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A PROPOSITO DI OPPOSIZIONE
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giorgio








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MessaggioInviato: Ven Lug 04, 2008 5:42 pm    Oggetto:  A PROPOSITO DI OPPOSIZIONE
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A proposito di Opposizione.

Per opposizione si intende in generale l'assunzione di una posizione contraria, negatoria, antitetica o comunque non favorevole a quella di altri. In politica, l'opposizione è la condizione di chi, in un sistema decisionale, non è d'accordo con le tesi della maggioranza dei decisori. Il termine viene usato in ambito politico per indicare le forze politiche che non esercitano il potere esecutivo, ma alle decisioni di questo generalmente si oppongono. In una Opposizione parlamentare ci sono poi strumenti di opposizione come il referendum e l'iniziativa popolare, che sono strumenti di democrazia diretta, utilizzati dalle forze politiche che non hanno i numeri per condizionare il percorso legislativo dei provvedimenti governativi.

Chiarito il ruolo dell’Opposizione, ora vorrei disquisire su un fatto preciso e di fondamentale importanza. Chi è che fa opposizione, ma soprattutto chi si assume la potestà, il ruolo guida del settore, in questa caso di “centro-sinistra” del Parlamento Regionale, per condurla con autorevolezza e non solo per rendersi visibile? Certo, ad oggi non ho sentito dai “Media” nè ho letto di nessun accenno sulle questioni che stiamo per dirimere. E queste constatazioni mi hanno prodotto un’illuminazione: “esistono diverse tipologie di opposizione al governo Regionale”? Si, e fino ad ora, questa costruzione si è fondata quasi esclusivamente sull'unico tratto comune a tutte le componenti dell'opposizione: l'antagonismo a Rollandin. Solo oggi, iniziano a delinearsi più chiaramente le diverse linee programmatiche che potrebbero fornire le basi della nuova opposizione da centro-sinistra. Io ne distinguo almeno quattro:

a) La prima è la pseudo sinistra, per così dire filo unionista, la sinistra che è cresciuta all'ombra dell’Uv, che ha sempre cercato e avuto un posto al governo, che nasce e vegeta con il solo scopo di stare al governo e muore se sta all'opposizione troppo a lungo.
b) La seconda è la sinistra radicale, quella dura e pura, ideologica ed idealista, che nasce all'opposizione e lì vuole morire visto che non è stata premiata neppure con uno straccio di rappresentanza.
c) La terza componente è quella che si è assunta il compito della sinistra morale, quella di Di Pietro, che da noi nasce per caso (VdA Vive-Renouveau) e non si sa dove morirà.
d) La quarta quella del Partito democratico che è politica, e non è portata avanti dai professionisti della politica, ma portata avanti dalla gente comune, quella che è venuta a votare il 14 ottobre nei gazebo valdostani...

Attualmente, a me non soddisfa più la sinistra radicale, l'unica che, a mio modo di vedere, non concede speranze alla Valle d’Aosta. Ma non mi incanta neanche quella componente che è orientata solo alla morale, quella che il suo illustre rappresentante arancione ci indora come etica, e che io chiamo, moralista. Essa non è spontanea, ma emotiva, dovrebbe nascere dalla società civile, ma penso che la voglia sottomettere, fagocitare. La politica che ci sta offrendo (leggere le infinite interviste a Robert Louvin), inizia a darmi qualche apprensione e a farmi un pò timore perchè così si sopravvive senza strategie e programmi politici, dacché si nutre di soli simboli, perchè raccatta gli scontenti della sinistra e di quei movimenti e di quegli autonomisti delusi, perchè si venderebbe i principi liberali, tanto sbandierati, per il solo piacere di far male all’imperatore.

Adesso mi rivolgo al Partito democratico, alla sapienza e all’esperienza coltivata da sempre dai suoi uomini. In questo momento sono in assonanza e in identità con quelle tradizioni politiche che hanno tratto sostentamento da radici democratiche lontane “antiche e consolidate” come gli uomini e le donne dei Ds e della Margherita.. Il loro fardello democratico politico indiscusso ci porta a considerare quanto anche in Valle d’Aosta essi siano stimati e seguiti. Dunque Egregio segretario del Pd attento a non lasciarti fagocitare e impegnati con i tuoi elettori a dimostrare che l’Opposizione non è diretta da una sola bacchetta, ma che noi siamo capaci di essere duri sui principi e ricchi di forza morale, ma non simbolica!


