglio, con un decreto allegato alla Finanziaria, aveva incenerito 7mila leggi inutili. Il risparmio è stato complessivamente di 60 milioni di euro l'anno. Ogni norma costava 2mila euro solo di "spese di mantenimento".

Ad Aprilia, inaugurata da Mussolini nel 1937, nell'allora provincia di Littoria, attendono comunicazioni formali. Le autorità nei giorni scorsi si erano affrettate a chiamare la prefettura. "Che fare?" Per una singolare coincidenza il giorno che la Gazzetta ufficiale sanciva la fine del Regio Decreto il presidente della Repubblica Napolitano scioglieva il consiglio comunale per una crisi politica. Un consiglio comunale di ombre. O forse no.
(25 marzo 2009)


La Valle d'Aosta deve stare veramente attenta alla svolta a destra.
E' un brutto segnale stradale quello! Porta direttamente in un burrone profondo.
La semplificazione ovvia dell'abolizione delle province, invece, la lega non la vuole a nessun costo...
sarebbe una greppia di meno, per dirla col loro eloquio.

n.b. Fra regione e comune esistono realtà economiche e organizzative che non hanno a che vedere con le provincie

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giorgio








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MessaggioInviato: Lun Apr 13, 2009 12:26 pm    Oggetto:  
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- Si è ammosciata la Lega -

Il ministro dell’interno Bobo Maroni (Varese) sta facendo la stessa fine dell’aeroporto di Malpensa (Varese). Entrambi collocati al nord, entrambi fortemente voluti dalla Lega, entrambi inaugurati in pompa magna, stanno dando entrambi i risultati che sappiamo, con la differenza che a salvare Maroni non potrà essere Lufthansa. Dovessimo applicare alla Lega e ai suoi ministri lo schietto efficientismo lombardo di cui si favoleggia, sarebbe il caso di chiedere un rimborso: per mesi hanno sventolato la bandiera delle ronde e alla fine ronde, nisba. Stessa cosa per le permanenze prolungate nei centri di rastrellamento per stranieri: nisba pure lì.

Passata una ventina d’anni dai suoi primi isterici vagiti, ora, nel momento di massimo fulgore della Lega, si può forse tirare un bilancio. Sia dello sguaiato partito di lotta e di governo che potete ammirare mentre rivendica sedie, poltrone e incarichi (cadreghe, dicevano una volta, ora le vogliono tutte); sia del famoso nord, che in questi vent’anni non sembra aver beneficiato di grossi guadagni, né materiali né morali. Senza contare (recente acquisizione) l’operaio che vota Lega, tanto evocato e coccolato dai media, ma ahilui, tanto licenziato lo stesso: votare Lega non gli ha mica portato bene, povera bestia. E senza contare l’epocale figura da peracottari che la moderna città di Milano sta facendo con la sua Expo che tremare il mondo fa.

Pareva il toccasana e invece litigano da un anno, mancano i fondi, si parla di rinuncia, e come segno di novità arriva mister Stanca, quello che in un antico governo Berlusca doveva portare l’Innovazione (ah, ah!) e che ora potrà fregiarsi del doppio stipendio (nessuna innovazione, dunque, la solita solfa). Risultato: il nord è quello che è, non risultano progressi recenti, semmai notevole regressione culturale, ed efficienza ai minimi storici. Però la forza che doveva “liberarlo” esprime il ministro degli interni. Bravi! Ma con un braccio destro simile, non era meglio essere monchi?


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