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giorgio








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MessaggioInviato: Mer Feb 03, 2010 4:34 pm    Oggetto:  
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La Stampa 03 Febbraio 2010 ha scritto:
ELEZIONI.IL PROGETTO DI VDA VIVE, RENOUVEAU E VERDI PER LA CANDIDATURA DEL SINDACO
Louvin promette le primarie


Vallée d’Aoste Vive ha scelto la via che porta alle elezioni amministrative del 25 maggio e alla scelta del candidato sindaco di Aosta. «Non ci sarà nessun candidato proiettato dall’alto oppure dagli apparati di partito. Il nuovo soggetto politico che nascerà nelle prossime settimane, e che vedrà ancora insieme Vallée d’Aoste Vive, Renouveau Valdôtain e Verdi uniti da progetti autonomisti, ambientalisti e progressisti, affiderà alle “primarie” la scelta del candidato al ruolo di primo cittadino». Parola di Roberto Louvin, co-fondatore del movimento e capogruppo in Consiglio regionale. «Faremo quelle “primarie” che Raimondo Donzel, segretario del Partito Democratico valdostano, è convinto possano anche essere un boomerang. E’ un rischio che si corre - dice Louvin - solo se vengono fatte per dirimere questioni interne e non per scegliere il miglior candidato possibile».

Nessuno parte in pole position? «No - dice Roberto Louvin - nemmeno gli attuali consiglieri comunali, che pure hanno fatto un lavoro egregio. Non abbiamo candidati in pectore come Alberto Follien, Renato Favre, Bruno Milanesio». Sull’ex segretario del Psi valdostano, Roberto Louvin ha qualcosa da dire. «Magari fosse Milanesio il candidato unionista. Sarebbe un regalo insperato. E’ vero come dice il presidente dell’Uv che “Milanesio non è iscritto all’Uv”. Milanesio - dice Louvin - è qualcosa di più. Ha reso enormi servigi all’Uv negli ultimi anni e si è trovato in mano un ”giocattolino” come la trasformazione della caserma Testafochi in sede dell’Università».

Parla l’invidia per la porta in faccia dell’Uv a Vdavive, movimento con cui non ci sarà nessun dialogo? «Per niente. Sono dichiarazioni di regime, segno di un’arroganza che ha passato i limiti. E’ un atteggiamento sciocco. E’ un segnale di drammatica debolezza verso chi rappresenta il secondo gruppo in Regione. Sicuramente - dice ancora Louvin - paghiamo la durezza e la coerenza con cui facciamo opposizione al sistema unionista. L’Uv preferisce colloqui con chi è “morbido”». Per il leader di Vdavive «Aosta ha bisogno di aria nuova. La giunta Grimod lascia un’eredità pesante. In dieci anni ha fatto tanti annunci ma poche cose concrete. Serve un colpo d’ala».

E il Pd? Era in giunta con Grimod. E’ rottura? «Il Partito democratico - taglia corto e chiude Roberto Louvin - ha da anni scelto di essere subordinato all’Uv. Se capirà che l’Uv di Augusto Rollandin guarda ormai verso destra ritroveremo il Pd come alleato»


L'altra volta il "galletto", oggi le "primarie", domani un enorme foglio di carta carbone, per copiare le iniziative! Ma è proprio vero che tutti questi signori, l'intellighenzia valdostana e i ricchi di fantasia sfrenata, sono in coda a prelevare ad appropriarsi di quei "simboli" che hanno contraddistinto il Partito democratico dagli altri soggetti, subalterni, ausiliari o sussidiari. Lì secondo il Boss si parte tutti uguali, nessuno parte in pole position. Faremo, dice provocatoriamente Louvin, quelle “primarie” che Raimondo Donzel, segretario del Partito Democratico valdostano, è convinto possano anche essere un boomerang. Naturalmente ha detto solo le quattro parole estrapolate da un'intervista striminzita fatta a Donzel in occasine della inaugurazione della campagna di comunicazione per le elezioni comunali e pubblicata su media non sempre "amici".

Ai giorni nostri, se i numeri han qualche significato postelettorale, il dato saliente degli ultimi due decenni, è un clamoroso spostamento dei consensi popolari in Italia, e nel Nord più significativo quantomeno sul piano simbolico industriale e produttivo, dall’ex sinistra alla cosiddetta Lega di Umberto Bossi. Non sempre tutto è letto alla stessa maniera vedere la Valle d'Aosta dove questo un copione non è sempre ripetuto: non tanto dalla gente ex proletaria che anzi ha voltato le spalle via via ai vari mix dell’ex PCI, ma da una certa intellighenzia e da un'alta manovalanza politicante d’estrazione tardoborghese che si vuole schierare con un certo atteggiamento pseudoprogressista-autonomista, indipententista, ambientalista, e chi più ne ha più ne metta per carpire e pescare subdolamente in un bacino di voti che non le è proprio. Solo così e non altrimenti potrebbe ancora continuare ad arrogarsi il diritto di descriversi come "chi rappresenta il secondo gruppo in Regione"

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«Guai se i giovani di oggi dovessero crescere nell'ignoranza, come noi della "generazione del Littorio".
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MessaggioInviato: Mer Feb 03, 2010 4:34 pm    Oggetto: Adv






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giorgio








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MessaggioInviato: Lun Feb 08, 2010 11:37 pm    Oggetto:  
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La Stampa 07 Febbraio 2010 ha scritto:
LA SVOLTA.
VOTATI DUE DOCUMENTI SIMILARI SUL FRONTE DEGLI AUTONOMISTI PROGRESSISTI
“Uniti contro la deriva a destra”
Franco Vallet tuona «Il sistema dell’Union è intimidatorio
Danneggia la società»

AOSTA
«Oggi che è sempre più chiara la deriva a destra dell’Uv è necessario opporre a questo sistema di potere la forza di movimenti autonomisti e progressisti che parlino con voce unica, forte e sicura. Basta con la politica dei piccoli cortili, dei giochi politici delle segreterie. Accantoniamo le cose che ci dividono e facciamo prevalere le molte che ci uniscono». Sono le parole con cui Paolo Fedi, coordinatore dei Verdi, ieri all’Espace Populaire, ha lanciato il progetto del nuovo partito destinato a unire Verdi, Renouveau Valdôtain e VdA Vive. A qualche centinaio di metri in linea d’aria, nella biblioteca di St-Christophe, gli ha fatto eco Franco Vallet, coordinatore di Rv. «Quello dell’Uv è un sistema di governo fondato sul clientelismo, arrogante, sovente intimidatorio, che premia l’appartenenza più che la competenza, che ha messo in atto un controllo soffocante in tutti i settori. E’ un sistema che sta producendo danni incredibili nella società valdostana. In queste condizioni è necessario organizzare un’azione politica che permetta a ogni cittadino di apportare liberamente il suo contributo, e di partecipare alla gestione e alla crescita della comunità». Dubbi sul progetto sono stati avanzati all’assemblea dei Verdi da Clotilde Forcellati, che si è astenuta: «Per me - ha detto commossa - l’unità del centrosinistra è un dato fondamentale, ma qui partiamo da un progetto che mette al primo posto l’autonomismo e solo dopo i valori del centrosinistra. Non vorrei che il regionalismo prendesse il sopravvento su temi come la solidarietà, la cultura, lo stato sociale».