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Nuto Revelli


Ultima modifica di giorgio il Mar Lug 15, 2008 5:35 pm, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Ven Lug 04, 2008 5:42 pm    Oggetto: Adv






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faustocoppi








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MessaggioInviato: Mer Lug 09, 2008 5:35 pm    Oggetto:  
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Sandra Bonsanti Libertà e Giustizia ha scritto:

03-07-2008

Caro Walter, ti scrivo


Caro Walter, mi sono decisa a scriverti questa lettera aperta nella mia veste di presidente di Libertà e Giustizia, una associazione che conosci molto bene, a cui sono iscritti molti di coloro che un anno fa hanno lavorato per te e che ora temono di non capire la tua politica e i tuoi obiettivi.
Spero che tu mi legga, anche se un tuo stretto collaboratore mi ha detto che secondo voi ciò che io scrivo pecca di “radicalismo etico”. Una definizione su cui potremmo discutere, ma pazienza: alla fine, per me è un complimento.
Spero dunque che tu prenda le mie parole non come frutto dell’antipolitica, sentimento a cui sono totalmente estranea, ma come un atto di amore per la buona politica: quella che tanti di noi hanno cercato sperando nel Pd e nel rinnovamento che esso prometteva.
Parto subito dagli avvenimenti attuali. Stretti fra iniziative generose ma di parte, da possibili tentazioni di visibilità, LeG ha sollecitato una OPPOSIZIONE DI TUTTI, piuttosto che una OPPOSIZIONE SOLITARIA (una prova di unità essenziale anche in vista di possibili ipotesi referendarie). Certo è difficile partecipare, una volta che altri sono partiti, ma non è impossibile e ci sono il tempo e lo spazio se proprio si volesse, per inventarsi un'altra occasione. Unitaria. Io sono convinta che in questi casi il primo passo sia quello fondamentale: partire bene serve a proseguire bene e a vincere. Una opposizione di tutta l’opposizione, ora che in Parlamento si stanno realizzando le imprese di questa maggioranza governativa.
Ora e non in autunno. Ora e non a ottobre. Ora e sulla giustizia e sulla Costituzione e poi in ottobre sull’economia e la nuova povertà che Berlusconi non vede per guardare solo a se stesso.
In autunno questa pagina del capitolo giustizia sarà già chiusa, poi se ne apriranno altre, ma intanto il danno sarà già compiuto.
Questa opposizione di tutti credo che sia ciò che una gran parte della società civile ci chiede e chiede al Pd. Sento dire che il Pd ritiene questa area assolutamente marginale e le definizioni che ad essa riservate sono assolutamente inaccettabili: giustizialismo, massimalismo...Ma di che parlate? Perché questo vecchio vizio comunista e democristiano di demonizzare gli altri? Se così è vi sbagliate e continuate a non voler capire. Anche se fosse minoranza della minoranza il Partito democratico non può dimenticare che è un pezzo di quella base che sul Pd ha scommesso, lavorando e dando tempo, fatica, impegno, fiducia.
Abbiamo seguito con interesse la tua campagna che annunciava la fine “della stagione dell’odio”, pur convinti di non aver mai odiato nessuno, forse temuto, certamente denunciando i progetti a noi estranei. Ma poi, via via che tu magnificavi la stagione del dialogo, abbiamo cominciato a interrogarci. Perché ci pare ovvio che il dialogo si pratichi in politica, che ci sia il confronto fra maggioranza e opposizione, tra chi ha vinto e chi ha perso. Figuriamoci. Ma perché insistere tanto preventivamente su questo punto? Sposare il dialogo ad ogni costo, da parte di chi ha purtroppo perso le elezioni, non rischiava di aprire un’autostrada al vincitore? Non si rischiava di mandargli il messaggio: vai avanti, fai pure, perché non non ci opporremo più di tanto, qualunque cosa tu faccia?
Così è avvenuto. Berlusconi ha potuto forzare su questioni fondamentali per la democrazia perché si è sentito al riparo da un’opposizione degna di questo nome. E appena ha voluto s’è tolto la maschera di statista che ti aveva mostrato e ha avvertito: la commedia è finita, ora il gioco si fa serio.
Troppo serio, caro Walter. Perché ci sono due facce del Cavaliere. La prima è quella che oggi molti gli riconoscono, di uomo ossessionato dai suoi problemi con la giustizia, che sono diventati purtroppo anche i nostri, e che riguardano i presunti misfatti da Berlusconi compiuti per creare e via via rafforzare il suo immenso potere che si è poi trasformato in potere politico.
La seconda riguarda appunto la politica: egli sta portando a compimento il disegno di una destra reazionaria (non semplicemente di destra), ma questa riflessione ci porterebbe lontano anche nel tempo, alla fine degli anni settanta e agli anni ottanta e tu lo sai bene perché sei fra coloro che più hanno seguito gli esordi berlusconiani.
In tale disegno rientra alla perfezione quella teoria prediletta dal cavaliere di un corpo elettorale da contrapporre alla Costituzione del ’48, quel portare lo scontro fino al vertice delle istituzioni, al Quirinale, alla Corte Costituzionale al CSM, quell’accarezzare un popolo deluso e abbandonato anche dalla sinistra per abbandonarlo di nuovo, quando i problemi personali diventano emergenze. Ho ascoltato leader del Pd sostenere che il manifestare può esser rinviato perché “i problemi degli italiani sono altri”. Ma ti pare questa la risposta da dare? Ti pare che il problema della democrazia sia “altro”, un “altro” che può esser rinviato all’autunno? E se nel Paese è prevalente il torpore su questi temi, non tocca forse alla politica scuotere le coscienze? Non è questo che ci hanno insegnato i nostri padri, gli uomini che credevano nella possibilità di un’Italia moderna e civile, faro in Europa e nel mondo e non già argomento di dileggio sulla stampa internazionale?
Non ci siamo. L’autunno dei patriarchi non dà conforto né speranza.
Allora ci chiediamo: perché questo andazzo? Perché questa lontananza da una parte della tua base?
Le risposte, per quanto mi riguarda sono due. La prima: tu temi che il partito sia ancora troppo debole, troppo leggero (ma non era questo che ti consigliavano i tuoi amici, amici stretti di Berlusconi?) per mostrarsi in piazza. Temi che la gente vada al mare, temi il fiasco. La seconda: tu e gran parte del tuo Pd non condividete il giudizio sulla gravità della situazione che tanti spiriti liberi, giornalisti, storici e costituenti (nel senso di esperti della Costituzione) stanno dando in questi giorni. Non siete d’accordo sul fatto che sia in atto un duro attacco all’autonomia del parlamento, un attacco alla magistratura, una violazione dei diritti di uguaglianza, alla libertà di informazione.
Se così stessero le cose, se il Pd si rifiutasse non so per quale motivo di vedere cosa sta accadendo in questo paese e la china giù per la quale la maggioranza ci sta spingendo, sarebbe gravissimo. Sarebbe una sciagura per tutti, per noi ma anche per loro, i vincitori delle elezioni, che oggi non vogliono vedere.
Caro Walter, se leggerai questa lettera, sappi che un po’, anche poco, radicalismo etico non ha mai fatto male a nessuno, dai tempi di Enrico Berlinguer.
Noi di LeG ci vediamo il 10 luglio a Milano per discutere con Gustavo Zagrebelsky e Valerio Onida proprio di queste faccende. Vuoi venire? Noi ne saremmo felici.
A presto, Sandra.