Le due assemblee (il 12 febbraio si riuniranno gli aderenti a Vda vive) hanno discusso due documenti politici, non identici ma simili, con il medesimo titolo: «Per una Valle d’Aosta libera». I partiti si ritrovano con un obiettivo unico: «Lavorare per una Valle in cui le libertà fondamentali siano garantite, nel rispetto della cultura della legalità e in cui sia di nuovo possibile esprimersi, creare e interpretare. Lavorare per una politica giusta, per una politica che, valorizzando la propria identità storica, accolga tutte le differenze e promuova una cultura plurale che non si riduca al solo modello attuale e si apra ad un bi-plurilinguismo reale».

Sia il movimento verde sia Rv hanno posto l’accento sul fatto che la nascita di «Alpe» non significa «rinunciare a nessuno dei principi e delle idee che ci caratterizzano. Si tratterà di promuoverle e, se il caso, di difenderle partecipando all’azione di un nuovo movimento in cui questi principi e queste idee, le sensibilità differenti, si confronteranno e si completeranno per ritrovarsi su un comune denominatore: la concezione di una politica come mezzo per fare onestamente il bene comune». Verdi e Renouveau hanno ribadito il concetto che «non si deve avere paura delle differenze. Si deve essere convinti che la costituzione di un nuovo soggetto politico non dovrà essere la sommatoria di Verdi, Renouveau e Vda vive».


ALESSANDRO CAMERA


Non so se l’avete notata... la frase che dà inizio a questo articolo…ve la riscrivo per facilità di lettura: «Oggi che è sempre più chiara la deriva a destra dell’Uv è necessario opporre a questo sistema di potere la forza di movimenti autonomisti e progressisti che parlino con voce unica, forte e sicura. Vi dirò di più. L’articolo ha una intestazione di questa fattura: “Uniti contro la deriva a destra”.
Ora vorrei ricordare l’ennesima carnevalata di questi signori che oggi si fanno chiamare Alpe, e cercano per sopravvivere di scimmiottarci in tutto e per tutto. Fino a ieri ci hanno preso per i fondelli, ci hanno derisi per le primarie, sbrodolavano quando noi dicevano che per il Pd era dirimente la lotta alla destra, ed era essenziale non fare entrare nella stanza dei bottoni quei partiti che una volta alleati dell’Uv a noi ci costerà un ”ventennio” prima di poterli debellare. E oggi? Ancora oggi mi rimbombano nelle orecchie i ghigni di quegli sciacalli che continuavano a urlare da tutti i media conosciuti - blog compresi - per la mancanza di programmi e di strategia politica del segretario Donzel che continuava, secondo loro, ad usare lo specchio per le allodole della lotta senza quartiere alla destra, per nascondere questa defalliance. Et voilà. In una enorme stato confusionale cosa ci stanno raccontando ora? E sopratutto come si stanno attrezzando per evitare un tonfo politico?

Meno male che ogni tanto leggiamo di sprazzi di speranza, di isole di saggezza, laddove si legge che qualche dubbio c'è, su questa politica suicida, arruffona, e tendente a coltivare quei famosi orticelli con le braccia degli “Altri”. «Per me - ha detto commossa Clotilde Forcellati - l’unità del centrosinistra è un dato fondamentale, ma qui con (l'Alpe) partiamo da un progetto che mette al primo posto l’autonomismo e solo dopo i valori del centrosinistra. Perfetto Titti, hai centrato il problema. E hai confermato di averlo centrato appieno quando di seguito hai detto: Non vorrei che il regionalismo prendesse il sopravvento su temi come la solidarietà, la cultura, lo stato sociale».

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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Feb 09, 2010 11:58 am    Oggetto:  
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AostaSera.it 06/02/2010 ha scritto:
Renouveau Valdôtain, VdA Vive e Verdi si sciolgono in un partito unico: i Verdi dicono di sì
Aosta - I Verdi valdostani dicono sì alla nascita di un nuovo partito.
Il movimento raggrupperà Renouveau Valdotain, Vallée d’Aoste Vive e Verdi.

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L'Assemblea dei Verdi

E’ stata un’assemblea, quella svoltasi oggi pomeriggio, 6 febbraio, per i Verdi valdostani. Lo ha ricordato subito Dina Squarzino: “Oggi siamo qui per aderire a un nuovo movimento politico”. La decisione è stata presa con 4 astenuti, tra cui Titti Forcellati e 18 si. L’assemblea ha quindi ufficialmente deciso di aderire ad un nuovo partto che nascerà il 27 febbraio. La nuova formazione politica raccoglie una parte del Galletto, l’Alleanza Autonomista progressista. Verdi, Renouveau Valdôtain e Vallée d’Aoste Vive diventeranno quindi un partito solo. “Per noi – ha detto Elio Riccarand – è un momento molto importante, aderiamo ad un nuovo partito, proseguendo un progetto iniziato nel 2006. Ci sarà una fase di transizione, che durerà un anno, dopodiché terremo un congresso vero e proprio. Ma il movimento partirà prima, tra qualche giorno”. Ancora mistero assoluto, sia per quel che riguarda il nome, sia per il nuovo simbolo. <Autonomia, democrazia e ecologia> saranno i valori guida della nuova formazione politica.

Il progetto ha convinto la maggioranza dell’assemblea: “Con noi – ha detto Carlo Curtaz – ci sono persone che conosciamo, con le quali abbiamo già lavorato, e lavorato bene. Non ci uniamo con un campo avverso. Credo che il terreno sia favorevole, dobbiamo essere capaci di far passare i nostri temi. Sono convinto che questo progetto darà una forza maggiore alle politiche verdi”.