Una voce...una campana.
Attendiamo

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faustocoppi
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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Lug 15, 2008 6:16 pm    Oggetto:  
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Citazione:
Ineleggibilità

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Comunicato Stampa 8 luglio

Vallée d'Aoste Vive, sin dalla presentazione dei candidati nelle liste che partecipavano alla competizione elettorale per l’elezione del Consiglio regionale, aveva sollevato il dubbio che alcune disposizioni che disciplinano le ineleggibilità contenute nella legge elettorale regionale ponessero alcuni candidati nella condizione di essere ineleggibili.

La Segreteria di Vda Vive è convinta che sussistano concreti motivi di ineleggibilità per alcuni consiglieri e rileva che l’esame previsto di convalida degli eletti sia stato improntato ad una difesa acritica degli eletti fino a disconoscere le argomentazioni di ineleggibilità predisposte dagli uffici competenti dello stesso Consiglio regionale, almeno per quello che riguarda un consigliere.

Per questi motivi VdA Vive ritene importante promuovere iniziative unitarie con cittadini e in particolare con le forze politiche che hanno manifestato il loro dissenso e concordare le forme e le modalità di un intervento teso ad accertare che le regole stabilite dalla legge regionale siano state rispettate




Ma il Partito democratico ne era stato informato?
Per l'Opposizione come per la Maggioranza, l'azione non dovrebbe
essere unitaria quando all'interno dei due schieramenti, ognuno
per le proprie competenze, persegue obiettivi simili?
O no?!


Shocked

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erika








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MessaggioInviato: Mar Ago 12, 2008 8:54 am    Oggetto:  
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Ecco cosa vuol dire opposizione... Opposizione non alla persona, ma ai contenuti e alle scelte portate avanti. Si aprirà una nuova stagione per Cervinia che diventerà come il Casinò un'altra bella palla al piede. OTTIMA SCELTA!!! E sarà per davvero un salvataggio???