Di parere diverso Titti Forcellati, che non nasconde i suoi dubbi. “Esprimo tutta la mia perplessità rispetto a questo nuovo soggetto politico. In politica sono i numeri che contano, e sono perplessa perché, in questa logica, vedo la nostra parte perdente all’interno del gruppo. Una parte del mio cuore – ha detto commossa – soffre per questa decisione. Per questo al momento mi astengo. Non è ancora chiaro il nome, il simbolo, non so cosa decideranno gli altri due partiti. Quindi mi astengo, ma avrò tempo per convincermi”

di Cristian Pellissier


A volte ritornano è la prima antologia di racconti di Stephen King ed è anche il libro in cui King scrive una postfazione, nella quale e si rivolge direttamente al lettore: «Parliamo, io e te. Parliamo della paura». Inoltre «... è ancora buio e sta piovendo... C'è qualcosa che ti voglio mostrare, qualcosa che voglio che tu tocchi. È una stanza non lontano da qui, infatti, è vicina quanto la prossima pagina. Partiamo?» Insomma si sta rappresentando in questi giorni, come in un remake della miglior antologia horror creata da Stephen King, la riedizione del partito nuovo. “Per noi – ha detto Elio Riccarand – è un momento molto importante, aderiamo ad un nuovo partito, proseguendo un progetto iniziato nel 2006. Ci sarà una fase di transizione, che durerà un anno, dopodiché terremo un congresso vero e proprio.

Ora secondo me ci sono due modi, per chi è di sinistra, di rapportarsi ai risultati delle ultime elezioni politiche Il primo è quello di sentirsi schiacciati dalla vittoria berlusconian-unionista, e dunque rassegnarsi alla disperazione, oppure imboccare la via dell’abbandono di ogni impegno – considerato inutile o velleitario – politico, sociale e culturale per cambiare una regione sfasciata che si affida di nuovo, pur avendone non esaltante esperienza, all’antico pifferaio. Non faccio nomi, ma tanto è sempre quello.

L’altro modo, invece, è quello di prendere atto della situazione; di cercare di comprendere le ragioni, e le dinamiche, prossime e remote, della loro disfatta; di fare, ove occorra, una severa autocritica; di non rassegnarsi allo status quo; e, infine, di equipaggiarsi per la lunga traversata del deserto che ci sta di fronte. Questo è il programma che il Pd di Donzel sta cercando di dare a tutta la sinistra resistente, ma che inutilmente non viene preso in considerazione... Esattamente per le cose che Titti Forcellati ha sentito nel suo cuore e ha cercato di esporre

Ps. un'anno fa circa, qualcuno aveva deriso e fatto dello spirito di patata per la scarsa partecipazione di iscritti ad una Assemblea costituente del Pd. Come avevo scritto la foto riportata allora era una foto fatta da un'angolatura "biricchina" che taglaiva fuori una parte della sala. Ora chi conosce com'è l'Espace poupulaire, conosce anche la dislocazione delle sedie e capisce che la gente non è di più di quella che si vede in foto. Dunque guarda caso ecco il "boomerang" di ritorno...chi la fa l'aspetti. Non mi sembra che qui ci sia della ressa!

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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Feb 09, 2010 12:29 pm    Oggetto:  
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Citazione:
Nasce Alpe, nuova coalizione politica autonomista-progressista
Aosta - Prove tecniche di federazione in casa dell'opposizione, in vista delle prossime elezioni.
Confermata la prossima creazione di una coalizione il cui acronimo significa "Autonomie, Liberté, Participation, Écologie.
Il simbolo? Ancora una volta il gallo.

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L'Assemblea di Renouveau

Le elezioni si avvicinano, ed è tempo di rimettere in moto il gioco strategico delle alleanze e delle coalizioni. Renouveau Valdôtain ci prova andando a congresso, e sollecitando la nascita di un nuovo soggetto politico che coinvolga anche Vda Vive, Verdi, alcune parti dell'ex Galletto e in generale chiunque si riconosca nel progetto.

Lingua "ufficiale" dell'assemblea degli iscritti, il francese, decisione che mette in risalto una determinata presa di posizione riguardo ai temi dell'autonomia e della tradizione. Il congresso di Renouveau si è aperto con le note sospese tra amarezza e speranza del coordinatore Franco Vallet, che ha letto un rapporto che sintetizza l'azione portata avanti in questi anni dal partito, e lancia la sfida di un futuro condiviso con altri soggetti. Il partito, in questi anni, si legge nel rapporto, non ha potuto contare su una folla di gente accorsa in suo sostegno. "Poche delle numerose persone che hanno condiviso l'utilità della nostra azione - ha affermato Vallet - hanno fatto seguire alle parole i fatti, implicandosi in prima persona". Una passività forse motivata - è l'ipotesi del coordinatore - dal disinteresse verso la politica, dal timore di esporsi, dall'isolamento che colpisce "chi canta fuori dal coro" e da un certo immobilismo tipicamente valdostano, figlio di un benessere diffuso e anestetizzante.

Comunque, tirate le somme, ricordati i parziali successi delle elezioni politiche del 2008 e delle elezioni europee del 2009, e lodata l'opera dei consiglieri regionali in forza al partito, Vallet ha confermato la fiducia nella costituzione di una futura alleanza, di matrice autonomista, progressista ed ecologista. In attesa di tenere a battesimo il nuovo movimento, il prossimo 27 febbraio, è già stato suggerito il nome: Alpe (Autonomie, Liberté, Participation, Écologie). Le varie anime del movimento in via di costituzione si riuniranno sotto il simbolo del gallo, che incarna ormai l'animale totem di tutta una parte dell'attuale opposizione. Si tratta, a detta degli ideatori, di un segnale di continuità, in grado di evocare allo stesso modo la figura di Carlo Perrin e l'idea di unione attorno a un progetto condiviso.