La Stampa Valle d'Aosta del 10 agosto 2008 ha scritto:
“Il salvataggio dello sci a Cervinia
dimostra che la politica non cambia”


«Questa è la vecchia politica, quella degli spizzichi e bocconi, ma quando si saprà la strategia per il futuro e si smetterà con gli interventi di emergenza?». Raimondo Donzel, leader Pd e consigliere regionale, critica l’intervento della Regione per il salvataggio delle funivie di Cervinia. Tre milioni per l’acquisto della maggioranza della società degli impianti di sci di una delle stazioni più prestigiose dell’arco alpino. Donzel insiste: «Tutto appare vecchio, anche il solito giro di poltrone nell’Amministrazione. Qualche cosina di nuovo si è visto negli uffici della presidenza, il resto appare immutato e immutabile».

Il «caso Cervinia» è per Donzel emblematico. «E’ ovvio - dice - che tutti vorrebbero salvare lo sci del Breuil, ci mancherebbe altro, ma il problema è il come. La Regione interviene come sempre e non lascia gli spazi ai privati. Si poteva tentare prima il coinvolgimento del Consorzio degli operatori turistici, poi l’intervento pubblico. Adesso invece quale potrebbe essere il ruolo dei privati? Più che aspettare che la Regione rifaccia impianti vecchi stando seduti in un bar, non vedo che cosa possano fare. Poi seguiranno le perdite astronomiche, quindi interventi tampone e via così come un copione più che visto».

Il segretario del Pd sottolinea l’intervento di «Comune e Comunità montane, cioè ancora Regione». Sentenzia: «Così non si va da nessuna parte, manca ciò che ci si aspetta e cioè una scelta di controtendenza che spinga l’iniziativa privata lasciandole la possibilità di avere un ruolo da protagonista e non da comprimaria. Gli esempi proprio dei consorzi di operatori turistici che in prima persona gestiscono gli impianti ci sono nell’arco alpino. Penso ad esempio a Kitzbuhel».


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giorgio








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MessaggioInviato: Mer Ago 13, 2008 11:10 am    Oggetto:  
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Aostasera.it ha scritto:

La Regione si compra gli impianti di risalita di Cervinia.
Un'operazione da tre milioni di euro


Aosta - La Cervino spa, di proprietà della famiglia Cravetto, era da tempo al collasso.
E la mancanza di liquidità della società rischiava di pregiudicare l’apertura degli impianti per la stagione invernale.
Rollandin: “Abbiamo dovuto intervenire”.



E alla fine è arrivato il pacchetto “salva Cervinia”. Con una delibera adottata oggi, venerdì 8 agosto, la Regione autorizza Finaosta ad acquistare il 64,98% delle azioni della Cervino spa, la società che gestisce le funivie del Breuil e di proprietà della famiglia Cravetto. Una quota che andrà ad aggiungersi al 12% già di proprietà dell’amministrazione regionale.

“Abbiamo dovuto e voluto intervenire - ha spiegato il presidente della Regione, Augusto Rollandin - per sanare una situazione agonizzante dovuta alla carenza di liquidità della società e per garantire l’apertura degli impianti nella prossima stagione invernale”. “Per noi il punto fermo - ha dichiarato l’assessore al Turismo, Aurelio Marguerettaz - resta la necessità di mantenere il livello della località turistica e lo sviluppo del comprensorio. Dovranno essere messi in programma anche ulteriori finanziamenti per rinnovare gli impianti e per rilanciare il tessuto economico, altrimenti saremo daccapo”.

La delibera approvata, quindi, permette a Finaosta di acquisire il pacchetto di maggioranza in conseguenza ad una ‘promessa irrevocabile di vendita’ da parte della famiglia Cravetto e per un importo non superiore ai tre milioni di euro. “Non violeremo i paletti europei sul regime di concorrenza - ha sottolineato Marguerettaz - perché le azioni verranno acquistate al valore di mercato”.

Già nel settembre dello scorso anno si era diffusa la notizia che i Cravetto avrebbero messo in vendita parte delle loro azioni, almeno il 51%, per far fronte ad una situazione, in qualche modo, già allarmante. "La Regione - aveva spiegato all’epoca il presidente della Regione, Luciano Caveri - non intende esercitare il diritto di prelazione nell'acquisto delle quote societarie, perché riteniamo che in questo settore il mercato debba fare la sua parte". “Questo intervento - dice oggi Rollandin - non è una chiusura, ma un’apertura a tutti i privati e i soggetti che vogliano investire nella società, siano essi i comuni e la comunità montana o potenziali investitori sul versante di Zermatt”.

di Domenico Albiero

08.08.2008


Per maggior chiarezza riporto un articolo di Domenico Albiero di Aosta sera.it per
rendere più comprensibile l'intervista di Raimondo Donzel rilasciata a La Stampa.
Questi sono i fatti e gli antefatti che vengono riportati dal punto di vista del Governo della Regione Valle d'Aosta.

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Nuto Revelli
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faustocoppi








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MessaggioInviato: Gio Set 04, 2008 2:56 pm    Oggetto:  
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La Stampa 04 Settembre 2008 ha scritto:

Polemici i gruppi di opposizione
“C’è un uomo solo al comando”

Con la ripresa dell’attività politica, l’opposizione traccia un primo bilancio sui primi passi del governo della XIII legislatura. Roberto Louvin, capo del gruppo consiliare Vdavive/Renouveau, non usa mezzi termini. «Più che di giunta in carica - dice - parlerei di un presidente molto “caricato”. Non ricordo, negli ultimi vent’anni, un tale livello di concentrazione di potere nella mani del presidente della Regione. Insieme all’incanto di qualcuno per “uno che finalmente decide”, idea tutt’altro che rassicurante se penso che non si confronta con nessuno per farlo, c’è un preoccupante vuoto di idee e di iniziative da parte di chi gli sta intorno». E aggiunge: «Si è purtroppo passati dalla rissosità della scorsa legislatura, con i “baroni” scatenati, a un regime il cui il monarca comunica a cose fatte le decisioni. Non ci piace né un sistema né l’altro».
Attende gli sviluppi Massimo Lattanzi, capogruppo del Pdl. «All’alba di questa nuova giunta avevamo dato una disponibilità, non certo incondizionata, ma legata a un rapporto di lealtà e correttezza, di taglio con il passato, di nuovi rapporti con Roma. Per ora abbiamo visto più decisione nelle scelte, ma aspettiamo a vedere cosa succederà ora. Di certo non ci stiamo a continuare con la politica del passato oppure a concentrare tutto in un solo uomo». Sospende il giudizio sul «Rollandin ter» anche Raimondo Donzel, segretario regionale del Pd, e vice capogruppo consiliare. «Non abbiamo elementi sufficienti per giudicare. Notiamo però che per ora c’è una sola persona, il presidente, che decide e informa gli altri a cose fatte. Il metodo non ci piace».

L’opposizione prepara le strategie per i prossimi mesi. «Le cose da fare - dice Lattanzi - sono tante. Il turismo in primo piano. Stiamo preparando un progetto, misureremo su questa iniziativa la volontà di collaborare della maggioranza. Sul Casinò condividiamo le linee di indirizzo per il rilancio, ma vorremmo dire la nostra su come realizzare il piano». Il Pd? «Lavoriamo sul tema che crediamo più urgente, gli aiuti ai più deboli - dice Donzel -. La Regione può e deve intervenire. Abbiamo pronte iniziative sulla scuola, che soffre di un alto tasso di abbandoni, sulla casa e sul lavoro, dal quale arrivano segnali di tensione». Roberto Louvin è drastico. «Si cambi direzione di marcia. La Regione compra sempre, aumenta il controllo in ogni settore, dilaga piazzando politici al vertice degli enti operativi, non ripensa alla strategia sulle grandi opere come inceneritore e aerostazione, non riduce il peso della macchina amministrativa. Il dibattito sul federalismo fiscale dovrà essere un primo momento di verità».



Ci risiamo! La Stampa strumento d’informazione che va per la maggiore in Valle d’Aosta (quotidianamente riporta notizie e vicende regionali) ha ripreso con la fase post vacanziera, ad usare il solito malvezzo di rappresentare l’Opposizione con la faccia del capogruppo consiliare Vdavive/Renouveau Roberto Louvin. Non che sia una brutta faccia, per carità, anzi a dire il vero appare un tipo " piacione", dal viso gradevole che ispira quiete e placidità…Non la faccia rigorosa, severa, quasi spigolosa di un’altra persona, di un altro valdostano d.o.c Raimondo Donzel, segretario del Pd Vd’A. Già…mi piacerebbe anche ascoltare le considerazioni di qualche rappresentante di Renouveau, visto che non ho ancora letto di una fusione dei due movimenti autonomisti. Mi piacerebbe anche comprendere come Renouveau riesca a giustificare che la visibilità sia sempre appannaggio del capogruppo. Forse la frase “C’è un uomo solo al comando” andrebbe girata come una ricevuta postale cioè di ritorno. Mi auguro anche per evitare sovraesposizioni dannose, che Roberto Louvin, si tragga d’impaccio e faccia, con un gesto magnanimamente nobile, ritirare le accuse che facilmente le si ritorcerebbero contro. Sì, le stesse che lui fa a R. Quelle di apparire cioè anche lui «Più che di Opposizione in carica come molto “caricato”», e all'interno della stessa come il Monarca Assoluto dell’ Opposizione progressista.