L'obiettivo, si dichiara nel documento congressuale, resta quello di rappresentare un punto di riferimento per i valdostani stufi "di un sistema di governo fondato sul clientelismo, l'intimidazione, i richiami all'ordine per i non-allineati, il controllo di ogni settore della vita pubblica la difesa dei privilegi e il primato dell'appartenenza sulla competenza". Data lettura del documento, l'assemblea è proseguita a porte chiuse. In serata il congresso ha annunciato di avere dato mandato al gruppo di coordinazione e al gruppo esecutivo di mettere in opera le azioni indispensabili in vista dell'effettiva costituzione di Alpe.
di Elena Tartaglione

06/02/2010


Uno si chiede: Se viene confermata la prossima creazione di una coalizione il cui acronimo significa "Autonomie, Liberté, Participation, Écologie, perchè si cerca la fiducia nella costituzione di una futura alleanza, di matrice autonomista, progressista ed ecologista? In parole povere chi ha perso per strada le parole Democrazia e Progresso?

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paolog







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MessaggioInviato: Mer Feb 10, 2010 11:24 am    Oggetto:  
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Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa la base di Rv.
Sembra che la decisione sia stata presa solo da 2/3 dirigenti.

Nel P.D. quando nacque... pensavamo a una fusione a freddo,
e dopo le rimostranze della base "peones" si fecero le primarie.

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erika








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MessaggioInviato: Mar Feb 16, 2010 12:06 am    Oggetto:  
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Dopo un pò riscrivo...
reduce dal'ennesimo incontro in vista dele comunali. E' un'esperienza bellissima....
Leggo con piacere che il nostro amico Socques mi ha scritto "Madame Erika, peut-être qu'il soit difficile pour vous de l'accepter mais
il-y-a des personnes que d'entrer dans le PD n'en ont point envie.
Est-il pour vous si incroyable que quelqu'un n’aime pas votre pétaudière?
Pierre "
Ebbene accetto con piacere che ci sono persone che non vogliano entrare nel PD, ma allora perchè imitare il PD non solo nei metodi, ma anche nella proposta politica? Naturalmente questo solo per slogan, perchè poi lo fanno parlando in francese e quindi tagliando fuori una buona parte di valdostani, credendo nella double filiere per aumentare le disparità e la divisione, utilizzando toni e modi che non sono proprio di una cultura riformista e progressista, invitando esponenti come la Bresso che forse non si sa, ma si riferiscono al nostro partito...
Legittimo tutto questo e legittimo pensare che ci fosse bisogno di un ennesimo partito autonomista, quando con il federalismo fiscale, si arriverà sempre ad una maggiore autonomia delle atre regioni, fino forse a renderle tutte un pò speciali...

A proposito..chiedete a Riccarand, Vallet e Dondeynaz cosa pensano del federalismo fiscale... a parte che Rollandin è un brutto e cattivo che vuole chiudere l'accordo senza sentire nessuno, Riccarand dirà che bisogna sostenere maggiormente le regioni in difficoltà e rinunciare a parte del nostro gruzzolo ben sapendo che così speciali non siamo, Dondeynaz e Vallet qu'ils voudraient plus de competences pour notre region si autonome, si speciale...
Devo ringraziare l'norevole Nicco per avermi invitato ad un incontro veramente illuminante!!!!
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giorgio








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MessaggioInviato: Mar Feb 16, 2010 3:17 pm    Oggetto:  
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erika ha scritto:
Dopo un pò riscrivo...
reduce dal'ennesimo incontro in vista dele comunali. E' un'esperienza bellissima....
Leggo con piacere che il nostro amico Socques mi ha scritto "Madame Erika, peut-être qu'il soit difficile pour vous de l'accepter mais
il-y-a des personnes que d'entrer dans le PD n'en ont point envie.
Est-il pour vous si incroyable que quelqu'un n’aime pas votre pétaudière?
Pierre "
Ebbene accetto con piacere che ci sono persone che non vogliano entrare nel PD, ma allora perchè imitare il PD non solo nei metodi, ma anche nella proposta politica? Naturalmente questo solo per slogan, perchè poi lo fanno parlando in francese e quindi tagliando fuori una buona parte di valdostani, credendo nella double filiere per aumentare le disparità e la divisione, utilizzando toni e modi che non sono proprio di una cultura riformista e progressista, invitando esponenti come la Bresso che forse non si sa, ma si riferiscono al nostro partito...
Legittimo tutto questo e legittimo pensare che ci fosse bisogno di un ennesimo partito autonomista, quando con il federalismo fiscale, si arriverà sempre ad una maggiore autonomia delle atre regioni, fino forse a renderle tutte un pò speciali...

A proposito..chiedete a Riccarand, Vallet e Dondeynaz cosa pensano del federalismo fiscale... a parte che Rollandin è un brutto e cattivo che vuole chiudere l'accordo senza sentire nessuno, Riccarand dirà che bisogna sostenere maggiormente le regioni in difficoltà e rinunciare a parte del nostro gruzzolo ben sapendo che così speciali non siamo, Dondeynaz e Vallet qu'ils voudraient plus de competences pour notre region si autonome, si speciale...
Devo ringraziare l'norevole Nicco per avermi invitato ad un incontro veramente illuminante!!!!


Ben tornata erika, aspettavo un tuo commento un pochino pungente ed eccolo qua sopra ben in vista.
Un colloquio tra autonomisti e autonomisti (dentro al galletto prima e ora nell'Alpe e poi chissà...) occupa intere pagine su tutti i giornali e blog valdostani, con toni simili a quelli che hanno accompagnato tempo fa l’incontro tra Israeliani e Palestinesi. Che cosa ci sia di così sgomentevole, poi, non si capisce. Lo scollamento tra società e politica è ormai così clamoroso che alla frenesia quasi isterica della prima corrisponde appena un tremito della seconda, pomposamente catatonica. Ma su questo tremito, purtroppo, sono sintonizzati quasi tutti i sismografi dell’informazione valdostana. Tutte le componenti ex Aap definiscono la politica valdostana «un caos immobile». E perciò ci penseranno loro a farlo diventare un caos stabile.

La mobilità, a dire il vero, è clamorosa: da nord a sud, da est ad ovest, carovane di cronisti e blogger intasano le autostrade e i percorsi alpini valdostani per raccogliere dichiarazioni pazzesche, nelle quali ci si dice d’accordo con Pino ma disposti ad incontrare Cecco, favorevoli a Gino purché non discrimini Pippo, interessati a Gianni ma non ostili a Carletto. Nel frattempo una città della Bassa Valle brucia il suo diavolo rosso in un Carnevale che ha coinvolto anche le ultime persone serie, e in Alta valle (si sa come sono quelli dell'Alta: estrosi) un paio di sindaci fanno orecchio da mercante e si vogliono ricandidare. Se ne discuterà, prossimamente, in un convegno della corrente di Cecco alternativamente alle terme di Saint Vincent prima e Pré St.Didier poi. Chianciano è lontana e poi non è autonomista. Un convegno aperto a Gianni, ma non contrario a Pippo.