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faustocoppi
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bruno courthoud








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MessaggioInviato: Lun Set 22, 2008 9:27 pm    Oggetto:  
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scusate la domanda indiscreta, ma Carmela Fontana e Giovanni Rigo, di cui leggo ogni tanto le dichiarazioni riportate sugli organi di stampa, in Consiglio regionale sono all'opposizione o fanno finta? non vorrei dover constatare che in regione la maggioranza di fatto è ormai di 29 consiglieri su 35. Non so ad es. come faccia Rigo ad essere contemporaneamente consulente di Gérandin (UV) al Celva, presidente della commissione regionale che tra l'altro esamina le osservazioni di Gérandin probabilmente preparate dallo stesso Rigo (nella sua ultima riunione, se non sbaglio), e consigliere di opposizione. Qualcuno di voi me lo può spiegare?
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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Set 23, 2008 11:54 am    Oggetto:  
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La Stampa 23 Settembre 2008 ha scritto:

Paolo Louvin
«Grave errore del Consiglio»


«Né gioia, né amarezza. La sentenza è un dato. La chiusura del Consiglio regionale alle osservazioni a suo tempo svolte a difesa dei propri eletti è stato un grave errore politico. La convinzione che la ragione della forza dei numeri potesse prevalere su quella della legge è stata smentita da una sentenza che ha accolto le nostre tesi». Parole di Paolo Louvin, l’ex segretario di VdA Vive che fu tra i firmatari dei ricorsi. «Per quanto riguarda Caveri - aggiunge - ritengo che la “distanza” dei giudici dalla Valle sia stata determinante, solo chi vive qui può sapere la forza che si cela sotto le spoglie di una semplice “associazione” come quella del Forte di Bard».



Caro Bruno, intanto ti rispondo riportando qui sopra tutto lo spazio e tutte le voci che "La Stampa" riesce a dare all'opposizione. Come vedi se questo è il metro di misura di un giornale di informazione, che si riduce a non ascoltare i rappresentanti ufficiali dei partiti dell'opposizione, in questa regione sarà sempre tutto possibile. Come può la popolazione valdostana seguire chiaramente il lavoro delle persone a cui ha dato le sue preferenze seppur dall'opposizione? Se tutto si riduce ad una voce (che personalmente non so chi rappresenta...) e a quattro righe quattro di commento, beh devo dire che l'Opposizione fa persino troppo. La visibilità mediatica in Valle è un affare del tutto interno al......

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erika








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MessaggioInviato: Mar Set 23, 2008 12:26 pm    Oggetto:  
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Sono contenta tu ti sia accorto delle differenza di questa opposizione. Un'opposizione che non è più solo scontro precontetto, ma è anche fatta di proposte concrete.
Leggo con assoluta positività le proposte costruttive sull'ICI e ben venga se il presidente le accetta. Non siamo li per farci la guerra, ma per dare risposte ai valdostani e se anche solo minimamente riusciamo ad influenzare le scelte di questo governo non possiamo che rallegrarcene.
Certo poi è che nel momento in cui le scelte del governo non ci trovano d'accordo dobbiamo dirlo e dobbiamo proporre un'alternativa.
La stessa cosa è avvenuta a livello nazionale quando si stava trattando per la legge elettorale e tanti scrivevano di accordi sotterranei. Ora si attacca per Alitalia e anche quì sembra non andar bene.
Difficile riuscire ad accontentare tutti. Dobbiamo lavorare cercando di mettere in luce le nostre idee e dare un volto a queste. Se vengono recepite ben venga.

P.S. Vorrei rassicurare Bruno dicendogli che Rigo non è più consulente del Celva.
Altro annoso problema è far si che il volto non esca solo per le bufere ma anche per gli spiragli di luce... cerchiamo di toglierci tutti i vecchi rancori e di lavorare solo e soltanto sui temi e non sulle persone.
L'opposizione fine a se stessa e a colpire qualcuno anche nel partito non porta da nessuna parte. Porta semplicemente ad allontanare le persone.
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giorgio








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MessaggioInviato: Gio Set 25, 2008 7:22 pm    Oggetto:  
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!La Stampa ha scritto:
Democrazia e elettori traditi”

Coro di critiche da parte dell’opposizione
Caveri: “Io non avrei avuto paracaduti”


Due consiglieri in meno nell’aula consiliare. Due rappresentanti giudicati ineleggibili dalla Corte d’Appello di Torino. Non è consueto. Ma il presidente del Consiglio regionale Alberto Cerise liquida la questione in 25 righe di perfetto burocratese.