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fulvio100z







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MessaggioInviato: Mar Feb 16, 2010 7:57 pm    Oggetto:  
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Si, incontro interessate quello con l'On. Nicco.
Effettivamente le diversità di vedute sono emerse anche se, nel merito del c.d. federalismo fiscale, mi pare ci sia ancora tanta e troppa confusione (anche da parte dello scrivente).
Il rischio attuale è che il tavolo delle trattative aperto tra Governo centrale e Governo regionale (leggi Berlusconi - Rollandin) possa partorire, in perfetta solitudine, una modifica all'attuale sistema finanziario della nostra regione con un accordo a due che verrà successivamente ratificato dalla Commissione paritetica e di cui il nostro Consiglio regionale ne prenderà semplicemente atto - di fatto esautorato da ogni possibile ingerenza. Un pacchetto regalo che verrà portato a conoscenza a giochi fatti. Insomma, il rischio che si è già verificato con Trento e Bolzano, dove i due Governatori hanno siglato un accordo fulmineo con Calderoli e Tremonti.
Se tutti mi sembravano concordi sulla problematica sollevata molto efficacemente dall'On. Nicco e ripresa da tutti, sono le eventuali ricette per scongiurare detto pericolo che apparivano - ad un osservatore interessato e novizio del mestiere come chi scrive - poco incisive (una presa di posizione del Consiglio regionale e delle forse politiche in generale) ovvero fatalmente rassegnate.
Nessuno che, invece, abbai proposto una strategia che possa in qualche modo "obbligare" o "costringere" il nostro Presidente della Giunta ad aprire il confronto ed il dibattito.
Anche sul merito delle c.d. federalismo fiscale non è emerso granché, forse anche perché materia difficile e particolarmente complessa. E' fin troppo evidente, però, che la Regione VdA riceve molto di più di quello che raccoglie e, dunque, qualcosa dovrà essere tagliato. E, correttamente l'On. Nicco - senza entrare nel merito - sottolineava come le modalità di riequilibrio della nostra finanza possono svilupparsi su due direttrici: da un lato si può tagliare le risorse mantenendo invariate le competenze della VdA, mentre dall'altra si possono mantenere invariate le risorse e, parallelamente, aumentare le competenze sì da giustificare i trasferimenti che la VdA riceve.
Certo, un problema difficile. Ma la preferenza emersa dalla riunione per la seconda via (cioè manteniamo i soldi che riceviamo ma in contropartita ci accolliamo maggiori competenze che finanzieremo con i soldi che già abbiamo) mi pare comporti rischi non indifferenti.
In chiaro: bello sarebbe regionalizzare la ferrovia per farla funzionare meglio, ma la nostra competenza si ferma comunque a Pont Saint Martin. E da lì in avanti? Inoltre l'aumento delle competenze della regione significa aumento di costi, aumento di personale e, in ultima analisi, aumento della macchina amministrativa. Visto che "mamma regione" controlla già tutto, vogliamo aumentare a dismisura questa "piovra"?
Molto più utile, sarebbe, aumentare sì le competenze della regione, ma là dove il costo di incidenza è minimo. Ad esempio, non potrebbe entrare nella partita del c.d. federalismo fiscale la richiesta, avanzata da tutte le forze politiche, di un seggio per il deputato europeo per la VdA così come avviene per deputato ed il senatore nazionali?
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giorgio








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MessaggioInviato: Gio Feb 18, 2010 5:43 pm    Oggetto:  
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12VdA.it ha scritto:
Ad aprile le primarie dell'Alpe per i candidati a sindaco di Aosta.
Fedi tende la mano al Pd che risponde «aspettiamo»

Scritto da elena Giovedì 18 Febbraio 2010 12:00

Sono cinque i referenti per la nuova forza politica che, sempre sotto il segno del "Galletto", si propongono con il nome di "Alpe": Guido Dondeynaz, segretario di Vallée d'Aoste Vive, Franco Vallet, coordinatore di Renouveau Valdôtain, Gian Paolo Fedi, segretario dei Verdi valdostani, Piero Floris a rappresentanza di un gruppo di cittadini e Walter Pivato per un gruppo di indipendenti, ex Gauche Valdôtaine.

Il primo obiettivo sarà, sabato 27 febbraio all'Hostellerie du Cheval Blanc di Aosta, con la prima assemblea costitutiva che definirà coordinatore, direttivo e commissioni: «siamo un gruppo di promotori - evidenzia Guido Dondeynaz - che provengono da una lunga esperienza fatta in Comune insieme. Abbiamo sentito l'esigenza e visto in questa iniziativa la possibilità di esprimere politicamente una novità. Finora il simbolo del "Galletto" era stato utilizzato per una forma di coalizione: questa volta diventa il simbolo di un nuovo movimento che agirà nel territorio valdostano. Nelle prossime elezioni comunali, ad Aosta, avremo l'obbligo di fare una coalizione perché il sistema elettorale lo prevede». Carlo Curtaz, Dina Squarzino e Carlo Perrin tra il possibili candidati a sindaco di Aosta Rimangono volontariamente fuori dall'Alpe l'associazione radicale "Loris Fortuna" e il movimento dell'Italia dei valori. Pivato smentisce la fuoriuscita dal Partito Democratico assieme ad altri degli ottanta firmatari del manifesto che fonda il nuovo movimento: «non siamo "rubati" al PD - commenta - perché non ci hanno nemmeno fatti entrare. Siamo un gruppo di persone riformiste di diversa estrazione. Dopo la Gauche Valdôtaine speravamo ci potesse essere continuità delle nostre idee». Gian Paolo Fedi dei Verdi, invece, annuncia proprio un desiderio di lavoro comune in vista delle primarie di aprile: «abbiamo invitato il PD ad un possibile tavolo di condivisione sul discorso primarie, per il quale sono loro ad aver aperto la strada - spiega - sono le persone a noi più vicine, non possiamo metterci su un piano di scontro in vista delle elezioni comunali».

Ad aprile ci sarà quindi la definizione, con l'organizzazione di primarie, per i candidati a sindaco e vice sindaco per il capoluogo regionale, molto probabilmente tra gli ex consiglieri regionali dei Verdi Carlo Curtaz e Dina Squarzino e l'ex presidente della Regione e senatore di Renouveau Carlo Perrin, entro l'anno prossimo il congresso fondativo vero e proprio: «abbiamo l'ambizione di diventare un movimento, sempre di connotazione autonomista, che si possa contrapporre all'attuale amministrazione regionale - aggiunge Dondeynaz - si stanno restringendo le libertà personali, ci è stato persino contestato di aver usato sui nostri manifesti un simbolo come la "Carte Vallée". Solo con un nuovo atteggiamento si può riavvicinare la gente alla politica. Non di corsa, ma con i piedi per terra assieme ai cittadini».

«Le primarie dovrebbero usarle per testare il loro gruppo dirigente - risponde Raimondo Donzel, segretario regionale del Pd - come abbiamo fatto noi. Sono uno strumento molto importante ma possono anche diventare un boomerang e proprio per questo motivo noi valutiamo caso per caso: per esempio nel Lazio non le abbiamo usate visto che ha deciso l'assemblea regionale, i nostri massimi organi dirigenti, mentre in Puglia è stata l'assemblea regionale a votare le primarie. Loro non vogliono le tessere, noi invece siamo un partito, così come è scritto nella Costituzione, siamo a favore del pluripartitismo. abbiamo statuti e regole che sono pubblicati sui nostri siti web. Il nostro gruppo dirigente è legittimato dal voto di duemila persone che hanno scelto di prendere anche la schedina regionale. Noi non prendiamo lezioni da nessuno sulle primarie. Mi sembra che la polemica con una parte di soggetti come Pivato c'è stata e non vedo perché dobbiamo rinfocolarla: loro dovevano scegliere tra stare nel PD ed un soggetto autonomista, non era possibile stare in entrambi. Ora aspettiamo che eleggano un gruppo dirigente e poi parleremo come facciamo con tutte le forze politiche. Noi abbiamo esplicitato che non condividiamo un progetto che sia radicale rispetto ad una proposta di centro sinistra che è quello che pensiamo per Aosta. Se questo non sarà vedremo, noi partiamo dall'attuale maggioranza in Comune. Se loro sono l'alternativa, noi non siamo alternativi a questa Giunta comunale e, per arginare il PdL, siamo pronti anche ad allearci con l'Union Valdôtaine».


Raimondo Donzel, segretario regionale del Pd: Mi sembra che la polemica con una parte di soggetti come Pivato c'è stata e non vedo perché dobbiamo rinfocolarla.
Loro dovevano scegliere tra stare nel Pd ed un soggetto autonomista, non era possibile stare in entrambi.
E aggiungo io... Noi non abbiamo per ora approvata nessuna proposta per la doppia tessera. Già qualcuno faceva fatica e continua ancora a fare difficoltà per averne una del Pd, pur essendo stato eletto con l'apporto della forza di questo partito ....

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giorgio








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MessaggioInviato: Ven Feb 19, 2010 11:21 am    Oggetto:  
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Una delle ultime versioni del galletto... poi si vedrà.


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La I° versione originale
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La versione europea


Il galletto del simbolo, è quello ormai noto: ha accompagnato gli elettori sulla scheda elettorale alle politiche 2006 e 2008 e delle europee 2009, e l'obiettivo è di sfruttare l'attesa di cambiamento che, in una parte dell'elettorato, trasmette. In effetti non è che la cosa sia trasmessa così bene se ogni volta che appare sul mercato dei "buoi" con un logo similare, ma variato nei particolari, l'arco e il numero dei dei partiti alleati si riduce!

Questa volta il galletto è adirittura girato: «Dà le spalle alla destra e guarda a sinistra», spiega Dondeynaz. A guardare il simbolo, sembrerebbe il contrario, ma i cinque portavoce spiegano che bisogna dargli le spalle. Ah, bene - dico io - se già da ora i cinque portavoce gli danno la schiena...gli elettori che faranno? «Speriamo di non fare la fine dei galli segnavento sui tetti, che girano in base all'aria che tira», ironizzano in sala.
Un pò di moda e di restyling all' italiana non fa mai male in questi luoghi così seriosi e pieni di ambiguità. Io proporrei per alcuni partecipanti dissidenti Pd, ma mai iscritti al Pd, lo stilista che oggi va per la maggiore nell'ALPE: Volta & Gabbana!

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erika








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MessaggioInviato: Ven Feb 19, 2010 4:12 pm    Oggetto:  
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La cosa che più mi ha colpito di questa conferenza stampa sono le parole di Walter Pivato, di antica estrazione Ds-Gauche Valdotaine non confluita nell’allora PD, ha spiegato “Cercavamo un gruppo che non fosse la filiale di movimenti nazionali, ma fosse il frutto di un’aggregazione di realtà diverse, legate anche al territorio. Questo non l’abbiamo trovato nel PD, che non ci ha voluto”.

Beh, oltre al fatto che mi sembra un pò un contro senso l'ultima frase. E' lui che non ha trovato o noi che non l'abbiamo voluto? Comunque finalmente con semplicità ha detto quello che noi dicevamo da mesi. Non voleva il PD, ma l'ennesimo partito autonomista. Credo quindi abbia trovato il suo luogo politico...

Maintenant il peut s'esprimer avec sa langue maternelle et partager des valeurs si differents d'un parti comme le PD. Il ne suffit pas copier les metodes et les slogans. Bon travail....
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giorgio








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MessaggioInviato: Sab Feb 20, 2010 5:15 pm    Oggetto:  
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Cara erika, con questo post apro un confronto con te su questo argomento. Lo faccio perchè vedo che sei l'unica ad avere un minimo di coraggio e autonomia culturale per poter esporre il proprio pensiero, senza il timore di subire risposte piccate o al contrario compiacenti. Non ci stò a farmi insultare da ex compagni di partito che hanno più o meno la mia stessa età e il mio percorso politico. Il percorso pubblico io l'ho messo da parte. Fino ad ora ho risposto loro attraverso degli articoli qui rappresentati perchè ero convinto della loro buona fede, ora non solo comincio a dubitarne, anzi sono ormai convinto che il loro percorso politico è stato sempre improntato da retropensieri e convinzioni personali che non potranno mai convincermi della loro serietà, ma mi fermo qui.