«Argomento - ha stigmatizzato Roberto Louvin, capo gruppo di Vdavive/Renouveau - che il presidente ha cercato di fare passare come fosse una semplice lettera ricevuta dalle Poste anziché una sentenza. Un pò poco, come sono pochi i 5 minuti per discutere del tema. Avevamo fatto presente al momento di convalidare gli eletti che alcuni esponenti Uv non erano in linea con le norme della legge. La maggioranza, con una certa dose di protervia, ci aveva risposto che ‘’questi uomini hanno avuto il conforto del voto popolare’’. La sentenza rimette le cose a posto e dice con chiarezza che il ‘’voto popolare’’ non legittima la violazione della regole». Per Louvin «il Consiglio regionale deve lavorare nel rispetto delle regole, tanto più quanto sono norme che si è data l’assemblea».

Il capo gruppo di Vdavive/Renouveau ha anche spezzato una lancia in favore dei cittadini che hanno promosso il ricorso per l’ineleggibilità di Lanièce, Norbiato e Luciano Caveri (promosso dalla Corte d’Appello). «Sono stati trattati da responsabili di un torto fatto agli elettori. Non è così, se mai il torto agli elettori lo ha fatto l’Uv che non ha verificato la legittimità delle sue candidature».

Critico nei confronti dell’Uv «per la mancata verifica di leggi votate dal Consiglio» anche Massimo Lattanzi, capo gruppo del Pdl. «Non strumentalizziamo la vicenda, cui bisognerà però dedicare un dibattito approfondito per valutare la validità della legge 20». Lattanzi ha posto l’accento sull’interim dell’assessorato alla Sanità assunto dal presidente Augusto Rollandin: «Deve essere breve e i termini non devono essere dilatati per cercare di rimettere a posto equilibri interni alla maggioranza».

Di «torto agli elettori» ha parlato anche Raimondo Donzel, segretario Pd. «Non per avere fatto il ricorso ma per essere stati ingannati dall’Uv che ha propinato loro due candidati ineleggibili, con il risultato di fare perdere di credibilità all’istituzione, di aumentare quel disamore verso la politica che si è manifestato con l’alto numero di coloro che non sono andati a votare. In questa vicenda l’Uv ha barato e ha fortemente nuociuto alla democrazia».

Sulla questione dell’ineleggibilità è intervenuta anche Patrizia Morelli (Vdavive/Renouveau): «E’ una pagina triste giocata dalla maggioranza a spese anche del Consiglio. E’ l’istituzione che esce indebolita dalla vicenda».

Per l’Uv, a parte l’intervento istituzionale del presidente Cerise, ha parlato Luciano Caveri, unico dei tre coinvolti nella storia di ineleggibilità a salvare la poltrona consiliare. «E’ la fine di una storia montata sul niente». Poi l’ex presidente della Regione ha mandato un messaggio dal sapore polemico in avenue des Maquisards. «Se fossi stato messo io fuori gioco - dice Caveri - non avrei avuto né paracadute né salvagente». Il riferimento non può che essere l’ipotesi di incaricare Albert Lanièce quale «assessore tecnico» alla Sanità.


Se ci fosse un organo di controllo, come di fatto esiste per la Rai e Mediaset, sulla "par condicio" e naturalmente la quantità di visibilità non fosse misurata in minuti, ma visto che parliamo di carta stampata, per le volte che vengono nominati i politici della Valle d'Aosta, si potrebbe notare quanto in effetti la par condicio venga liberamente e bellamente scansata e raggirata. E non solo nei rapporti tra la maggioranza e l'Opposizione, ma anche nella stessa Opposizione. Là dove ci si ostina a tutti costi fare risaltare come il maggior interprete, ( inteso come uomini e come partito) debba essere quello che è stato scelto da giornalisti tacitamente consenzienti.

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«Guai se i giovani di oggi dovessero crescere nell'ignoranza, come noi della "generazione del Littorio".
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bruno courthoud








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MessaggioInviato: Gio Set 25, 2008 8:53 pm    Oggetto:  
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segnalo, sul blog di paolo louvin, una notizia da non perdere assolutamente.
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giorgio








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MessaggioInviato: Lun Set 29, 2008 6:53 pm    Oggetto:  
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Ho scoperto con leggera apprensione una nostra piccola pecca, che il nostro movimento (Pd) cioè non godrebbe di una posizione ottimale nei confronti degli altri partiti, anche di opposizione. Non farebbe o non potrebbe fare sfoggio dei muscoli. Di quei muscoli che farebbero comodo a molti. Insomma il nostro partito tendenzialmente non è per la politica che si esprime fisicamente! Anche io sono giunto a questa considerazione, anzi la situazione secondo me è anche più grave.