Nella mia vita ho rinunciato a mollte opportunità per restare coerente con i miei valori e fedele alla mia cultura politica. Non l'ho fatto per gli altri, ma per rispetto di me stesso. Non accetto lezioni sui valori di solidarietà, uguaglianza e giustizia sociale da nessuno perchè fanno parte del mio Dna e sono quelli che guidano tutta la mia vita privata e pubblica ed ora credo di averli rintracciati nel Pd. La principale difficoltà nella realizzazione dei miei sogni, che continuano a guidare la mia azione, non è la controparte politica, economica, culturale e sociale, ma le zavorre che ancora oggi ci dobbiamo trascinare dietro. Potrei raccontarti decine di esempi di quanto pesi il massimalismo e l'idealismo astratto sulle condizioni degli ultimi, o la furbizia di contrabbandare tutto questo con interessi particolari, ma sarebbe tempo perso. Io continuerò ad essere dalla parte degli ultimi, degli sfruttati e contro gli effetti del liberismo sfrenato e le conseguenze di questo modello sociale distorto e violento. Continuerò stare in prima fila dalla mia parte della trincea, nonostante i mezzi predominanti del nemico, le cicale, i galletti fasulli che cantano sull'albero, i consigli degli inutili grilli parlanti e i cecchini che da sempre sparano alle spalle.

Molte sono le orecchie che devono essere portate da un otorino di grido per avere una "ripassata"( tanto per usare un termine che va per la maggiore). Siamo sempre alle solite, quando si arriva cioè a dimostrare con parole e non solo, ma con onestà la pulizia intellettuale del proprio pensiero, allora tutto questo crea imbarazzo ai dubbiosi e agli scettici del caso. Un imbarazzo che non verrà fugato con ragionamenti da contrapporre, ma si cercherà di mitigarlo ed esorcizzarlo solo con battute presumibilmente salaci e trancianti. Al massimo ci saranno risposte che cercheranno di traccheggiare senza entrare nel merito. Ed è così, caro erika per riprendere un tuo recente messaggio d'allarme, che questo nostro ideale può morire. Spero che tu abbia ancora tutta la forza e tutta la pazienza per continuare insieme a me, paolo ed altri (se ci sono) per continuare a fare l'alfiere di questo Pd che prima o poi avrà veramente lo sviluppo che si merita. Chiudo qui riportando una frase del card. Tettamanzi, tratta da la Lettera agli Efesini : E’ meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo» Rileggetela con la mia aggiustata per la bisogna, e capiremmo molte cose: E’ meglio essere di sinistra senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo»

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giorgio








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MessaggioInviato: Ven Mar 12, 2010 12:22 pm    Oggetto:  
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(ANSA) Data: 12/03/2010 ha scritto:
11:57 SINISTRA: ANCHE IN VALLE D'AOSTA FEDERAZIONE PRC-PDCI-SE
(ANSA) - AOSTA, 12 MAR -
E' stata annunciata oggi in piazza Chanoux, nel 'cuore' di Aosta, la nascita della Federazione della sinistra valdostana, che riunisce il partito della Rifondazione comunista, il partito dei Comunisti italiani e la Sinistra ecologista.

Lo hanno comunicato i rispettivi segretari - Francesco Lucat (Prc), Gabriella Manganoni (Pdci) e Sandro Bortot (Se) - durante una conferenza stampa 'volante' al presidio allestito a sostegno dello sciopero di quattro ore indetto dalla Cgil per "un fisco più equo, l'inclusione e il diritto al lavoro". "La federazione si propone come alternativa - ha sottolineato Lucat - allo stato presente delle cose che è insostenibile. E' un'arma contro l'imbarbarimento nei rapporti sociali e contro l'individualismo, il razzismo, il sessismo e l'omofobià".

Sulla stessa lunghezza d'onda Gabriella Manganoni che ha sottolineato come "l'aggregazione possa rappresentare per il popolo italiano un argine alla deriva morale e alla corruzione dilagante". (ANSA).


AUGURI

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giorgio








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MessaggioInviato: Sab Mar 27, 2010 6:37 pm    Oggetto:  
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(ANSA) Data: 26/03/2010 12:05 ha scritto:
COMUNALI: AOSTA; AAP,PRIMARIE PER PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA
(ANSA) - AOSTA, 26 MAR -
"Le primarie costituiscono un importante momento di partecipazione democratica. L'obiettivo è uscire dalle segreterie dei partiti e portare il dibattito politico tra la gente". Lo ha sottolineato Carlo Perrin, coordinatore dell'Alpe, presentando questa mattina le primarie dell'Alleanza autonomista progressista (Aap), in programma il prossimo 11 aprile, dalle 9 alle 20, per determinare il candidato sindaco della coalizione alle prossime comunali di Aosta.

Oltre all'Alpe, fanno parte dell'alleanza anche la Federazione della Sinistra e l'associazione radicale Loris Fortuna. Le candidature (ognuna deve essere accompagnata da almeno 40 firme) dovranno essere presentate entro il 31 marzo. Avranno possibilità di voto anche i ragazzi che compiranno 16 anni entro il 23 maggio e gli immigrati che risiedono ad Aosta da più di tre anni. Per votare saranno allestiti in città 8-10 seggi, in luoghi ancora da definire. A vigilare sulle operazioni sarà un collegio di garanzia. Ciascun elettore, infine, dovrà versare un euro per poter esprimere il voto. (ANSA).

(ANSA) Data: 26/03/2010 12:21 ha scritto:
COMUNALI: AOSTA; AAP, NECESSARIO DARE ALTERNATIVA A CITTA' (V.'COMUNALI: AOSTA; AAP, PRIMARIE PER...' DELLE 12.06)
(ANSA) - AOSTA, 26 MAR -
"Questa coalizione è necessaria per il futuro di Aosta. Union valdotaine e alleati stanno trattando con le destre, quindi è indispensabile dare alla città un'alternativa". Con queste parole Carlo Perrin, coordinatore dell'Alpe, ha presentato la coalizione che definirà il suo candidato sindaco con le primarie dell'11 aprile e poi correrà alle elezioni del 23 maggio.

"Al tavolo delle primarie manca l'Italia dei valori - ha aggiunto - che per indicazioni nazionali sta lavorando ad una propria lista. Noi non abbiamo chiuso le porte a nessuno. Il Pd ci ha detto che per ora non è disponibile a questo progetto, per il futuro si vedrà".

"L'attenzione ai giovani e ai migranti che emerge dalle primarie - ha sostenuto Francesco Lucat (Sinistra) - è un messaggio inequivocabile. L'idea che l'Uv tratti con la destra credo che faccia rovesciare nella tomba Emile Chanoux". Infine, Flavio Martino (Loris Fortuna) ha ribadito che "la coalizione e le primarie sono aperte, così come lo slogan delle primarie 'Scegli il tuo sindaco' è reale per avvicinare la popolazione alla politica". (ANSA).


Penso che ci sarà qualcun altro che si rovescerà nella tomba...non riesco ancora a capacitarmi come Francesco Lucat e la sua gente sia diventato un personaggio improvvisamente affidabile per l'ALPE e per tutti coloro che vedevano come fumo negli occhi questa sinistra radicale da cui fuggire inorriditi..... Fino a poco tempo fa suscitavano pena e commiserazione tra gli esponenti di Valle d'Aosta Vive e Renoveau valdotain. Mi chiedo che cosa possa essere così tanto cambiato tra questi due partiti, da poter stringere un'alleanza così "spuria". Io penso che entrambi gli schieramenti si siano venduti vicendevolmente l'anima, tanto per essere da una parte sdoganati come partito più moderato, e dall'altra per poterre farsi raffigurare e accreditare come un partito di centro sinistra. Un pò come a quei due disperati che avendo una gamba sola, uno la destra l'altro la sinistra si accompagnavano abbracciati per fare qualche metro di strada.

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giorgio








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MessaggioInviato: Sab Mar 27, 2010 7:43 pm    Oggetto:  
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La Stampa 25 Marzo 2010 ha scritto:
POLITICA/2.IL FRONTE AUTONOMISTA PROGRESSISTA
Alpe, primarie l’11 aprile. Ma l’Idv correrà da sola


Si svolgeranno domenica 11 aprile le primarie per scegliere il candidato sindaco di Aosta per la coalizione formata da Alpe, Federazione della Sinistra e associazione radicale Loris Fortuna. Il seggio sarà allestito nella sede dell’Alleanza Autonomista Progressista, in via Charrey, e le liste in lizza saranno presentate già domani. Intanto l’area autonomista progressista rischia di perdere un pezzo, l’Italia dei Valori, orientata a correre da sola alle prossime comunali nel capoluogo regionale. «Per ora - conferma il coordinatore dell’Idv, Marco Belardi - siamo ancora parte dell’alleanza, ma stiamo valutando vari fattori, soprattutto il fatto che vogliamo avere amministratori nella prossima legislatura comunale». La scelta di presentarsi in solitaria deriva dalle strategie decise a livello centrale dal partito dell’ex pm Antonio Di Pietro: «I rapporti con l’Alpe e con le altre forze sono lineari e corretti, non ci sono problemi da questo punto di vista».

Parla tuttavia di «perdita» il coordinatore dell’Alpe, Carlo Perrin: «Siamo al corrente delle riflessioni all’interno dell’Idv, ma sappiamo anche che si tratta di ragioni più tecniche che politiche». Per il movimento del Galletto sono comunque giorni di intenso lavoro diplomatico. Oltre al caso Idv, l’Alpe non molla sul fronte del Pd, con il quale lunedì sera è stato organizzato un confronto: «Il Partito democratico non ha sciolto le sue riserve e sta aspettando». Ci sono margini per un’intesa? «La porta resta aperta. Ma in ogni caso - conclude Perrin - non mi straccerò le vesti».



Louvin promette le primarie.
L'altra volta il logo del "galletto", domani le "primarie", dopodomani un enorme foglio di carta carbone, per copiare le iniziative! Ma è proprio vero che tutti questi signori, "dell'intellighenzia valdostana" e i ricchi di fantasia sfrenata, sono in coda per cercare di prelevare e appropriarsi di quei "simboli" ? Simboli, slogan, che hanno contraddistinto il Partito democratico dagli altri soggetti, subalterni, ausiliari o sussidiari come l'ALPE. Il Pd aveva detto qualcosa nel merito? Si... da tanto tempo e con molta forza, ma per loro era tutta una baggianata, una messa in scena ridicola per attirare voti.

Non so se l’avete notato... anche gli slogan ci copiano...ve li riscrivo per facilità di lettura: «Oggi che è sempre più chiara la deriva a destra dell’Uv è necessario opporre a questo sistema di potere la forza di movimenti autonomisti e progressisti che parlino con voce unica, forte e sicura». L’articolo ha una intestazione di questa fattura: “Uniti contro la deriva a destra”, come a dire che l'argine, la diga contro la destra è diventato, a parole, l'ALPE!

Ora vorrei ricordare l’ennesima carnevalata di questi personaggi che oggi si fanno chiamare ALPE, e che per cercar di sopravvivere, ci scimmiottano in tutto e per tutto. Fino a ieri ci hanno preso per i fondelli, ci hanno derisi per le primarie, sbrodolavano quando noi dicevano che per il Pd era dirimente la lotta alla destra, ed era essenziale non fare entrare nella stanza dei bottoni quei partiti che una volta alleati dell’Uv a noi ci costerà un ”ventennio” prima di poterli debellare. E oggi? Ancora oggi mi rimbombano nelle orecchie i ghigni di quegli sciacalli che continuavano a urlare da tutti i media conosciuti - blog compresi - per la mancanza di programmi e di strategia politica del segretario Donzel che continuava, secondo loro, ad usare lo specchio per le allodole della lotta senza quartiere alla destra, per nascondere le sue defalliances. Et voilà. In una enorme stato confusionale cosa ci stanno raccontando ora? E sopratutto come si stanno attrezzando per evitare un tonfo politico? Ho visto che anche l'IdV ha avuto dei ripensamenti. L'IdV sa benissimo dov'è il centrosinistra, dove stanno i veri alleati.

Naturalmente stanno allestendo un seggio per le loro "secondarie"...e indovinate un pò dove? Nella sede dell’Alleanza Autonomista Progressista, in via Charrey, che a pensarci bene...la sua apertura è ancora garantita da "quote" che sono in parte anche di competenza al Pd. E' strano che tutto questo accada nel silenzio più assoluto, senza che mai si vada a chiarire tutta questa frenesia di appropriamento globale! Io sono qui a ricordare ai signori dalla memoria debole che il loro operato viene da noi tollerato con tanto savoire fare e di squisita superiorità. «Le primarie dovrebbero usarle per testare il loro gruppo dirigente - risponde Raimondo Donzel, segretario regionale del Pd - come abbiamo fatto noi. Sono uno strumento molto importante, ma possono anche diventare un boomerang e proprio per questo motivo noi valutiamo caso per caso. Ricordate gente, ricordate.

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