Aggiungo, per rispondere ai carissimi avversari, come noi del Pd non ignoriamo di possedere, con la nostra natura aperta e disponibile, anche problemi di cuore. Innamorati come siamo dei valori, dell’etica politica, della solidarietà, insomma aperti ai problemi di tutti, abbiamo il cuore sottoposto ad ogni forma di stress. Ecco allora percepire e valutare pensieri di morte. Sì perché a dirla tutta anche il muscolo cardiaco è un po’ bizzarro. Fa quello che vuole, ti scappa dal controllo, esce dai comuni ritmi, e ti fa anche lo scherzo di fermarsi improvvisamente, e allora sono guai.
La morte, il morire, non è un'esperienza che possiamo fare e di conseguenza trasmettere, perchè nel momento in cui si muore, irreversibilmente cessa il nostro stato di essere umani. Ci si può avvicinare alla morte, al morire, ma la soglia che segna il punto di non ritorno non è attraversabile se non dopo la vita. Un mistero irrisolvibile e il più terrificante tra quelli che ci è dato subire. Dal momento in cui si viene al mondo, la fine è l'unica certezza. Lontana, lontanissima da noi quanto si vuole, ma sempre lì, al limite estremo della vita, di ogni vita, sempre e da sempre. Basta che questo muscolo pretenda di essere solo un muscolo, ed è la fine. Più nessun movimento!

I malati di cuore, sempre attenti ad ogni segnale, ad ogni strana compressione toracica, ad ogni atroce e lancinante dolore, pensano in ogni istante che sia giunta l’ora dell’Amore supremo! Il movimento Democratico è anche questo. E’ un movimento che esprime amore, che come me pensa che il cuore lo si possa donare, e che in fondo in fondo i problemi della vita siano altri e non sempre di cuore.

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erika








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MessaggioInviato: Mar Set 30, 2008 2:32 pm    Oggetto:  
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Ieri, finita la riunione del coordinamento donne, sono andata a casa a guardare Porta a Porta. Bersani è stato bravissimo, nonostante il 6 contro 1 e ha più volte spiegato ai tanti arrabbiati dove sta la diversità di questa opposizione. Un'opposizione che per salvare Alitalia si spende in prima persona, che propone e che risponde. Si cercava di mettere sullo stesso piano la trattativa della compagnia aerea con il lodo alfano. Ebbene trovo grandi punti di contatto con quanto sta accadendo in Valle.
Un uomo solo, condannato, decisionista al comando.
La nostra Alitalia è stata salvata.
L'assessore rimmarrà al suo posto nonostante non abbia i requisiti e un altro sindaco lascierà il suo incarico per guidare la Cervino.
Evidentemente il voto popolare a volte conta, a volte no...
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giulio.cappa








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giulio.cappa is offline 






MessaggioInviato: Mar Set 30, 2008 4:06 pm    Oggetto:  
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Credo invece, Erika, che il Presidente abbia subito una sconfitta: il suo assessore tecnico durerà pochi giorni, fino alla sentenza definitiva; è improbabile che la Corte di Cassazione smentisca la Corte d'Appello. Presidente e Comité condividono una certa indifferenza infastidita nei confronti delle leggi, anche quando capita che le hanno fatte loro.
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giorgio








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giorgio is offline 

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MessaggioInviato: Mer Ott 01, 2008 7:05 pm    Oggetto:  
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Citazione:
12:19 CONSIGLIO: VDA; NON PASSA PROPOSTA ASSESSORE TECNICO
(ANSA) - AOSTA, 1 OTT -
Con solo 16 voti a favore, 14 contrari, una scheda bianca e quattro nulle, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha bocciato la proposta del presidente della Regione, Augusto Rollandin, di nominare Albert Laniece assessore tecnico alla Sanità e alle Politiche sociali della Regione.

In aula al momento del voto erano presenti tutti e 35 i consiglieri ma hanno partecipato al voto in 34 in quanto l'unionista Gabriele Maquignaz ha annunciato la sua astensione. Contro la proposta di Rollandin hanno sicuramente espresso voto contrario o nullo sei consiglieri della maggioranza che poteva contare su 23 voti. Secondo quanto si è appreso le schede sono state annullate in quanto l'espressione di voto è stata indicata all'esterno dello spazio pre stampato. (ANSA).



Comunque sia per la maggioranza relativa ...è una sconfitta .
E questa signori miei... è l' OPPOSIZIONE

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